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La Chiusa di Salorno

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E’ da poco uscito il libro che racconta la storia del primo bianco<br />

che, da solo, decise <strong>di</strong> vivere con e per gli aborigeni australiani.<br />

Si tratta del missionario trentino-tirolese don Angelo Confalonieri<br />

il quale, a metà Ottocento, segnò una pagina <strong>di</strong> storia importante<br />

per quanto riguarda i contatti fra europei e aborigeni<br />

australiani e, più in generale, fra missionari cattolici e popoli<br />

in<strong>di</strong>geni.<br />

<strong>La</strong> ricerca, della quale sono stato ideatore e responsabile, si è<br />

rivelata <strong>di</strong>fficile sia per la <strong>di</strong>sseminazione delle fonti in Italia,<br />

Australia, Inghilterra e Nuova Zelanda, sia per raggiungere e<br />

visitare i luoghi ove Confalonieri operò, ossia la penisola <strong>di</strong> Cobourg,<br />

un territorio praticamente <strong>di</strong>sabitato nell’estremo nord<br />

dell’Australia.<br />

A queste <strong>di</strong>fficoltà ho in buona parte ovviato creando un team <strong>di</strong><br />

altissimo livello formato dai professori universitari australiani<br />

Bruce Birch e Stefano Girola e da due stu<strong>di</strong>osi italiani Elena<br />

Franchi e Maurizio Dalla Serra. Ma per portare in piena luce tutta<br />

la storia ho dovuto pure chiedere aiuto a persone impegnate in<br />

istituti, università e anche a volenterosi emigrati trentini in Australia<br />

che con entusiasmo hanno dato il loro supporto laddove<br />

la situazione lo richiedeva.<br />

Tutta questa fatica ha alla fine fatto emergere la vicenda <strong>di</strong> un<br />

uomo eccezionale che seppe inserirsi nel popolo aborigeno<br />

come nessuno mai fece prima <strong>di</strong> lui. Basti pensare che il suo<br />

arrivo fu preceduto da decenni <strong>di</strong> intolleranza nei confronti dei<br />

nativi, che hanno subito episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> inau<strong>di</strong>ta ferocia da parte dei<br />

bianchi, in quanto erano considerati, più volte, esseri biologicamente<br />

inferiori.<br />

Varie fonti raccontano ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> farina avvelenata lasciata<br />

come esca per gli Aborigeni e come queste persone venivano<br />

perfino usate come cibo per cani. Alcuni nativi furono pure costretti<br />

a cibarsi <strong>di</strong> pezzi <strong>di</strong> corpo umano (come guance, orecchie,<br />

cosce) che venivano tagliati a loro stessi.<br />

Don Angelo Confalonieri, invece, visse con loro, li aiutò, ne<br />

conciliò le <strong>di</strong>fferenze tribali, ma soprattutto adottò il loro stile<br />

<strong>di</strong> vita nomade.<br />

In breve tempo giunse persino a scrivere un frasario ingleseaborigeno.<br />

E tutto questo lo seppe fare attraverso il rispetto, l’ascolto<br />

ed il <strong>di</strong>alogo.<br />

Un personaggio delle nostre terre che merita quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere<br />

conosciuto ed apprezzato. Scrive il governatore del Trentino,<br />

Lorenzo Dellai: “la vicenda del missionario oggi può insegnare<br />

ai nostri giovani valori quali la fiducia e l’apertura all’altro, ad<br />

ogni ‹altro›, ad ogni straniero, sia che questo giunga nella nostra<br />

terra, sia quando questo qualcuno è uno <strong>di</strong> noi che cerca ospitalità<br />

nelle patrie altrui”.<br />

Nagoyo: la vita <strong>di</strong> don Angelo Confalonieri<br />

fra gli Aborigeni d’Australia 1846-1848<br />

A cura <strong>di</strong> Rolando Pizzini<br />

e<strong>di</strong>to dalla Fondazione Museo storico del Trentino<br />

Narrativa / erzÄHLuNgeN<br />

L’ANgELo DEgLI AborIgENI AusTrALIANI<br />

Rolando Pizzini<br />

<strong>La</strong> <strong>Chiusa</strong> <strong>di</strong> <strong>Salorno</strong> - Die Salurner Klause Febbraio / Februar - Nr. 2<br />

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