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un anno di eventi - Porto di Genova

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I l S o g n o , i S o g n i Mauro Bocci<br />

Emigrazione e turismo <strong>di</strong> crociera<br />

nei manifesti Hapag e Ndl dal 1847<br />

Prima dell’avvento <strong>di</strong> massificati veicoli <strong>di</strong><br />

persuasione visiva, quali il cinema<br />

pubblicitario e soprattutto la televisione, il<br />

manifesto murale, l’affiche, è stato lo<br />

strumento <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione privilegiato per<br />

offrire evidenza a <strong>un</strong> prodotto, illustrando e<br />

promuovendo tanto le corrive merci d’uso<br />

quoti<strong>di</strong>ano quanto più complesse<br />

idealizzazioni e astrazioni, non soltanto nella<br />

sfera della politica. I sogni <strong>di</strong> <strong>un</strong> sempre più<br />

<strong>di</strong>ffuso pubblico <strong>di</strong> consumatori, che<br />

<strong>di</strong>spongono ormai <strong>di</strong> <strong>un</strong> crescente tempo<br />

libero, i trend <strong>di</strong> vita (si <strong>di</strong>rebbe oggi) e<br />

significative urgenze economico-esistenziali,<br />

infine, in<strong>di</strong>viduabili con gli strumenti della<br />

sociologia emergono con evidenza dalla<br />

seconda metà dell’Ottocento, con le gran<strong>di</strong><br />

Esposizioni mon<strong>di</strong>ali, come ha osservato<br />

Walter Benjamin.<br />

Il piccolo mondo compresso della borghesia<br />

e ancor più del proletariato tardoottocenteschi<br />

si andava progressivamente<br />

restringendo, quanto più avanzava la civiltà<br />

delle masse: in particolare, spazi e<br />

<strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> vita delle classi me<strong>di</strong>o-basse –<br />

dalle abitazioni meno confortevoli e più<br />

piccole alla parcellizzazione del lavoro<br />

impiegatizio-burocratico come <strong>di</strong> quello<br />

operaio – s’inserivano adesso in <strong>un</strong>a angusta<br />

normalità, il più delle volte alienante, che<br />

avrebbe informato <strong>di</strong> sé, in mo<strong>di</strong> talvolta<br />

tragici, il XX secolo. Ma, nel tempo stesso,<br />

quel che veniva <strong>di</strong>sperso nella banalità e nella<br />

qualità me<strong>di</strong>ocre delle esperienze reali era<br />

ritrovato nello spazio altro del sogno e dei<br />

sogni, dell’evasione. Per i settori più poveri<br />

della società, per i più <strong>di</strong>sagiati, il sogno per<br />

eccellenza era l’American Dream, vale a <strong>di</strong>re<br />

l’approdo in <strong>un</strong> paese delle opport<strong>un</strong>ità,<br />

avvertito, probabilmente, come luogo<br />

dell’Immaginario, dove cercar fort<strong>un</strong>a e<br />

avventura. A livello <strong>un</strong> poco più elevato – ma<br />

il malessere della massificazione colpiva<br />

anche gli strati culturalmente “alti”: è anche<br />

il senso dell’estetica decadente – il<br />

<strong>di</strong>vertimento, lo svago, sostituivano quel<br />

sogno americano, lo moltiplicavano anzi in<br />

<strong>un</strong> caleidoscopio <strong>di</strong> sogni, in chiave <strong>di</strong> volta<br />

in volta lu<strong>di</strong>ca e consolatoria, erotica ed<br />

esotica, mentre <strong>un</strong> sentimento quasi<br />

feticistico per le merci, per il prodotto,<br />

andava imponendosi: il senso <strong>di</strong> fuga dalla<br />

realtà e l’elaborazione <strong>di</strong> spazi e visioni<br />

trasognanti s’intrecciavano con l’aspetto<br />

commerciale, con effetti assai fascinosi.<br />

Prerogative del cartellone, in quel periodo,<br />

furono quelle <strong>di</strong> costituire <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong><br />

consiglio per gli acquisti (<strong>di</strong> oggetti, <strong>di</strong><br />

servizi, ma anche <strong>di</strong> beni virtuali, come <strong>un</strong>o<br />

spettacolo teatrale) e, nel tempo stesso, <strong>di</strong><br />

raccontare se stesso, nella maniera più<br />

possibile svincolata da quanto si stava<br />

propagandando. Si pensi ad autori come<br />

Chéret, Beardsley, Klimt, Mucha e,<br />

naturalmente, Toulouse-Lautrec.<br />

Due gran<strong>di</strong> compagnie <strong>di</strong> navigazione come<br />

la Hapag e la Ndl vivevano per intrinseca

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