le perturbazioni e la salute umana
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LE PERTURBAZIONI E GLI EFFETTI SULLA SALUTE UMANA<br />
Se analizziamo meglio il quadro patologico dell’arrivo del<strong>le</strong> <strong>perturbazioni</strong><br />
atmosferiche dobbiamo prendere in considerazione soprattutto <strong>le</strong> Sindromi<br />
meteoropatiche secondarie che sono provocate da aggravamenti o<br />
riacutizzazioni di ma<strong>la</strong>ttie croniche, infiammatorie o degenerative, a carico di<br />
vari organi, sistemi ed apparati dell’organismo umano.<br />
Le sindromi meteoropatiche secondarie presentano quasi sempre una<br />
insorgenza acuta, in seguito al passaggio di fronti di perturbazione oppure al<br />
persistere, a volte anche per molti giorni di seguito, di vortici d'aria fredda in<br />
quota. Esse ritornano, negli stessi soggetti, in modo più o meno ugua<strong>le</strong>, non<br />
so<strong>la</strong>mente con il ripetersi di situazioni simili, ma anche se esiste ad esempio,<br />
<strong>la</strong> medesima situazione meteorologica al suolo ma non in quota e viceversa.<br />
Il miglioramento si ha soltanto se <strong>la</strong> situazione atmosferica cambia<br />
comp<strong>le</strong>tamente, ma quasi sempre solo se si passa da una situazione di vortice<br />
freddo in quota ad una situazione di cupo<strong>la</strong> d'aria calda, sempre in quota.<br />
In ultima analisi possiamo dunque affermare che il comp<strong>le</strong>sso di tutti i<br />
fenomeni atmosferici <strong>la</strong> cui brusca variazione è <strong>le</strong>gata al<strong>le</strong> linee di instabilità al<br />
suolo, ai vortici freddi ed al<strong>le</strong> correnti a getto in quota, determina una caduta<br />
del<strong>le</strong> difese immunitarie dell'organismo e/o un aumento del<strong>la</strong> viru<strong>le</strong>nza dei<br />
funghi, dei batteri e dei virus.<br />
Come prima conseguenza si nota una diminuzione del<strong>le</strong> difese organiche e<br />
del<strong>la</strong> resistenza ai vari tipi di e<strong>le</strong>menti atmosferici, con un sensibi<strong>le</strong><br />
abbassamento del<strong>la</strong> soglia di percezione dolorifica. Se prendiamo in<br />
considerazione questo fatto, possiamo notare che il sintomo più frequente e<br />
più appariscente del<strong>le</strong> sindromi meteoropatiche, siano esse principali,<br />
secondarie o stagionali, è <strong>la</strong> riacutizzazione di forme dolorose acute e croniche<br />
in molti distretti dell’organismo, come quelli osteoartico<strong>la</strong>ri, musco<strong>la</strong>ri,<br />
tendinei, vasco<strong>la</strong>ri e nervosi, già provati da infiammazioni e/o da<br />
degenerazioni.<br />
Nel<strong>la</strong> grande maggioranza dei casi il dolore è connesso con alterazioni<br />
fisiche, di tipo infiammatorio o degenerativo, che danno loro una connotazione<br />
altamente spiacevo<strong>le</strong>, sia nel campo fisico che psicologico.<br />
Associata al sintomo dolore, appare l'ansia, specie del tipo anticipatorio,<br />
propria dell’aspettativa del dolore. Si presenta come uno stato d’animo molto<br />
diffici<strong>le</strong> da valutare, comp<strong>le</strong>sso ed individua<strong>le</strong>, avvertito come una sensazione<br />
rea<strong>le</strong> ma indefinibi<strong>le</strong> di pericolo anche imminente, del qua<strong>le</strong> sfugge però<br />
l’intima essenza. Diversamente dal dolore, perfettamente localizzato nel<br />
presente, l'ansia è di solito proiettata nel futuro (ansia anticipatoria).<br />
