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La Domanda di Innovazione della Filiera del Mobile - ARTI Puglia

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MINISTERO DELLO<br />

SVILUPPO ECONOMICO<br />

DIP<strong>ARTI</strong>MENTO PER LE POLITICHE DI SVILUPPO<br />

L’Osservatorio Permanente <strong>del</strong>l’<strong>Innovazione</strong> è un’attività<br />

promossa dall’Assessorato allo Sviluppo Economico <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Regione <strong>Puglia</strong> e cofinanziata dall’Unione Europea<br />

attraverso il POR <strong>Puglia</strong> 2000-2006, Misura 3.13 “Ricerca<br />

e sviluppo tecnologico”, Azione E “Costituzione<br />

<strong>del</strong>l’Osservatorio Permanente <strong>del</strong>l’<strong>Innovazione</strong>”<br />

(Fondo FESR).<br />

Impaginazione e stampa<br />

IGM Industria Grafica<br />

Tel. 080.776.310<br />

Questo Quaderno si basa sull’ampio stu<strong>di</strong>o<br />

realizzato, su incarico <strong>del</strong>l’<strong>ARTI</strong>, nel corso <strong>del</strong> 2008,<br />

da Giovanni Schiuma e Paolo Lombar<strong>di</strong>.


INDICE<br />

SINTESI E CONCLUSIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7<br />

CAPITOLO 1 - IL SETTORE LEGNO-ARREDAMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 9<br />

1.1 Inquadramento <strong>del</strong> settore industriale <strong>del</strong> legno-arredamento . . . . . . . . . . . . . ” 9<br />

1.2 Il comparto <strong>del</strong> mobile imbottito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 11<br />

1.3 Nuovi mo<strong>del</strong>li organizzativi nel settore legno-arredamento . . . . . . . . . . . . . . . ” 12<br />

CAPITOLO 2 - IL DISTRETTO MURGIANO DEL MOBILE IMBOTTITO . . . . . . . . . . ” 15<br />

2.1 Collocazione geografica <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 15<br />

2.2 Origini e sviluppi <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale murgiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 15<br />

2.3 Dinamiche evolutive <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale murgiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 16<br />

2.4 Strutture emergenti <strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong>le filiere produttive:<br />

il ruolo <strong>del</strong>le imprese leader e nuove configurazioni inter-organizzative . . . . . ” 20<br />

2.5 Internazionalizzazione, <strong>del</strong>ocalizzazione e ristrutturazione<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>del</strong> valore nelle filiere <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 22<br />

CAPITOLO 3 - LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO . . . . . . . . . . . . . ” 23<br />

3.1 Fattori strategici alla base <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>di</strong> una capacità innovativa<br />

<strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 23<br />

3.2 Specificità <strong>del</strong>le innovazioni <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano . . . . . . . . . ” 25<br />

3.3 Dimensioni <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> innovazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 31<br />

CAPITOLO 4 - L’OFFERTA DI INNOVAZIONE PER IL DISTRETTO IN PUGLIA . . . . ” 36<br />

4.1 Le Università . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 36<br />

4.2 I centri <strong>di</strong> ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 40<br />

4.3 L’offerta formativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 41<br />

CAPITOLO 5 - POSSIBILI SCENARI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 43<br />

3<br />

5.1 Un’analisi SWOT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 43<br />

5.2 Un’analisi <strong>di</strong> benchmarking . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 44<br />

5.3 Possibili azioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ” 47


<strong>La</strong> domanda <strong>di</strong> innovazione<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> filiera<br />

<strong>del</strong> mobile imbottito<br />

in <strong>Puglia</strong>


6 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


Sintesi e conclusioni<br />

Nel <strong>di</strong>stretto murgiano, le tra<strong>di</strong>zionali economie esterne <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>strettuale che hanno consentito a<br />

numerose piccole e me<strong>di</strong>e imprese <strong>di</strong> nascere e svilupparsi non riescono a sopperire alle nuove esigenze.<br />

Questo comporta la necessità <strong>di</strong> avere imprese con caratteristiche e comportamenti <strong>di</strong>versi, <strong>di</strong><br />

maggiore taglia e riorganizzate in funzione <strong>di</strong> una catena <strong>del</strong> valore in cui nuove attività abbiano un<br />

ruolo significativo. In particolare, sembrano emergere pressanti esigenze <strong>di</strong> innovazione e cambiamento<br />

<strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo competitivo e organizzativo, spostandolo da un assetto tutto focalizzato sull’attività<br />

manifatturiera ad uno in cui siano presenti attività più consone ad un’economia basata sulla conoscenza,<br />

sull’informazione e sui servizi.<br />

Il mo<strong>del</strong>lo impren<strong>di</strong>toriale che il <strong>di</strong>stretto, grazie a favorevoli con<strong>di</strong>zioni storiche, socio-culturali, congiunturali,<br />

ha fino ad ora “spontaneamente” espresso e che ha portato a sviluppare un’offerta e un’organizzazione<br />

produttiva eccellente sotto molti aspetti, da alcuni anni incontra <strong>di</strong>fficoltà. Questo sollecita<br />

le imprese locali a cambiamenti importanti nella loro impostazione strategica, relazionale ed operativa.<br />

Il <strong>di</strong>stretto murgiano si è originato e sviluppato nel tempo, alimentando un forte senso <strong>di</strong> identità<br />

socio-culturale. Oggi lo scenario competitivo “impone” agli impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> confrontarsi con scelte <strong>di</strong><br />

crescita tra ra<strong>di</strong>ci locali e nuove opportunità <strong>di</strong> business a più ampio respiro. Gli scenari geopolitici ed<br />

economici a livello mon<strong>di</strong>ale, la riduzione <strong>di</strong> alcuni benefici fiscali, il rafforzamento e sorpasso <strong>del</strong>l’euro<br />

sul dollaro che penalizza le esportazioni, l’in<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nuova manodopera qualificata e, soprattutto,<br />

l’emergere sullo scenario competitivo <strong>di</strong> nuovi ed agguerriti concorrenti, in particolar modo sul<br />

lato <strong>del</strong> basso costo <strong><strong>del</strong>la</strong> manodopera e dei fattori produttivi, stanno mettendo in profonda <strong>di</strong>scussione<br />

il mo<strong>del</strong>lo murgiano.<br />

L’economia <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto sembra oggi soffrire le debolezze <strong>del</strong> capitalismo personale, in cui sono stati<br />

investiti patrimoni familiari, circuiti fiduciari, conoscenze e saper fare impren<strong>di</strong>toriali. Il capitalismo<br />

personale <strong><strong>del</strong>la</strong> piccola impresa e <strong>del</strong>l’impren<strong>di</strong>torialità <strong>di</strong>ffusa si è <strong>di</strong>mostrato, fino a pochi anni fa, un<br />

efficace mo<strong>del</strong>lo competitivo, capace <strong>di</strong> abbinare grande varietà <strong>di</strong> risposta a limitati investimenti e<br />

ridotti costi fissi, riuscendo in breve tempo a sviluppare un’offerta ed un’organizzazione produttiva<br />

eccellente. Ora, nel momento in cui il sistema produttivo locale si trova a dover affrontare la sua prima<br />

fase <strong>di</strong> maturità, il capitalismo personale fa emergere tutti i suoi limiti.<br />

Per dare sostegno ad una nuova stagione <strong>di</strong> sviluppo locale, occorre riconoscere che i “vecchi” fattori<br />

competitivi hanno perso o stanno perdendo la loro vali<strong>di</strong>tà e si rende necessario guardare a nuove<br />

<strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> crescita. In tal senso, grande rilevanza assume la capacità <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali murgiane<br />

<strong>di</strong> attuare processi <strong>di</strong> innovazione, secondo un approccio proattivo, che consentano all’area<br />

sistema un riposizionamento competitivo.<br />

Due sono le scommesse che attualmente e sempre più in futuro si rivelano decisive per il <strong>di</strong>stretto. <strong>La</strong><br />

prima è sicuramente la capacità <strong>di</strong> affiancare ad una crescita <strong>di</strong> tipo “estensivo”, basata sulla quantità<br />

e che ha fornito le fondamenta per lo sviluppo passato, una crescita <strong>di</strong> tipo “intensivo”, basata sulla<br />

capacità <strong>di</strong> incorporare quote crescenti <strong>di</strong> valore nei prodotti e nei processi. Si tratta <strong>di</strong> un processo che<br />

deve essere progettato, guidato, gestito. Grande importanza, dunque, riveste il ruolo <strong>del</strong>le imprese<br />

leader che devono e dovranno svolgere una funzione <strong>di</strong> esempio. <strong>La</strong> seconda è nella gestione consapevole<br />

ed attiva dei processi <strong>di</strong> internazionalizzazione produttiva e commerciale.<br />

Partendo da un’analisi <strong>del</strong>le peculiarità competitive e strutturali <strong>del</strong> settore legno-arredo e <strong>del</strong> sistema<br />

7 SINTESI E CONCLUSIONI


<strong>di</strong>strettuale murgiano e <strong>del</strong>le caratteristiche <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda e <strong>del</strong>l’offerta <strong>di</strong> innovazione che lo caratterizzano,<br />

possono essere in<strong>di</strong>viduate sei principali linee strategiche <strong>di</strong> intervento a favore <strong>del</strong>l’innovazione<br />

nella sua accezione più ampia: a) qualificazione <strong><strong>del</strong>la</strong> manodopera giovanile ed attrazione <strong>di</strong><br />

talenti; b) rafforzamento <strong>del</strong>l’internazionalizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera <strong>del</strong> mobile imbottito; c) miglioramento<br />

<strong>del</strong>le performance <strong>del</strong>le imprese; d) aggiornamento <strong>del</strong>le competenze impren<strong>di</strong>toriali e manageriali;<br />

e) riqualificazione degli addetti espulsi dal circuito produttivo; f) attrazione <strong>di</strong> investimenti produttivi.<br />

8 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


CAPITOLO 1. Il settore legno-arredamento<br />

1.1. Inquadramento <strong>del</strong> settore industriale <strong>del</strong> legno-arredamento 1<br />

Il comparto dei mobili imbottiti costituisce uno dei segmenti <strong>di</strong> specializzazione produttiva <strong>del</strong> settore<br />

industriale <strong>del</strong> legno-arredamento che nel suo complesso rappresenta uno degli assi portanti <strong>del</strong> manifatturiero<br />

Made in Italy.<br />

Il settore legno-arredo può essere interpretato come l’insieme <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> progettazione, produzione<br />

e commercializzazione dei beni <strong>di</strong> una filiera produttiva allargata che comprende sia i settori a<br />

monte, quali l’industria <strong>del</strong> legno per i mobili e l’e<strong>di</strong>lizia, dei semi-lavorati e dei componenti <strong>del</strong>l’arredamento,<br />

sia i settori a valle <strong>del</strong>l’industria <strong>del</strong>l’arredamento, quali mobili per uso domestico e non, gli<br />

apparecchi per l’illuminazione, e i complementi <strong>di</strong> arredo. Il settore si compone <strong>di</strong> due comparti principali:<br />

quello <strong>del</strong> mobile, che conta per il 60% circa, e quello <strong>del</strong> legno, che rappresenta il restante 40%<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> produzione complessiva. Per quanto riguarda più specificatamente il comparto dei mobili, i mobili<br />

per uffici e negozi rappresentano il 28% <strong>del</strong>le produzioni, i mobili per cucina il 21%, le se<strong>di</strong>e e i se<strong>di</strong>li<br />

il 22%, mentre la categoria definita genericamente altri mobili, la quale comprende anche il prodotto<br />

mobile imbottito, rappresenta il 29% <strong>del</strong>le produzioni totali.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista strutturale, il settore legno-arredamento si caratterizza per:<br />

- la compresenza <strong>di</strong> processi produttivi sia industriali sia artigianali e <strong>di</strong> imprese sia specializzate<br />

per singole fasi o per singoli prodotti, sia organizzate per controllare più fasi o linee <strong>di</strong> prodotti<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa complessità;<br />

- la complessa rete <strong>di</strong> relazioni che coinvolge una vasta gamma <strong>di</strong> fornitori <strong>di</strong> materie prime e<br />

materiali, semilavorati, parti, componenti e accessori;<br />

- la prevalente natura tra<strong>di</strong>zionale dei processi produttivi, nonostante la crescente meccanizzazione<br />

e standar<strong>di</strong>zzazione <strong>del</strong>le fasi <strong>di</strong> produzione;<br />

- i vincoli alla <strong>del</strong>ocalizzazione produttiva e all’import/export verso mercati lontani, conseguente<br />

all’ingombro dei prodotti pronti all’uso – nettamente superiori ad esempio a quelli <strong>del</strong> tessile e<br />

<strong>del</strong>l’abbigliamento;<br />

- basso grado <strong>di</strong> concentrazione produttiva e <strong>di</strong>stributiva – i gran<strong>di</strong> operatori <strong>di</strong> portata mon<strong>di</strong>ale<br />

sono pochissimi, anche se il loro numero inizia ad aumentare;<br />

- limitata presenza <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> politica industriale mirati;<br />

- filiere produttive con numerosi livelli gerarchici, per cui si incontrano produttori che vendono con<br />

proprio marchio collezioni <strong>di</strong> una o più famiglie <strong>di</strong> arredamento; imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione che affidano<br />

a terzisti la produzione; produttori <strong>di</strong> arredamento per conto terzi; produttori <strong>di</strong> semilavorati,<br />

parti, componenti, accessori, complementi, etc.;<br />

- ridotta misura <strong>di</strong> investimenti in ricerca e innovazione tecnologica – per quanto attiene processi<br />

produttivi, prodotti, materiali;<br />

- crescente attenzione de<strong>di</strong>cata al marketing – che si traduce in crescenti investimenti nel marchio,<br />

promozione e pubblicità, nonché nella <strong>di</strong>stribuzione anche con la creazione <strong>di</strong> negozi e corner <strong>di</strong><br />

“ban<strong>di</strong>era”;<br />

- organizzazione <strong>del</strong>l’attività in <strong>di</strong>stretti produttivi, alcuni con tra<strong>di</strong>zione secolare – ve<strong>di</strong> il caso dei<br />

1 L’inquadramento <strong>del</strong> settore legno-arredamento italiano è stato analizzato attraverso <strong>di</strong>verse fonti informative, tra cui particolarmente utili si sono rivelati i rapporti<br />

<strong>del</strong> Centro Stu<strong>di</strong> Cosmit – Federlegno-Arredo; nonché i rapporti 2003-2008 sul mobile pubblicati dal “Sole24Ore” in occasione <strong><strong>del</strong>la</strong> Fiera <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> <strong>di</strong><br />

Milano.<br />

9 1. IL SETTORE LEGNO-ARREDAMENTO


mobili in Brianza, <strong>del</strong>le se<strong>di</strong>e in Friuli, <strong>del</strong> legno in Trentino – ed altri sviluppati nel dopoguerra<br />

sull’onda <strong>del</strong>l’introduzione <strong>di</strong> materiali, semilavorati e prodotti <strong>di</strong> nuova concezione – pannelli nel<br />

Mantovano, imbottiti in pelle nella Murgia appulo-lucana.<br />

Il sistema produttivo <strong>del</strong> settore legno-arredo è fortemente caratterizzato da una concentrazione produttiva.<br />

Complessivamente il sistema fa riferimento ad almeno 20 <strong>di</strong>stretti, che si presentano in posizioni<br />

<strong>di</strong>verse lungo il ciclo <strong>di</strong> vita ed hanno alle spalle frequenti casi <strong>di</strong> crisi e <strong>di</strong> rilancio (Tabella 1).<br />

Tabella 1. Principali sistemi produttivi locali <strong>del</strong> legno-arredamento in Italia<br />

Sistema<br />

produttivo<br />

locale<br />

Province <strong>di</strong> localizzazione Produzioni caratteristiche<br />

Brianza Milano, Monza, Como, Lecco Arredamento generale<br />

Viadanese Mantova, Cremona Pannelli truciolati, compensati,<br />

scope, mobili in kit<br />

Triveneto Verona Mobili in stile<br />

Triveneto Vicenza, Padova, Treviso,<br />

Pordenone<br />

Arredamento generale<br />

Triveneto U<strong>di</strong>ne Se<strong>di</strong>e, sedute, pannelli truciolati,<br />

MDF, arredamento generale<br />

Triveneto Belluno, Trento, Bolzano <strong>La</strong>vorazioni <strong>del</strong> legno, legno per<br />

l’e<strong>di</strong>lizia, imballaggi<br />

Forlivese Forlì, Cesena, Ravenna Imbottiti, mobili, architettura<br />

d’interni, imballaggi<br />

Empolese Firenze, Prato, Pistoia, Pisa Imbottiti, mobili<br />

Pesarese Pesaro Urbino Cucine, mobili<br />

Murgia Bari, Matera, Taranto Imbottiti in pelle<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

All’interno <strong>del</strong>l’industria manifatturiera italiana il settore legno-arredamento occupa il terzo posto in<br />

termini <strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> export, dopo la meccanica ed il tessile-abbigliamento. Nel 2007 ha<br />

realizzato il 5% <strong>del</strong> fatturato ed il 4% <strong>del</strong>l’export complessivo italiano e il 16% <strong>del</strong> saldo commerciale<br />

manifatturiero nazionale. Riguardo l’occupazione, nel 2007 il settore occupava 411.000 addetti, con un<br />

aumento <strong>di</strong> circa 1.000 unità rispetto al 2006, inquadrati in 77.000 imprese (erano 79.000 nel 2006).<br />

Ciò conferma la prevalenza <strong><strong>del</strong>la</strong> piccola <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong>le imprese, con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 5,3 addetti per<br />

impresa.<br />

In termini <strong>di</strong> presenza regionale, il sistema legno-arredo si concentra in 8 regioni. Calcolando l’in<strong>di</strong>ce<br />

me<strong>di</strong>o <strong>del</strong>le quote percentuali <strong>di</strong> addetti, imprese e volumi <strong>di</strong> esportazioni si <strong>di</strong>stinguono nell’or<strong>di</strong>ne<br />

Lombar<strong>di</strong>a (20,3%), Veneto (18,3%), Friuli VG (9,3%), Toscana (7,6%), Emilia Romagna (7%), Marche<br />

(6%), <strong>Puglia</strong> (5,6%) e Piemonte (5%). A livello <strong>di</strong> provincia, gli otto inse<strong>di</strong>amenti principali, misurati con<br />

lo stesso in<strong>di</strong>ce, sono nell’or<strong>di</strong>ne: Milano (8,3%), Treviso (8%), U<strong>di</strong>ne (4,3%), Bari (4%), Como (4%),<br />

Pesaro (3,3%), Pordenone (3,6%), Padova (3%).<br />

Per quanto riguarda gli scenari competitivi e <strong>di</strong> mercato, il settore legno-arredamento italiano si trova<br />

a dover affrontare situazioni contemporaneamente caratterizzate dalla minaccia <strong><strong>del</strong>la</strong> industrializzazione<br />

accelerata <strong>di</strong> Cina ed In<strong>di</strong>a, così come <strong>del</strong> Brasile e <strong>di</strong> altri Paesi <strong>del</strong>l’Europa Centro-Orientale e<br />

10 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


dalle opportunità connesse all’importanza ed alla crescita dei mercati <strong>di</strong> sbocco <strong>di</strong> tali Paesi. Allo stesso<br />

tempo, si assiste ad una riallocazione <strong>del</strong>le capacità produttive su scala mon<strong>di</strong>ale – in gran parte nel<br />

quadrante asiatico – <strong>di</strong> cui si subisce la forza competitiva e la pressione operata sull’assorbimento<br />

<strong>del</strong>le materie prime e <strong>del</strong>le risorse energetiche. I risultati degli ultimi anni sembrano riflettere tali <strong>di</strong>namiche<br />

economiche internazionali, sebbene a livello mon<strong>di</strong>ale nel legno-arredamento in generale (e<br />

nella filiera <strong>del</strong>l’imbottito in specifico) l’offerta italiana rimanga particolarmente rinomata con un buon<br />

posizionamento competitivo nel commercio internazionale. Nel 2007, l’Italia presenta il più importante<br />

attivo commerciale con l’estero nel settore <strong>del</strong> mobile tra i Paesi <strong><strong>del</strong>la</strong> UE-25 ed il secondo <strong>del</strong> mondo<br />

dopo la Cina; la quota <strong>del</strong>l’export sul fatturato ha raggiunto il 35%, con una presenza capillare in tutto<br />

il mondo e relazioni importanti in termini <strong>di</strong> forniture con Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti,<br />

Russia e Spagna. Al contempo, è possibile rilevare il riposizionamento <strong>del</strong>l’industria <strong>del</strong> legno-arredamento<br />

italiana, attraverso una riduzione <strong>del</strong>l’offerta <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> larga serie e spesso privi <strong>di</strong> marchio<br />

a vantaggio <strong><strong>del</strong>la</strong> espansione <strong>di</strong> prodotti con elevato contenuto <strong>di</strong> design e <strong>di</strong>stinti da marchi <strong>di</strong> importanza<br />

internazionale.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>le nuove opportunità <strong>di</strong> sviluppo per i mobili Made in Italy, nuovi Paesi vanno<br />

assumendo nuova centralità per l’export italiano, quali ad esempio la Russia e le ex Repubbliche sovietiche,<br />

i Paesi <strong>del</strong>l’area me<strong>di</strong>orientale e l’In<strong>di</strong>a, la Grecia e la Spagna. In particolare, la Russia si conferma<br />

essere uno dei mercati più interessanti per il settore <strong>del</strong> legno-arredamento.<br />

