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un anno di eventi - Porto di Genova

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C i n e m a m u s s u l m a n o e i m m i g r a z i o n e : d u e o t r e c o s e c h e s o d i l o r o Umberto Rossi<br />

<strong>un</strong>a ragazza turco - tedesca che sposa <strong>un</strong><br />

compatriota alcolizzato e depresso solo per<br />

evadere dalla famiglia tra<strong>di</strong>zionalista. La cosa<br />

finirà male per entrambi con la separazione<br />

definitiva e il ritorno in patria. L’ opera evita<br />

con accuratezza gli stereotipi cari, spesso in<br />

buona fede, al cinema tedesco – turco, per<br />

presentarci <strong>un</strong> quadro psicologicamente<br />

complesso <strong>di</strong> due persone che, prima ancora<br />

che tentare <strong>di</strong> evadere dalla loro con<strong>di</strong>zione<br />

etnica, cercano <strong>di</strong> dare <strong>un</strong> significato alla<br />

propria vita. E’ la storia <strong>di</strong> <strong>un</strong> fallimento<br />

parziale, ma è anche il quadro <strong>di</strong> <strong>un</strong> mondo e<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong>a società che, sotto i lustrini, offre ben<br />

poco a quanti devono viverla. Ha <strong>un</strong> taglio<br />

realista e inventivo ad <strong>un</strong> tempo, sorregge bene<br />

l’andamento della storia e illumina<br />

magistralmente il percorso dei personaggi.<br />

Un altro esempio, questa volta più antico, lo<br />

offre 40 Quadratmeter Deutschland (40 m 2 <strong>di</strong><br />

Germania, 1986) <strong>di</strong> Tevfik Baser. Il titolo<br />

rimanda alle <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> <strong>un</strong> appartamento,<br />

alla periferia <strong>di</strong> Amburgo, in cui vive, segregata,<br />

la moglie in cinta <strong>di</strong> <strong>un</strong> immigrato turco. Lei<br />

non può uscire perchè il marito chiude sempre<br />

la porta a chiave, quando esce per andare al<br />

lavoro o con gli amici, raccontandole che fuori<br />

c’è l’inferno. Il suo <strong>un</strong>ico contatto, visivo, è con<br />

<strong>un</strong> tedesco che vede dalla finestra e col quale<br />

scambia solo segni perché parlano lingue<br />

<strong>di</strong>verse e anche l’i<strong>di</strong>oma può <strong>di</strong>ventare <strong>un</strong>a<br />

prigione. Il film ha <strong>un</strong> finale drammatico: la<br />

donna uccide il marito e tenta <strong>di</strong> andare via, ma<br />

quando arriva sul portone si ferma perché il<br />

mondo che sta fuori è per lei sconosciuto,<br />

pauroso, terribile.<br />

Un’altra cinematografia che ha approfon<strong>di</strong>to<br />

questi temi, anche se spesso con toni vicini alla<br />

comme<strong>di</strong>a è quella britannica. Pren<strong>di</strong>amo, ad<br />

esempio <strong>un</strong> paio <strong>di</strong> titoli che h<strong>anno</strong> avuto <strong>un</strong><br />

<strong>di</strong>screto successo anche in Italia, entrambi<br />

firmati dalla regista e produttrice inglese, ma<br />

d’origine in<strong>di</strong>ana, Gurinder Chadha. Il primo<br />

è Bend It Like Beckham (2002), presentato in<br />

Italia con il titolo Sognando Beckham, in luogo<br />

del più preciso Crossala come Beckham. Il<br />

secondo è Bride & Preju<strong>di</strong>ce (Matrimoni e<br />

pregiu<strong>di</strong>zi, 2004). Quest’autrice segue <strong>un</strong><br />

modello <strong>di</strong> cinema che muove sulla scia <strong>di</strong> quel<br />

vero e proprio capostipite che è stato My<br />

Beautiful La<strong>un</strong>drette (1985) <strong>di</strong> Stephen Frears,<br />

la cui trama è stata efficacemente riass<strong>un</strong>ta nel<br />

Dizionario dei film a cura <strong>di</strong> Morando<br />

Moran<strong>di</strong>ni: rampollo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a ricca famiglia<br />

pachistana a Londra mette su <strong>un</strong>a lavanderia e si<br />

prende come socio <strong>un</strong> coetaneo, inglese e povero,<br />

che è anche il suo amante. Il rapporto padroneservo<br />

complica le cose. In poche parole <strong>un</strong><br />

approccio che non trascura le note sociali, ma<br />

p<strong>un</strong>ta soprattutto sui caratteri, <strong>un</strong> certo<br />

umorismo e le relazioni sentimentali e affettive.<br />

È la stessa pasta <strong>di</strong> cui sono composti i film <strong>di</strong><br />

Gurinder Chadha, in cui c’è sempre qualche<br />

ragazza in lotta con la famiglia per poter<br />

praticare lo sport che preferisce (Sognando<br />

Beckham) o sposare l’uomo che ama, il quale,<br />

ovviamente, non è del suo stesso ceppo etnico.<br />

Tutto finirà per il meglio e i protagonisti<br />

vivr<strong>anno</strong> felici e contenti. Qui, inoltre, la<br />

mano scivola verso l’eccessiva dolcezza, la

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