N° 3 maggio-giugno - Comites Ginevra - Comites Genève
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P. Tarcisio<br />
giovane missionario<br />
in Svizzera<br />
16<br />
Testimonianze<br />
Siamo lieti di darvi la notizia,<br />
perchè P. Tarcisio è scalabriniano,<br />
missionario tra gli emigrati,<br />
perchè è stato uno di noi e con<br />
noi ha lavorato in Svizzera ed<br />
ha anche aperto una missione,<br />
quella di Solothurn.<br />
Nato a Loreggia (Padova), compì<br />
gli studi nei nostri seminari e<br />
fu ordinato il 21 marzo 1953.<br />
Dopo l’ordinazione sacerdotale<br />
fu assegnato alle missioni di<br />
Svizzera, dove svolse il suo ministero<br />
dal 1953 al 1957 a Berna e<br />
a Soletta.<br />
Fu richiamato poi in Italia per la<br />
pastorale vocazionale e per l’insegnamento<br />
nei nostri seminari<br />
dal 1957 al 1968.<br />
La combinazione dell’intenso lavoro<br />
di vocazionista, di incaricato<br />
della pastorale per l’emigrazione<br />
interna, soprattutto nella<br />
zona di Milano, e la sua malfer-<br />
Presenza Italiana Maggio-Giugno 2009<br />
PADRETARCISIO<br />
Un Missionario di emigrazione<br />
La notizia ci è arrivata con lettera del 13 marzo di P. Francisco<br />
Bernardi, superiore provinciale degli scalabriniani di Argentina.<br />
La riportiamo.<br />
Buenos Aires, 13 marzo 2009<br />
Carissimi, mi è gradito condividere con voi, a nome della<br />
Congregazione Scalabriniana e di tutta la Chiesa, la<br />
lieta notizia che il Signore ci ha benedetto.<br />
Il 27 novembre 2008 P. Tarcisio Rubin è stato dichiarato<br />
“Servo di Dio”.<br />
Vi comunico inoltre che martedì 31 marzo, alle ore<br />
18.00, nell’episcopio di Jujuy si terrà la prima sessione<br />
del processo diocesano di beatificazione.<br />
Invito quanti abbiano avuto la fortuna di conoscere<br />
P. Tarcisio Rubin o siano in grado di offrire testimonianze<br />
nei suoi riguardi di mettersi in contatto con questo<br />
indirizzo o con la Missione Scalabriniana più vicina per<br />
presentarsi come testimoni al processo.<br />
Ringrazio in anticipo e chiedo il favore di diffondere<br />
questo messaggio. (...)<br />
P. Francisco Bernardi, cs - Superiore Provinciale<br />
e-mail: scalaba@scalabrinianos.org.ar<br />
Web: www.scalabrinianos.org.ar<br />
ma salute lo costrinsero a varie<br />
soste di riposo.<br />
In occasione di uno di questi forzati<br />
riposi, un superiore gli scriveva:<br />
“In questi anni, con una<br />
salute precaria, hai dato tutto te<br />
stesso, forse spingendoti anche<br />
oltre i limiti della prudenza. ...<br />
hai compiuto bene il tuo lavoro<br />
... ti stimo”.<br />
Dal 1969 al 1973 lavorò nuovamente<br />
in missione, a Wuppertal,<br />
in Germania. Nell’aprile 1974,<br />
dopo un periodo di sosta dedicato<br />
alla preghiera e alla riflessione,<br />
fu destinato alle missioni<br />
in Argentina e lì divenne il missionario<br />
dei Boliviani emigrati,<br />
che lui raggiungeva con lunghe<br />
puntate nel Nord dell’Argentina<br />
(Salta, Tucuman, Jujuy) ed in<br />
Bolivia stessa.<br />
Spinto dal suo zelo finirà “disperso”<br />
al Polo Sud, ma nello<br />
stesso tempo diventa anche<br />
animatore dei ritiri del clero di<br />
Mendoza, mentre i Vescovi lo<br />
ricercano come predicatore dei<br />
loro esercizi spirituali annuali.<br />
Chiedendo di andare in Argentina<br />
tra i baraccati diceva: “Sento<br />
urgente il bisogno di realizzare<br />
uno stile di vita che sia una<br />
sorgente di preghiera nel/a solitudine<br />
del silenzio, un focolare<br />
di comunità religiosa apostolica,<br />
eucaristica, una testimonianza<br />
di lavoro manuale, di povertà<br />
nel cibo e nel/’abitazione”.<br />
Ci è rimasto il ricordo della sua<br />
figura ascetica: la lunga barba,<br />
la talare, il poncho, la bibbia e il<br />
breviario: era tutto il suo guardaroba<br />
e la sua biblioteca.<br />
Diceva: “Il missionario è uno<br />
che si stanca, quando non cammina”.<br />
Un laico boliviano, collaboratore<br />
di P. Tarcisio, a un nostro convegno<br />
di Congregazione diede<br />
questa testimonianza:<br />
“Essere cristiano voleva dire<br />
coinvolgersi con la situazione<br />
del mio popolo, ecco come<br />
nacque l’attività pastorale tra<br />
i boliviani, mantenendo e promovendo<br />
la fede religiosa nell’espressività<br />
propria del boliviano<br />
migrante in Argentina.<br />
P. Tarcisio in visita ai tagliatori di canna da z