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un anno di eventi - Porto di Genova

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204<br />

C r o s s P o l l i n a t i o n Guido Festinese<br />

Cross pollination: <strong>un</strong>a “impollinazione<br />

incrociata”. Se oggi il cuore pulsante delle<br />

musiche della grande famiglia afroamericana<br />

(jazz, rock, reggae, blues, son, tango: per<br />

nominarne solo alc<strong>un</strong>e ) fa risuonare i suoi<br />

colpi sincopati ad ogni latitu<strong>di</strong>ne del pianeta,<br />

e più in profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> quanto possiamo<br />

accorgerci, ad <strong>un</strong>a <strong>di</strong>samina superficiale, sarà<br />

necessario accostare ad alc<strong>un</strong>i dati storici certi<br />

ed inelu<strong>di</strong>bili – il trasferimento coatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci<br />

milioni circa <strong>di</strong> esseri umani dall’Africa alle<br />

Americhe nell’era cosiddetta -<br />

altra messe <strong>di</strong> dati. Dati che ci porter<strong>anno</strong>,<br />

inevitabilmente, sulle rotte dei gran<strong>di</strong><br />

transatlantici, le rotte della migrazione.<br />

Il primo fatto, pur nella controversa<br />

valutazione storica delle valenze specifiche che<br />

contribuirono al tutto è che, almeno a partire<br />

dal se<strong>di</strong>cesimo secolo, dall’altra parte<br />

dell’Oceano, nelle Americhe tutte troviamo i<br />

germi <strong>di</strong> <strong>un</strong>a musica “altra” che non era più<br />

africana, e non era senz’altro specificatamente<br />

“americana”. Il pendolo delle estetiche<br />

musicali oscilla fra i due ceppi culturali, <strong>di</strong><br />

volta in volta, ma resta valido come impianto<br />

generale <strong>di</strong> <strong>un</strong>a musica “ibrida”. Discorso che<br />

vale, ad esempio, per l’insorgenza <strong>di</strong> scuole<br />

barocche nell’America latina, con prepotente<br />

innesto <strong>di</strong> trattamenti ritmici “africani”, o,<br />

saltando qualche secolo, per il blues dei neri<br />

d’America, creazione affatto specifica (e<br />

tutt’altro che prosecuzione in<strong>di</strong>viduale,<br />

secondo <strong>un</strong>a vulgata erronea ancora assai<br />

<strong>di</strong>ffusa, del canto <strong>di</strong> lavoro nelle piantagioni).<br />

Stabilita questa pur minima delimitazione <strong>di</strong><br />

campo, arriviamo subito al p<strong>un</strong>to della<br />

“impollinazione incrociata”. Ci furono tre<br />

secoli abbondanti (almeno) <strong>di</strong> incubazione<br />

per la straor<strong>di</strong>nario sboccio <strong>di</strong> musiche “altre”<br />

nelle Americhe, le musiche che h<strong>anno</strong><br />

costruito <strong>un</strong>a delle spine dorsali culturali del<br />

novecento, e che si sono <strong>di</strong>ffuse ov<strong>un</strong>que<br />

grazie alle possibilità della fonofissazione (1) ,<br />

coeva della tarda modernità, e tutt’ora in<br />

pieno (impreve<strong>di</strong>bile) sviluppo tecnologico.<br />

Se consideriamo i tre secoli fra il Cinquecento<br />

ed il Settecento come il grande alveo <strong>di</strong><br />

incubazione delle musiche propriamente<br />

afroamericane, capitolo tutt’altro che<br />

indagato in profon<strong>di</strong>tà a tutt’oggi (2) , è<br />

innegabile che il massiccio, imponente<br />

movimento <strong>di</strong> persone dall’Europa alle<br />

Americhe grossomodo ascrivibile al periodo<br />

che localizziamo fra la metà dell’Ottocento ed<br />

i primi decenni del Novecento non poté non<br />

influire sulle sorti definitive <strong>di</strong><br />

quell’effervescente, tumultuoso insorgere <strong>di</strong><br />

“altre” musiche che già aveva caratterizzato le<br />

vicende delle culture americane. Le gran<strong>di</strong><br />

navi portarono fisicamente donne e uomini,<br />

ma portarono anche strumenti, idee, pratiche<br />

musicali, tra<strong>di</strong>zioni, repertori (3) : ove più<br />

massiccio fu il fenomeno dell’emigrazione,<br />

alla ricerca <strong>di</strong> qualche briciola <strong>di</strong> fort<strong>un</strong>a nel<br />

“nuovo mondo”, lì è il germe <strong>di</strong> significative<br />

“impollinazioni incrociate” sul ceppo grande<br />

delle note afroamericane. E’ il caso dell’Italia.<br />

E’ tutt’ora in corso <strong>di</strong> ricostruzione la storia<br />

del poderoso concorso <strong>di</strong> emigranti italiani<br />

alla nascita delle nuove musiche “meticcie”

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