Sintomatologia caratteristica a carico dei vari organi, sistemi ed<br />
apparati all’arrivo del<strong>le</strong> <strong>perturbazioni</strong> atmosferiche od al<strong>la</strong> presenza di<br />
un vortice freddo in quota.<br />
Da 72 a 48 ore prima dell'arrivo dei fronti perturbati o del vortice<br />
freddo in quota.<br />
1
La sintomatologia <strong>le</strong>gata al fronte perturbato incomincia ad interessare i<br />
meteoro<strong>la</strong>bili all'incirca già da due a tre giorni prima del suo effettivo arrivo.<br />
Nel<strong>la</strong> foto da satellite vediamo come <strong>la</strong> parte più attiva del<strong>la</strong> perturbazione<br />
at<strong>la</strong>ntica sia ancora al <strong>la</strong>rgo del Golfo di Guascogna ed avanza verso il<br />
continente europeo.<br />
Courtesy Meteo France.<br />
L'accentuazione dei fenomeni inerenti l'organismo umano, che di seguito<br />
riportiamo, trova <strong>la</strong> sua spiegazione nel fatto che, due-tre giorni prima<br />
dell'arrivo dei fronti perturbati, in partico<strong>la</strong>re del fronte freddo, <strong>le</strong> masse d'aria<br />
circo<strong>la</strong>nti si presentano re<strong>la</strong>tivamente secche e con poca venti<strong>la</strong>zione, mentre<br />
<strong>la</strong> pressione atmosferica è in gradua<strong>le</strong> diminuzione.<br />
Questa caratteristica situazione atmosferica porta al ristagno degli<br />
inquinanti e dei pollini a contatto con il suolo, che si disperdono poi fino ad una<br />
certa altezza, che di norma è intorno ai 150-200 m. (strato di diffusione).<br />
Si ha così accentuazione del<strong>la</strong> sintomatologia, a carico dei vari organi,<br />
sistemi od apparati.<br />
1) Riacutizzazione del<strong>le</strong> forme artroreumatiche con aumento del<strong>la</strong><br />
dolorabilità neuro-muscolo-tendinea, in modo più specifico con do<strong>le</strong>nzia acuta<br />
ai muscoli del rachide cervica<strong>le</strong> e lombo-sacra<strong>le</strong>. Nei sofferenti di discopatie<br />
al<strong>la</strong> colonna vertebra<strong>le</strong> è probabi<strong>le</strong> una dolorabilità più acuta ai nervi<br />
interessati, in modo partico<strong>la</strong>re il nervo sciatico.<br />
2) Evidenti segni di aumento dei disturbi cardiovasco<strong>la</strong>ri, specie quelli<br />
<strong>le</strong>gati al<strong>la</strong> neuro<strong>la</strong>bilità ed al<strong>le</strong> sindromi ansiose, come episodi di tachicardia,<br />
palpitazioni, eretismo cardiaco, ipertensione arteriosa con aumento del<strong>la</strong><br />
massima e del<strong>la</strong> minima.<br />
2
3) Aumento nei soggetti coronaropatici, specie anziani fumatori, di episodi<br />
di ischemia coronarica e cerebra<strong>le</strong> con crisi di angina più acute, ravvicinate e<br />
persistenti.<br />
4) Nei soggetti che presentano costituzionalmente, oppure durante periodi<br />
di stress, una certa diminuzione del<strong>le</strong> difese organiche, si notano più frequenti<br />
episodi di infiammazione del<strong>le</strong> prime vie aeree, come riniti, sinusiti, <strong>la</strong>ringiti,<br />
faringiti, tonsilliti e tracheiti.<br />
5) Nei broncopneumopatici, specie se del tipo cronico ostruttivo, sensibi<strong>le</strong><br />
aumento degli episodi di asma e notevo<strong>le</strong> accentuazione del<strong>le</strong> infiammazioni a<br />
livello bronchia<strong>le</strong>, polmonare e p<strong>le</strong>urico.<br />
6) Riacutizzazione degli episodi di reflusso gastroesofageo, del<strong>le</strong> gastroduodeno-colonpatie,<br />
