un anno di eventi - Porto di Genova

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Mariano e L’Italian Band
[dalla mostra From Italy to California, cit.]
guarda caso, del primo viaggio per nave nel
nuovo mondo).
Gli anni dell’emigrazione italiana nelle
Americhe, oltre a coincidere data su data,
luogo fisico su luogo fisico con la nascita del
jazz e di altre musiche meticcie (un caso per
tutti: il tango argentino e uruguayano (10) ),
furono anche gli anni di una straordinaria
diffusione delle pratiche musicali italiane
legate alla famiglia delle corde e dei plettri.
Diversi fattori ebbero concorso, in quest’altra
straordinaria avventura culturale che solo ora
comincia ad uscire dalle nebbie indistinte
della curiosità e del “folklore”, ed acquista
valenza universale, paradigmatica (11) . Quasi
come in un’immagine speculare, se le Bande
in Italia furono il luogo “pubblico”, la “piazza”
per eccellenza che formò fiatisti e
percussionisti, saloni di barberia, retrobottega,
cortili di povere case furono i luoghi di
confine, fra pubblico e privato, che videro
sbocciare tra la metà dell’ottocento e i primi
due decenni del Novecento la musica italiana
popolare per corde: sono esattamente gli anni
del boom dell’emigrazione, con inevitabile
trasferimento di pratiche musicali nelle
Americhe. Il padre del trombettista Nick La
Rocca era chitarrista, il fratello violinista, la
sorella mandolinista. Buddy De Franco,
gigante del jazz, ricorda di aver avuto per le
mani un mandolino, prima del clarinetto, e
l’elenco potrebbe continuare.
La musica per corde e plettri che si suonò per
un settantennio abbondante in Italia fu una
straordinaria, complesso reticolo di influenze
Emigrazione come Musica
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C r o s s p o l l i n a t i o n Guido Festinese
(10) Non è questa la sede per affrontare un argomento che, da
solo, richiederebbe tutto lo spazio di questo capitolo: ci si
può limitare, a mo’ di esempio, a dare un’idea dei termini
specificatamente genovesi e italiani “entrati” di diritto nella
lingua speciale del tango, il lunfardo: “Pelandrùn”,
“Fachatosta”, “Pibe”, “Bachica”, “Capo”, “Contamuse”.
Ecco poi un esempio di genovesi grandi autori di tanghi e
milonghe: Adoldo Baglietto, Juan De Dios Filiberto, Teresa
Parodi.
(11) Il chitarrista Beppe Gambetta assieme al mandolinista
Carlo Aonzo da alcuni anni ha avviato una documentata e
fertile riscoperta di questo patrimonio obliato: gli esiti si
possono cogliere, fra le altre cose, nelle incisioni “Serenata”
e “Traversata” ( che ha dato il titolo ad un fortunato recital
proposto a Genova come inizio delle celebrazioni per
Genova capitale europea della Cultura).
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