1.2. Il comparto <strong>del</strong> mobile imbottito<br />

Il comparto <strong>del</strong> mobile imbottito comprende nel suo complesso la progettazione, la produzione e la<br />

commercializzazione <strong>di</strong> poltrone, <strong>di</strong>vani, se<strong>di</strong>li e sedute realizzate con tecniche e materiali che assicurino<br />

morbidezza e adattabilità alle forme <strong>del</strong> corpo. Si caratterizza all’interno <strong>del</strong> settore industriale <strong>del</strong><br />

legno-arredamento come una <strong>del</strong>le filiere:<br />

a) relativamente meno industrializzabile ed a più bassa soglia d’ingresso <strong><strong>del</strong>la</strong> concorrenza;<br />

b) <strong>di</strong> natura labour intensive e basata sul contenimento dei costi <strong>di</strong> lavorazione – nonostante la<br />

ricerca profusa nel tempo, non è stato possibile realizzare le linee meccanizzate o a controllo<br />

numerico comunemente <strong>di</strong>ffuse per la realizzazione <strong>di</strong> altri prodotti d’arredamento quali mobili e<br />

cucine;<br />

c) con elevata incidenza <strong>di</strong> costi <strong>di</strong> trasporto in quanto il prodotto generalmente non può essere<br />

spe<strong>di</strong>to smontato e quin<strong>di</strong> il suo ingombro è <strong>di</strong>fficile da ottimizzare all’interno <strong>di</strong> container;<br />

d) caratterizzato dalla presenza sia <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> imprese, quali il Gruppo Natuzzi, la Chateau d’Ax, sia<br />

<strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e imprese capaci <strong>di</strong> affermarsi a livello internazionale attraverso l’offerta <strong>di</strong> soluzioni<br />

e prodotti <strong>di</strong> estetica, funzionalità e design <strong>di</strong>venuti nel tempo portaban<strong>di</strong>era <strong>del</strong> Made in<br />

Italy nel mondo, come Poltrona Frau, Cassina, Cappellini, Moroso, B&B Italia.<br />

L’Italia è il primo esportatore al mondo <strong>di</strong> mobili imbottiti – tra<strong>di</strong>zionalmente oltre il 60% <strong>del</strong> fatturato<br />

viene esportato – seguita dalla Polonia che registra un valore <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te all’estero pari a poco più<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> metà <strong>di</strong> quelle italiane. Negli ultimi anni, tuttavia, l’Italia ha perso quote <strong>di</strong> mercato: più specificatamente,<br />

la quota <strong>di</strong> mercato mon<strong>di</strong>ale detenuta dall’Italia è scesa dal 31,1% <strong>del</strong>l’anno 2000 al 19,1%<br />

<strong>del</strong> 2006, subendo duramente gli effetti <strong>del</strong>le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> cambio euro/dollaro ed euro/sterlina. <strong>La</strong><br />

<strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te italiane non è stata causata esclusivamente da un aumento dei prezzi relativi<br />

dovuto all’apprezzamento <strong>del</strong>l’euro, ma anche dalla presenza sempre più incisiva <strong>di</strong> forti concorrenti<br />

nella fascia economica <strong>del</strong> mercato (Cina e Brasile, solo per citarne alcuni). Oggi il comparto è fortemente<br />

con<strong>di</strong>zionato dai fenomeni congiunturali internazionali e dalle <strong>di</strong>namiche dei rapporti <strong>di</strong> cambio<br />

con i Paesi <strong>di</strong> destinazione <strong>del</strong>le esportazioni e con quelli concorrenti, in primis Cina, Far East,<br />

Romania e Paesi <strong>del</strong>l’Est Europa.<br />

11 1. IL SETTORE LEGNO-ARREDAMENTO


All’interno <strong>del</strong> sistema legno-arredo, il comparto mobili imbottiti ha realizzato nel 2006 il 7,9% <strong>del</strong> fatturato<br />

totale, il 14,3% <strong>del</strong>l’export e il 4,7% <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te in Italia, mentre il numero <strong>di</strong> addetti ed il<br />

numero <strong>di</strong> imprese erano rispettivamente pari a 8,8% e 11,1%. Il mercato mon<strong>di</strong>ale degli imbottiti è cresciuto<br />

dal 2000 me<strong>di</strong>amente <strong>del</strong> 7% all’anno; nel 2006 la produzione nazionale <strong>di</strong> imbottiti, pari a circa<br />

2,9 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro, è calata <strong>del</strong> 7%, mentre quella <strong>del</strong>ocalizzata da imprese nazionali – circa 900 milioni<br />

<strong>di</strong> euro – è aumentata <strong>del</strong> 52%. Il numero <strong>del</strong>le imprese operanti nel comparto si aggira sulle 350-<br />

400 unità, mentre il numero <strong>di</strong> addetti si aggira sulle 11.000-12.000 unità. Il 2007 conferma sostanzialmente<br />

i risultati <strong>del</strong> 2006 (Tabella 2).<br />

Tabella 2. Il comparto degli imbottiti: alcuni dati rilevanti <strong>del</strong>l’anno 2007<br />

Dati rilevanti Valori<br />

Numero <strong>di</strong> imprese 350<br />

Valore <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione nazionale 2.920<br />

(milioni <strong>di</strong> euro)<br />

Fatturato (milioni <strong>di</strong> euro) 3.570<br />

Valore mercato nazionale (milioni <strong>di</strong> euro) 1.750<br />

Valore aggiunto (milioni <strong>di</strong> euro) 678<br />

Fonte: Competitors Databank, Mobili Imbottiti aprile 2008<br />

1.3. Nuovi mo<strong>del</strong>li organizzativi nel settore legno-arredamento<br />

Mentre negli anni Ottanta il settore legno-arredamento aveva privilegiato la specializzazione produttiva<br />

<strong>del</strong>le imprese per singole linee merceologiche – mobili per soggiorno, mobili per la notte, camerette,<br />

cucine, mobili per ufficio, apparecchi d’illuminazione – a partire dagli anni Novanta si è registrata la<br />

tendenza a proporre al mercato una gamma <strong>di</strong> prodotti sempre più ampia.<br />

I nuovi mo<strong>del</strong>li organizzativi nel settore legno-arredamento sembrano caratterizzarsi in:<br />

a) acquisizione <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> altre imprese o costruzione <strong>di</strong> nuove fabbriche gestite in partecipazione<br />

con terzi, secondo uno schema <strong>di</strong> produzione policentrica. Le <strong>di</strong>verse linee <strong>di</strong> prodotto<br />

sono generalmente messe sul mercato con un unico marchio, sostenuto da crescenti investimenti<br />

in pubblicità, partecipazione a fiere in Italia e all’estero, negozi <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era o corner personalizzati<br />

all’interno <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> superfici <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, sponsorizzazione <strong>di</strong> eventi culturali <strong>di</strong> vasto<br />

richiamo. Questo mo<strong>del</strong>lo caratterizza lo sviluppo dei maggiori gruppi industriali nelle province<br />

<strong>di</strong> Vicenza, Treviso e Pordenone (Zalf, Euromobil, Europeo, Doimo, Estel) e nel Pescarese (Berloni,<br />

Mercantini). In Brianza le imprese <strong>di</strong> riferimento a loro volta ampliano il ventaglio merceologico<br />

ma lo fanno utilizzando marchi <strong>di</strong>stinti e dotati <strong>di</strong> proprie politiche <strong>di</strong> marketing (Molteni, Dada<br />

Cucine, Unifor Ufficio; Poliform, Cucine Varenna);<br />

b) riorganizzazione <strong>del</strong> rapporto con il sistema <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione in Italia e all’estero. In Italia accelera<br />

la contrazione dei punti ven<strong>di</strong>ta tra<strong>di</strong>zionali per effetto <strong><strong>del</strong>la</strong> concorrenza <strong><strong>del</strong>la</strong> grande <strong>di</strong>stribuzione<br />

(Ikea, Idearredo, MercatoneUno, Emmezeta, Mondo Convenienza) attraverso cui transita<br />

oramai il 15% <strong>del</strong>l’intero mercato nazionale. Il fenomeno impone agli industriali la selezione dei<br />

punti ven<strong>di</strong>ta cui affidare i propri prodotti e con cui con<strong>di</strong>videre strategie commerciali e <strong>di</strong> comunicazione<br />

oltreché i budget connessi, nell’intento <strong>di</strong> rafforzare il richiamo <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità abbinata<br />

<strong>di</strong> prodotto e luogo d’acquisto in risposta alla concorrenza <strong>del</strong> basso prezzo e <strong>del</strong> fascino <strong>del</strong> centro<br />

commerciale;<br />

c) sviluppo linee senza marchio progettate appositamente per una o più <strong>del</strong>le catene commerciali<br />

e dall’altro lato collaborazioni dei produttori <strong>di</strong> arredamento con i gran<strong>di</strong> marchi <strong>del</strong> lusso quali<br />

Armani, Versace, Ferragamo, etc.<br />

12 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


Anche le modalità <strong>di</strong> penetrazione e presi<strong>di</strong>o dei mercati esteri cambiano. Si registrano casi <strong>di</strong> localizzazione<br />

all’estero <strong>di</strong> unità operative destinate a rifornire il mercato locale e quelli limitrofi: è questo, ad<br />

esempio, il caso Snaidero, che gestisce con successo quattro mercati europei dopo aver acquistato<br />

un’impresa concorrente in ogni mercato e negli Stati Uniti dove tramite un’unità commerciale <strong>di</strong> assemblaggio<br />

<strong>di</strong> parti importate dall’Italia, realizza l’installazione e l’assistenza localizzata in California.<br />

Generalizzata è la scelta <strong>di</strong> operare all’estero tramite <strong>di</strong>stributori de<strong>di</strong>cati anziché attraverso importatori<br />

generalisti, con l’evidente obiettivo <strong>di</strong> mantenere il controllo su quote maggiori <strong>di</strong> valore aggiunto<br />

e garantirsi la tracciabilità <strong><strong>del</strong>la</strong> ven<strong>di</strong>ta nel mercato. Tra le imprese decise a consolidare i propri marchi<br />

e la propria notorietà internazionale si afferma la strategia <strong>di</strong> aprire show room in città <strong>di</strong> tendenza<br />

mon<strong>di</strong>ale (New York, Parigi, Londra, Berlino, Miami, Los Angeles), nel cuore dei quartieri <strong>del</strong>lo shopping,<br />

a fianco <strong>di</strong> altri marchi italiani: senza perdere la propria identità ottengono così il vantaggio <strong>del</strong><br />

maggior impatto collettivo <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong> design italiano. Basta citare in proposito l’esempio <strong>del</strong> quadrilatero<br />

<strong>di</strong> strade nel <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Soho a Manhattan. Infine si deve sottolineare lo sviluppo <strong>del</strong> canale<br />

alternativo alla <strong>di</strong>stribuzione tra<strong>di</strong>zionale: il contract, ovvero la fornitura chiavi in mano <strong>del</strong>l’insieme <strong>di</strong><br />

mobili, complementi d’arredo, luci, architettura d’interni, cucine, bagni ad interi condomini, alberghi,<br />

negozi, teatri e sale spettacolo, stazioni, palazzi per uffici, sta<strong>di</strong> e palazzi per lo sport, strutture <strong>di</strong> soggiorno<br />

collettivo in generale.<br />

Per comprendere il processo <strong>di</strong> ristrutturazione organizzativa e strategica che sta caratterizzando il settore<br />

legno-arredo in generale, e nello specifico il comparto dei mobili imbottiti, particolarmente interessante<br />

è il caso <strong>di</strong> Poltrona Frau che ha dato vita ad un gruppo industriale attuando un riposizionamento<br />

economico-finanziario e strategico <strong>di</strong> marca e <strong>di</strong> interfaccia con il mercato.<br />

13 1. IL SETTORE LEGNO-ARREDAMENTO


Box: Box 1 – Il caso Poltrona Frau<br />

Il sistema <strong>del</strong> legno-arredamento, in Italia e all’estero, è stato “scosso” nel <strong>di</strong>cembre 2003 dalla<br />

creazione <strong>di</strong> un nuovo gruppo industriale con competenza merceologica trasversale. All’origine <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

sorpresa vi è la forte immagine dei marchi che nel giro <strong>di</strong> un paio d’anni sono stati aggregati<br />

successivamente alla iniziale acquisizione <strong>del</strong> 30% (cresciuto successivamente al 52%) <strong>del</strong> marchio<br />

Poltrona Frau, nato nel 1911 ed affermatosi come leader <strong>di</strong> qualità nel settore degli imbottiti e come<br />

specialista <strong>del</strong>le forniture contract <strong>di</strong> livello alto (Europarlamento a Strasburgo, nuovo Piccolo Teatro<br />

Giorgio Strehler a Milano, etc.). Dall’altra parte hanno fatto riflettere le caratteristiche <strong>del</strong> soggetto<br />

gestore <strong>del</strong> progetto: si tratta infatti <strong>di</strong> una società <strong>di</strong> private equity Charme fondata da impren<strong>di</strong>tori<br />

<strong>del</strong>le famiglie Montezemolo, Della Valle, Seragnoli, Merloni, Alessandri, Punzo, Marsiaj, Montanari, e<br />

dai gruppi bancari Deutsche Bank, Unicre<strong>di</strong>t, MPS; una cordata <strong>di</strong> notevoli <strong>di</strong>mensioni e capacità<br />

finanziarie e caratterizzata da un approccio impren<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong>verso da quello <strong><strong>del</strong>la</strong> storia mobiliera.<br />

Attualmente il Gruppo gestisce un complesso <strong>di</strong> 6 marchi – Poltrona Frau, Cassina, Cappellini, Alias,<br />

Gebrueder Thonet Vienna, Gufram e Nemo – ed offre sui mercati internazionali un concetto completo<br />

<strong>di</strong> arredamento: imbottiti, sedute, complemento d’arredo, letti, mobili per il salotto e per l’ufficio,<br />

mobili outdoor, lampade.<br />

“Il gruppo Poltrona Frau”, come si legge nella sua presentazione, “<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un know-how aziendale<br />

<strong>di</strong>stintivo che, abbinato a specifiche competenze artigianali, capacità <strong>di</strong> sviluppo prodotto,<br />

conoscenze <strong>di</strong> industrializzazione e competenze <strong>di</strong>stintivi su materiali, lo rendono un interlocutore<br />

privilegiato per i principali designer e architetti a livello mon<strong>di</strong>ale, così come un creatore <strong>di</strong> prodotti<br />

Made in Italy esclusivi e a forte contenuto esperienziale”.<br />

I risultati <strong>del</strong> 2007 registrano un fatturato <strong>di</strong> 286 milioni <strong>di</strong> euro, esportazioni pari a 175 milioni (61,2%<br />

<strong>del</strong> fatturato) destinate a 65 paesi, tra cui si <strong>di</strong>stinguono per <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> crescita le aree americane,<br />

<strong>del</strong> Far East e <strong>del</strong> Pacifico; la produzione è realizzata in 8 stabilimenti (7 in Italia e 1 in Cina nella regione<br />

<strong>di</strong> Shanghai) che occupano 1.111 <strong>di</strong>pendenti. <strong>La</strong> quota <strong>del</strong>le commesse contract realizza il 24% <strong>del</strong><br />

fatturato, ovvero 68,6 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

Al <strong>di</strong> là dei valori economici e dei marchi coinvolti, il progetto Poltrona Frau costituisce un approccio<br />

innovativo rispetto agli schemi strategici <strong>di</strong>ffusi nel sistema legno-arredo, con la creazione <strong>di</strong> un<br />

campionario molto ampio, in cui mancano soltanto le cucine, l’arredo bagno e l’architettura d’interni;<br />

l’aggregazione <strong>di</strong> marchi storici <strong>di</strong> successo, in attesa <strong>di</strong> rilancio secondo le loro effettive potenzialità,<br />

da parte <strong>di</strong> una cordata eccezionalmente numerosa <strong>di</strong> operatori, tutti nuovi produttori <strong>di</strong> mobili; la<br />

quotazione alla Borsa <strong>di</strong> Milano, dove non sono presenti altri marchi <strong>del</strong> sistema (Natuzzi è quotato al<br />

NASDAQ <strong>di</strong> New York); la proiezione sui mercati esteri in misura nettamente superiore alla già elevata<br />

me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> sistema, a conferma che il progetto si confronta soprattutto con competitori internazionali,<br />

al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong> contesto a crescita zero <strong>del</strong> mercato italiano.<br />

14 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


CAPITOLO 2. IL DISTRETTO MURGIANO DEL MOBILE IMBOTTITO<br />

2.1. Collocazione geografica <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale<br />

Il <strong>di</strong>stretto industriale murgiano <strong>del</strong> mobile imbottito nasce e si sviluppa tra le province <strong>di</strong> Matera, in<br />

Basilicata, e Bari, in <strong>Puglia</strong> e storicamente viene confinato nel triangolo geografico formato dalla città<br />

<strong>di</strong> Matera e dai paesi <strong>di</strong> Altamura e Santeramo in Colle.<br />

Il <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> mobile imbottito si caratterizza, dunque, per una collocazione <strong>di</strong> natura inter-comunale<br />

ed inter-regionale. Si tratta <strong>di</strong> una peculiarità che ha segnato il <strong>di</strong>stretto sia in termini positivi che negativi.<br />

<strong>La</strong> localizzazione <strong>del</strong>le imprese in <strong>di</strong>versi ambiti comunali ha garantito una varietà culturale e<br />

socio-comportamentale che ha positivamente influenzato l’attitu<strong>di</strong>ne impren<strong>di</strong>toriale e la qualità dei<br />

processi produttivi. Infatti, sebbene Matera, Altamura e Santeramo in Colle siano comuni limitrofi, essi<br />

si contrad<strong>di</strong>stinguono per una profonda <strong>di</strong>versità culturale ed impren<strong>di</strong>toriale che affonda le sue ra<strong>di</strong>ci<br />

in percorsi storici ed evolutivi <strong>di</strong>versi. <strong>La</strong> <strong>di</strong>versità ha garantito una contaminazione culturale che ha<br />

stimolato non solo la creazione <strong>di</strong> un tessuto impren<strong>di</strong>toriale, ma anche lo sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong><br />

conoscenze specializzate. <strong>La</strong> <strong>di</strong>versità, tuttavia, rappresenta anche un vincolo allo sviluppo <strong>del</strong>l’area<br />

<strong>di</strong>strettuale: ciò soprattutto in relazione alle scelte <strong>di</strong> politica industriale da attuare in modo unitario,<br />

integrato e sinergico. In tal senso, la questione <strong>del</strong> riconoscimento formale <strong>del</strong>l’area sistema come<br />

<strong>di</strong>stretto industriale costituisce il caso <strong>di</strong> riferimento <strong>del</strong>l’incapacità <strong>di</strong> tessere un sistema <strong>di</strong> relazioni<br />

istituzionali e politiche inter-regionali. Manca ancora, infatti, la concertazione e la definizione <strong>di</strong> iniziative<br />

<strong>di</strong> sistema che coinvolgano le due parti <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale a cavallo tra le due regioni.<br />

A partire dagli anni Ottanta, partendo dai comuni <strong>di</strong> Matera, Altamura e Santeramo in Colle, il <strong>di</strong>stretto<br />

si è esteso ad altre aree comunali limitrofe, per quanto con <strong>di</strong>verse modalità e numerosità degli inse<strong>di</strong>amenti<br />

industriali, inglobando, tra gli altri, sul fronte lucano, i comuni <strong>di</strong> Montescaglioso, Ferran<strong>di</strong>na<br />

e Pisticci e sul fronte pugliese i comuni <strong>di</strong> Gravina in <strong>Puglia</strong>, Cassano <strong>del</strong>le Murge, Gioia <strong>del</strong> Colle,<br />

<strong>La</strong>terza e Ginosa. Tuttavia, negli ultimi anni il forte ri<strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le imprese operanti<br />

nell’area <strong>di</strong>strettuale ha fatto registrare una ri-collocazione geografica <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto riconducendolo<br />

essenzialmente all’area originaria 2 .<br />

2.2. Origini e sviluppi <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale murgiana<br />

<strong>La</strong> base <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto industriale <strong>del</strong> mobile imbottito murgiano può farsi risalire alla<br />

metà degli anni Cinquanta, quando un sistema non integrato <strong>di</strong> laboratori artigianali, grazie all’azione<br />

catalizzatrice <strong>di</strong> alcuni impren<strong>di</strong>tori, inizia ad interagire ed a realizzare alcune attività produttive in<br />

chiave industriale. <strong>La</strong> presenza nell’area <strong>di</strong> competenze e conoscenze <strong>di</strong>ffuse nei settori <strong><strong>del</strong>la</strong> falegnameria,<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> maglieria e <strong><strong>del</strong>la</strong> lavorazione <strong>del</strong> cuoio ha rappresentato la base cognitiva per la formazione<br />

e sviluppo <strong>di</strong> un’area sistema integrata <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>strettuale. Tuttavia, il processo <strong>di</strong> formazione<br />

ha avuto origine grazie all’intuizione impren<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> Pasquale Natuzzi <strong>di</strong> realizzare, secondo una<br />

logica industriale, il mobile imbottito che rappresentava un prodotto tipicamente artigianale. Il processo<br />

<strong>di</strong> crescita <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale è segnato dallo sviluppo <strong>di</strong> alcune importanti imprese, in primis<br />

2 Importanti materiali <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca sulle evoluzioni <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> mobile imbottito possono trovarsi in Schiuma, G., Lerro, A., Linzalone, R., Carlucci, D.,<br />