specie del tipo spastico funziona<strong>le</strong>, accentuazione di<br />
nausea e vomito.<br />
7) Nei portatori di calcolosi aumento del<strong>le</strong> coliche epatiche e renali, in<br />
modo partico<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> seconda parte del<strong>la</strong> notte o nel<strong>le</strong> prime ore del mattino.<br />
8) Riacutizzazione, a volte in modo parossistico, del<strong>le</strong> cefa<strong>le</strong>e tensive e<br />
del<strong>le</strong> crisi emicraniche, in modo partico<strong>la</strong>re durante i momenti di riposo o di<br />
ri<strong>la</strong>ssamento (sindrome del week-end).<br />
9) Segni di sofferenza del<strong>la</strong> cute con episodi al<strong>le</strong>rgici specie nei soggetti<br />
predisposti, in modo più accentuato in primavera, quando, oltre agli inquinanti<br />
presenti in tutte <strong>le</strong> stagioni, si aggiungono pollini di vario tipo.<br />
10) Irritabilità psichica in aumento specie durante <strong>le</strong> ore notturne, con<br />
risvegli anche precoci.<br />
Da 48 a 24 ore prima dell'arrivo dei fronti perturbati o del vortice<br />
freddo in quota.<br />
La perturbazione at<strong>la</strong>ntica si avvicina velocemente al continente europeo,<br />
pur trovandosi ancora sull’At<strong>la</strong>ntico.<br />
Courtesy Meteo France.<br />
3
1) Forme artroreumatiche ancora presenti con dolori diffusi, in modo<br />
partico<strong>la</strong>re al rachide cervica<strong>le</strong> e lombo-sacra<strong>le</strong>.<br />
Nei sofferenti di discopatie al<strong>la</strong> colonna vertebra<strong>le</strong> dolorabilità persistente<br />
ai nervi interessati, in modo partico<strong>la</strong>re il brachia<strong>le</strong> e lo sciatico.<br />
2) Persistono i disturbi cardiovasco<strong>la</strong>ri, specie quelli <strong>le</strong>gati al<strong>la</strong> neuro<strong>la</strong>bilità<br />
ed al<strong>le</strong> sindromi ansiose, come episodi di tachicardia, palpitazioni, eretismo<br />
cardiaco, ipertensione arteriosa specie durante <strong>le</strong> ore notturne.<br />
3) Ancora qualche episodio di TIA, di ischemia coronarica e cerebra<strong>le</strong>, con<br />
crisi di angina più acute, ravvicinate e persistenti, in modo partico<strong>la</strong>re nei<br />
fumatori oltre i 50 anni.<br />
4) Nei soggetti immunodepressi episodi piuttosto acuti di infiammazione<br />
del<strong>le</strong> prime vie aeree, come riniti, sinusiti, <strong>la</strong>ringiti, faringiti, tonsilliti e<br />
tracheiti.<br />
5) Nei sofferenti di broncopneumopatie di tipo cronico ostruttivo, qualche<br />
episodio di asma notturno oppure accentuazione del<strong>le</strong> infiammazioni a livello<br />
bronchia<strong>le</strong>, polmonare e p<strong>le</strong>urico.<br />
6) Persistono turbe dell'alvo con crisi di visceropatia spastica di tipo<br />
recidivante, episodi di reflusso gastroesofageo e di gastro-duodeno-colonpatie.<br />
7) Coliche epatiche e renali, specie nel<strong>la</strong> seconda parte del<strong>la</strong> notte o nel<strong>le</strong><br />
prime ore del mattino.<br />
8) Persistenza del<strong>le</strong> cefa<strong>le</strong>e tensive e del<strong>le</strong> crisi emicraniche, specie<br />
durante i momenti di riposo o di ri<strong>la</strong>ssamento (sindrome del week-end).<br />
9) Episodi al<strong>le</strong>rgici, specie nei soggetti predisposti, in modo più accentuato<br />
in primavera, quando, oltre agli inquinanti presenti in tutte <strong>le</strong> stagioni, si<br />
