un anno di eventi - Porto di Genova
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L ’ e m i g r a z i o n e p e r m a r e n e l n o s t r o p a e s e Clau<strong>di</strong>o Mollica<br />
Mentre le popolazioni delle città portuali del<br />
tutto impreparate ad accogliere tali<br />
moltitu<strong>di</strong>ni, da <strong>un</strong>a prima sostanziale<br />
in<strong>di</strong>fferenza se non fasti<strong>di</strong>o per le immaginabili<br />
conseguenze sul piano igienico sanitario e<br />
dell’or<strong>di</strong>ne sociale, intravidero nel fenomeno<br />
<strong>un</strong>’occasione <strong>di</strong> arricchimento se non, in tal<strong>un</strong>i<br />
casi, <strong>di</strong> vero e proprio sfruttamento <strong>di</strong> questi<br />
<strong>di</strong>sperati che tentavano la sorte all’estero.<br />
Quando il fenomeno dell’emigrazione<br />
comincia ad assumere proporzioni sempre più<br />
imponenti, alc<strong>un</strong>i soggetti e categorie che<br />
operano nelle città portuali <strong>di</strong> partenza fiutano<br />
il grande affare.<br />
Le speculazioni sul fenomeno nascono in<br />
particolare nel momento in cui le compagnie<br />
<strong>di</strong> navigazione sono indotte per allargare il<br />
bacino <strong>di</strong> reclutamento, a rivolgersi ad “agenzie<br />
<strong>di</strong> emigrazione” che h<strong>anno</strong> spesso la propria<br />
sede principale nelle città costiere e nei porti in<br />
cui si manifestano tassi <strong>di</strong> espatrio consistenti<br />
(a <strong>Genova</strong> Colajanni, Lurens, Gondrand,<br />
Rocco Piaggio e Raggio). A partire dalla fine<br />
degli anni settanta dell’Ottocento, le agenzie<br />
iniziano a dotarsi <strong>di</strong> propri rappresentanti sul<br />
territorio che svolgono operazioni <strong>di</strong><br />
reclutamento tra i conta<strong>di</strong>ni e i senza lavoro<br />
dell’entroterra.<br />
Cresce d<strong>un</strong>que il numero degli interme<strong>di</strong>ari tra<br />
gli emigranti e le compagnie <strong>di</strong> navigazione<br />
(nel 1892 se ne contano più <strong>di</strong> cinquemila) 3 e<br />
ciò determinerà per ragioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />
economico situazioni <strong>di</strong> conflittualità tra chi<br />
commissiona il lavoro <strong>di</strong> reclutamento - le<br />
compagnie <strong>di</strong> navigazione che operano<br />
praticamente in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> monopolio - e gli<br />
agenti <strong>di</strong> ogni grado con la inevitabile<br />
conseguenza che a rimetterci sarà sempre<br />
l’emigrante su cui si tende a scaricare i costi <strong>di</strong><br />
tale operazione <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione.<br />
Bisognerà infatti attendere l’<strong>anno</strong> 1897 (R.D.<br />
n. 178 del 20 maggio ‘97) perché il legislatore<br />
<strong>di</strong> allora vari <strong>un</strong>a legge sul trasporto passeggeri<br />
che nella parte de<strong>di</strong>cata all’emigrazione detti<br />
norme, a tutela del “viaggiatore emigrante” e<br />
che poi, rimaneggiata ed arricchita, costituirà la<br />
base per il primo Regolamento organico<br />
de<strong>di</strong>cato al fenomeno dell’emigrazione (cfr.<br />
R.D. 10 luglio 1901, n° 375). Con l’entrata in<br />
vigore della legge n.23 del 3 gennaio 1901,<br />
scompare la forma tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong><br />
interme<strong>di</strong>azione tramite agenzia e le f<strong>un</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> contrattazione e <strong>di</strong> arruolamento vengono<br />
riservate <strong>di</strong>rettamente alle compagnie <strong>di</strong><br />
navigazione (vettori) previa autorizzazione<br />
ministeriale. Dopo il 1901, le operazioni <strong>di</strong><br />
ingaggio e <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dei biglietti d’imbarco<br />
potr<strong>anno</strong> essere eseguite solo da quei soggetti<br />
proprietari <strong>di</strong> piroscafi che abbiano conseguito<br />
la “patente <strong>di</strong> vettore <strong>di</strong> emigranti”. La stessa<br />
legge poi imponeva requisiti minimi <strong>di</strong><br />
sicurezza per le navi impiegate che adesso<br />
dovevano avere la doppia elica ed <strong>un</strong>a velocità<br />
non inferiore a <strong>di</strong>eci no<strong>di</strong>, fermi restando gli altri<br />
parametri stabiliti con R.D. n.178 del 1897<br />
che <strong>di</strong>sciplinava il trasporto passeggeri a bordo<br />
<strong>di</strong> navi.<br />
Naturalmente per la vastità del compito, le