Sole, F., De Luca, M.T. (2007a), Scenario competitivo <strong>del</strong> Distretto Industriale <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> Imbottito <strong>di</strong> Matera e Montescaglioso, Rapporto <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> ricerca<br />

“Mappatura <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto industriale <strong>del</strong> mobile imbottito <strong>di</strong> Matera e Montescaglioso”, Center for Value Management, DAPIT, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Basilicata, Potenza, Italia; Schiuma, G., Lerro, A., Linzalone, R., Carlucci, D., Sole, F., De Luca, M.T. (2007b), Caratteri Strutturali, Funzionali e Cognitivi <strong>del</strong> Distretto<br />

Industriale <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> Imbottito <strong>di</strong> Matera e Montescaglioso, Rapporto <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> ricerca “Mappatura <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto industriale <strong>del</strong> mobile imbottito <strong>di</strong> Matera<br />

e Montescaglioso”, Center for Value Management, DAPIT, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> Basilicata, Potenza, Italia; Schiuma, G., Lerro, A., Linzalone, R., Carlucci, D.,<br />

Sole, F., De Luca, M.T. (2007c), Dimensioni <strong>di</strong> Competitività <strong>del</strong> Distretto Industriale <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> Imbottito <strong>di</strong> Matera e Montescaglioso, Rapporto <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong><br />

ricerca “Mappatura <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto industriale <strong>del</strong> mobile imbottito <strong>di</strong> Matera e Montescaglioso”, Center for Value Management, DAPIT, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Basilicata, Potenza, Italia.<br />

15 2. IL DISTRETTO MURGIANO DEL MOBILE IMBOTTITO


la Natuzzi, seguita dalla Nicoletti (che attualmente è in fase <strong>di</strong> liquidazione e ricostituzione) e dalla Calia Salotti (oggi<br />

CaliaItalia), che hanno svolto una funzione <strong>di</strong> veri e propri catalizzatori locali, da un lato, stimolando processi imitativi<br />

e, dall’altro, guidando un processo <strong>di</strong> gemmazione <strong>di</strong> imprese nate secondo una logica <strong>di</strong> esternalizzazione <strong>di</strong><br />

attività produttive, così da conseguire flessibilità e capacità produttiva.<br />

Al centro <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano <strong>del</strong> mobile imbottito risiede la capacità <strong>di</strong> aver innovato il<br />

prodotto mobile imbottito e l’organizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> sua produzione. <strong>La</strong> Natuzzi, a fronte <strong><strong>del</strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zionale produzione<br />

italiana brianzola, forlivese, pistoiese focalizzata sulla produzione <strong>di</strong> un prodotto destinato a durare nel tempo,<br />

concepisce un <strong>di</strong>vano più “americano”, più attento alle esigenze <strong>del</strong>l’utilizzatore che possa arricchire lo spazio abitativo<br />

ed essere maggiormente “consumato”. In quest’ottica, l’offerta <strong>di</strong> una gamma <strong>di</strong> prodotti molto ampia, sia per<br />

aumentare le possibilità <strong>di</strong> scelta <strong>del</strong> cliente, sia per favorire il rimpiazzo, costituisce un’azione efficace e lungimirante.<br />

Il prodotto tuttavia, per rispondere a tale nuova concezione, deve caratterizzarsi per un buon rapporto qualità/costo.<br />

In tal senso la struttura intelaiata <strong>del</strong> <strong>di</strong>vano viene semplificata notevolmente, utilizzando materiali quanto<br />

più economici possibile. Tuttavia, probabilmente l’innovazione più importante risiede nella capacità <strong>di</strong> impiegare<br />

la pelle per realizzare prodotti destinati al segmento <strong>di</strong> mercato me<strong>di</strong>o-basso, mentre tra<strong>di</strong>zionalmente i <strong>di</strong>vani in<br />

pelle erano destinati a consumatori <strong>di</strong> alta fascia. Nasce così il <strong>di</strong>vano in pelle in stile contemporaneo che rappresenta<br />

il <strong>di</strong>stretto murgiano <strong>del</strong> mobile imbottito 3 .<br />

Il vero e proprio processo <strong>di</strong> crescita <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale murgiana avviene negli anni Ottanta, quando le imprese<br />

che avevano attivato i processi <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione ed industrializzazione <strong>del</strong> prodotto riescono ad affacciarsi sui<br />

mercati internazionali. Senza dubbio è il processo <strong>di</strong> internazionalizzazione commerciale <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali<br />

il driver fondamentale alla base <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto. In tal senso, le esportazioni rappresentano<br />

fino agli inizi degli anni Duemila una quota <strong>del</strong> fatturato stimabile intorno all’80-90% e hanno come Paesi <strong>di</strong> destinazione<br />

fondamentalmente tutto il mondo, sebbene Europa e Nord America giochino un ruolo predominante. <strong>La</strong> scoperta<br />

dei mercati internazionali da parte <strong>di</strong> alcune imprese genera, in modo <strong>di</strong>retto ed in<strong>di</strong>retto, ricadute positive<br />

sull’intero tessuto impren<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong>strettuale murgiano. Infatti, le imprese guida come la Natuzzi, la Calia e la<br />

Nicoletti, nel sostenere i relativi processi <strong>di</strong> crescita, stimolano la formazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> subfornitura, incentivando<br />

i <strong>di</strong>stacchi <strong>di</strong> operai, <strong>di</strong>rigenti, impiegati che avviano attività impren<strong>di</strong>toriali in proprio. Dall’altro lato, il successo<br />

<strong>di</strong> alcuni impren<strong>di</strong>tori genera un processo <strong>di</strong> emulazione che determina la formazione <strong>di</strong> altre imprese sul territorio<br />

orientate ai mercati internazionali, quali la PiQuattro, la Incanto Divani, la Meteora, la Contempo, la Max<br />

Divani, la SoftLine solo per citarne alcune.<br />

Diversi sono stati i fattori strategici che hanno consentito, in primis alle imprese guida <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto e, poi, a tutto il<br />

<strong>di</strong>stretto, <strong>di</strong> svilupparsi. Il successo <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali è il risultato <strong>di</strong> una scelta strategica ben precisa: produrre<br />

mobili imbottiti <strong>di</strong> buona qualità a costi contenuti, <strong>di</strong>fferenziare la mo<strong>del</strong>listica, penetrare i mercati internazionali<br />

4 .<br />

2.3. Dinamiche evolutive <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale murgiana<br />

Dopo la metà degli anni Novanta, grazie ad un quadro congiunturale favorevole in seguito alla svalutazione <strong><strong>del</strong>la</strong> lira<br />

e ad alcune politiche <strong>di</strong> forte defiscalizzazione, il <strong>di</strong>stretto conosce il picco più alto nel processo <strong>di</strong> crescita <strong>di</strong> nuove<br />

imprese, facendo registrare nel 2002 la presenza sul territorio murgiano <strong>di</strong> circa 500 imprese tra aziende me<strong>di</strong>ogran<strong>di</strong><br />

e piccoli e piccolissimi opifici operanti nella filiera produttiva <strong>del</strong>l’imbottito, capaci <strong>di</strong> occupare circa 14.000<br />

addetti.<br />

<strong>La</strong> produzione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto industriale <strong>del</strong> mobile imbottito rappresentava il 55% <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione italiana e circa<br />

l’11% <strong>del</strong>l’intera produzione mon<strong>di</strong>ale, quota che sfiorava il 16% considerando il solo segmento <strong>del</strong>l’imbottito in<br />

pelle. Nell’anno 2002 il <strong>di</strong>stretto globalmente inteso ha fatto registrare un fatturato complessivo <strong>di</strong> circa 2.2 miliar<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> euro: su <strong>di</strong> esso le gran<strong>di</strong> imprese incidevano per una percentuale pari a circa l’85,5%, le me<strong>di</strong>e imprese per il<br />

12% circa e solo il 2,5% <strong>del</strong> fatturato complessivo derivava dalle piccole imprese, a testimonianza che la crescita è<br />

3 Viesti, G. (2000, a cura <strong>di</strong>), Mezzogiorno dei <strong>di</strong>stretti, Meri<strong>di</strong>ana Libri, Roma.<br />

4 In questa fase <strong>di</strong> sviluppo, l’elemento-chiave per comprendere l’efficacia ed il successo dei processi <strong>di</strong> organizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione <strong>del</strong>le imprese murgiane<br />

è la capacità <strong>di</strong> conservare e valorizzare nel manufatto “mobile imbottito” le caratteristiche <strong>di</strong> prodotto artigianale, ma al contempo industrializzandone la sua<br />

produzione.<br />

16 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


stata trainata dalle gran<strong>di</strong> imprese. Il <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong>l’imbottito, tuttavia, ha raggiunto nei primi anni <strong>del</strong> Duemila uno<br />

sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> maturazione a cui ha fatto seguito un processo <strong>di</strong> rallentamento e <strong>di</strong> recessione, fino a segnare un vera e<br />

propria crisi industriale ed occupazionale negli ultimi anni. L’aspra concorrenza sul mercato internazionale – soprattutto<br />

da parte <strong>di</strong> Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo che, sfruttando vantaggi <strong>di</strong> costo sui fattori produttivi e <strong>di</strong>namiche valutarie<br />

favorevoli, riescono a produrre e vendere prodotti <strong>di</strong> qualità sempre più comparabile, ma a prezzi decisamente<br />

più contenuti – ha decisamente spiazzato sia le gran<strong>di</strong> imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano e, a cascata, tutto l’indotto<br />

che sul successo <strong>del</strong>le imprese leader è nato e si è sviluppato. Tali processi recessivi stanno attualmente alterando<br />

la configurazione <strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>di</strong> fornitura. Gli scenari geopolitici ed economici a livello mon<strong>di</strong>ale, la riduzione <strong>di</strong><br />

alcuni benefici fiscali, il rafforzamento e sorpasso <strong>del</strong>l’euro sul dollaro che penalizza le esportazioni, l’in<strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> nuova manodopera qualificata e, soprattutto, l’emergere sullo scenario competitivo <strong>di</strong> nuovi ed agguerriti competitors,<br />

in particolar modo sul lato <strong>del</strong> basso costo <strong><strong>del</strong>la</strong> manodopera e dei fattori produttivi, stanno mettendo in<br />

profonda <strong>di</strong>scussione il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> aggregazione <strong>del</strong>le risorse murgiane, motivandole a cambiamenti alquanto ra<strong>di</strong>cali<br />

nella loro visione strategica.<br />

Attualmente, la maggior parte <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto ha attuato processi <strong>di</strong> internazionalizzazione produttiva<br />

che non hanno contemporaneamente contemplato un coinvolgimento <strong>del</strong>le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera. Ciò ha<br />

determinato la quasi rottura <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>le relazioni costruito con le imprese fornitrici e sub-fornitrici. Molte <strong>di</strong><br />

queste a causa <strong><strong>del</strong>la</strong> posizione <strong>di</strong> monocommittenza, in virtù <strong>del</strong>l’aspettativa <strong>di</strong> una saturazione <strong><strong>del</strong>la</strong> capacità produttiva<br />

e soprattutto <strong>di</strong> una continuità nel tempo <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> fornitura, si sono trovate economicamente e finanziariamente<br />

esposte e costrette in molti casi alla chiusura <strong>del</strong>le attività 5 .<br />

In tal senso, negli ultimi anni, è possibile registrare un brusco ri<strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong>le unità locali attive che a fine<br />

2007 si attestavano sugli stessi valori <strong>di</strong> quelli relativi alla metà degli anni Novanta. Più specificatamente, nel territorio<br />

<strong>di</strong>strettuale lucano sono attive circa 45 imprese, con tendenza al decremento, mentre nel territorio <strong>di</strong>strettuale<br />

pugliese sono attive poco meno <strong>di</strong> 120 imprese (Tabella 3). Al 2008 i numeri sono ancora in decrescita, in particolare<br />

in <strong>Puglia</strong> sono attive poco più <strong>di</strong> 50 imprese (Tabella 3bis). <strong>La</strong> cessazione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> molte imprese, unitamente<br />

all’espulsione – definitiva o temporanea – <strong>di</strong> forza lavoro dalle imprese leader, ha determinato una riduzione<br />

dei livelli occupazionali, con una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> circa 5.000 posti <strong>di</strong> lavoro nell’arco temporale 2003-2007. Al 2007 gli<br />

occupati <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto si attestavano intorno alle 8.000 unità, con ulteriore riduzione nel 2008 (Tabella 4) 6 .<br />

Tabella 3. Numero imprese <strong>del</strong> comparto <strong>del</strong> mobile imbottito per provincia<br />

Province N. Imprese 2003 N. Imprese 2007<br />

Bari 356 117<br />

Matera 159 45<br />

Totale 514 162<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

5 Il processo <strong>di</strong> maturazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto si è manifestato anche con una stabilizzazione <strong>del</strong>le relazioni cliente-fornitore lungo la filiera produttiva. Le imprese leader<br />

dopo aver ricercato un sistema <strong>di</strong> relazione orientate prevalentemente al mercato, con l’intento <strong>di</strong> migliorare la qualità dei prodotti ed offrire maggiori prestazioni<br />

nell’interfaccia con il cliente hanno posto in essere processi <strong>di</strong> selezione <strong>del</strong>le imprese terziste e fornitrici con le quali sono stati definiti rapporti <strong>di</strong> esclusività<br />

e <strong>di</strong> collaborazione. Occorre, tuttavia, evidenziare che il progressivo acuirsi <strong><strong>del</strong>la</strong> crisi ha portato le imprese leader a concentrare le produzioni in “house”<br />

per saturare le proprie capacità produttive. Questo ha determinato la chiusura <strong>di</strong> molte piccole e me<strong>di</strong>e imprese sub-fornitrici e terzisti.<br />

6 II dati <strong>di</strong> dettaglio presentati in questa sezione sono il risultato <strong>del</strong>le ricerche <strong>di</strong> elaborazione, costruzione e verifica <strong>del</strong>l’anagrafica <strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione <strong>del</strong>le<br />

imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, condotte attraverso un call center appositamente costituito e attraverso confronti con indagini sulla popolazione <strong>del</strong>le imprese precedentemente<br />

realizzati. L’indagine telefonica ha inteso in primo luogo procedere con l’aggiornamento <strong>del</strong>l’anagrafica <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali. A tale scopo, sulla<br />

base degli elenchi <strong>del</strong>le imprese, <strong>di</strong>sponibili presso le associazioni <strong>di</strong> categoria, ed attraverso una ricerca via web me<strong>di</strong>ante siti specializzati, si è proceduto ad<br />

identificare tutte le imprese <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale murgiana, nonché a comprendere il loro stato <strong>di</strong> attività attuale lungo la filiera.<br />

17 2. IL DISTRETTO MURGIANO DEL MOBILE IMBOTTITO


Tabella 3bis. Imprese <strong>del</strong> comparto <strong>del</strong> mobile imbottito in <strong>Puglia</strong>, 2008<br />

Impresa Tipologia Provincia<br />

Polo Group srl Terminale Bari<br />

Alfatex Subfornitrice Bari<br />

Altaflex Subfornitrice Bari<br />

D. P. company Subfornitrice Bari<br />

Epoque Terminale Bari<br />

Esseti Terminale Bari<br />

Golden Line Terminale Bari<br />

Partner & Co srl Terminale Bari<br />

Delta Salotti Terminale Bari<br />

New Trend Design Terminale Bari<br />

Olimpo Salotti Terminale Bari<br />

Trixlet Subfornitrice Bari<br />

Max Divani Terminale Bari<br />

Ebeni Faber Contoterzista Bari<br />

T.N. Salotti Contoterzista Bari<br />

Soft 2000 Contoterzista Bari<br />

Salotti Tirelli Terminale Bari<br />

Al. Pa. Salotti Terminale Bari<br />

Ds salotti Contoterzista Bari<br />

Info<strong>di</strong>vani Terminale Bari<br />

Linea Soft Contoterzista Bari<br />

Loiu<strong>di</strong>ce Srl Terminale Bari<br />

Maiellaro srl Terminale Bari<br />

Nicoline Salotti Contoterzista Bari<br />

Soft Leather srl Subfornitrice Bari<br />

Sud Espanso Subfornitrice Bari<br />

Tecnarredo srl Subfornitrice Bari<br />

G N F Contoterzista Bari<br />

Stile Legno Snc Subfornitrice Bari<br />

Bruma Salotti srl Terminale Bari<br />

Casa <strong>di</strong>vani Contoterzista Bari<br />

Dienne salotti Terminale Bari<br />

Divani & Poltrone Tirelli Terminale Bari<br />

ERMES Gruppo Industriale Terminale Bari<br />

Eurosud srl Subfornitrice Bari<br />

Figi srl Contoterzista Bari<br />

Giamma Divani Subfornitrice Bari<br />

Gienne Salotti srl Terminale Bari<br />

Gruppo Industriale Natuzzi Terminale Bari<br />

Infinity srl Terminale Bari<br />

Italart srl Terminale Bari<br />

Italian Leather spa Subfornitrice Bari<br />

Leather line srl Contoterzista Bari<br />

Loiu<strong>di</strong>ce srl Fabbrica Materassi Subfornitrice Bari<br />

Lorusso Industrie Subfornitrice Bari<br />

Modaline srl Subfornitrice Bari<br />

New Wool Cotton Subfornitrice Bari<br />

Stolfa Poliuretano Subfornitrice Bari<br />

Tecno Imbottiti Subfornitrice Bari<br />

Uaci srl Subfornitrice Bari<br />

Eudo Forma Contoterzista Bari<br />

Gimar Sofa Contoterzista Bari<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

18 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


Tabella 4. Numero occupati <strong>del</strong> comparto <strong>del</strong> mobile imbottito per provincia<br />

Province Addetti 2003 Addetti 2007<br />

Bari 9.700 n.d.<br />

Matera 4.300 n.d.<br />

Totale 14.000 8.000<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

Per quanto riguarda la <strong>Puglia</strong>, <strong>del</strong>le 52 imprese attive, il 45% <strong>del</strong>le imprese possono essere classificate<br />

come imprese <strong>di</strong> interfaccia al mercato, il 19% come imprese contoterziste e il 36% come imprese<br />

subfornitrici.<br />

Per quanto riguarda l’analisi <strong>del</strong>le principali aree geografiche <strong>di</strong> localizzazione, nell’area lucana si rileva<br />

una quasi integrale concentrazione <strong>del</strong>le imprese nel territorio <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Matera, nella zona<br />

Jesce e <strong>La</strong> Martella ed alcune unità produttive localizzate nell’area industriale nel comune <strong>di</strong><br />

Ferran<strong>di</strong>na. Mentre le imprese pugliesi – in passato maggiormente <strong>di</strong>stribuite sul territorio – tendono<br />

ormai a concentrarsi sul territorio <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Altamura. Circa il 60% opera in questo comune, il 14%<br />

a Gravina in <strong>Puglia</strong>, il 10% a Santeramo in Colle ed il 16% in altri comuni pugliesi tra Bari e Taranto.<br />

Il ri<strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong>le unità produttive operanti è stato determinato principalmente dalla contrazione<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> capacità esportativa <strong>del</strong>le imprese leader (Figura 1).<br />

Figura 1. Evoluzione dei valori <strong>del</strong>l’export <strong>di</strong> mobili imbottiti per provincia<br />

Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT<br />

19 2. IL DISTRETTO MURGIANO DEL MOBILE IMBOTTITO


Il processo <strong>di</strong> evoluzione e profondo cambiamento sollecitato ed indotto dal mutato scenario economico-produttivo<br />

mon<strong>di</strong>ale sta, quin<strong>di</strong>, determinando una lenta riorganizzazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto. In tal<br />

senso, sembrano emergere due principali intenti strategici, così riassumibili:<br />

a) consolidamento e cambiamento;<br />

b) riconversione.<br />

Nella prima situazione, l’attenzione è posta sul consolidamento, piuttosto che su prospettive <strong>di</strong> ulteriore<br />

sviluppo, <strong><strong>del</strong>la</strong> propria posizione competitiva da accompagnarsi attraverso un processo <strong>di</strong> cambiamento<br />

<strong>del</strong> posizionamento <strong>di</strong> mercato, <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura organizzativa e gestionale. Nel secondo caso<br />

invece si rileva una riconversione <strong><strong>del</strong>la</strong> propria attività, ritenuta problematica nella configurazione<br />

attuale.<br />

Le imprese focalizzate sul consolidamento e cambiamento hanno identificato più frequentemente, tra<br />

i progetti <strong>di</strong> sviluppo, programmi <strong>di</strong> investimento nella marca, nella <strong>di</strong>stribuzione nazionale ed estera,<br />

nei progetti <strong>di</strong> internazionalizzazione produttiva miranti al presi<strong>di</strong>o dei mercati <strong>di</strong> approvvigionamento<br />

e <strong>di</strong> sbocco. Vi è, tuttavia, una generalizzata <strong>di</strong>fficoltà a <strong>del</strong>ineare programmi strutturati <strong>di</strong> investimento<br />

in R&S. <strong>La</strong> maggioranza <strong>del</strong>le imprese sembra impegnata nella messa a punto <strong>di</strong> progetti miranti alla<br />

stabilizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> propria domanda. Obiettivo perseguito per lo più attraverso misure volte alla<br />

razionalizzazione interna ed alla riorganizzazione e potenziamento <strong>del</strong>l’efficacia <strong><strong>del</strong>la</strong> propria rete commerciale<br />

e riposizionamento su segmenti <strong>di</strong> mercato più alti, nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> stessa area <strong>di</strong> business.<br />

