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un anno di eventi - Porto di Genova

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57<br />

Immagine tratta da “One Way”, cit.<br />

così via. Un sistema certo macchinoso, ma<br />

miracolosamente efficace, per completare in<br />

modo speculare <strong>un</strong> racconto in cui alla fine<br />

tutto può ricomporsi e tornare all’or<strong>di</strong>ne<br />

precostituito. La proposta, tanto insolita<br />

quanto stupefacente, è rimasta <strong>un</strong>ica ed<br />

irripetibile nella memoria storica del fumetto.<br />

L’altra originale serie <strong>di</strong> Gustave Verbeck –<br />

autore <strong>di</strong> origine fiamminga che evidentemente<br />

non sa rin<strong>un</strong>ciare alle inquietu<strong>di</strong>ni<br />

peculiari del Vecchio Continente, e meno che<br />

meno allo strano onirismo delle sue lande<br />

piatte (non a caso sfornatrici <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

sognatori, da Hyeronimus Bosch a René<br />

Magritte) – si intitola The Terrors of the Tiny<br />

Tads ed esce stampata ad <strong>un</strong> solo colore (<strong>di</strong><br />

solito verde o marrone) sulle pagine interne dei<br />

supplementi domenicali del “New York<br />

Herald”. Ne sono protagonisti alc<strong>un</strong>i piccoli<br />

spauriti ragazzini, che si trovano come<br />

intrappolati in <strong>un</strong> vasto paese d’incubo abitato<br />

e percorso da creature sempre piuttosto<br />

mostruose. Queste infatti, impersonando alla<br />

lettera giochi <strong>di</strong> parole modellati nella lingua<br />

inglese, si presentano come ibri<strong>di</strong> spesso<br />

raccapriccianti. L’inconsueta galleria <strong>di</strong><br />

“terrors” attrae e respinge al contempo, ma in<br />

definitiva è troppo provocatoria per resistere a<br />

l<strong>un</strong>go nel gra<strong>di</strong>mento del grosso pubblico.<br />

Anch’essa resta com<strong>un</strong>que in<strong>di</strong>menticabile.<br />

Tra il 1906 e il 1907, il “Chicago S<strong>un</strong>day<br />

Trib<strong>un</strong>e” propone la pubblicazione <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

autore molto anomalo. Si tratta <strong>di</strong> Lyonel<br />

Feininger, che, nato nel 1871 a New York da<br />

famiglia tedesca, dopo stu<strong>di</strong> artistici e musicali<br />

Emigrazione come Immagine<br />

in Germania e in Francia, si cimenta nella<br />

realizzazione <strong>di</strong> comics esattamente come<br />

attività artistica d’avanguar<strong>di</strong>a. Ma è <strong>un</strong> autore<br />

molto (forse troppo) intelligente. Le sue due<br />

serie The Kin-der Kids e Wee Willie Winkie’s<br />

World, incentrate la prima su <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong><br />

monellacci giramondo e la seconda su <strong>un</strong><br />

piccolino sognatore che vive la realtà in<br />

continua metamorfosi fantastica attorno a sé,<br />

contengono <strong>un</strong>a tale quantità <strong>di</strong> invenzioni<br />

formali ed <strong>un</strong>a qualità innovativa tanto<br />

assoluta da spaventare il lettore me<strong>di</strong>o. La loro<br />

durata sul mercato sarà infatti piuttosto breve.<br />

Nei decenni successivi Feininger, <strong>di</strong> nuovo da<br />

questa parte dell’Atlantico, si de<strong>di</strong>cherà alla<br />

57<br />

F u m e t t o : l i n g u a g g i o m i g r a n t e Ferruccio Giromini<br />

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