La Chiusa di Salorno

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Tra i motivi dello stupendo campionato del Salorno, vi è certamente
l’acquisizione, via Alto Adige, di Thomas Frendo fortissimo
difensore centrale, che sta dando assieme ai compagni una
quadratura difensiva di alto livello. Nato a Bolzano il 9 marzo
1989, ha frequentato il liceo per le comunicazioni e, con tutta
probabilità, il prossimo anno si iscriverà all’università.
Thomas, cosa si prova a vestire la casacca del Salorno?
Sono contentissimo di essere approdato al Salorno, dove ho
trovato un ottimo ambiente, e venendo da un brutto infortunio,
ho trovato l’ambiente ideale per ritornare a giocare ad un buon
livello.
E’ noto, purtroppo, il tuo coinvolgimento con gli infortuni. Quali
sono stati nel dettaglio?
I problemi sono iniziati nel 2005, allorquando mi è stato riscontrato
un problema al ginocchio, si trattava di un riallineamento
rotuleo e di un menisco, cosa che mi ha creato dei problemi che
ancora adesso mi porto dietro….
Dove sei cresciuto?
Ho fatto tutte le giovanili nella Stella Azzurra, ed a 14 anni sono
passato all’Alto Adige, dove ho iniziato coi giovanissimi nazionali.
In quell’anno alla fine sono stato convocato nella nazionale
Under 16, con la nazionale ho partecipato a 4 incontri, 2 a Coverciano,
uno a Roma ed una partita in Spagna con la nazionale
spagnola. Proprio in quella partita sono iniziati i miei problemi,
che in verità sono stati un bel calvario. In quella partita ho giocato
titolare e a 5 minuti dalla fine mi è uscita la rotula, sono
rimasto fermo un mese poi ho fatto la risonanza magnetica, e
dopo diverso tempo, mi è stato riscontrato un problema alla cartilagine.
Cosicché me ne hanno prelevata una parte facendola
crescere in laboratorio. Così, con questa situazione, ho saltato
tutta la parte degli allievi nazionali. Da quel momento, ho giocato
sempre per 3-4 mesi e per 6-7 rimanevo fuori. Sono arrivato
nel giro della 1. Squadra dell’Alto Adige, ma purtroppo,
S P o r t
THomAs frENDo,
roCCIA DIfENsIVA DEL sALorNo IN ECCELLENzA
gli infortuni mi frenavano sempre. Grazie alla mediazione di
Mister Stein, persona molto preparata che avevo avuto modo di
conoscere, sono passato all’Egna, almeno per giocare un po’ di
più, ma avevo sempre male, e posso tranquillamente affermare
che quello che sto facendo a Salorno è il primo anno completo.
E anche per l’Egna la stagione era abbastanza dura e purtroppo
non è riuscito a salvarsi.
Si dice, comunque, che a parte il Salorno, avevi avuto anche
delle altre offerte…
Certo, in estate avevo scelto di andare all’estero, avevo fatto
un provino in Austria con due squadre che mi avrebbero preso,
però per problemi di transfert non avrei potuto giocare fino a
dicembre ed allora sono arrivato al Salorno. Una scelta azzeccata,
a quanto sembra, visto che ho trovato un ottimo ambiente,
sto bene fisicamente e qualche risultato sembra stia arrivando.
Come hai trovato il livello del Salorno?
Ottimo impatto, è un ambiente molto buono, anche sotto il profilo
strettamente umano, un grande allenatore e un pubblico
molto attaccato alla squadra.
Dove può arrivare questo Salorno?
Questa prima parte di stagione credo che abbia soddisfatto le
attese. Continuando a lavorare con questa umiltà ed intensità
credo proprio che potremo arrivare molto lontano, anche se il
livello del campionato è decisamente alto. Mi sento molto apprezzato
e credo che qualche soddisfazione ce la toglieremo,
l’importante è stare bene. Peccato per la sconfitta in coppa
Italia, arrivata addirittura nella lotteria dei rigori. Ma andiamo
avanti con positività.
Auguriamo un sincero in bocca al lupo all’ottimo Thomas, ragazzo
forte sul campo e molto umile che sta facendo vedere una
graniticità difensiva unica, e, come sempre,
FORZA SALORNO!
Alberto Romanin
Febbraio / Februar - Nr. 2 La Chiusa di Salorno - Die Salurner Klause