2.4. Strutture emergenti <strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong>le filiere produttive: il ruolo <strong>del</strong>le<br />

imprese leader e nuove configurazioni inter-organizzative<br />

Tra<strong>di</strong>zionalmente, la filiera produttiva <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> mobile imbottito è stata caratterizzata dalla presenza<br />

<strong>di</strong> alcune gran<strong>di</strong> imprese leader che hanno guidato ed orientato una rete <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e<br />

imprese a loro collegate da un sistema <strong>di</strong> relazioni tendenzialmente stabile e strutturato. Nel tempo, le<br />

imprese leader hanno attuato una politica <strong>di</strong> investimenti <strong>di</strong> ampliamento e <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> imprese<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> filiera, che ha determinato la nascita <strong>di</strong> gruppi industriali più o meno strutturati capaci <strong>di</strong> controllare<br />

tutte o quasi tutte le fasi <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera, dalla trasformazione <strong>del</strong> poliuretano alla concia <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

pelle, dalla progettazione alla prototipazione <strong>di</strong> nuovi mo<strong>del</strong>li, fino all’assemblaggio, commercializzazione<br />

e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> prodotti finiti. Il sistema <strong>del</strong>le imprese, nel tempo, ha assunto un assetto caratterizzato<br />

da tre tipologie <strong>di</strong> imprese: le imprese guida, le imprese conto-terziste e le imprese subfornitrici.<br />

Le prime sono rappresentate dai gran<strong>di</strong> nomi associati alla nascita <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto ed al suo pieno sviluppo<br />

– Gruppo Natuzzi, Nicoletti, CaliaItalia, Incanto Group, Soft Line, Contempo, <strong>La</strong> Meteora, Max<br />

Divani. Le loro strategie <strong>di</strong> crescita sono state quelle <strong>di</strong> produrre mobili imbottiti <strong>di</strong> buona qualità a<br />

costi contenuti – industrializzando il processo e sostituendo legno massello con legno compensato –,<br />

<strong>di</strong>fferenziare la mo<strong>del</strong>listica, penetrare i mercati internazionali. I loro investimenti sul versante commerciale<br />

e <strong>di</strong>stributivo hanno garantito un’importante attività <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o dei mercati <strong>di</strong> sbocco che è<br />

andata a beneficio <strong>del</strong>l’intero <strong>di</strong>stretto, attraverso le relazioni <strong>di</strong> fornitura che legano queste imprese a<br />

quelle <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera. Le imprese guida hanno sviluppato un sistema <strong>di</strong> relazioni con il mercato e sono<br />

state in grado <strong>di</strong> tradurre la domanda dei clienti in or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> produzione. Queste imprese hanno governato<br />

la catena <strong>di</strong> fornitura controllando due fasi fondamentali <strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>del</strong> valore, quella <strong>del</strong>lo sviluppo<br />

prodotto e quella <strong>del</strong>le relazioni con i clienti.<br />

Le imprese contoterziste svolgono le fasi <strong>del</strong> taglio, <strong>del</strong> cucito e <strong>del</strong>l’assemblaggio finale <strong>del</strong> mobile<br />

imbottito per conto <strong>del</strong>le altre imprese, dalle quali ricevono le materie prime ed i semi-lavorati, oltre<br />

alle procedure tecnico-operative per la realizzazione dei prodotti. Le caratteristiche <strong>di</strong> queste imprese<br />

si sono andate mo<strong>di</strong>ficando nel tempo. In principio, si è riscontrata una forte specializzazione <strong>di</strong> fase.<br />

20 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


Ciò è corrisposto ad una frammentazione <strong>del</strong> processo produttivo ed all’esercizio <strong>di</strong> una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

imprese. Nella seconda metà degli anni Novanta, a fronte <strong>di</strong> una selezione <strong>del</strong>le imprese lungo la catena<br />

<strong>di</strong> fornitura, combinata con il bisogno <strong>di</strong> ottimizzare le prestazioni logistiche e <strong>di</strong> qualità dei prodotti,<br />

si è assistito allo sviluppo <strong>di</strong> imprese contoterziste in grado <strong>di</strong> sviluppare quasi l’intero ciclo <strong>di</strong><br />

produzione. Ciò ha favorito anche il tentativo <strong>di</strong> alcune <strong>di</strong> queste <strong>di</strong> proporsi sul mercato finale con propri<br />

prodotti.<br />

Le imprese subfornitrici sono impegnate nella produzione <strong>di</strong> prodotti finiti complementari alla realizzazione<br />

<strong>del</strong> mobile imbottito o nella fornitura <strong>di</strong> materie prime e semilavorati quali, in particolare, i fusti<br />

in legno e le sagome <strong>di</strong> poliuretano e più in generale il materiale per le imbottiture. Si tratta spesso <strong>di</strong><br />

imprese molto attente all’innovazione che non <strong>di</strong> rado riescono a competere con successo anche in altri<br />

settori più o meno affini al legno-arredamento sfruttando le competenze ed il know-how maturato nelle<br />

produzioni a supporto <strong>del</strong> mobile imbottito.<br />

Negli ultimi anni, la qualità <strong><strong>del</strong>la</strong> relazione tra le imprese guida/committenti e le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera è<br />

andata evolvendo nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una maggore conflittualità e con un’alterazione <strong>del</strong> legame <strong>di</strong> fiducia<br />

che aveva invece caratterizzato le relazioni nel periodo <strong>di</strong> sviluppo e crescita <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto. Alla fine<br />

degli anni Novanta la tendenza emergente da parte <strong>del</strong>le imprese guida è stata quella <strong>di</strong> creare sistemi<br />

reticolari piuttosto chiusi, formati da imprese controllate o collegate da rapporti <strong>di</strong> fornitura esclusiva.<br />

Ciò al fine sia <strong>di</strong> migliorare l’efficienza globale <strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>di</strong> fornitura sia <strong>di</strong> controllare il trasferimento<br />

<strong>di</strong> know-how tra le imprese concorrenti. <strong>La</strong> definizione <strong>di</strong> relazioni stabili o quasi-stabili ha portato<br />

le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera ad effettuare investimenti <strong>di</strong> qualificazione interna così da rispondere in<br />

modo più efficace ed efficiente alle richieste ed esigenze <strong>del</strong>le imprese guida. Tuttavia, la recessione<br />

economica degli ultimi anni ha mo<strong>di</strong>ficato la relazione cliente-fornitore. Il bisogno <strong>del</strong>le imprese guida<br />

<strong>di</strong> migliorare la competitizione <strong>di</strong> costo ha portato all’elaborazione <strong>di</strong> strategie nella <strong>di</strong>rezione o <strong>del</strong>ocalizzazione<br />

all’estero <strong>del</strong>l’intero ciclo <strong>del</strong> processo produttivo, o <strong>del</strong>l’internalizzazione <strong>del</strong>le attività<br />

produttive come conseguenza anche <strong>del</strong> calo dei volumi <strong>di</strong> produzione e <strong><strong>del</strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> saturare la<br />

capacità produttiva interna. Ciò ha spiazzato quelle imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera che hanno visto decrescere<br />

fino ad annullarsi le commesse. Il processo <strong>di</strong> <strong>del</strong>ocalizzazione dei processi produttivi <strong>del</strong>le imprese<br />

guida ha riguardato soprattutto le realizzazione dei prodotti <strong>di</strong>retti alla fascia me<strong>di</strong>o-bassa <strong>di</strong> mercato,<br />

che rappresenta comunque la gran parte <strong>del</strong> volume <strong>di</strong> produzione tra<strong>di</strong>zionalmente realizzato dalla<br />

me<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong>l’area sistema. <strong>La</strong> produzione <strong>di</strong> prodotti a maggior valore aggiunto, su cui si<br />

sta oggi focalizzando l’attenzione, è stata concentrata nel <strong>di</strong>stretto. Ciò ha portato ad un nuovo processo<br />

<strong>di</strong> selezione <strong>del</strong>le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera collegate alle imprese guida, in funzione <strong><strong>del</strong>la</strong> puntualità<br />

<strong>del</strong>le consegne, <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> prodotto e <strong><strong>del</strong>la</strong> flessibilità <strong>di</strong> risposta alle <strong>di</strong>verse esigenze <strong>di</strong> produzione.<br />

Tali fattori sembrano rappresentare, attualmente, quasi <strong>del</strong>le pre-con<strong>di</strong>zioni per sopravvivere ed<br />

operare nel mercato <strong><strong>del</strong>la</strong> fornitura e <strong>del</strong> terzismo. Ciò ha determinato una notevole riduzione <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

numerosità <strong>del</strong>le imprese lungo la filiera e la fuoriscita definitiva o temporanea dal mercato <strong>di</strong> numerose<br />

imprese in passato appartenenti ai relativi network <strong>del</strong>le imprese leader. Sebbene da parte <strong>del</strong>le<br />

imprese leader si riscontri un’attenzione alla selezione <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong> filiera più qualificate, il protarsi<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> riduzione degli or<strong>di</strong>nativi e <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fficoltà sui mercati sta portando alla definizione <strong>di</strong> relazioni<br />

<strong>di</strong>scontinue e comunque con<strong>di</strong>zionate dalla variabile costo. Molte imprese <strong>di</strong> filiera appaiono in grande<br />

<strong>di</strong>fficoltà, da un lato a garantire forniture ai costi <strong>di</strong> mercato, e dall’altro a mantenere le professionalità<br />

interne. I <strong>di</strong>pendenti più <strong>di</strong>namici cercano lavoro in altri settori. Inoltre, la presenza sul territorio<br />

<strong>di</strong> laboratori al limite <strong><strong>del</strong>la</strong> legalità con la presenza <strong>di</strong> lavoratori extracomunitari mette spesso fuori<br />

mercato anche quei contoterzisti e subfornitori qualificati.<br />

21 2. IL DISTRETTO MURGIANO DEL MOBILE IMBOTTITO


2.5. Internazionalizzazione, <strong>del</strong>ocalizzazione e ristrutturazione <strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>del</strong> valore<br />

nelle filiere <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto<br />

Una <strong>del</strong>le questioni più rilevanti per le strategie d’impresa è sicuramente la decisione <strong>di</strong> puntare sulla<br />

riduzione dei costi o cercare la conquista <strong>di</strong> nuovi mercati. In altri termini, la riduzione dei costi – che<br />

ha ispirato e ispira i processi <strong>di</strong> <strong>del</strong>ocalizzazione produttiva <strong>di</strong> prima e seconda generazione e che trova<br />

nel mo<strong>del</strong>lo Nord-Est/Romania il suo punto <strong>di</strong> riferimento più compiuto – occupa sempre un ruolo fondamentale<br />

nelle strategie <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali. Tuttavia, è sicuramente in crescita l’attenzione alla<br />

qualità, all’innovazione, agli elementi immateriali <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione e aumenta l’interesse per le opportunità<br />

che mercati una volta impensabili possono offrire all’impren<strong>di</strong>torialità italiana.<br />

L’analisi <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>stretti evidenzia che le ristrutturazioni <strong>del</strong>le catene <strong>del</strong> valore <strong>di</strong> importanti filiere produttive<br />

stanno generando mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> internazionalizzazione: la <strong>del</strong>ocalizzazione non è finita, ma<br />

sta cambiando. Da una parte, vi è una coda, più ridotta che in passato, ma sempre presente, <strong>di</strong> imprese<br />

che seguono le vie <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>del</strong>ocalizzazione tra<strong>di</strong>zionale nelle aree a più basso costo <strong>del</strong> lavoro e più<br />

facilmente raggiungibili come i Paesi <strong>del</strong>l’Europa sud-orientale e l’area balcanica. Dall’altra, vi è una<br />

<strong>del</strong>ocalizzazione <strong>di</strong> seconda generazione che spinge le imprese italiane a ricercare aree che presentano<br />

i vantaggi <strong>di</strong> costo un tempo assicurati dall’Est Europa e che oggi riguardano principalmente la<br />

Moldavia, l’Ucraina, la Russia, i Paesi me<strong>di</strong>terranei quali Turchia, Egitto, Tunisia, Marocco, e nuovi Paesi<br />

<strong>del</strong>l’immenso continente asiatico che vanno dalla Cina all’In<strong>di</strong>a, ma anche al Vietnam, alla Thailan<strong>di</strong>a,<br />

a Singapore. Accanto a questi due mo<strong>del</strong>li, viene avanti una forma originale che è ben rappresentata<br />

da quelle imprese le cui teste pensanti sono nei territori <strong>di</strong> origine, ma i cui impianti produttivi sono in<br />

gran parte all’estero e non sono – spesso – <strong>di</strong> proprietà. Tale mo<strong>del</strong>lo sembra affermarsi come ponte<br />

tra i mo<strong>del</strong>li produttivi basati sulla mera <strong>del</strong>ocalizzazione e quelli finalizzati, non solo all’abbassamento<br />

dei costi, ma anche al ra<strong>di</strong>camento ed alla conquista dei mercati. È il caso <strong>di</strong> imprese o gruppi che<br />

aprono nuove se<strong>di</strong> all’estero o stringono alleanze con imprese leader nelle rispettive aree <strong>di</strong> riferimento<br />

e che non fanno ciò esclusivamente per ridurre i costi, ma per conquistare i mercati dei Paesi in cui<br />

si inse<strong>di</strong>ano. Infine, vi è un ulteriore mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> internazionalizzazione che è rappresentato dallo scambio<br />

<strong>di</strong> conoscenze, know-how, competenze professionali che avviene attraverso joint ventures e partnership<br />

leggere e che, proprio perché non implica rilevanti investimenti e strutture organizzative complesse,<br />

vede tra i suoi protagonisti non solo i gran<strong>di</strong> gruppi, ma anche il capitalismo <strong>del</strong>le piccole e<br />

soprattutto <strong>del</strong>le me<strong>di</strong>e imprese.<br />

Per quanto riguarda più in dettaglio il <strong>di</strong>stretto murgiano, i processi <strong>di</strong> internazionalizzazione produttiva<br />

e commerciale sono stati già da tempo attivati dalle imprese leader, sebbene sia <strong>di</strong>fficile identificare<br />

un mo<strong>del</strong>lo comune. Alcune importanti realtà produttive <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto hanno intrapreso processi <strong>di</strong><br />

<strong>del</strong>ocalizzazione produttiva non trascurabili. Tuttavia, dopo una forte spinta all’internazionalizzazione<br />

attuata dalla Natuzzi, dalla Nicoletti, dalla Incanto Group, dalla Contempo, nei Paesi emergenti –<br />

Romania, Cina e Brasile in primis, si è manifestata una “marcia in<strong>di</strong>etro” con la chiusura <strong>di</strong> stabilimenti<br />

all’estero. È questo il caso <strong><strong>del</strong>la</strong> Nicoletti, oggi in stato <strong>di</strong> liquidazione, e che ha visto un aggravamento<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> sua con<strong>di</strong>zione finanziaria a seguito <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>del</strong>ocalizzazione produttiva, piuttosto che un<br />

miglioramento <strong><strong>del</strong>la</strong> sua posizione competitiva. Anche la Natuzzi ha chiuso alcuni stabilimenti in<br />

Brasile ed in Cina.<br />

22 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


CAPITOLO 3. LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO<br />

Il recupero <strong><strong>del</strong>la</strong> competitività <strong>del</strong> settore è legato all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi processi innovativi che<br />

consentano alle imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano <strong>di</strong> recuperare quote <strong>di</strong> mercato e/o <strong>di</strong> creare nuovi mercati.<br />

È importante però indagare la domanda <strong>di</strong> innovazione espressa dalle imprese. Le imprese leader,<br />

con le loro scelte strategiche, hanno tra<strong>di</strong>zionalmente influenzato i comportamenti e le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong><br />

innovazione <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong>strettuale sia <strong>di</strong>rettamente, guidando le filiere produttive a loro collegate,<br />

sia in<strong>di</strong>rettamente, influenzando, con le loro scelte <strong>di</strong> posizionamento, tutte le altre imprese <strong>del</strong> sistema<br />

<strong>di</strong>strettuale.<br />

Le imprese <strong>di</strong> filiera, dal canto loro, appaiono fondamentalmente impegnate in una fase <strong>di</strong> riqualificazione<br />

per rispondere alle più stringenti esigenze <strong>del</strong>le imprese committenti, o in alternativa a ricercare<br />

possibili riconversioni industriali che possono passare anche attraverso la costruzione <strong>di</strong> nuove relazioni<br />

con altri settori industriali.<br />

3.1. Fattori strategici alla base <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>di</strong> una capacità innovativa <strong>del</strong>le imprese<br />

<strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano<br />

Lo sviluppo <strong>di</strong> una capacità innovativa è legata alla strategia <strong>del</strong>le imprese. Gli obiettivi che le imprese<br />

<strong>di</strong>strettuali si pongono sono alquanto vari e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferente rilevanza per ognuna <strong>di</strong> esse, soprattutto in<br />

relazione al loro <strong>di</strong>fferente posizionamento lungo la filiera produttiva. Nella Figura 2 si sintetizzano i<br />

risultati <strong>del</strong>l’indagine sul campo in merito ai fattori strategici che stanno spingendo le imprese <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>stretto murgiano ad attuare piani ed azioni <strong>di</strong> innovazione 7 .<br />

Occorre tuttavia precisare che le priorità strategiche <strong>del</strong>le imprese sono <strong>di</strong>verse a seconda che si considerino<br />

le imprese leader o quelle <strong>di</strong> filiera.<br />

7 L’indagine sul campo è consistita in primo luogo nella costruzione e verifica <strong>del</strong>l’anagrafica <strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto attraverso un call center<br />

appositamente costituito (ve<strong>di</strong> Nota 6). Tutta la popolazione <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto è stata contattata per somministrare un’intervista telefonica me<strong>di</strong>ante<br />

un breve questionario finalizzato a comprendere lo stato <strong>di</strong> attività <strong>del</strong>le imprese lungo la filiera. All’interno <strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione <strong>del</strong>le aziende <strong>di</strong>strettuali censite,<br />

è stato in<strong>di</strong>viduato un campione significativo <strong>di</strong> imprese, prevalentemente localizzate in <strong>Puglia</strong>. A queste è stata sottoposta un’intervista aperta e semistrutturata<br />

attraverso la somministrazione guidata <strong>di</strong> un questionario <strong>di</strong> analisi <strong>del</strong> posizionamento strategico <strong>del</strong>le imprese e <strong>del</strong>le <strong>di</strong>namiche <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> innovazione,<br />

riuscendo a coinvolgere sia le imprese leader <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto che le imprese impegnate lungo la filiera produttiva. Nello specifico il questionario è stato<br />

somministrato a 11 imprese: Gruppo Natuzzi S.p.A., DS Salotti, Info Divani, Incanto, Esseti, Golden Line, Trixlet, Ebeni Faber, T.N. Salotti, Giamma Divani, Leather<br />

Line. I risultati presentati in questo paragrafo si basano sull’analisi <strong>di</strong> questi questionari.<br />

23 3. LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO


Figura 2. Fattori strategici alla base <strong>del</strong>l’avvio dei processi <strong>di</strong> innovazione <strong>del</strong>le imprese<br />

<strong>di</strong>strettuali murgiane (valutazione espressa in scala likert: 1 poco rilevante – 5 molto<br />

rilevante)<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

Le imprese leader appaiono fortemente impegnate nello sviluppare un più intenso e forte rapporto con<br />

il mercato finale. L’attenzione è posta su quelle innovazioni che possono garantire maggiore qualità ed<br />

affidabilità nella gestione <strong>del</strong>le relazioni con i clienti. Tuttavia, si rileva anche un’attenzione al miglioramento<br />

<strong>del</strong>le relazioni a monte <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera <strong>di</strong>strettuale murgiana con l’intento <strong>di</strong> qualificare le relazioni<br />

<strong>di</strong> fornitura. Grande attenzione si sta prestando al superamento <strong>del</strong>le modalità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta attraverso<br />

gran<strong>di</strong> buyers ed alla costruzione e affermazione <strong>del</strong> proprio marchio a livello nazionale ed internazionale<br />

8 .<br />

<strong>La</strong> prospettiva strategica <strong>del</strong>le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera <strong>di</strong> più piccola <strong>di</strong>mensione per l’innovazione è essenzialmente<br />

volta a considerare l’innovazione a supporto <strong>di</strong> un recupero <strong>di</strong> efficienza interna, in termini<br />

<strong>di</strong> aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> produttività e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’allocazione e <strong>del</strong>l’utilizzo <strong>del</strong>le risorse aziendali,<br />

<strong>di</strong> aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> flessibilità produttiva, <strong>di</strong> riduzione e razionalizzazione dei costi organizzativo-gestionali<br />

e, per le imprese che si interfacciano <strong>di</strong>rettamente con il mercato finale, anche nell’innovazione in<br />

termini <strong>di</strong> aumento <strong>del</strong> valore incorporato nel prodotto e nell’ampliamento <strong>del</strong> portafoglio prodotti con<br />

la finalità <strong>di</strong> aumentare le quote <strong>di</strong> mercato.<br />

8 Tale obiettivo è perseguito, in particolare, dal Gruppo Natuzzi che appare fortemente impegnato nella creazione e nell’efficace gestione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> punti ven<strong>di</strong>ta<br />

monomarca e <strong>di</strong> galleries <strong>di</strong>ffusi in tutto il mondo, capaci <strong>di</strong> offrire <strong>di</strong>fferenti soluzioni <strong>di</strong> arredamento per la living room che comprenda, oltre all’imbottito,<br />

anche tappeti, lampade, tavoli, oggettistica, tessuti, tendaggi e rivestimenti.<br />

