un anno di eventi - Porto di Genova

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A p p u n t i d i l a v o r o
Sanità, un’antica magistratura della Repubblica
di Genova mantenuta attiva fino
all’Unità. Tra le sue competenze rientrava
anche la vigilanza sui movimenti delle
persone nel porto: a tal fine vennero redatti i
Registri, conservati a partire dalla fine del
XVIII secolo. Di particolare interesse per la
costituzione di una prima banca dati sono
quelli risalenti agli anni 1833-52, che
comprendono circa 240.000 nominativi dai
quali occorre scorporare le liste dei partenti
per le Americhe (circa il 10 %). Per l’epoca
successiva sono stati avviati sondaggi negli
archivi dell’Autorità Portuale, della
Direzione Marittima della Liguria, della
Sanità Marittima e della Polizia di frontiera.
Bisognerà ancora esplorare l’Archivio
Centrale dello Stato e l’Archivio del
Ministero degli Affari Esteri, da cui
dipendeva il Commissariato dell’emigrazione.
A questo proposito, nel regolamento esecutivo
della prima legge organica sull’emigrazione
risalente al 1901 si legge che i
capitani dei piroscafi avevano l’“obbligo di
presentare in tempo utile alla commissione
un elenco degli emigranti e dei passeggeri
[…] L’elenco, firmato dal capitano, sarà
conservato dall’ispettore dell’emigrazione”.
Purtroppo non ci sono tracce dell’archivio
dell’Ispettorato operante nel porto di Genova,
dove, oltre ai registri d’imbarco, dovevano
essere raccolti anche i reclami inoltrati
dagli emigranti e i rapporti sulle loro condizioni,
dal momento che nel corso degli anni
l’Ispettorato assunse gran parte delle com-
C I S E I
petenze in materia di emigrazione, sopra
tutto riguardo alla tutela giuridica degli
emigranti.
Un’altra possibilità riguarda gli archivi delle
compagnie di navigazione: ogni vettore -
stabilisce ancora il regolamento del 1901 -
era tenuto a conservare il “registro
contenente nome e cognome d’ogni emigrante
a cui venne, su ciascun piroscafo,
procurato imbarco, con indicazione della
destinazione e del nolo riscosso”. Qualche
flebile indizio in questo senso porta
all’Archivio Ansaldo, dove sono confluiti
alcuni fondi documentali di compagnie
ormai non più operanti o assorbite da altri
vettori.
La speranza è che la miniera di informazioni
contenute nei registri di imbarco non sia
andata definitivamente dispersa o distrutta e
che dal ventre dei piroscafi possano
riemergere - in un modo o nell'altro - i nomi
degli emigranti, così da rendere possibile la
definizione completa delle loro identità e il
confronto con gli elenchi delle banche dati
americane, prima fra tutte quella di Ellis
Island.
Per raggiungere questo traguardo, sarà
fondamentale l’impegno congiunto delle
istituzioni archivistiche locali, a cominciare
dall’Archivio di Stato e dalla Sovrintendenza
Archivistica per la Liguria, pienamente
coinvolte nel progetto del CISEI, e di quelle
nazionali.