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un anno di eventi - Porto di Genova

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L ’ e m i g r a z i o n e p e r m a r e n e l n o s t r o p a e s e Clau<strong>di</strong>o Mollica<br />

Lo sviluppo della cantieristica navale.<br />

La prospettiva <strong>di</strong> guadagno nonché la<br />

previsione <strong>di</strong> contributi statali per gli armatori<br />

che si impegnavano in tali linee, determinò <strong>un</strong><br />

forte impulso all’acquisto <strong>di</strong> navi a propulsione<br />

meccanica (soprattutto triplice e quadruplice<br />

espansione) 6 usate in quanto quelle nazionali<br />

erano in prevalenza rappresentate da golette e<br />

brigantini a vela7 che ancora nel 1900<br />

rappresentavano circa il 60% dell’intera flotta8 .<br />

A sottolineare l’arretratezza della flotta italiana<br />

è sufficiente <strong>un</strong> dato : nel ventennio compreso<br />

tra il 1862 ed il 1882,in termini <strong>di</strong> tonnellaggio<br />

netto,le navi a vapore rappresentano solo il<br />

10,58% della flotta 8 .<br />

In particolare gli armatori genovesi si<br />

accorger<strong>anno</strong> che quei piroscafi con tempi <strong>di</strong><br />

partenza e arrivo programmabili, consentir<strong>anno</strong><br />

<strong>di</strong> avviare <strong>un</strong>a vera e propria navigazione<br />

<strong>di</strong> linea e quin<strong>di</strong> abbandoner<strong>anno</strong> i velieri e<br />

correr<strong>anno</strong> all’acquisto <strong>di</strong> piroscafi <strong>di</strong> seconda<br />

mano per lo più <strong>di</strong> costruzione inglese. Nel<br />

1883 i piroscafi <strong>di</strong> costruzione britannica<br />

costituivano il 91.77% della flotta a vapore<br />

italiana 9 .<br />

I cantieri tornano quin<strong>di</strong> a realizzare bastimenti<br />

<strong>di</strong> piccolo tonnellaggio per i traffici <strong>di</strong><br />

cabotaggio nel Me<strong>di</strong>terraneo. Nel 1900, la<br />

percentuale del “vapore” rispetto alla “vela”<br />

della marina mercantile italiana sale al 39,87%<br />

del tonnellaggio netto complessivo, ancora ben<br />

lontana da quel 71,98% vantato dalla più<br />

potente marina europea dell’epoca, quella<br />

inglese 10 .<br />

Lo sviluppo della cantieristica navale<br />

mercantile va quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> pari passo con<br />

l’espandersi del fenomeno dell’emigrazione.<br />

Gli aiuti <strong>di</strong> Stato alla cantieristica, si affiancano<br />

al sistema delle convenzioni già in atto dai<br />

tempi delle marine napoletane e sarde. I ceti<br />

armatoriali genovesi beneficer<strong>anno</strong> <strong>di</strong><br />

sovvenzioni statali nel 1877 e nel 1882 che gli<br />

consentir<strong>anno</strong> <strong>di</strong> ben inserirsi nel mercato del<br />

trasporto <strong>di</strong> emigrazione con indubbi positivi<br />

riflessi sulla siderurgia e la navalmeccanica della<br />

regione. Le sovvenzioni statali assicurano alle<br />

compagnie finanziamenti regolari e consistenti.<br />

Tuttavia, in assenza <strong>di</strong> leggi a tutela<br />

dell’emigrazione, le stesse compagnie non<br />

sar<strong>anno</strong> indotte ad impegnarsi in <strong>un</strong>’opera <strong>di</strong><br />

svecchiamento delle flotte sociali ed, in<br />

conseguenza, il traffico per mare continuerà a<br />

svolgersi utilizzando navi vecchie e poco<br />

accoglienti. E’ il caso della politica condotta<br />

dalla Navigazione Generale Italiana che per<br />

l<strong>un</strong>go tempo manterrà il monopolio del<br />

trasporto passeggeri ed emigranti oltre oceano,<br />

senza preoccuparsi <strong>di</strong> operare <strong>un</strong>o<br />

svecchiamento della flotta sovvenzionata e<br />

optando piuttosto per l’acquisto <strong>di</strong> navi usate<br />

provenienti dall’estero. Il trasporto <strong>di</strong> emigranti<br />

<strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong> - <strong>di</strong>ce la prof.ssa Augusta<br />

Molinari - <strong>un</strong> investimento particolarmente<br />

vantaggioso per le compagnie.<br />

Tale politica si rifletterà sulla <strong>di</strong>minuzione<br />

dell’attività cantieristica: si passa dai 94 cantieri<br />

attivi del 1865 ai 32 del 1905 11 .

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