24 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


Il momento <strong>di</strong> sintesi tra gli obiettivi strategici <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo periodo e l’operatività <strong>di</strong> breve periodo<br />

<strong>del</strong>le imprese murgiane è rappresentato sicuramente dalla grande importanza attribuita all’innovazione<br />

<strong>di</strong> prodotto. Le imprese sottolineano come il successo sarà da attribuire alla capacità <strong>di</strong> proporre sul<br />

mercato prodotti innovativi con un più elevato valore aggiunto, facendo leva sul contenuto stilistico ma<br />

anche in elementi tecnologici. Per tali ragioni, le imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto stanno in<strong>di</strong>rizzando i propri sforzi<br />

in maniera sempre più massiccia alla <strong>di</strong>fferenziazione <strong>del</strong> mix <strong>di</strong> prodotti, alla realizzazione <strong>di</strong> prodotti<br />

de<strong>di</strong>cati alle esigenze <strong>del</strong> cliente e alla riduzione <strong>del</strong> time to market, prevalentemente concentrandosi<br />

sui contenuti stilistici e sul fattore moda. Le imprese murgiane evidenziano il bisogno <strong>di</strong> attuare<br />

un’evoluzione dei loro mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> business, particolarmente per le imprese leader, ancora a metà tra<br />

una configurazione centrata sulla produzione ed una configurazione centrata sulla <strong>di</strong>stribuzione, con i<br />

vantaggi e gli svantaggi che ne possono derivare sia in termini <strong>di</strong> organizzazione dei processi produttivi,<br />

sia <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> investimento e sviluppo aziendale. <strong>La</strong> crescita rapida <strong>del</strong>le imprese spesso non ha<br />

consentito una strutturazione bilanciata e solida <strong>di</strong> tutte le aree funzionali aziendali: la necessità <strong>di</strong><br />

rispondere ad una domanda <strong>di</strong> mercato crescente ha rappresentato la priorità principale. Questo si è,<br />

in alcuni casi, tradotto nella mancata ricerca <strong><strong>del</strong>la</strong> soluzione più efficiente in termini <strong>di</strong> integrazione e<br />

coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse funzioni aziendali.<br />

Partendo da questa constatazione, attraverso una dettagliata analisi sul campo, si sono in<strong>di</strong>viduate<br />

dapprima le specificità <strong>del</strong>le innovazioni e dei processi innovativi che le imprese intenderebbero attuare<br />

e successivamente si è indagata la domanda <strong>di</strong> innovazione <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali, prestando<br />

particolare attenzione ai bisogni <strong>del</strong>le imprese leader.<br />

3.2. Specificità <strong>del</strong>le innovazioni <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano<br />

Nel <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> mobile imbottito, secondo il parere <strong>del</strong>le imprese, sono riscontrabili fondamentalmente<br />

due gruppi <strong>di</strong> fattori rilevanti per l’innovazione: quelli a livello aziendale e quelli legati al sistema<br />

<strong>di</strong>strettuale e territoriale. Nella prima categoria rientrano, ad esempio, <strong>di</strong>mensioni come la costruzione<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> marca e la valorizzazione degli aspetti <strong>del</strong> Made in Italy, il marketing intelligence, lo sviluppo<br />

<strong>di</strong> nuovi prodotti facendo leva su innovazioni funzionali, tecnologiche e stilistiche, la qualità e<br />

produttività <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione, la gestione <strong>del</strong>le relazioni con il cliente, la <strong>di</strong>stribuzione, e la costruzione<br />

<strong>di</strong> una identità <strong>di</strong> prodotto. Mentre nella seconda categoria si riscontrano <strong>di</strong>mensioni come l’identificazione<br />

e la valorizzazione <strong>del</strong>le “competenze con<strong>di</strong>visibili”, lo sviluppo <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> finanza evoluta <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stretto, la costruzione <strong>di</strong> centri <strong>di</strong> ricerca, la realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture materiali ed immateriali a<br />

supporto <strong>del</strong>l’intero territorio <strong>di</strong>strettuale.<br />

Nella Figura 3 sono specificate le principali tipologie <strong>di</strong> innovazioni su cui si focalizza l’attenzione <strong>del</strong>le<br />

imprese <strong>di</strong>strettuali. Si rileva così la grande attenzione attribuita all’adozione <strong>di</strong> piattaforme hardware<br />

e software oltre all’innovazione commerciale e <strong>di</strong> marketing e all’innovazione organizzativa, che coinvolge<br />

la definizione <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> business più appropriati al nuovo scenario competitivo.<br />

25 3. LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO


Figura 3. Tipologia <strong>di</strong> innovazione <strong>di</strong> interesse <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali (valutazione espressa<br />

in scala likert: 1 poco rilevante – 5 molto rilevante)<br />

<strong>Innovazione</strong> gestione amministrativa e<br />

finanziaria<br />

<strong>Innovazione</strong> societaria e legale<br />

<strong>Innovazione</strong> commerciale e <strong>di</strong><br />

marketing<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

<strong>Innovazione</strong> informatica/ICT<br />

<strong>Innovazione</strong> inter-organizzativa<br />

<strong>Innovazione</strong> organizzativa<br />

<strong>Innovazione</strong> <strong>di</strong> processo<br />

<strong>Innovazione</strong> <strong>di</strong> prodotto<br />

In termini <strong>di</strong> ambiti <strong>di</strong> innovazione su cui le imprese prevedono investimenti nei prossimi tre anni, il<br />

primo dato importante rilevabile è la focalizzazione sulla costruzione <strong><strong>del</strong>la</strong> marca, sul miglioramento<br />

dei processi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong>stribuzione, e in generale sul miglioramento <strong>del</strong>le relazioni con i clienti<br />

(Figura 4).<br />

26 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA<br />

0 1 2 3 4 5


Figura 4. Ambiti degli investimenti in innovazione previsti dalle imprese <strong>di</strong>strettuali<br />

(valutazione espressa in scala likert: 1 poco rilevante – 5 molto rilevante)<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

Un ambito <strong>di</strong> grande importanza per l’aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> competitività <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali è rappresentato<br />

dal trasfertimento tecnologico. È questa un’area <strong>di</strong> grande importanza strategica come sottolineato<br />

dalle imprese, che rappresenta tuttavia una criticità per l’entità <strong>del</strong>le risorse finanziarie che<br />

richiedono. In particolare, dall’analisi sul campo si evince la volontà <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> strumenti gestionali<br />

avanzati che possano andare a integrare i pur importanti investimenti in tecnologie <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong><br />

progettazione (Figura 5). Il bisogno <strong>di</strong> investire in tecnologie è integrato dalla necessità <strong>di</strong> sviluppare<br />

le risorse intangibili <strong>del</strong>le imprese. A tal proposito fondamentale importanza è attribuita alla costruzione<br />

<strong>del</strong>l’identità aziendale attraverso politiche <strong>di</strong> marca e strategie <strong>di</strong> marketing. Ciò evidenzia la tendenza<br />

<strong>del</strong>le imprese a voler investire sulla riconoscibilità e su tutti quegli aspetti intangibili <strong>di</strong> prodotto<br />

da capitalizzare eventualmente anche in un’eventuale prospettiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione dei segmenti<br />

<strong>di</strong> prodotto, complementari e non, all’imbottito (Figura 6).<br />

27 3. LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO


Figura 5. Ambiti degli investimenti in innovazione tecnologica previsti dalle imprese<br />

<strong>di</strong>strettuali (valutazione espressa in scala likert: 1 poco rilevante – 5 molto rilevante)<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

Figura 6. Ambiti degli investimenti in innovazione sugli intangibles previsti dalle imprese<br />

<strong>di</strong>strettuali (valutazione espressa in scala likert: 1 poco rilevante – 5 molto rilevante)<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

28 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


Con l’intento <strong>di</strong> sviluppare una capacità innovativa da parte <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong>strettuale, si è<br />

reso necessario analizzare la posizione <strong>del</strong>le imprese in merito agli approcci da seguire per la gestione<br />

dei processi <strong>di</strong> innovazione. Infatti, da un lato si potrebbe spingere verso la costituzione <strong>di</strong> centri <strong>di</strong><br />

ricerca e sviluppo esterni alle imprese o potenziare le competenze interne. Ciò che emerge è la posizione<br />

forte che l’innovazione deve essere ideata e condotta dall’impresa ed all’interno <strong>del</strong>l’impresa.<br />

Ciò perché l’innovazione nel comparto <strong>del</strong> mobile imbottito è legata al <strong>di</strong>segno strategico <strong>di</strong> ogni singola<br />

realtà impren<strong>di</strong>toriale. Tale considerazione è sostenuta dalla posizione <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto<br />

in merito alla tipologia dei canali <strong>di</strong> innovazione che ritengono più appropriati per realizzare i processi<br />

<strong>di</strong> innovazione. I principali canali ritenuti fondanti la capacità innovativa sono la ricerca interna e<br />

l’acquisizione <strong>di</strong> apparecchiature e strumenti <strong>di</strong> produzione (Figura 7).<br />

Figura 7. Principali canali <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> innovazione (valutazione espressa in scala<br />

likert: 1 poco rilevante – 5 molto rilevante)<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

Diversi sono gli ostacoli avvertiti dalle imprese che con<strong>di</strong>zionano lo sviluppo <strong>di</strong> processi innovativi<br />

interni alle imprese (Tabella 5). Particolarmente rilevante appare la carenza <strong>di</strong> personale qualificato<br />

soprattutto <strong>del</strong>le figure professionali tecniche. A questo segue la carenza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> autofinanziamento<br />

dei processi <strong>di</strong> innovazione ed anche la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trovare sul territorio partner qualificati. Infine, <strong>di</strong><br />

grande rilevanza appare anche la carenza <strong>di</strong> un sistema informativo efficace a supporto <strong>del</strong> reperimento<br />

<strong>di</strong> informazioni utili per comprendere ed acquisire tecnologie e soluzioni <strong>di</strong> prodotto e <strong>di</strong> processo<br />

a supporto dei processi <strong>di</strong> innovazione.<br />

29 3. LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO


Tabella 5. Ostacoli ai processi <strong>di</strong> innovazione (valutazione espressa in scala likert: 1 poco<br />

rilevante – 5 molto rilevante)<br />

Rischio percepito troppo alto 3.1<br />

Difficoltà <strong>di</strong> riorganizzazione <strong>del</strong> processo produttivo 2.9<br />

Difficoltà <strong>di</strong> riorganizzazione aziendale 3.1<br />

Carenza <strong>di</strong> capitale <strong>di</strong>sponibile 3.1<br />

Mancanza <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> finanziamento esterne all’impresa 3.6<br />

Difficoltà nel reperire personale qualificato 3.9<br />

Mancanza <strong>di</strong> informazioni sulle tecnologie 3.5<br />

Scarso interesse <strong>del</strong> mercato per prodotti ad alto contenuto <strong>di</strong> innovazione 3.1<br />

Attività <strong>di</strong> ricerca non coincidenti con i bisogni <strong>del</strong>l’impresa 3.0<br />

Difficoltà nelle relazioni con le strutture <strong>di</strong> ricerca/Università 3.2<br />

Difficoltà nel reperimento <strong>di</strong> partners 3.6<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

Per quanto riguarda le principali fonti attraverso cui le imprese reperiscono le informazioni utili per i<br />

processi innovativi, si evidenzia l’approccio tra<strong>di</strong>zionale <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>le relazioni cliente-fornitore.<br />

Tuttavia, grande importanza è rivestita anche dall’Università che ha in taluni casi rivestito un ruolo rilevante<br />

per orientare le imprese nei loro processi <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong>le innovazioni (Tabella 6 e Figura 8).<br />

Tabella 6. Fonti <strong>di</strong> reperimento <strong>di</strong> informazioni per l’innovazione (valutazione espressa in<br />

scala likert: 1 poco rilevante – 5 molto rilevante)<br />

Fonti interne all’impresa<br />

Fornitori<br />

Clienti<br />

Imprese concorrenti o imprese <strong>del</strong>lo stesso settore<br />

Consulenti<br />

Università<br />

Centri <strong>di</strong> ricerca<br />

Centri <strong>di</strong> istruzione superiore<br />

Formazione tecnica esterna<br />

Fiere e mostre<br />

Conferenze, seminari e convegni<br />

Riviste scientifiche, pubblicazioni tecniche e commerciali<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> mercato<br />

Camere <strong>di</strong> Commercio ed istituzioni<br />

Associazioni <strong>di</strong> categoria<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

30 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA<br />

3.1<br />

3.2<br />

3.1<br />

2.9<br />

3.1<br />

3.2<br />

3.1<br />

2.5<br />

3.1<br />

3.1<br />

2.9<br />

3.2<br />

2.8<br />

1.7<br />

2.6


Figura 8. Fonti <strong>di</strong> reperimento <strong>di</strong> informazioni per l’innovazione (valutazione espressa in<br />

scala likert: 1 poco rilevante – 5 molto rilevante)<br />

Fonte: Elaborazioni <strong>ARTI</strong><br />

Associazioni <strong>di</strong> categoria<br />

Camere <strong>di</strong> Commercio ed istituzioni<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> mercato<br />

Riviste scientifiche, pubblicazioni tecniche e commerciali<br />

Conferenze, seminari e convegni<br />

Fiere e mostre<br />

Formazione tecnica esterna<br />

Centri <strong>di</strong> istruzione superiore<br />

Centri <strong>di</strong> ricerca<br />

Università<br />

Consulenti<br />

Imprese concorrenti o imprese <strong>del</strong>lo stesso settore<br />

Clienti<br />

Fornitori<br />

Fonti interne all’impresa<br />

3.3. Dimensioni <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> innovazione<br />

Sono state in<strong>di</strong>viduate due categorie <strong>di</strong> domanda <strong>di</strong> innovazione: quelle relative alle attività trasversali ai<br />

processi <strong>di</strong> business <strong>del</strong>le imprese e quelle legate ai processi <strong>di</strong> business fondamentali <strong>del</strong>le imprese.<br />

Nella prima categoria sono state in<strong>di</strong>viduate le seguenti questioni rilevanti per lo sviluppo <strong>di</strong> una capacità<br />

innovativa <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong>strettuale:<br />

Aggiornamento e sviluppo <strong>del</strong>le competenze gestionali. Si tratta <strong>di</strong> una domanda <strong>di</strong> innovazione che<br />

coinvolge sia i manager o coloro che rivestono funzioni <strong>di</strong>rettive e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>le imprese, sia<br />

gli impren<strong>di</strong>tori <strong>del</strong>le piccole e me<strong>di</strong>e imprese. L’innovazione concerne essenzialmente il rinnovamento<br />

e sviluppo <strong>del</strong>le competenze organizzativo-gestionali dei quadri <strong>di</strong>rigenti. Ciò coinvolge anche la<br />

<strong>di</strong>mensione <strong><strong>del</strong>la</strong> cultura e <strong><strong>del</strong>la</strong> leadership.<br />

Sviluppo <strong>di</strong> una più intensa rete <strong>di</strong> relazioni con il sistema <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione superiore ed universitaria<br />

che possa generare esternalità positive anche per il comparto <strong>del</strong> mobile imbottito. Il processo <strong>di</strong> innovazione<br />

e ristrutturazione <strong>del</strong> comparto richiede per la sua attuazione risorse umane qualificate, sia in<br />

termini <strong>di</strong> conoscenze scientifiche che tecniche, che siano in grado <strong>di</strong> ricoprire tutti i livelli organizzativi<br />

e funzioni aziendali. Occorrono iniziative che facilitino e consentano una maggiore integrazione tra<br />

il comparto <strong>del</strong> mobile imbottito ed il sistema <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione.<br />

Dotazione <strong>di</strong> strumenti e risorse per il benchmarking competitivo. Si evidenzia da parte <strong>del</strong>le imprese<br />

che il passato è stato spesso caratterizzato da autosufficienza e dalla mancanza <strong>di</strong> informazioni e relazioni<br />

con altre realtà industriali. Oggi si manifesta la necessità <strong>di</strong> impostare un’attività <strong>di</strong> benchmarking<br />

31 3. LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO<br />

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5


strutturato rispetto ad altri <strong>di</strong>stretti e/o sistemi produttivi locali al fine <strong>di</strong> analizzare analogie e <strong>di</strong>fferenze<br />

<strong>del</strong>le questioni da affrontare nonché possibili soluzioni e percorsi con<strong>di</strong>visibili. In particolare, si<br />

evidenziano interessanti potenziali percorsi strategico-gestionali simili alle imprese <strong>del</strong> mondo <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

moda, che sono riuscite, negli ultimi anni, a rivedere ra<strong>di</strong>calmente i propri mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> business in una<br />

prospettiva sempre più spinta <strong>di</strong> marketing e che attualmente possono godere dei vantaggi che ne<br />

derivano in termini <strong>di</strong> valore aggiunto tra costi <strong>di</strong> produzione e prezzi <strong>di</strong> mercato.<br />

Processi <strong>di</strong> cambiamento organizzativo-gestionali. Tutte le imprese <strong>del</strong> comparto <strong>del</strong> mobile imbottito<br />

sono e saranno impegnate da processi <strong>di</strong> cambiamento e trasformazione anche ra<strong>di</strong>cale. Attualmente<br />

il processo <strong>di</strong> riposizionamento richiede investimenti interni per attuare un cambiamento trasversale e<br />

verticale che coinvolga tutte le <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>le imprese.<br />

Trasferimento <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li e strumenti gestionali. Le imprese hanno bisogno <strong>di</strong> adottare nuovi ed innovativi<br />

mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> governo e gestione <strong>del</strong>le prestazioni attraverso la definizione, lo sviluppo e l’utilizzo<br />

<strong>di</strong> nuovi strumenti organizzativo-gestionali, mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> previsione, mo<strong>del</strong>li e tecniche <strong>di</strong> analisi e comprensione<br />

<strong>del</strong> comportamento dei clienti.<br />

Per quanto riguarda, invece, i processi <strong>di</strong> business fondamentali, la domanda <strong>di</strong> innovazione si manifesta<br />

in:<br />

Miglioramento <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> sviluppo nuovo prodotto. Le imprese evidenziano l’esigenza <strong>di</strong> innovazione<br />

nel processo <strong>di</strong> sviluppo nuovo prodotto, e nelle connesse tecnologie legate al prodotto, ed<br />

esprimono una domande in termini <strong>di</strong> formazione gestionale ed organizzativa, nella ricerca <strong>di</strong> nuove<br />

soluzioni informatiche e tecnologiche quali strumenti software e tecnologici per la gestione <strong>del</strong>le prestazioni<br />

<strong>del</strong>lo sviluppo nuovo prodotto, nonché a strumenti <strong>di</strong> ICT interni: si pensi, in tal senso, ai vantaggi<br />

<strong>di</strong> una progettazione e quin<strong>di</strong> mo<strong><strong>del</strong>la</strong>zione tri<strong>di</strong>mensionale <strong>del</strong> <strong>di</strong>vano. Dalle analisi si evidenziano,<br />

inoltre, alcune esigenze circa lo sviluppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> su alcune tematiche rilevanti come i colori, le<br />

nuove finiture <strong>di</strong> legno, i nuovi metalli, nonché l’esigenza <strong>di</strong> un potenziamento <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> contestualizzazione<br />

<strong>di</strong> nuove idee/progetti ad ogni singolo mercato/cliente <strong>di</strong> interesse <strong>del</strong>le imprese.<br />

Costruzione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> relazioni strutturato e coor<strong>di</strong>nato con il mondo <strong><strong>del</strong>la</strong> ricerca. Si evidenzia<br />

la necessità <strong>di</strong> migliorare le relazioni con il mondo <strong><strong>del</strong>la</strong> ricerca e <strong>di</strong> guidare più efficacemente le attività<br />

<strong>di</strong> ricerca congiunta verso i risultati ed i benefici attesi dalle imprese. È riscontrabile, inoltre, una<br />

<strong>di</strong>ffusa e forte debolezza da parte <strong>del</strong>le imprese nella capacità <strong>di</strong> esprimere e co<strong>di</strong>ficare la domanda <strong>di</strong><br />

innovazione e <strong>di</strong> interfacciarsi efficacemente con potenziali centri <strong>di</strong> ricerca nazionali ed internazionali<br />

operanti su attività legate <strong>di</strong>rettamente ed in<strong>di</strong>rettamente all’imbottito, per esempio, su testing <strong>di</strong><br />

nuovi materiali per imbottiti, usi <strong>di</strong>versi e più eco-compatibili <strong>del</strong> legno, etc.<br />

<strong>Innovazione</strong> <strong>di</strong> prodotto. Le imprese <strong>di</strong>strettuali sono state tra<strong>di</strong>zionalmente focalizzate sul prodotto.<br />

