un anno di eventi - Porto di Genova
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“subirono”. Questo sviluppo fu ancora più<br />
veloce in quelle nazioni che avviarono <strong>un</strong><br />
graduale e ragionato processo <strong>di</strong> assimilazione<br />
<strong>di</strong> quelle moltitu<strong>di</strong>ni che, benché nostalgiche<br />
della propria terra, scelsero <strong>di</strong> far parte della<br />
com<strong>un</strong>ità ospitante malgrado i limiti e le<br />
restrizioni imposte dai governi ed, in alc<strong>un</strong>i<br />
casi, gli atteggiamenti xenofobi <strong>di</strong> chi da queste<br />
ondate <strong>di</strong> <strong>di</strong>sperati in cerca <strong>di</strong> lavoro si sentiva<br />
minacciato.<br />
Da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista statistico il fenomeno<br />
troverà pubblico riconoscimento solo nel 1876<br />
(Censimento Bosio, Segretario Generale della<br />
Gi<strong>un</strong>ta centrale <strong>di</strong> statistica nel 1871) 1 . La<br />
maggior parte degli emigranti in quella prima<br />
fase fu costituita da conta<strong>di</strong>ni residenti al <strong>di</strong><br />
fuori delle città.<br />
Dice a proposito Emilio Franzina 2 che nelle<br />
Americhe non v<strong>anno</strong> milioni <strong>di</strong> italiani ma<br />
milioni <strong>di</strong> paesani. Una seconda categoria è<br />
costituita da professionisti, artigiani, operai che<br />
ha come meta il rimpatrio <strong>un</strong>a volta<br />
accumulate piccole fort<strong>un</strong>e. Una terza classe <strong>di</strong><br />
emigranti è costituita da gente “senza arte né<br />
parte” (suonatori d’organetto, figurinai,<br />
ven<strong>di</strong>tori ambulanti etc.).<br />
L’esodo comincia a Nord perché quella parte<br />
d’Italia è già collegata con i porti delle<br />
Americhe: piemontesi e liguri seguiti poi da<br />
lombar<strong>di</strong>, veneti e friulani. E <strong>Genova</strong> è il porto<br />
italiano a gestire per quasi <strong>un</strong> secolo la mole più<br />
consistente del traffico <strong>di</strong> emigrazione. Nel<br />
periodo che va dal 1833 al 1850 sono già circa<br />
14.000 gli emigranti che partono da <strong>Genova</strong><br />
per le Americhe e dal 1876 al 1901 in quel<br />
Emigrazione come Storia<br />
porto si imbarca il 61% dell’emigrazione<br />
transoceanica italiana.<br />
Nel primo periodo in particolare (1876 –<br />
1900), le istituzioni si trovarono impreparate<br />
ad affrontare questa ondata <strong>di</strong> emigranti<br />
intravedendo forse nel fenomeno <strong>un</strong>a valvola <strong>di</strong><br />
sfogo naturale che avrebbe, se non risolto,<br />
almeno attenuato il problema della<br />
<strong>di</strong>soccupazione e, quin<strong>di</strong>, del pericolo<br />
dell’insorgere <strong>di</strong> nuove turbative nel tessuto<br />
sociale e nell’or<strong>di</strong>ne pubblico. D’altro canto il<br />
fenomeno secondo alc<strong>un</strong>i avrebbe contribuito<br />
a determinare <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> naturale selezione<br />
tra masse povere ed analfabete e la parte<br />
“migliore” della società.<br />
1 Storia dell’Emigrazione Italiana, a cura <strong>di</strong> P.Bevilacqua, A. De<br />
Clementi, E. Franzina, 2002 Donzelli E<strong>di</strong>tore, pag. 64<br />
2 Il Grande Esodo, Storia delle migrazioni italiane nel mondo,<br />
Ludovico Incisa <strong>di</strong> Camerana, E<strong>di</strong>zione Corbaccio pag. 116<br />
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