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un anno di eventi - Porto di Genova

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18<br />

L ’ e m i g r a z i o n e p e r m a r e n e l n o s t r o p a e s e Clau<strong>di</strong>o Mollica<br />

Mentre le popolazioni delle città portuali del<br />

tutto impreparate ad accogliere tali<br />

moltitu<strong>di</strong>ni, da <strong>un</strong>a prima sostanziale<br />

in<strong>di</strong>fferenza se non fasti<strong>di</strong>o per le immaginabili<br />

conseguenze sul piano igienico sanitario e<br />

dell’or<strong>di</strong>ne sociale, intravidero nel fenomeno<br />

<strong>un</strong>’occasione <strong>di</strong> arricchimento se non, in tal<strong>un</strong>i<br />

casi, <strong>di</strong> vero e proprio sfruttamento <strong>di</strong> questi<br />

<strong>di</strong>sperati che tentavano la sorte all’estero.<br />

Quando il fenomeno dell’emigrazione<br />

comincia ad assumere proporzioni sempre più<br />

imponenti, alc<strong>un</strong>i soggetti e categorie che<br />

operano nelle città portuali <strong>di</strong> partenza fiutano<br />

il grande affare.<br />

Le speculazioni sul fenomeno nascono in<br />

particolare nel momento in cui le compagnie<br />

<strong>di</strong> navigazione sono indotte per allargare il<br />

bacino <strong>di</strong> reclutamento, a rivolgersi ad “agenzie<br />

<strong>di</strong> emigrazione” che h<strong>anno</strong> spesso la propria<br />

sede principale nelle città costiere e nei porti in<br />

cui si manifestano tassi <strong>di</strong> espatrio consistenti<br />

(a <strong>Genova</strong> Colajanni, Lurens, Gondrand,<br />

Rocco Piaggio e Raggio). A partire dalla fine<br />

degli anni settanta dell’Ottocento, le agenzie<br />

iniziano a dotarsi <strong>di</strong> propri rappresentanti sul<br />

territorio che svolgono operazioni <strong>di</strong><br />

reclutamento tra i conta<strong>di</strong>ni e i senza lavoro<br />

dell’entroterra.<br />

Cresce d<strong>un</strong>que il numero degli interme<strong>di</strong>ari tra<br />

gli emigranti e le compagnie <strong>di</strong> navigazione<br />

(nel 1892 se ne contano più <strong>di</strong> cinquemila) 3 e<br />

ciò determinerà per ragioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

economico situazioni <strong>di</strong> conflittualità tra chi<br />

commissiona il lavoro <strong>di</strong> reclutamento - le<br />

compagnie <strong>di</strong> navigazione che operano<br />

praticamente in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> monopolio - e gli<br />

agenti <strong>di</strong> ogni grado con la inevitabile<br />

conseguenza che a rimetterci sarà sempre<br />

l’emigrante su cui si tende a scaricare i costi <strong>di</strong><br />

tale operazione <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione.<br />

Bisognerà infatti attendere l’<strong>anno</strong> 1897 (R.D.<br />

n. 178 del 20 maggio ‘97) perché il legislatore<br />

<strong>di</strong> allora vari <strong>un</strong>a legge sul trasporto passeggeri<br />

che nella parte de<strong>di</strong>cata all’emigrazione detti<br />

norme, a tutela del “viaggiatore emigrante” e<br />

che poi, rimaneggiata ed arricchita, costituirà la<br />

base per il primo Regolamento organico<br />

de<strong>di</strong>cato al fenomeno dell’emigrazione (cfr.<br />

R.D. 10 luglio 1901, n° 375). Con l’entrata in<br />

vigore della legge n.23 del 3 gennaio 1901,<br />

scompare la forma tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong><br />

interme<strong>di</strong>azione tramite agenzia e le f<strong>un</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> contrattazione e <strong>di</strong> arruolamento vengono<br />

riservate <strong>di</strong>rettamente alle compagnie <strong>di</strong><br />

navigazione (vettori) previa autorizzazione<br />

ministeriale. Dopo il 1901, le operazioni <strong>di</strong><br />

ingaggio e <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dei biglietti d’imbarco<br />

potr<strong>anno</strong> essere eseguite solo da quei soggetti<br />

proprietari <strong>di</strong> piroscafi che abbiano conseguito<br />

la “patente <strong>di</strong> vettore <strong>di</strong> emigranti”. La stessa<br />

legge poi imponeva requisiti minimi <strong>di</strong><br />

sicurezza per le navi impiegate che adesso<br />

dovevano avere la doppia elica ed <strong>un</strong>a velocità<br />

non inferiore a <strong>di</strong>eci no<strong>di</strong>, fermi restando gli altri<br />

parametri stabiliti con R.D. n.178 del 1897<br />

che <strong>di</strong>sciplinava il trasporto passeggeri a bordo<br />

<strong>di</strong> navi.<br />

Naturalmente per la vastità del compito, le

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