aggiungono pollini di vario tipo.<br />
10) Notevo<strong>le</strong> irritabilità psichica, specie durante <strong>le</strong> ore notturne, con<br />
risvegli anche precoci.<br />
11) Algie toraciche e/o addominali di norma "sine causa".<br />
12) Turbe del<strong>la</strong> diuresi con oliguria, disuria pol<strong>la</strong>chiuria o poliuria.<br />
13) Dispnea con sensazione di "respiro corto", in modo partico<strong>la</strong>re quando<br />
<strong>la</strong> perturbazione si presenta molto attiva e con vento piuttosto forte<br />
precedente <strong>la</strong> pioggia.<br />
14) Turbe del<strong>la</strong> cenestesi con diminuzione dell'attenzione, dell'ideazione<br />
e del coordinamento, dell'efficienza fisica e dei tempi di reazione con rif<strong>le</strong>ssi<br />
meno pronti e conseguente aumento degli incidenti stradali e sul <strong>la</strong>voro.<br />
Da 24 a 12 ore prima dell'arrivo dei fronti perturbati o del vortice<br />
freddo in quota.<br />
La perturbazione at<strong>la</strong>ntica avanza verso <strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> italiana e si trova già<br />
sul<strong>la</strong> Francia e sul<strong>la</strong> Peniso<strong>la</strong> Iberica.<br />
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Courtesy Meteo France<br />
1) Forme artroreumatiche in diminuzione, ma ancora presenti con dolori<br />
diffusi, in modo partico<strong>la</strong>re al rachide cervica<strong>le</strong> e lombo-sacra<strong>le</strong>.<br />
Nei sofferenti di discopatie al<strong>la</strong> colonna vertebra<strong>le</strong> persiste dolorabilità ai<br />
nervi interessati, in modo partico<strong>la</strong>re il brachia<strong>le</strong> e lo sciatico.<br />
2) Disturbi cardiovasco<strong>la</strong>ri ancora piuttosto intensi, specie quelli <strong>le</strong>gati al<strong>la</strong><br />
neuro<strong>la</strong>bilità ed al<strong>le</strong> sindromi ansiose, come episodi di tachicardia, palpitazioni,<br />
eretismo cardiaco, crisi di ipertensione arteriosa specie durante <strong>le</strong> ore serali e<br />
notturne.<br />
3) Lenta diminuzione degli episodi di TIA, di ischemia coronarica e<br />
cerebra<strong>le</strong>, con crisi di angina meno acute, ma ancora piuttosto ravvicinate e<br />
persistenti, specie nei fumatori oltre i 50 anni.<br />
4) Nei soggetti immunodepressi episodi meno acuti di infiammazione del<strong>le</strong><br />
prime vie aeree, come riniti, sinusiti, <strong>la</strong>ringiti, faringiti, tonsilliti e tracheiti.<br />
5) Nei sofferenti di broncopneumopatie di tipo cronico ostruttivo<br />
persistenza di episodi di asma notturna o di accentuazione del<strong>le</strong> infiammazioni<br />
a livello bronchia<strong>le</strong>, polmonare e p<strong>le</strong>urico.<br />
6) Ancora turbe dell'alvo con crisi di visceropatia spastica di tipo<br />
recidivante, episodi di reflusso gastroesofageo e di gastro-duodeno-colonpatie.<br />
7) Coliche epatiche e renali, specie nel<strong>la</strong> seconda parte del<strong>la</strong> notte o nel<strong>le</strong><br />
prime ore del mattino.<br />
8) Lenta diminuzione del<strong>le</strong> cefa<strong>le</strong>e tensive e del<strong>le</strong> crisi emicraniche.<br />
9) Al<strong>le</strong>rgopatie di vario tipo, specie nei soggetti predisposti, in modo più<br />
accentuato in primavera, quando, oltre agli inquinanti presenti in tutte <strong>le</strong><br />
stagioni, si aggiungono pollini di vario tipo.<br />
10) Minore irritabilità psichica ma sufficiente per dare frequenti risvegli<br />
