un anno di eventi - Porto di Genova

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02.02.2013 Views

240 A p p u n t i d i l a v o r o Gran parte del flusso migratorio italiano nel corso dell’Ottocento transitò per il porto di Genova. La città ne fu profondamente segnata. Nel periodo tra il 1833 e il 1852 gli imbarchi per le Americhe, allora ammontanti a circa il 10% degli imbarchi locali, furono qualche decina di migliaia. Oltre agli artigiani e ai piccoli commercianti, a alimentare il flusso erano avventurieri, perseguitati politici (siamo nell’età che avvia il Risorgimento nazionale), marittimi intenzionati a sbarcare (o, come si diceva, a “disertare” l’ingaggio) per tentare fortuna nel nuovo mondo: tra tutti il più celebre è Giuseppe Garibaldi, il cui nome compare nelle liste di imbarco degli anni trenta diretto in Argentina, dove conquisterà la sua fama originaria di condottiero.Il transito s’intensificònella seconda metà del secolo, quando il trasporto di emigranti diventò una lucrosa attività commerciale per le società di navigazione. Dal 1861 al 1874 l’emigrazione ufficialmente transitata per Genova raggiunse quasi le 200.000 unità. Nel quinquennio 1881-1885 la media annua degli emigranti imbarcati a Genova fu di 45.000, in quello successivo salì a quasi 100.000, per assestarsi intorno a questa cifra fino alla fine del secolo. Gli emigranti partiti da Genova nel periodo dal 1876 al 1901 furono in totale quasi due milioni (il 61% degli espatri nazionali), nel periodo dal 1902 al 1925 oltre 1,7 milioni (34% del totale nazionale), nel periodo dal 1926 al 1939 C I S E I poco più di 400.000. All’inizio del Novecento Genova cominciò a perdere il primato delle partenze in quanto il flusso migratorio, divenuto prevalentemente meridionale, si spostò in gran parte a Napoli, e in misura minore a Palermo. Una parte piuttosto consistente di emigranti italiani diretti in America scelse per l'imbarco porti stranieri, particolarmente francesi, sia perché raggiungere Genova per ferrovia non era facile (da certe aree del Piemonte, Le Havre era una meta più accessibile), sia perché i servizi transoceanici da quei porti furono per un certo periodo più frequenti e efficienti, sia infine perché una quota di espatriati era costituita da clandestini. Nello stesso porto di Genova operarono, per il trasporto di passeggeri, affermate compagnie straniere come la Cunard Line, la White Star Line, l’Hamburg America Line, le quali convogliarono a lungo una quota maggioritaria del flusso, anche dopo la nascita di ununica grande compagnia nazionale, la Navigazione Generale Italiana, avvenuta nel 1881 in seguito alla fusione dei gruppi armatoriali Florio e Rubattino. Tra i progetti del CISEI c’è quello di costruire una banca dati comprendente tutte le informazioni possibili sugli emigranti in partenza da Genova. Elenchi completi delle persone in partenza dal porto sono conservati nell’Archivio di Stato di Genova. Si tratta dei Registri di Spedizione dei Passeggieri dell’Ufficio di

133 133 C I S E I Regia Casa Emigranti a Genova, Camion di servizio (Archivio Civica Biblioteca Galletto - Genova Sampierdarena) A p p u n t i d i l a v o r o 241

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A p p u n t i d i l a v o r o<br />

Gran parte del flusso migratorio italiano nel<br />

corso dell’Ottocento transitò per il porto <strong>di</strong><br />

<strong>Genova</strong>. La città ne fu profondamente<br />

segnata. Nel periodo tra il 1833 e il 1852 gli<br />

imbarchi per le Americhe, allora<br />

ammontanti a circa il 10% degli imbarchi<br />

locali, furono qualche decina <strong>di</strong> migliaia.<br />

Oltre agli artigiani e ai piccoli commercianti,<br />

a alimentare il flusso erano avventurieri,<br />

perseguitati politici (siamo nell’età che avvia<br />

il Risorgimento nazionale), marittimi<br />

intenzionati a sbarcare (o, come si <strong>di</strong>ceva, a<br />

“<strong>di</strong>sertare” l’ingaggio) per tentare fort<strong>un</strong>a nel<br />

nuovo mondo: tra tutti il più celebre è Giuseppe<br />

Garibal<strong>di</strong>, il cui nome compare nelle<br />

liste <strong>di</strong> imbarco degli anni trenta <strong>di</strong>retto in<br />