Questo è stato anche il risultato <strong>di</strong> una felice stagione <strong>di</strong> crescita che ha visto le imprese interessate<br />

da una forte richiesta <strong>di</strong> mercato. Per almeno due decenni il problema <strong>del</strong>le imprese non risiedeva<br />

tanto nel contenuto dei prodotti, quanto nell’essere in grado <strong>di</strong> far fronte alla domanda. Questa visione<br />

oggi costituisce una debolezza strutturale, culturale e gestionale. Su tali basi, l’innovazione <strong>di</strong> prodotto<br />

riveste un ruolo fondamentale per il futuro <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong>strettuali e <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, soprattutto<br />

perché attualmente il cliente sembra sempre più ricercare un prodotto in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare non solo<br />

le esigenze strettamente legate alla natura strumentale <strong>del</strong> prodotto. Per il mobile imbottito, le imprese<br />

murgiane manifestano esigenze soprattutto in termini <strong>di</strong> ricerca e stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> materiali<br />

alternativi/innovativi e/o eco-compatibili, soprattutto nei legnami, nonché <strong>di</strong> pensare sempre più a<br />

prodotti alternativi da un punto <strong>di</strong> vista strutturale e dei componenti, dal momento che oggi il mobile<br />

imbottito pesa troppo, è voluminoso e faticoso da movimentare.<br />

32 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


Certificazione ambientale <strong>di</strong> filiera ed eco-compatibilità dei prodotti. <strong>La</strong> competitività <strong>del</strong>le imprese<br />

<strong>di</strong>strettuali passa attraverso un riconoscimento e una <strong>di</strong>fferenziazione dei prodotti sul mercato. In tal<br />

senso la <strong>di</strong>mensione <strong><strong>del</strong>la</strong> eco-compatibilità costituisce un fattore <strong>di</strong> grande rilevanza. Questo può<br />

essere analizzato secondo due prospettive. <strong>La</strong> prospettiva <strong><strong>del</strong>la</strong> certificazione <strong>di</strong> filiera che vede tutte<br />

le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>del</strong> valore impegnate nella loro qualificazione ambientale. E la prospettiva dei<br />

prodotti eco-compatibili.<br />

Soluzioni software gestionali, al fine <strong>del</strong> miglioramento <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura <strong>di</strong> pianificazione <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda,<br />

attraverso l’allineamento sempre più rigoroso tra previsioni <strong>di</strong> mercato e capacità produttiva.<br />

<strong>Innovazione</strong> attraverso investimenti in tecnologia <strong>di</strong> supporto trasversale alle attività produttive e non<br />

produttive <strong>del</strong>le imprese, con lo sviluppo e l’utilizzo efficace <strong>di</strong> piattaforme evolute <strong>di</strong> software gestionali.<br />

Gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>di</strong> produzione. Si rende necessario ottimizzare i network tra subfornitori e terzisti<br />

e innalzare i livelli qualitatitivi <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> fornitura nell’ottica <strong>di</strong> rispondere meglio alla crescente<br />

richiesta <strong>di</strong> personalizzazione dei prodotti. Il bisogno <strong>del</strong>le imprese guida <strong>di</strong> migliorare la competizione<br />

<strong>di</strong> costo ha portato alla <strong>del</strong>ocalizzazione e ad un nuovo processo <strong>di</strong> selezione <strong>del</strong>le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

filiera collegate alle imprese guida, selezionate sempre più in funzione <strong><strong>del</strong>la</strong> puntualità <strong>del</strong>le consegne,<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> prodotto e <strong><strong>del</strong>la</strong> flessibilità <strong>di</strong> risposta alle <strong>di</strong>verse esigenze <strong>di</strong> produzione. Ciò richiede<br />

sempre più stringenti ed efficaci azioni <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, da attuarsi in forma avanzata attraverso<br />

piattaforme e sistemi informativi a supporto <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento.<br />

<strong>Innovazione</strong> nei processi produttivi, in termini <strong>di</strong> soluzioni robo-meccatroniche a supporto <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione<br />

che possano potenzialmente aiutare a lavorare meglio, eliminando gli interventi manuali più<br />

ripetitivi e faticosi e risparmiando sui costi. Si manifesta inoltre l’esigenza <strong>di</strong> ulteriori investimenti nel<br />

taglio automatico, nei magazzini automatici, nella facilitazione <strong>del</strong>le attività svolte nei centri cucito.<br />

Riqualificazione energetica, volta ad una riduzione dei consumi ed auto-produzione <strong>di</strong> energia da parte<br />

degli stabilimenti <strong>del</strong>le imprese. In tal senso si evidenzia la necessità per le imprese <strong>di</strong> ridurre in maniera<br />

consistente i tempi <strong>di</strong> ritorno <strong>di</strong> potenziali investimenti in pannelli fotovoltaici o <strong>di</strong> altre soluzioni <strong>di</strong><br />

produzione <strong>di</strong> energia da fonti alternative da installare negli opifici.<br />

Logistica, in termini sia <strong>di</strong> modalità <strong><strong>del</strong>la</strong> movimentazione <strong>del</strong>le merci e dei prodotti finiti così da ridurre<br />

il trasporto su gomma e sopperire ai costi legati al caro-carburante, sia <strong>di</strong> gestione dei prodotti e<br />

semilavorati in appositi centri logistici. Inoltre, grande rilevanza riveste la gestione dei flussi informativi<br />

soprattutto in una logica <strong>di</strong> <strong>del</strong>ocalizzazione produttiva.<br />

Comprendere e guidare i comportamenti dei consumatori. Si evidenzia la necessità <strong>di</strong> migliorare l’interfaccia<br />

e il controllo <strong>del</strong> mercato, con la definizione <strong>di</strong> strumenti capaci <strong>di</strong> rilevare e “prevedere” le<br />

esigenze/gusti dei clienti e <strong>di</strong> trasformarli quin<strong>di</strong> in prodotti e servizi <strong>di</strong> successo. Negli ultimi anni,<br />

infatti, i mercati tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto sembrano aver raggiunto un livello <strong>di</strong> maturazione ed i tassi<br />

<strong>di</strong> crescita in termini <strong>di</strong> conquista <strong>di</strong> nuove quote <strong>di</strong> mercato si sono arrestati, fino ad arrivare a veri e<br />

propri processi <strong>di</strong> regressione a causa <strong>del</strong>l’ingresso <strong>di</strong> nuovi attori produttivi e commerciali. A fronte<br />

<strong>del</strong>le <strong>di</strong>fficoltà registrate sui mercati tra<strong>di</strong>zionali, le imprese <strong>di</strong>strettuali murgiane stanno guardando<br />

con sempre maggiore attenzione ad altri mercati emergenti. Essi appaiono particolarmente interessanti<br />

soprattutto in relazione alla domanda <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> fascia me<strong>di</strong>o-alta, in mercati come gli Emirati<br />

Arabi, il Qatar, la Russia, l’Ucraina, l’In<strong>di</strong>a, la Corea <strong>del</strong> Sud ed i Paesi recentemente entrati nell’Unione<br />

Europea. Le imprese <strong>di</strong>strettuali murgiane si stanno attrezzando per intercettare la domanda <strong>di</strong> questi<br />

mercati. Si rileva, tuttavia, l’esigenza <strong>di</strong> costruire un’interfaccia con il mercato più solido e strutturato.<br />

Le imprese evidenziano al contempo la mancanza quasi assoluta <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> mercato per il settore<br />

33 3. LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO


arredamento e nello specifico nel comparto imbottiti, in termini <strong>di</strong> valori <strong>del</strong>le ven<strong>di</strong>te dei concorrenti,<br />

caratteristiche <strong>del</strong>lo stile dei prodotti venduti, fasce <strong>di</strong> prezzo, tendenze macro e microeconomiche.<br />

Gestione e coor<strong>di</strong>namento <strong><strong>del</strong>la</strong> rete ven<strong>di</strong>ta, in termini <strong>di</strong> efficace creazione e con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> knowhow<br />

per la gestione <strong>di</strong> punti ven<strong>di</strong>ta monomarca e gallerie che le imprese murgiane hanno aperto o che<br />

stanno aprendo in Italia e nel mondo.<br />

Costruzione e supporto <strong><strong>del</strong>la</strong> marca. Attualmente tutte le imprese murgiane appaiono impegnate verso<br />

uno spostamento nella fascia me<strong>di</strong>o-alta <strong>di</strong> mercato. Si tratta, tuttavia, <strong>di</strong> una scelta che pone gran<strong>di</strong><br />

sfide alle imprese. In primo luogo, il riposizionamento verso tali fasce si accompagna quasi inevitabilmente<br />

ad una riduzione dei volumi potenziali <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. Ciò può determinare un impatto sulle <strong>di</strong>mensioni<br />

aziendali, poiché le imprese, per ridurre i costi fissi, si vedono costrette ad un ri<strong>di</strong>mensionamento<br />

soprattutto in termini <strong>di</strong> forza lavoro. D’altro canto, alla forza lavoro rimanente in azienda, si chiede<br />

<strong>di</strong> produrre con sempre maggiore attenzione alle finiture ed alla qualità <strong><strong>del</strong>la</strong> manifattura piuttosto che<br />

al mero rispetto dei tempi <strong>di</strong> produzione. Il tentativo <strong>di</strong> riposizionamento determina un affollamento in<br />

una fascia <strong>di</strong> mercato dove solo pochi attori riescono ad affermarsi. Inoltre, richiede profon<strong>di</strong> cambiamenti<br />

sia dal punto <strong>di</strong> vista organizzativo-produttivo che gestionale, strategie <strong>di</strong> costruzione <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

marca e sviluppo prodotto <strong>di</strong>verse orientate alle collezioni ed alle esposizioni stagionali, costruzione<br />

<strong>di</strong> partnership con architetti e stilisti che contribuiscano alla costruzione <strong>di</strong> una riconoscibilità <strong>di</strong> prodotto.<br />

Le imprese leader devono anche fronteggiare marchi molto meglio riconosciuti dal cliente finale:<br />

questo è vero non solo in relazione ad imprese <strong>del</strong> settore mobili imbottiti che storicamente hanno<br />

offerto prodotti <strong>di</strong> forte design, quali B&B, Minotti, Poltrona Frau, Cassina, etc., ma anche con riferimento<br />

a nuovi attori entranti come Armani e Versace. Non è un caso, in tal senso, che perfino all’impresa<br />

leader <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, la Natuzzi, i clienti/mercati non riconoscono omogeneamente nel mondo<br />

una marca capace <strong>di</strong> giustificare un posizionamento nell’alto <strong>di</strong> gamma e relativi prezzi. Si avverte pertanto<br />

l’esigenza <strong>di</strong> ricercare nuovi elementi potenzialmente in grado <strong>di</strong> fornire vantaggi competitivi in<br />

tale riposizionamento. Questo dovrebbe suggerire alle imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto che il loro successo competitivo<br />

potrebbe giocarsi non solo sulla costruzione <strong>di</strong> una loro nuova identità <strong>di</strong> mercato, ma anche<br />

attraverso la definizione <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> – similmente a quanto fatto nel settore <strong>del</strong>l’occhialeria – che consentano<br />

<strong>di</strong> legare il prodotto ad altri marchi più riconosciuti dal mercato. Per quanto riguarda la fascia<br />

me<strong>di</strong>a, invece, anche altre imprese stanno cercando <strong>di</strong> esprimere forme <strong>di</strong> controllo più <strong>di</strong>retto <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione attraverso piccole catene in franchising o corner-shop e spazi monomarca de<strong>di</strong>cati all’interno<br />

<strong>di</strong> più o meno gran<strong>di</strong> strutture commerciali.<br />

Attività promozionali sui mercati emergenti. Per l’ingresso sui mercati emergenti – ed in particolare sul<br />

mercato cinese – esiste l’esigenza <strong>di</strong> sviluppare adeguate iniziative promozionali per accrescere la<br />

recettività dei “nuovi” consumatori rispetto alla cultura ed allo stile <strong>del</strong>l’arredamento italiano e nello<br />

specifico rispetto alla tra<strong>di</strong>zione murgiana. Le politiche promozionali andrebbero, inoltre, affiancate<br />

dall’identificazione <strong>di</strong> formule <strong>di</strong> internazionalizzazione che tengano conto <strong>del</strong>l’importanza <strong>di</strong> coniugare<br />

investimenti esteri <strong>di</strong> tipo produttivo e quelli nella <strong>di</strong>stribuzione finale “senza però spezzare le reti <strong>di</strong><br />

relazioni attivatesi nel tempo sui territori <strong>di</strong>strettuali originari” (testimonianze <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori) 9 .<br />

9 Si evidenzia come la Cina, in particolare, presenti un mercato finale caratterizzato da un consumatore che non mostra particolari fe<strong>del</strong>tà né alla marca né all’insegna<br />

e come i produttori cinesi stiano creando le loro catene <strong>di</strong> negozi controllando <strong>di</strong>rettamente tutta la filiera fino alla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>retta. In tal senso, le<br />

imprese evidenziano come tale mercato rimanga, dunque, piuttosto impermeabile ai tentativi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento attraverso le tecniche <strong>di</strong>stributive tra<strong>di</strong>zionalmente<br />

utilizzate dalle imprese italiane e murgiane su altri mercati e quin<strong>di</strong> come il mercato cinese potenzialmente sia estremamente interessante, ma al contempo presenti<br />

un livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>namismo tale che per poter essere approcciato dalle imprese <strong>di</strong>strettuali murgiane necessita <strong>di</strong> risorse finanziarie e propensione al rischio elevate<br />

oltre che <strong>di</strong> notevoli capacità gestionali <strong>del</strong>le complessità localizzative e commerciali.<br />

34 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


<strong>Domanda</strong> <strong>di</strong> servizi de<strong>di</strong>cati all’internazionalizzazione, sia produttiva che commerciale. Attualmente<br />

poche imprese fruiscono <strong>di</strong> servizi de<strong>di</strong>cati all’internazionalizzazione. È fortemente avvertito il bisogno<br />

<strong>di</strong> servizi de<strong>di</strong>cati all’internazionalizzazione che possano veramente aumentare la competitività <strong>del</strong>le<br />

imprese murgiane.<br />

Sviluppo <strong>di</strong> nuove modalità <strong>di</strong> finanziamento <strong><strong>del</strong>la</strong> ricerca e <strong>del</strong>l’innovazione. Dietro un prodotto innovativo<br />

c’è sempre un’idea, ma il processo che porta l’idea a <strong>di</strong>ventare un prodotto commercializzato è<br />

spesso lungo ed irto <strong>di</strong> ostacoli. Sicuramente uno degli ostacoli maggiori nel comparto è la mancanza<br />

<strong>di</strong> risorse finanziarie. Ciò implica che la maggior parte <strong>del</strong>le imprese non ha la possibilità <strong>di</strong> svolgere<br />

attività <strong>di</strong> ricerca in maniera continua e strategica. A ciò si aggiunge un inasprimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni<br />

per ottenere finanziamenti bancari ed una recente immagine <strong>di</strong> bassa solvibilità <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> comparto<br />

imbottiti <strong><strong>del</strong>la</strong> Murgia, cui si affianca una generale <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso ai fon<strong>di</strong> pubblici.<br />

35 3. LA DOMANDA DI INNOVAZIONE NEL DISTRETTO


CAPITOLO 4. L’OFFERTA DI INNOVAZIONE PER IL DISTRETTO IN PUGLIA<br />

A livello nazionale, e particolarmente al Centro-Nord, alcuni <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>mensione e <strong>di</strong> più<br />

lunga tra<strong>di</strong>zione hanno da tempo creato, nei rispettivi territori, centri servizi per rispondere alle criticità<br />

incontrate dalle imprese soprattutto nella loro attività <strong>di</strong> penetrazione e consolidamento <strong>del</strong>le posizioni<br />

conquistate nei mercati internazionali. I compiti affidati ai centri dalle istituzioni locali – che <strong>di</strong><br />

regola finanziano in misura maggioritaria la società e mantengono il controllo <strong><strong>del</strong>la</strong> governance – variano<br />

nel tempo e sulla base <strong>del</strong> tessuto produttivo e <strong>del</strong>le peculiarità territoriali. Ad esempio, le prove dei<br />

materiali, dei componenti e dei prodotti finiti secondo protocolli internazionali sono prioritari per<br />

imprese che debbono ottenere visti tecnici dai paesi importatori, ossia vogliono dotarsi <strong>di</strong> certificazioni<br />

<strong>di</strong> qualità. Svolgere tali procedure non lontano dall’azienda e con interlocutori non estranei è un’opportunità<br />

su cui ha fatto leva lo sviluppo <strong>del</strong> CATAS che, sorto in Friuli nel <strong>di</strong>stretto <strong><strong>del</strong>la</strong> se<strong>di</strong>a nel 1969,<br />

ha successivamente esteso le sue attività in Brianza aprendo una succursale. Per il <strong>di</strong>stretto marchigiano<br />

dei mobili e <strong>del</strong>le cucine il COSMOB svolge da oltre vent’anni il ruolo <strong>di</strong> fornitore <strong>di</strong> servizi tecnologici,<br />

formativi e <strong>di</strong> innovazione <strong><strong>del</strong>la</strong> progettazione. A Cantù opera il CLAC, creato nel 1992 per agevolare<br />

la <strong>di</strong>ffusione <strong><strong>del</strong>la</strong> progettazione <strong>di</strong> arredamenti <strong>di</strong> design e che, nel tempo, ha ampliato la sua<br />

sfera <strong>di</strong> competenza al marketing, alla promozione <strong>del</strong> prodotto in Italia e all’estero, alla documentazione<br />

storica <strong><strong>del</strong>la</strong> cultura italiana <strong>del</strong> design. A Milano vi è la presenza <strong><strong>del</strong>la</strong> Material Connexion<br />

Italiana quale filiale <strong>del</strong>l’omonima società newyorkese specializzata nella ricerca e catalogazione dei<br />

nuovi materiali realizzati dalla ricerca scientifica, per valutarne l’applicabilità ai processi produttivi<br />

<strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong> design. Infine, l’IVALSA-CNR è impegnato nell’attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e tecnologica<br />

relativa alla filiera forestale e <strong>del</strong>l’industria <strong>del</strong> legno, per ottimizzare le scarse risorse pubbliche<br />

in materia e salvare almeno in parte l’impianto strategico <strong>del</strong> piano <strong>di</strong> ricerca per lo sviluppo <strong>del</strong>l’offerta<br />

nazionale <strong>di</strong> materia prima legno e <strong>del</strong>l’utilizzo industriale <strong>del</strong> legno come succedaneo ad altri<br />

materiali.<br />

Tali centri servizi per l’industria <strong>del</strong> legno-arredamento sono stati tuttavia finora alquanto trascurati, in<br />

termini <strong>di</strong> relazioni, dalle imprese e dagli attori <strong>di</strong>strettuali murgiani. Per quanto riguarda l’offerta <strong>di</strong><br />

innovazione per il mobile imbottito presente sul territorio pugliese, essa appare limitata e ancora <strong>di</strong>sallineata<br />

rispetto alle necessità manifestate dalle imprese. Esistono sul territorio regionale importanti<br />

bacini <strong>di</strong> competenze in <strong>di</strong>versi ambiti <strong>di</strong> ricerca – sia nelle strutture accademiche che in centri <strong>di</strong> ricerca<br />

pubblici e privati – ma non si è ancora sviluppata un’efficace interfaccia che consenta alle due realtà<br />

<strong>di</strong> interagire.<br />

A fronte <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> innovazione espressa dalle imprese <strong>del</strong> sistema produttivo regionale nel<br />

comparto <strong>del</strong> mobile imbottito si sono indagate le caratteristiche <strong>del</strong>l’offerta <strong>di</strong> innovazione. Così nel<br />

seguito, con la finalità <strong>di</strong> <strong>del</strong>ineare un quadro informativo <strong>di</strong> riferimento sull’offerta reale e potenziale<br />

<strong>di</strong> innovazione sul territorio pugliese, si presentano i principali attori <strong><strong>del</strong>la</strong> ricerca e le competenze che<br />

potrebbero essere positivamente impiegate per sostenere le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> innovazione <strong>del</strong>le imprese<br />

<strong>di</strong>strettuali.<br />

4.1. Le Università<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari<br />

Le attività <strong>di</strong> ricerca condotte dal Dipartimento <strong>di</strong> Chimica, in stretta collaborazione con l’Istituto <strong>di</strong><br />

Metodologie Inorganiche e dei Plasmi (IMIP) <strong>del</strong> CNR, <strong>di</strong> interesse <strong>del</strong> settore legno-arredamento,<br />

riguardano le applicazione industriali <strong><strong>del</strong>la</strong> tecnologia dei plasmi fred<strong>di</strong> e in particolare i processi <strong>di</strong><br />

trattamento al plasma dei materiali e le relative applicazioni nei settori industriali a bassa tecnologia.<br />

Su tale ambito <strong>di</strong> ricerca il Dipartimento <strong>di</strong> Chimica ha un’esperienza consolidata. Nel corso degli anni,<br />

il team <strong>di</strong> professori e ricercatori ha messo a punto numerosi processi plasmo-chimici su substrati polimerici<br />

al fine <strong>di</strong> ottenere materiali da impiegare in <strong>di</strong>versi settori industriali, dall’imballaggio farma-<br />

36 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


ceutico-alimentare alla sterilizzazione, dal tessile ai biomateriali. Sono state attivate numerose collaborazioni<br />

con importanti imprese quali, ad esempio, la Procter & Gamble per la realizzazione <strong>di</strong> materiali<br />

superidrofobi <strong>di</strong> notevole interesse in campo tessile e <strong>del</strong>l’arredamento.<br />