precoci.<br />
11) Qualche manifestazione depressiva nei neuro<strong>la</strong>bili affetti da disturbi<br />
"somatoformi.<br />
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12) Sofferenza ancora piuttosto accentuata a livello psichico o psicologico<br />
con disagio fisico che può manifestarsi con cefa<strong>le</strong>a da tensione, vertigini, crisi<br />
coronariche, dismenorrea, dolore sacro-iliaco, crisi d'asma, specie durante <strong>le</strong><br />
ore notturne, acne superficia<strong>le</strong> e profonda, aritmie "sine causa", cardiospasmo,<br />
nausea e vomito, colite ulcerosa, pol<strong>la</strong>chiuria, specie se ta<strong>le</strong> corre<strong>la</strong>zione<br />
tempora<strong>le</strong> si verifica ripetutamente.<br />
13) Persistenza del<strong>le</strong> algie toraciche e/o addominali di norma "sine causa".<br />
14) Turbe abbastanza accentuate del<strong>la</strong> diuresi con oliguria, disuria<br />
pol<strong>la</strong>chiuria o poliuria,<br />
15) Dispnea, specie notturna, con sensazione di "respiro corto", in modo<br />
partico<strong>la</strong>re quando <strong>la</strong> perturbazione si presenta molto attiva e con vento<br />
piuttosto forte precedente <strong>la</strong> pioggia,<br />
16) Turbe del<strong>la</strong> cenestesi con diminuzione dell'attenzione, dell'ideazione e<br />
del coordinamento, dell'efficienza fisica e dei tempi di reazione con rif<strong>le</strong>ssi<br />
meno pronti e conseguente aumento degli incidenti stradali e sul <strong>la</strong>voro specie<br />
nei turni notturni.<br />
Durante il passaggio dei fronti perturbati o del vortice freddo in<br />
quota.<br />
La perturbazione at<strong>la</strong>ntica è arrivata sul<strong>la</strong> Peniso<strong>la</strong> Italiana con il suo<br />
corteo di tempo perturbato e piogge insistenti.<br />
Courtesy Meteo France<br />
Tipico esempio di vortice freddo in quota proprio sul Bacino del<br />
Mediterraneo. Si nota chiaramente <strong>la</strong> presenza di un moto vorticoso<br />
antiorario con centro sul Nord Italia.<br />
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La sintomatologia è <strong>la</strong> seguente.<br />
1) Depressione fisica con astenia neuromusco<strong>la</strong>re, accompagnata a volte<br />
anche da sintomi depressivi psicologici, come voglia di piangere senza una<br />
causa ben definita, poca reattività agli stimoli, disinteresse per i fatti comuni<br />
del<strong>la</strong> vita.<br />
2) Ma<strong>le</strong>ssere non bene definito, in modo partico<strong>la</strong>re ai muscoli ed al<strong>le</strong><br />
artico<strong>la</strong>zioni, con difficoltà nel<strong>la</strong> deambu<strong>la</strong>zione e "passo incerto", in modo<br />
quasi specifico nei soggetti anziani, ma a volte anche in quelli ancora<br />
abbastanza giovani.<br />
3) Sonno<strong>le</strong>nza diurna, specie postprandia<strong>le</strong> e sera<strong>le</strong> con episodi di cefa<strong>le</strong>a<br />
gravativa o tensiva, ansia, a volte generalizzata, di norma "sine causa".<br />
4) "Scontentezza" marcata, anche in assenza di situazioni spiacevoli,<br />
personali, familiari e sociali.<br />
5) Crisi vasomotorie con extrasistolia, cardiopalmo, senso di oppressione<br />
retrosterna<strong>le</strong>, palpitazioni, precordialgie, "affanno" senza sforzo.<br />
6) Ancora turbe del<strong>la</strong> cenestesi con diminuzione dell'attenzione,<br />
dell'ideazione e del coordinamento, dell'efficienza fisica e dei tempi di reazione<br />
