un anno di eventi - Porto di Genova
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possiamo parlarne <strong>di</strong>rettamente con lui: in<br />
particolare, del suo Tornando a casa, dove<br />
alc<strong>un</strong>i pescatori napoletani si devono spingere<br />
sempre più a sud per trovare acque pescose e<br />
vengono respinti dai t<strong>un</strong>isini; in questo film, il<br />
mare viene ad essere non più il luogo <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
transito verso <strong>un</strong> altrove in cui si va a<br />
cominciare <strong>un</strong>a nuova vita, ma il luogo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> esilio che non conduce da<br />
ness<strong>un</strong>a parte e riporta sempre al dramma <strong>di</strong><br />
partenza. Prima <strong>di</strong> chiudere, vorrei però<br />
ricordare <strong>un</strong> paio <strong>di</strong> film girati a <strong>Genova</strong> negli<br />
ultimi anni, film che testimoniano due mo<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi <strong>di</strong> vedere la città e l’emigrazione da parte<br />
<strong>di</strong> registi non genovesi. In Exit Genua (1991),<br />
dello svizzero Thomas Koerfer, abbiamo <strong>un</strong><br />
giovane rapinatore che insieme alla sua ragazza<br />
scappa dalla Svizzera e nella sua fuga arriva a<br />
<strong>Genova</strong>, dove si svolge la seconda parte del<br />
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48<br />
Emigrazione come Immagine<br />
Vaccari al lavoro nella tenuta <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando Maria Perrone<br />
[Archivio Fondazione Ansaldo, <strong>Genova</strong>]<br />
I l c i n e m a i t a l i a n o e l ’ e m i g r a z i o n e Renato Venturelli<br />
racconto: il dato curioso è che si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
<strong>Genova</strong> interamente abitata da stranieri, dove i<br />
fuggiaschi incontrano pochissimi italiani e<br />
trovano invece ospitalità rifugiandosi presso le<br />
com<strong>un</strong>ità africane del centro storico. L’altro<br />
titolo, molto recente, è invece Gli indesiderabili<br />
(2003) <strong>di</strong> Pasquale Scimeca. In questo caso, si<br />
tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> film ambientato nei primi anni<br />
Cinquanta ed imperniato sul rientro in Italia <strong>di</strong><br />
italiani espulsi dagli Stati Uniti nel dopoguerra,<br />
app<strong>un</strong>to come “indesiderabili”. Da qui <strong>un</strong>a<br />
piccola epica mafiosa vissuta dalla parte degli<br />
eterni sconfitti della storia, rievocando la vita <strong>di</strong><br />
uomini che negli Stati Uniti svolgevano attività<br />
criminali perché la malavita costituiva l’<strong>un</strong>ica<br />
loro prospettiva <strong>di</strong> sopravvivenza, e che dopo il<br />
rimpatrio si ritrovano vecchi e alla deriva in<br />
<strong>un</strong>’Italia per loro straniera, senza essere mai stati<br />
<strong>di</strong> fatto né americani né italiani.<br />
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