un anno di eventi - Porto di Genova
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<strong>di</strong> <strong>un</strong>a produzione artistica originale.<br />
Sono presenti opere <strong>di</strong> numerosi <strong>di</strong>segnatori<br />
<strong>di</strong> fama, ma anche realizzazioni<br />
legate alla produzione locale spesso <strong>di</strong><br />
qualità altrettanto rilevante, non <strong>di</strong>mentichiamo,<br />
infatti, che le scatole <strong>di</strong> latta non<br />
rappresentavano solo oggetti <strong>di</strong> vita<br />
domestica, ma rivelavano anche l’esistenza<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong> tessuto industriale minore.<br />
Le gran<strong>di</strong> aziende si rivolgevano per<br />
l’imballaggio a piccole imprese specializzate<br />
sia nella progettazione creativa del <strong>di</strong>segno<br />
a decoro della scatola, che nella sua<br />
fabbricazione.<br />
Tale tendenza andò sempre più accentuandosi<br />
nella seconda metà dell’ottocento con<br />
l’organizzazione delle gran<strong>di</strong> esposizioni<br />
nazionale, rilevante quella <strong>di</strong> Torino del<br />
1898, nelle quali questi produttori<br />
partecipavano mostrando al pubblico i<br />
campioni e spesso ricevendo premi e<br />
riconoscimenti.<br />
L’esplosione <strong>di</strong> immagini che caratterizza la<br />
fine dell’ottocento aveva alc<strong>un</strong>i veicoli<br />
privilegiati, che erano, poi, strettamente<br />
connessi con lo sviluppo industriale e la<br />
relativa pubblicità.<br />
Molto importante fu la <strong>di</strong>ffusione del<br />
manifesto cromolitografico, esempio <strong>di</strong><br />
<strong>un</strong>a forma d’arte <strong>di</strong>retta al grande<br />
pubblico, che doveva adeguarsi alla massa e<br />
alla mentalità del citta<strong>di</strong>no me<strong>di</strong>o, ma<br />
anche stimolarne il gusto, attraverso novità<br />
iconografiche e stilistiche.<br />
La decorazione si sviluppava essenzial-<br />
Emigrazione come Immagine<br />
A r t e e G r a f i c a d e l l a b a n d a s t a g n a t a t r a O t t o c e n t o e N o v e c e n t o Daniela Lauria<br />
mente in tre mo<strong>di</strong>: il primo prevedeva<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a immagine già <strong>di</strong>ffusa e<br />
nota, ad<strong>di</strong>rittura la produzione <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
<strong>di</strong>pinto suggestivo; il secondo riproduceva<br />
<strong>un</strong>’immagine pubblicitaria già ideata per il<br />
prodotto, ed il terzo, il più originale, ideazione<br />
da parte <strong>di</strong> <strong>un</strong> grafico <strong>di</strong> <strong>un</strong>a nuova<br />
forma e decorazione del contenitore <strong>di</strong><br />
latta.<br />
La qualità <strong>di</strong> questi maestri si legge<br />
soprattutto sui bozzetti presenti nella<br />
collezione, consentendo <strong>di</strong> avere <strong>un</strong> quadro<br />
abbastanza ampio dell’evolversi del gusto<br />
<strong>di</strong> oltre cento anni.<br />
I <strong>di</strong>segnatori dovevano sempre tenere<br />
presente l’identità del pubblico al quale<br />
l’oggetto era destinato: se era rivolto ad <strong>un</strong><br />
pubblico vivace quale ad esempio la me<strong>di</strong>a<br />
borghesia, cui si devono le fort<strong>un</strong>e del<br />
gusto liberty, oppure ad <strong>un</strong> pubblico che<br />
quin<strong>di</strong> aveva bisogno <strong>di</strong> essere rassicurato<br />
attraverso immagini largamente collaudate.<br />
Mentre per i manifesti si assiste ad <strong>un</strong><br />
costante rinnovamento, <strong>di</strong>verso era il caso<br />
delle latte.<br />
Molto <strong>di</strong>fficile stabilire <strong>un</strong>a data precisa,<br />
anche perché le immagini si potevano<br />
ripetere anche a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> anni.<br />
Com<strong>un</strong>que appare chiaro che le più<br />
antiche rappresentavano tagli paesaggistici<br />
o riferiti alla <strong>di</strong>tta che li produceva, spesso<br />
venivano utilizzati come contorno<br />
decorativo o come rappresentazione autonoma<br />
putti e bimbi dai volti paffuti e<br />
sereni; nel corso degli anni venti primeg-<br />
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