con rif<strong>le</strong>ssi meno pronti e conseguente aumento degli incidenti stradali e sul<br />
<strong>la</strong>voro, specie nel<strong>le</strong> ore notturne.<br />
7) Persistono, seppure in fase di attenuazione, i segni di sofferenza a<br />
livello psichico o psicologico, che si manifestano sul<strong>la</strong> condizione fisica con<br />
cefa<strong>le</strong>a da tensione, vertigini, crisi coronariche, dismenorrea, dolore sacroiliaco,<br />
crisi d'asma, specie durante <strong>le</strong> ore notturne, acne superficia<strong>le</strong> e<br />
profonda, aritmie "sine causa", cardiospasmo, nausea e vomito, colite<br />
ulcerosa, pol<strong>la</strong>chiuria, specie se ta<strong>le</strong> corre<strong>la</strong>zione tempora<strong>le</strong> si verifica<br />
ripetutamente.<br />
Dopo il passaggio dei fronti di perturbazione o del vortice freddo in<br />
quota.<br />
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La perturbazione at<strong>la</strong>ntica si è allontana verso <strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> balcanica, ma<br />
una seconda meno attiva si sta avvicinando da nord-ovest.<br />
Courtesy Meteo France<br />
Miglioramento sensibi<strong>le</strong> e piuttosto veloce, più o meno di tutti i disturbi<br />
soprae<strong>le</strong>ncati, con episodi di re<strong>la</strong>tivo benessere, a volte anche persistente, a<br />
meno che non esista <strong>la</strong> minaccia di una nuova perturbazione in arrivo, con<br />
ritorno al<strong>la</strong> sintomatologia prefronta<strong>le</strong>,<br />
In questo modo si comprende come, nei periodi in cui i fronti perturbati si<br />
susseguono (famiglia di <strong>perturbazioni</strong>), come in primavera ed autunno, i<br />
meteoro<strong>la</strong>bili accusino i disturbi a cui vanno spesso soggetti, praticamente<br />
senza o quasi una pausa di re<strong>la</strong>tivo benessere.<br />
C'è da aggiungere però che <strong>la</strong> sintomatologia si presenta meno ec<strong>la</strong>tante<br />
mano a mano che <strong>le</strong> <strong>perturbazioni</strong> si spostano verso <strong>le</strong>vante, forse per una<br />
certa assuefazione dell'organismo agli stimoli del<strong>la</strong> variazione degli eventi<br />
atmosferici a tutte <strong>le</strong> quote.<br />
Questi periodi perturbati si presentano più frequentemente durante<br />
l'inverno sul<strong>le</strong> regioni centromeridionali, mentre nell'Italia settentriona<strong>le</strong> essi di<br />
norma sono più attivi in primavera ed in autunno.<br />
N.B. Talvolta anche l'assenza di <strong>perturbazioni</strong> organizzate può dare luogo<br />
ad una riacutizzazione del<strong>la</strong> sintomatologia, in modo partico<strong>la</strong>re nei soggetti<br />
neuro<strong>la</strong>bili e meteoro<strong>la</strong>bili anziani, per <strong>la</strong> presenza di condizioni atmosferiche<br />
piuttosto avverse, specie durante il periodo inverna<strong>le</strong> o estivo quando tra gli<br />
eventi atmosferici sono preva<strong>le</strong>nti:<br />
umidità re<strong>la</strong>tiva dell'aria vicina al punto di saturazione,<br />
presenza di un e<strong>le</strong>vato grado di inquinamento atmosferico,<br />
ondate di aria fredda di origine artica con temperature rigide,<br />
cupo<strong>la</strong> di aria calda in quota con afa opprimente,<br />
venti piuttosto forti anche con cielo sereno nel<strong>le</strong> zone di mare aperto,<br />
precipitazioni locali orografiche, specie sull'arco alpino ed appenninico, ecc.<br />
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