Argentina, dove conquisterà la sua fama<br />

originaria <strong>di</strong> condottiero.Il transito<br />

s’intensificònella seconda metà del secolo,<br />

quando il trasporto <strong>di</strong> emigranti <strong>di</strong>ventò <strong>un</strong>a<br />

lucrosa attività commerciale per le società <strong>di</strong><br />

navigazione.<br />

Dal 1861 al 1874 l’emigrazione ufficialmente<br />

transitata per <strong>Genova</strong> raggi<strong>un</strong>se quasi<br />

le 200.000 <strong>un</strong>ità.<br />

Nel quinquennio 1881-1885 la me<strong>di</strong>a annua<br />

degli emigranti imbarcati a <strong>Genova</strong> fu <strong>di</strong><br />

45.000, in quello successivo salì a quasi<br />

100.000, per assestarsi intorno a questa cifra<br />

fino alla fine del secolo. Gli emigranti partiti<br />

da <strong>Genova</strong> nel periodo dal 1876 al 1901<br />

furono in totale quasi due milioni (il 61%<br />

degli espatri nazionali), nel periodo dal 1902<br />

al 1925 oltre 1,7 milioni (34% del totale<br />

nazionale), nel periodo dal 1926 al 1939<br />

C I S E I<br />

poco più <strong>di</strong> 400.000.<br />

All’inizio del Novecento <strong>Genova</strong> cominciò a<br />

perdere il primato delle partenze in quanto il<br />

flusso migratorio, <strong>di</strong>venuto prevalentemente<br />

meri<strong>di</strong>onale, si spostò in gran parte a Napoli,<br />

e in misura minore a Palermo. Una parte<br />

piuttosto consistente <strong>di</strong> emigranti italiani<br />

<strong>di</strong>retti in America scelse per l'imbarco porti<br />

stranieri, particolarmente francesi, sia perché<br />

raggi<strong>un</strong>gere <strong>Genova</strong> per ferrovia non era<br />

facile (da certe aree del Piemonte, Le Havre<br />

era <strong>un</strong>a meta più accessibile), sia perché i<br />

servizi transoceanici da quei porti furono per<br />

<strong>un</strong> certo periodo più frequenti e efficienti, sia<br />

infine perché <strong>un</strong>a quota <strong>di</strong> espatriati era<br />

costituita da clandestini. Nello stesso porto<br />

<strong>di</strong> <strong>Genova</strong> operarono, per il trasporto <strong>di</strong><br />

passeggeri, affermate compagnie straniere<br />

come la C<strong>un</strong>ard Line, la White Star Line,<br />

l’Hamburg America Line, le quali<br />

convogliarono a l<strong>un</strong>go <strong>un</strong>a quota maggioritaria<br />

del flusso, anche dopo la nascita <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>’<strong>un</strong>ica grande compagnia nazionale, la<br />

Navigazione Generale Italiana, avvenuta nel<br />

1881 in seguito alla fusione dei gruppi<br />

armatoriali Florio e Rubattino.<br />

Tra i progetti del CISEI c’è quello <strong>di</strong> costruire<br />

<strong>un</strong>a banca dati comprendente tutte le<br />

informazioni possibili sugli emigranti in<br />

partenza da <strong>Genova</strong>.<br />

Elenchi completi delle persone in partenza<br />

dal porto sono conservati nell’Archivio <strong>di</strong><br />

Stato <strong>di</strong> <strong>Genova</strong>. Si tratta dei Registri <strong>di</strong><br />

Spe<strong>di</strong>zione dei Passeggieri dell’Ufficio <strong>di</strong>

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