Con riferimento specifico all’attività <strong>di</strong> ricerca a favore <strong>del</strong> settore <strong>del</strong> legno-arredamento, si segnalano<br />

i seguenti progetti:<br />

• “Processi plasmochimici per trattamenti superficiali <strong>di</strong> tessuti e pellame per abbigliamento e<br />

mobili. Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità”, finanziato dalla Regione <strong>Puglia</strong>, finalizzato alla sperimentazione <strong>di</strong><br />

metodologie innovative per trattamenti superficiali basati sull’utilizzo <strong>di</strong> plasmi fred<strong>di</strong> a bassa<br />

pressione e a pressione atmosferica. In particolare la ricerca è stata finalizzata ad in<strong>di</strong>viduare<br />

processi plasmochimici <strong>di</strong> deposizione <strong>di</strong> film sottili e/o <strong>di</strong> trattamento, in grado <strong>di</strong> impartire a<br />

tessuti naturali (cotone, lana, seta, etc.), a tessuti artificiali (poliestere, nylon, etc.) e a pellami,<br />

caratteristiche superficiali <strong>di</strong> repellenza all’acqua (idrorepellenza) e agli oli (oleorepellenza), ma<br />

anche <strong>di</strong> resistenza alle macchie.<br />

• “Innovatessile”, progetto in cui il Dipartimento <strong>di</strong> Chimica è il partner scientifico ed in cui fornisce<br />

e con<strong>di</strong>vide il suo know-how in termini <strong>di</strong> rivestimenti antibatterici e rivestimenti idrofobi.<br />

Obiettivo primario <strong>del</strong> progetto è quello <strong>di</strong> ricercare filati e tessuti che sod<strong>di</strong>sfino le esigenze <strong>di</strong><br />

confort <strong>del</strong> consumatore, che oggigiorno si sono mo<strong>di</strong>ficate; si richiedono infatti sempre più<br />

spesso prodotti multifunzionali, per i quali devono coesistere e convivere prestazioni anche contrastanti<br />

tra <strong>di</strong> loro, come ad esempio l’impermeabilità all’acqua e la permeabilità all’aria, così<br />

come la forte resistenza abbinata alla morbidezza.<br />

Di interesse per il settore legno-arredamento e, più in generale, per tutti i settori industriali in cui si<br />

assiste alla progressiva adozione <strong><strong>del</strong>la</strong> tecnologia internet e <strong>del</strong>le applicazioni internet-based ,è la<br />

ricerca condotta dal Dipartimento <strong>di</strong> Informatica sui temi <strong>del</strong>: Semantic Web, Data Mining and<br />

Knowledge Discovery, Web Mining, Item Reccomender. I benefici attesi per la filiera <strong>del</strong> legno-arredamento,<br />

rivenienti dall’adozione dei risultati <strong>di</strong> queste ricerche e dall’implementazione <strong>di</strong> soluzioni tecnologiche<br />

innovative che incorporino tali risultati, possono essere così <strong>del</strong>ineati:<br />

• interoperabilità ed esposizione verso l’esterno: la realizzazione <strong>di</strong> ambienti interoperabili può<br />

consentire ad imprese eterogenee <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera <strong>del</strong> legno-arredamento <strong>di</strong> cooperare in modo efficiente<br />

ed efficace attraverso l’uso <strong>di</strong> comuni standard <strong>di</strong> comunicazione ma può anche dare la<br />

possibilità ad esse <strong>di</strong> esporsi, in modo intelligente, verso il mercato esterno alla filiera;<br />

• l’applicazione <strong>di</strong> un approccio innovativo per l’estrazione <strong><strong>del</strong>la</strong> conoscenza dai dati generati e<br />

raccolti dalle imprese può migliorare sia la promozione e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> prodotti sia la produzione<br />

<strong>di</strong> particolari tipi <strong>di</strong> prodotti;<br />

• l’utilizzo <strong>di</strong> soluzioni innovative per dedurre automaticamente i profili utente può determinare<br />

vantaggi per le imprese nella ven<strong>di</strong>ta, mentre il vantaggio principale per gli utenti è avere un sopporto<br />

personalizzato per la ricerca e il filtraggio <strong>del</strong>le informazioni;<br />

• l’utilizzo <strong>di</strong> strumenti innovativi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cizzazione e ritrovamento <strong>di</strong> documenti riguardanti ban<strong>di</strong><br />

e normativa porta un notevole vantaggio nella gestione amministrazione aziendale.<br />

Un ulteriore progetto sviluppato dal Dipartimento <strong>di</strong> Informatica <strong>del</strong>l’Università <strong>di</strong> Bari in collaborazione<br />

con il Politecnico <strong>di</strong> Bari e <strong>di</strong>verse aziende 10 , sebbene non in<strong>di</strong>rizzato specificatamente al settore<br />

legno-arredamento, può avere importanti e positive ricadute per le imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti caratteristiche<br />

organizzative e merceologiche: si tratta <strong>di</strong> sviluppare applicazioni basate su work-flow che orchestrino<br />

10 Tra cui Cezanne Software Spa (BA), Applicazioni <strong>di</strong> Ingegneria ed Informatica Srl (BA), Arda Software Srl – Bari, Net Sistemi Srl – Modugno (Ba), Cantina e<br />

Oleificio Sociale <strong>di</strong> Lizzano Società Cooperativa – Lizzano (Ta), Coop. Agricola Oleificio Cooperativo <strong><strong>del</strong>la</strong> Rif. Fon<strong>di</strong>aria <strong>di</strong> Palo Del Colle – Palo Del Colle (Ba),<br />

Mac&Nil Srl – Gravina in <strong>Puglia</strong> (Ba), Microlaben Srl – Bari, Insoft 200 Scarl – Bari, Exhicon Information and Communication Technology Srl – Trani (Ba),<br />

Confcooperative – Unione Regionale <strong>di</strong> <strong>Puglia</strong> – Bari, Nextware <strong>di</strong> Giglione Marco e Guarnieri Giuseppe Snc – Bari, Links Management and Technology Spa – Lecce,<br />

Consorzio Gestione Mercato Ittico Manfredonia Società Cooperativa – Manfredonia (Fg), Consorzio Co.im.ba – Trasporti – Bari, Nestore – Network per lo Sviluppo<br />

Tecnologico, Organizzativo ed Economico – Valenzano (Ba), Alisea Assistenza Logistica e Ingegneria per i Sistemi Elettronici e d’Automazione Srl – Taranto. È intitolato<br />

Produzione <strong>di</strong>stribuita come sistema innovativo (Progetto strategico 2006-2008 finanziato dalla Regione <strong>Puglia</strong>).<br />

37 4. L’OFFERTA DI INNOVAZIONE PER IL DISTRETTO IN PUGLIA


applicazioni, strumenti e uomini per l’esecuzione <strong>di</strong> uno o più processi <strong>di</strong> business interrelati tra loro 11 .<br />

Politecnico <strong>di</strong> Bari<br />

I <strong>di</strong>partimenti maggiormente coinvolti in iniziative e progetti <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> interesse per la filiera <strong>del</strong><br />

legno-arredamento sono il Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria Meccanica e Gestionale (DIMeG) e il<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Elettronica ed Elettrotecnica (DEE). In particolare, il DIMeG svolge ricerche su <strong>di</strong>versi<br />

ambiti, quali le tecniche <strong>di</strong> Reverse Engineering, le nuove tecnologie <strong>di</strong> progettazione CAD e le tecniche<br />

<strong>di</strong> integrazione CAD-CAM, le metodologie innovative <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>le supply chain, il customer<br />

profiling, la gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità. Per tali attività <strong>di</strong> ricerca e al fine <strong>di</strong> offrire servizi alle imprese, il<br />

DIMeG si avvale <strong>di</strong> un <strong>La</strong>boratorio <strong>di</strong> Prototipazione Rapida & Reverse Engineering de<strong>di</strong>cato alla realizzazione<br />

<strong>di</strong> prototipi, alla ricostruzione <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li CAD da oggetti esistenti e alla progettazione <strong>di</strong><br />

stampi, e <strong>di</strong> un <strong>La</strong>boratorio <strong>di</strong> Knowledge Management de<strong>di</strong>cato allo sviluppo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> supporto<br />

alla creatività, sviluppo e applicazione <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li e tecniche innovative per il data mining e il supply<br />

chain management.<br />

Tra i progetti attivati dal DIMeG, quelli che potrebbero avere un maggiore impatto sul settore sono:<br />

• Metodologie innovative per lo sviluppo <strong>di</strong> mercati organizzati <strong>di</strong> servizi logistici: progetto finalizzato<br />

allo stu<strong>di</strong>o e messa a punto <strong>di</strong> nuove metodologie per lo sviluppo <strong>di</strong> servizi evoluti orientati<br />

alla mobilità <strong>del</strong>le merci attraverso la creazione <strong>di</strong> mercati organizzati. Tale mercato organizzato<br />

realizzerà l’incontro tra domanda e offerta <strong>di</strong> servizi logistici e risiederà su un sistema webbased.<br />

I benefici attesi dal progetto riguardano sia le imprese operanti nel settore <strong>del</strong>le ICT sia le<br />

imprese appartenenti ai <strong>di</strong>versi settori manifatturieri, tra cui il comparto <strong>del</strong> mobile imbottito, che<br />

presentano la necessità <strong>di</strong> ricorrere a servizi logistici per l’espletamento <strong>del</strong>le operazioni <strong>di</strong> fornitura<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Per queste ultime, in particolare, i benefici attesi riguardano l’incremento<br />

<strong>di</strong> efficienza <strong>del</strong> processo logistico.<br />

• Progetto Natuzzi Loa<strong>di</strong>ng Optimization: progetto sviluppato dal 2005 al 2007 dalla Natuzzi S.p.A.<br />

e dal DIMeG in collaborazione con l’Università <strong>di</strong> Copenaghen, finalizzato alla definizione <strong>di</strong><br />

mo<strong>del</strong>li innovativi per l’ottimizzazione <strong>del</strong> riempimento dei mezzi <strong>di</strong> trasporto e la realizzazione<br />

<strong>del</strong> software e la formazione degli addetti Natuzzi all’utilizzo <strong>del</strong>lo stesso 12 . Gli esiti <strong><strong>del</strong>la</strong> ricerca<br />

hanno portato alla realizzazione <strong>di</strong> un nuovo sistema <strong>di</strong> ottimizzazione dei carichi che ha notevolmente<br />

migliorato i livelli <strong>di</strong> prestazione <strong>del</strong> software precedentemente utilizzato in azienda,<br />

permettendo la gestione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni più complessi e su <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> trasporto: <strong>di</strong>vani,<br />

poltrone e complementi d’arredo possono essere stivati gestendo deformabilità e irregolarità<br />

<strong>del</strong>le loro forme, eliminando l’attività manuale <strong>di</strong> pianificazione dei piani <strong>di</strong> carico e sfruttando<br />

completamente la capienza <strong>di</strong> ogni mezzo <strong>di</strong> trasporto.<br />

Il DEE è impegnato in progetti <strong>di</strong> ricerca trasversali rispetto ai <strong>di</strong>versi settori industriali pugliesi che<br />

possono potenzialmente avere impatti in<strong>di</strong>retti anche sul comparto <strong>del</strong> mobile imbottito. I progetti<br />

sviluppati dal laboratorio <strong>di</strong> Information Systems (SisInf <strong>La</strong>b) riguardano: Acquisizione e<br />

gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> conoscenza sui clienti attraverso le ICT per aumentare la competitività: sviluppo <strong>di</strong><br />

mo<strong>del</strong>li innovativi <strong>di</strong> profilazione dei clienti (progetto sviluppato in collaborazione con il DIMeG);<br />

11 I work-flow orchestranti corrispondono a mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> processi che, a loro volta, sono la composizione <strong>di</strong> componenti <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> processo. Pertanto, quando<br />

un’impresa vuole automatizzare una parte <strong>di</strong> essa, utilizza le componenti <strong>di</strong> processi che, insieme, formalizzano i processi <strong>di</strong> business che si desidera automatizzare.<br />

Pertanto, il progetto si occupa <strong>di</strong> innovare le tecnologie per le interfacce flessibili. I domini applicativi su cui il progetto <strong>di</strong> ricerca si impegna sono tutti<br />

quelli che oggi potenziano le imprese utilizzatrici nel marketing, nella ven<strong>di</strong>ta, nella erogazione <strong>di</strong> servizi, nella gestione <strong>del</strong>le risorse umane, nella <strong>di</strong>stribuzione<br />

e nell’approvvigionamento.<br />

12 Lo stu<strong>di</strong>o ha richiesto uno stu<strong>di</strong>o preliminare per la rappresentazione tri<strong>di</strong>mensionale <strong>del</strong> prodotto. Successivamente, è stato necessario rispondere a problematiche<br />

<strong>di</strong> nesting tri<strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong> forme irregolari per la definizione degli ingombri <strong>di</strong> carico. Infine, la co<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le procedure aziendali, lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>le bestpractise<br />

aziendali, unitamente alla ricerca scientifica sui mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> Container Loa<strong>di</strong>ng, hanno permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare il mo<strong>del</strong>lo idoneo per la definizione dei piani<br />

<strong>di</strong> carico.<br />

38 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


Sviluppo <strong>di</strong> un sistema per la composizione automatica <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> business in sistemi ERP<br />

me<strong>di</strong>ante Concept Covering basato su Abduzione (progetto sviluppato in collaborazione con il<br />

DIMeG); Produzione <strong>di</strong>stribuita come sistema innovativo (Progetto DIPIS finanziato dalla Regione<br />

<strong>Puglia</strong>); Tecnologie ICT per la tracciabilità <strong>di</strong> prodotti agroalimentari equipaggiati con RFID tag.<br />

Per quanto riguarda l’attività <strong>di</strong> ricerca specificatamente in<strong>di</strong>rizzata al settore legno-arredamento, nonché<br />

al tessile-abbigliamento, il DEE ha sviluppato il progetto dal titolo: Riconoscimento automatico dei<br />

<strong>di</strong>fetti dei tessuti con l’uso <strong>di</strong> telecamere a colori. Tale progetto prevede la realizzazione <strong>di</strong> un sistema<br />

per il controllo automatico dei tessuti me<strong>di</strong>ante l’uso <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> visione artificiale. In particolare, si<br />

prevede <strong>di</strong> realizzare un prototipo che sia in grado <strong>di</strong> ispezionare i materiali a tutta altezza, al fine <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong>fetti 13 .<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>del</strong> Salento<br />

Il Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>del</strong>l’<strong>Innovazione</strong> (DII) è costituito da circa ottanta tra docenti e ricercatori,<br />

afferenti prevalentemente alle Facoltà <strong>di</strong> Ingegneria e <strong>di</strong> Scienze. <strong>La</strong> loro attività <strong>di</strong> ricerca si svolge<br />

in <strong>di</strong>versi settori <strong>del</strong>l’ingegneria industriale e meccanica, <strong><strong>del</strong>la</strong> fisica, chimica ed ingegneria dei materiali,<br />

<strong>del</strong>le nanotecnologie, <strong><strong>del</strong>la</strong> fisica e <strong>del</strong>l’ingegneria dei <strong>di</strong>spositivi elettronici, <strong>del</strong>l’ingegneria elettronica<br />

e <strong>del</strong>l’automazione, <strong>del</strong>l’ingegneria <strong>del</strong>l’informazione e <strong>di</strong> quella gestionale, con particolare<br />

attenzione, in generale, alle tecnologie innovative ed alla promozione e <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>l’innovazione tecnologica.<br />

Tra i progetti <strong>di</strong> ricerca realizzati, in particolare, molto rilevante è il seguente:<br />

• Progetto NAT.P.: è un progetto <strong>di</strong> ricerca sviluppato tra il 2005 e il 2007 dal Dipartimento <strong>di</strong><br />

Ingegneria <strong>del</strong>l’<strong>Innovazione</strong> – laboratorio Sistemi <strong>di</strong> Produzione – per la Natuzzi S.p.A., con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>l’ITMR, volto alla realizzazione <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> nuovo ciclo automatizzato<br />

<strong>di</strong> preparazione, classificazione e taglio per la massima valorizzazione <strong>del</strong>le pelli, in particolare<br />

attraverso la riduzione degli sfri<strong>di</strong> e l’ottimizzazione dei tempi <strong>di</strong> lavorazione. Gli obiettivi<br />

specifici <strong>del</strong> programma <strong>di</strong> ricerca sono consistiti nello stu<strong>di</strong>o e nella progettazione <strong>di</strong> tecnologie<br />

innovative per la fabbricazione dei semilavorati in pelle nell’industria dei <strong>di</strong>vani e la successiva<br />

loro integrazione all’interno dei cicli produttivi, l’ottimizzazione dei cicli interme<strong>di</strong> e dei tempi<br />

lavoro connessi.<br />

Per quanto riguarda le attività <strong>di</strong> ricerca condotte dal DII <strong>di</strong> interesse potenziale per il settore legnoarredamento,<br />

esse attengono:<br />

• all’innovazione nella scienza e tecnologia dei materiali e in particolare allo sviluppo <strong>di</strong> nuovi prodotti<br />

industriali in materiali polimerici, compositi e ceramici, inclusi tessuti con fibre sintetiche ed<br />

applicazioni nell’area dei biomateriali;<br />

• all’ottimizzazione e al controllo <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> produzione dei monofilamenti, ottenuti a partire<br />

dal polietilene sottoposto alle fasi <strong>di</strong> poliad<strong>di</strong>zione, policondensazione ed estrusione;<br />

• alla Graphics and Software Architectures (GSA): è un settore <strong>di</strong> ricerca nei campi <strong><strong>del</strong>la</strong> computer<br />

graphics collaborativi, <strong>del</strong>le comunità virtuali e <strong>del</strong>le architetture software <strong>di</strong> comunicazione<br />

orientate ai servizi. I risultati <strong>di</strong> tali attività <strong>di</strong> ricerca sono rivolti a migliorare l’efficienza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

comparti industriali (trasporti, tessile, abbigliamento, mobiliero, etc.). A supporto <strong>di</strong> tale attività<br />

<strong>di</strong> ricerca opera il GSA-<strong>La</strong>b, che realizza prototipi software sperimentali ed innovativi attra-<br />

13 Si prevede <strong>di</strong> utilizzare per lo scopo telecamere lineari a colori: questo perché si vuole inquadrare il tessuto in fase <strong>di</strong> svolgimento e riavvolgimento su due rulli<br />

motorizzati. Dall’esame <strong>del</strong>le immagini acquisite si cercherà <strong>di</strong> desumere l’aspetto che i <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>fetti presenti sui tessuti assumono una volta <strong>di</strong>gitalizzati dalla<br />

telecamera al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare gli algoritmi <strong>di</strong> filtraggio più appropriati allo scopo <strong><strong>del</strong>la</strong> loro rilevazione. Si arriverà a sviluppare un algoritmo <strong>di</strong> riconoscimento<br />

dei <strong>di</strong>fetti sufficientemente stabile. Si provvederà successivamente a organizzare il software in modo che tenga conto <strong>del</strong>le specifiche problematiche <strong>del</strong>le telecamere<br />

lineari e precisamente la continuità <strong>del</strong> <strong>di</strong>fetto in due immagini successive, ad esempio, e dunque la memorizzazione <strong>del</strong>le parti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetto visibili in ciascuna<br />

<strong>del</strong>le due immagini e la successiva ricombinazione. Al termine <strong><strong>del</strong>la</strong> fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o verrà realizzato un prototipo che verrà installato presso la GIPLA, su <strong>di</strong><br />

un macchinario che possa provvedere a srotolare e riarrotolare i tessuti, mostrandoli alla vista <strong>del</strong>le telecamere ben tesi ad evitare che le pieghe che si possono<br />

formare nella movimentazione <strong>del</strong> tessuto possano indurre alla segnalazione <strong>di</strong> falsi errori. Il prototipo verrà testato alla presenza dei tecnici <strong>di</strong> GIPLA che si occupano<br />

<strong>del</strong> controllo <strong>di</strong> qualità, per la verifica <strong>del</strong>le capacità <strong>del</strong> sistema.<br />

39 4. L’OFFERTA DI INNOVAZIONE PER IL DISTRETTO IN PUGLIA


verso tecniche <strong>di</strong> progettazione <strong>del</strong>l’ingegneria <strong>del</strong> software e l’utilizzo <strong>di</strong> design pattern <strong>di</strong> consolidata<br />

efficacia.<br />

Afferisce al DII la Scuola Superiore-ISUFI (Istituto Superiore Universitario <strong>di</strong> Formazione<br />

Inter<strong>di</strong>sciplinare). <strong>La</strong> e-Business Management School forma esperti in grado <strong>di</strong> confrontarsi con la globalizzazione<br />

dei mercati. Sempre nell’ambito <strong>del</strong>l’e-Business Management School è operativo un<br />

Incubatore <strong>di</strong> “Business Innovation Leadership”, che è inserito in una rete <strong>di</strong> relazioni organiche con<br />

imprese e istituzioni scientifiche su scala nazionale ed internazionale.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> Basilicata<br />

Il centro <strong>di</strong> ricerca maggiormente coinvolto in iniziative e progetti <strong>di</strong> interesse per il comparto <strong>del</strong> mobile<br />

imbottito e nello specifico per il <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> mobile imbottito murgiano è il Center for Value<br />

Management-<strong>La</strong>boratorio <strong>di</strong> Ingegneria Economico-Gestionale (CVM-LIEG).<br />

Il CVM-LIEG è il centro <strong>di</strong> ricerca e formazione sulle tematiche <strong>del</strong>l’Ingegneria Economico-Gestionale<br />

presso il DAPIT <strong><strong>del</strong>la</strong> Facoltà <strong>di</strong> Ingegneria <strong>del</strong>l’Università <strong><strong>del</strong>la</strong> Basilicata. Sul fronte <strong><strong>del</strong>la</strong> ricerca, il<br />

CVM svolge stu<strong>di</strong> e progetti <strong>di</strong> ricerca sia <strong>di</strong> base che applicata sulle tematiche <strong><strong>del</strong>la</strong> gestione e creazione<br />

<strong>del</strong> valore dei sistemi organizzativi privati e pubblici, e dei sistemi economico-produttivi a base<br />

locale. In particolare, l’attività <strong>di</strong> ricerca è focalizzata su quattro principali aree <strong>di</strong> interesse: la gestione<br />

<strong>del</strong>l’innovazione e <strong><strong>del</strong>la</strong> conoscenza per lo sviluppo competitivo; la gestione <strong>del</strong>le prestazioni per il<br />

miglioramento continuo; la gestione <strong>del</strong>le relazioni con gli stakeholders; la competitività e le <strong>di</strong>namiche<br />

<strong>di</strong> sviluppo dei <strong>di</strong>stretti industriali e dei sistemi produttivi locali.<br />

In relazione al <strong>di</strong>stretto murgiano, grande attenzione è stata posta alle seguenti aree <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o: a) formazione<br />

nel <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> gerarchie <strong>di</strong> relazioni interne ed esterne; b) governo dei processi <strong>di</strong> trasferimento<br />

e <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>le conoscenze nelle relazioni cliente-fornitore; c) co<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le conoscenze<br />

scambiate nelle relazioni cliente-fornitore; d) gestione dei processi innovativi; e) gestione <strong>del</strong>lo sviluppo<br />

prodotto; f) classi concettuali ed interpretative <strong>del</strong>le principali componenti e proprietà dei <strong>di</strong>stretti<br />

industriali, secondo un approccio cognitivo 14 .<br />

4.2. I centri <strong>di</strong> ricerca<br />

CNR<br />

Nell’articolazione degli Istituti <strong>di</strong> Ricerca <strong>del</strong> Consiglio Nazionale <strong>del</strong>le Ricerche (CNR), a livello territoriale<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Puglia</strong>, per il settore legno-arredo e per il comparto <strong>del</strong> mobile imbottito in particolare, due<br />

istituti rivestono specifica importanza, sebbene al momento ancora potenziale.<br />

Il primo è l’Istituto <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> sui Sistemi Intelligenti per l’Automazione (ISSIA), impegnato, nell’ambito<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> Linea <strong>di</strong> Ricerca Visione Artificiale e Robotica, nello sviluppo <strong>di</strong> macchine intelligenti <strong>di</strong> visione,<br />

finalizzate all’ispezionamento <strong>di</strong> manufatti industriali, il monitoraggio <strong>di</strong> manufatti industriali durante<br />

la loro lavorazione, la ricostruzione e tracking <strong>di</strong> oggetti 3D attraverso l’analisi <strong>di</strong> sequenze <strong>di</strong> immagini<br />

ad alta frequenza temporale.<br />

Il secondo è l’Istituto <strong>di</strong> Tecnologie Industriali e Automazione (ITIA), le cui ricerche ed applicazioni sono<br />

finalizzate allo sviluppo <strong>di</strong> un manifatturiero ad alto valore aggiunto. Esso opera nelle aree applicative<br />

dei microsistemi, <strong><strong>del</strong>la</strong> meccatronica, <strong><strong>del</strong>la</strong> robotica, dei sistemi <strong>di</strong> controllo, <strong>di</strong>agnosi, monitoraggio e<br />

supervisione <strong>di</strong> nuova generazione, strumenti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> progettazione virtuale <strong>di</strong> prodotti e processi,<br />

nuovi para<strong>di</strong>gmi gestionali, organizzativi e <strong>di</strong> business.<br />

14 Per quanto riguarda i numerosi progetti <strong>di</strong> ricerca svolti e <strong>di</strong> interesse per il <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> mobile imbottito, si segnalano, tra gli altri: Mappatura <strong>del</strong> Distretto<br />

Industriale <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> Imbottito <strong>di</strong> Matera e Montescaglioso, Comitato <strong>di</strong> Distretto <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> Imbottito <strong>di</strong> Matera e Montescaglioso, 2002/2003; Mappatura <strong>del</strong><br />

Distretto Industriale <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> Imbottito <strong>di</strong> Matera e Montescaglioso, Regione Basilicata -Dipartimento Attività Produttive, <strong>Innovazione</strong> Tecnologica, Politiche per<br />

l’Impresa, 2007; Technology Product Development – Tecnologie innovative per l’analisi e sviluppo <strong>di</strong> nuovi mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> <strong>di</strong>vano, Monte d’Oro Soc. Coop. e CVM DAPIT,<br />

2006/2007; Innovation in operations management dei processi produttivi, Monte d’Oro Soc. Coop Formapi e CVM DAPIT, 2005/2006; Controllo e Conformità <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Qualità <strong>del</strong> Prodotto e <strong>del</strong>le Fasi <strong>di</strong> <strong>La</strong>vorazione <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong> Imbottito – Valutazione Tecniche ed Economico-Gestionali <strong><strong>del</strong>la</strong> Fax Project, Sofaland Srl-Gruppo<br />

Chateau d’Ax, 2005/2006; Miglioramento <strong>del</strong>le prestazioni nello sviluppo prodotto <strong><strong>del</strong>la</strong> Calia Salotti S.p.A., 2002/2003.<br />

40 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


CETMA<br />

Il CETMA è un centro <strong>di</strong> ricerca applicata ed ingegneria industriale avanzata costituito nel 1994 e localizzato<br />

presso la Citta<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> Ricerca <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si.<br />

Il CETMA è organizzato in tre Divisioni, ciascuna specializzata su un’area <strong>di</strong> competenza: Divisione<br />

Ingegneria dei Materiali e <strong>del</strong>le Strutture; Divisione Ingegneria Informatica; Divisione Design, Grafica e<br />

Comunicazione. Il CETMA è dotato <strong>di</strong> un Centro <strong>di</strong> Realtà Virtuale al fine <strong>di</strong> rispondere alle esigenze <strong>di</strong><br />

realtà produttive e impren<strong>di</strong>toriali che vogliono operare sulla frontiera tecnologica e consolidare le basi<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> competitività attuale e futura attraverso tecnologie innovative. L’uso <strong><strong>del</strong>la</strong> realtà virtuale apre<br />

possibilità a soluzioni ancora inesplorate e consente <strong>di</strong> sperimentare nuove metodologie <strong>di</strong> progettazione<br />

in 3D. Il Centro offre soluzioni avanzate nei settori <strong>del</strong> Design, <strong>del</strong>l’Edutainment, <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Progettazione Immersiva e più in generale <strong>del</strong> Virtual Engineering. Ad oggi, tuttavia, non sono riscontrabili<br />

progetti <strong>di</strong> ricerca sviluppati dai ricercatori e tecnici <strong>del</strong> CETMA a favore <strong>del</strong> settore legno-arredamento<br />

e <strong>del</strong> comparto imbottiti.<br />

ENEA<br />

L’ENEA, Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente ha potenziato negli ultimi anni presso il<br />

complesso denominato “Citta<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> Ricerca” il suo Centro <strong>di</strong> Ricerca, con 40 laboratori ed un organico<br />

<strong>di</strong> 70 <strong>di</strong>pendenti. L’Unità Tecnico Scientifica Materiali e Nuove Tecnologie (UTS MAT) con la<br />

Sezione Tecnologie e Processi <strong>di</strong> Trattamento e Rivestimento <strong>di</strong> Materiali (MAT TEC) sviluppa tecnologie<br />

e processi atti a fornire nuove o migliorate funzioni per bulk, superfici e interfacce <strong>di</strong> materiali, con<br />

lo scopo <strong>di</strong> realizzare nuovi prodotti e nuove applicazioni. Tali nuovi prodotti ed applicazioni potrebbero<br />

potenzialmente rivestire particolare importanza nelle <strong>di</strong>namiche innovative <strong>del</strong>le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera<br />

<strong>del</strong> mobile imbottito, attualmente fortemente impegnate nella definizione e nello sviluppo <strong>di</strong> innovazioni<br />

<strong>di</strong> prodotto caratterizzate da nuove specifiche tecniche e funzionali. In ENEA, questo obiettivo<br />

viene perseguito attraverso attività <strong>di</strong> ricerca e sviluppo, che si basano sulla presenza <strong>di</strong>: 1) un sistema<br />

integrato <strong>di</strong> competenze e strumentazione sulle tecnologie <strong>di</strong> trattamento e rivestimento dei materiali;<br />

2) un sistema integrato <strong>di</strong> competenze e strumentazione sulla caratterizzazione microstrutturale e<br />

comportamentale. <strong>La</strong> Sezione raccoglie la più alta concentrazione in ENEA <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi sperimentali<br />

atti a mo<strong>di</strong>ficare superfici e interfacce dei materiali. In particolare, attraverso trattamenti con fasci<br />

energetici (elettroni, ioni, laser) è possibile intervenire sulle proprietà microstrutturali <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong><br />

un materiale tra<strong>di</strong>zionale, migliorandole in funzione <strong>di</strong> un uso specifico.<br />

Centro <strong>La</strong>ser Scrl<br />

Il Centro <strong>La</strong>ser <strong>di</strong> Valenzano (BA) è un centro <strong>di</strong> ricerca e trasferimento tecnologico attivo dal 1979 e<br />

opera prevalentemente nel campo <strong>del</strong>le applicazioni industriali <strong>del</strong>le tecnologie laser. Il taglio laser dei<br />

materiali è la più comune e <strong>di</strong>ffusa applicazione dei laser <strong>di</strong> potenza. I vantaggi <strong>del</strong> taglio laser sono<br />

molteplici; tale tecnologia infatti consente <strong>di</strong> ottenere bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> taglio stretti e paralleli, zona termicamente<br />

alterata molto ridotta, capacità <strong>di</strong> taglio in<strong>di</strong>pendente dalla durezza <strong>del</strong> materiale, capacità <strong>di</strong><br />

operare su profili complessi e con raggi <strong>di</strong> curvatura molto ridotti, possibilità <strong>di</strong> tagliare materiali già<br />

rivestiti superficialmente. Inoltre il taglio laser può essere utilizzato per i materiali organici, quali lana,<br />

cotone, cuoio, etc., e pertanto importanti applicazioni possono aversi nel settore <strong>del</strong> legno-arredamento,<br />

attualmente particolarmente coinvolto nella ricerca <strong>di</strong> soluzioni volte a migliorare ed ottimizzare<br />

l’efficienza dei processi e nello specifico il migliore utilizzo dei materiali <strong>di</strong> rivestimento e la riduzione<br />

degli sfri<strong>di</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> pelle, materiale critico per eccellenza <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera manifatturiera <strong>del</strong> mobile<br />

imbottito.<br />

4.3. L’offerta formativa<br />

Di seguito si riporta in forma tabellare la mappatura <strong>del</strong>l’offerta formativa <strong>di</strong> livello superiore erogata<br />

in <strong>Puglia</strong> e specificatamente in<strong>di</strong>rizzata alle imprese <strong>del</strong> settore legno-arredamento (Tabella 7).<br />

41 4. L’OFFERTA DI INNOVAZIONE PER IL DISTRETTO IN PUGLIA


Tabella 7. Corsi <strong>di</strong> livello universitario<br />

ISTITUTO NOME CORSO OBIETTIVI FORMATIVI<br />

Politecnico <strong>di</strong><br />

Bari<br />

Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

Bari<br />

Per quanto riguarda i corsi master, si evidenzia che per il settore legno-arredamento e nello specifico per il<br />

comparto <strong>del</strong> mobile imbottito, in <strong>Puglia</strong> non è presente alcuna offerta formativa specifica. Percorsi interessanti<br />

potrebbero, tuttavia, rivelarsi quelli legati al mondo <strong><strong>del</strong>la</strong> moda e <strong>del</strong> fashion, verso cui il settore sta<br />

recentemente mostrando particolare interesse, soprattutto in un’ottica <strong>di</strong> riposizionamento <strong>del</strong>le imprese in<br />

un unico concept <strong>di</strong> “Italian Life Style” (Tabella 8).<br />

Tabella 8. Corsi <strong>di</strong> livello master<br />

ISTITUTO NOME CORSO OBIETTIVI FORMATIVI BENEFICIARI<br />

Università degli<br />

Stu<strong>di</strong><strong>di</strong>Bari<br />

(Dipartimento<br />

Formazione)<br />

Università degli<br />

Stu<strong>di</strong><strong>di</strong>Bari<br />

(Dipartimento<br />

Formazione)<br />

Università degli<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari<br />

(Facoltà <strong>di</strong><br />

Economia,<br />

Facoltà <strong>di</strong> Scienze<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Formazione),<br />

CRASMI<br />

Spegea<br />

Disegno<br />

Industriale<br />

Scienze e<br />

tecnologie <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

moda<br />

Master in moda,<br />

psicologia e<br />

marketing<br />

Master in Fashion<br />

Marketing e<br />

Merchan<strong>di</strong>sing<br />

Master in<br />

Management <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Moda e <strong>del</strong> Design<br />

Master in<br />

Management of the<br />

Fashion Industry<br />

Acquisire competenze nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

progettazione <strong>del</strong> prodotto, traduzione<br />

esecutiva dei progetti, ingegnerizzazione,<br />

mo<strong><strong>del</strong>la</strong>zione, prototipazione dei progetti,<br />

verifica dei requisiti <strong>di</strong> qualità <strong>del</strong> prodotto;<br />

marketing dei prodotti industriali.<br />

Acquisire competenze nel settore gestionale<br />

e giuri<strong>di</strong>co, storico-artistico, psico-<br />

sociologico, estetico-culturale, <strong>del</strong> design,<br />

<strong>del</strong>le tecniche <strong>di</strong> produzione, <strong>del</strong>le <strong>di</strong>scipline<br />

informatiche e scientifico-tecnologiche.<br />

Formare figure professionali che<br />

possano operare come esperti <strong>di</strong><br />

Marketing, Psicologia, Comunicazione e<br />

Fashion in tutti i settori sia privati che<br />

pubblici.<br />

Preparare professionisti con<br />

conoscenze e capacità tali da poter<br />

essere inseritiall’interno <strong>di</strong> un gruppo<br />

<strong>di</strong> lavoro che si occupa <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

commercializzazione <strong>del</strong> prodotto<br />

moda. Formare una figura<br />

professionale che, oltre a conoscere le<br />

<strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> prodotto,<br />

abbia competenze relazionali, <strong>di</strong><br />

marketing, <strong>di</strong> pianificazione, <strong>di</strong><br />

gestione sia economica che <strong>del</strong>le<br />

risorse umane.<br />

Formare un “Esperto in management<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong>moda”, che sia in grado <strong>di</strong> essere<br />

operativo nell’organizzazione <strong>di</strong><br />

un’impresa <strong>di</strong> moda, oppure nel<br />

coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> una collezione,<br />

oppure nell’organizzazione <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong><br />

moda.<br />

Formare professionisti in grado <strong>di</strong><br />

gestire i processi <strong>di</strong><br />

internazionalizzazione ed innovazione<br />

sui sistemi produttivi <strong>del</strong>le imprese <strong>del</strong><br />

settore moda. Fornire strumenti<br />

manageriali per il Sales & Retail<br />

management, il Supply Chain<br />

management e il Brand management.<br />

TITOLO DI<br />

STUDIO<br />

<strong>La</strong>urea <strong>di</strong> I livello<br />

<strong>La</strong>urea <strong>di</strong> I livello<br />

Diplomati <strong>di</strong> scuola<br />

me<strong>di</strong>a inferiore<br />

Diplomati <strong>di</strong> scuola<br />

me<strong>di</strong>a inferiore<br />

<strong>La</strong>ureati<br />

<strong>La</strong>ureati<br />

42 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


CAPITOLO 5. POSSIBILI SCENARI<br />

5.1. Un’analisi SWOT<br />

In questo capitolo, sulla base <strong>del</strong>le evidenze empiriche raccolte, si sviluppa per il Distretto <strong>del</strong> <strong>Mobile</strong><br />

Imbottito un’analisi <strong>di</strong> tipo SWOT – basata cioè sull’evidenziazione dei punti <strong>di</strong> forza, dei punti <strong>di</strong> debolezza,<br />

<strong>del</strong>le opportunità e <strong>del</strong>le minacce rivenienti dalle analisi svolte – finalizzata a <strong>del</strong>ineare potenziali<br />

linee <strong>di</strong> intervento strategico per supportare la competitività e l’attivazione <strong>di</strong> nuove <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong><br />

sviluppo a livello sia <strong>di</strong> singole imprese che a livello <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong>strettuale nella sua globalità.<br />

Tra i molteplici punti <strong>di</strong> forza <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto industriale si ritiene che attualmente i tre più importanti per<br />

sostenere una nuova fase <strong>di</strong> sviluppo siano:<br />

• il know-how <strong>di</strong> prodotto e <strong>di</strong> processo <strong>di</strong>ffuso a livello locale, che garantisce una positiva concorrenza<br />

interna <strong>di</strong>strettuale e spirito <strong>di</strong> emulazione;<br />

• la presenza sul territorio murgiano <strong>del</strong>l’impresa leader mon<strong>di</strong>ale nel comparto industriale degli<br />

imbottiti, nonché <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse piccole e me<strong>di</strong>e imprese in<strong>di</strong>pendenti capaci <strong>di</strong> gestire in proprio l’intero<br />

processo aziendale;<br />

• un’identità produttiva locale ed internazionale a cui si affianca la riconoscibilità dei marchi <strong>di</strong><br />

molte imprese operanti nell’area sistema.<br />

Tuttavia, al contempo, notevoli sembrano essere i punti <strong>di</strong> debolezza <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano, tra cui in<br />

particolare:<br />

• caratteristiche strutturali <strong>del</strong> settore e <strong>del</strong> comparto industriale: settore maturo e fortemente<br />

labour intensive, cioè basato sulla forza lavoro non necessariamente sempre <strong>di</strong> elevata specializzazione<br />

e profilo professionale;<br />

• natura multipolare <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto industriale con una competizione emergente tra i soggetti che<br />

tende a prevalere sui meccanismi <strong>di</strong> collaborazione;<br />

• bassa propensione alla formazione <strong>di</strong> consorzi tra imprese e più in generale a forme collaborative;<br />

• limitata <strong>di</strong>fferenziazione <strong>del</strong>l’offerta merceologica, sebbene negli ultimi anni il riconoscimento<br />

che il prodotto mobile imbottito è una componente <strong>del</strong> cosiddetto living room si è concretizzato<br />

in uno sforzo <strong>del</strong>le imprese leader <strong>di</strong> integrare nel loro portafoglio anche prodotti accessori;<br />

• limitata <strong>di</strong>fferenziazione dei materiali e degli accessori utilizzati/utilizzabili;<br />

• mancanza <strong>di</strong> una “piattaforma cognitiva” a supporto <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto. Nonostante la rilevanza <strong>del</strong><br />

settore industriale per lo sviluppo locale non esiste ancora un centro servizi specialistico per l’innovazione,<br />

un centro stu<strong>di</strong> de<strong>di</strong>cato, un osservatorio, un laboratorio <strong>di</strong> idee e per la creatività,<br />

un’entità per conservare le conoscenze che costituiscono la memoria <strong>del</strong> sistema, che gui<strong>di</strong> la <strong>di</strong>ffusione<br />

<strong>di</strong> conoscenze esistenti e sostenga lo sviluppo <strong>di</strong> nuove conoscenze;<br />

• a livello <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong>strettuale complessivo, non si avverte in maniera forte l’esigenza <strong>di</strong> qualificare<br />

il personale attivo all’interno <strong>del</strong>le imprese. Il fatto che le competenze attualmente possedute<br />

siano ritenute sufficienti sembra manifestare il basso tasso <strong>di</strong> innovazione presente nella<br />

filiera ed una notevole lentezza nell’attivare potenziali <strong>di</strong>namiche innovative che tra<strong>di</strong>zionalmente<br />

hanno bisogno <strong>di</strong> conoscenze e competenze costruite, sviluppate o acquisite nel me<strong>di</strong>o-lungo<br />

periodo;<br />

• carenze infrastrutturali e logistiche <strong>del</strong> territorio, a fronte <strong>di</strong> un prodotto voluminoso e poco standar<strong>di</strong>zzabile;<br />

• <strong>di</strong>stanza dai mercati <strong>di</strong> approvvigionamento e <strong>di</strong> sbocco, in Italia e all’estero;<br />

• assenza <strong>di</strong> una efficace politica <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong> investimenti produttivi da altri <strong>di</strong>stretti o da altri<br />

settori industriali.<br />

43 5. POSSIBILI SCENARI


Per quanto riguarda le opportunità, alcuni elementi positivi sembrano <strong>del</strong>inearsi:<br />

• nel vincolo ancora molto forte che lega le imprese e gli stessi impren<strong>di</strong>tori al territorio <strong>di</strong>strettuale<br />

murgiano, pur con tutti i suoi limiti;<br />

• nelle possibilità offerte da efficaci e consistenti investimenti in “organizzazione”, che rappresentano<br />

probabilmente le vere leve su cui <strong>di</strong>rigere gli investimenti per una nuova stagione <strong>di</strong> crescita<br />

equilibrata e sostenibile.<br />

• nella possibilità che, all’interno dei fortissimi processi <strong>di</strong> selezione <strong>di</strong> contoterzisti e subfornitori<br />

lungo la filiera produttiva, possano emergere <strong>del</strong>le <strong>di</strong>namiche relazionali più solide ed efficaci tra<br />

imprese guida e altre realtà impren<strong>di</strong>toriali minori che permettano alle PMI <strong>di</strong>strettuali murgiane<br />

una pur minima strategia aziendale e pianificazione degli investimenti;<br />

• nella costruzione <strong>di</strong> un’impren<strong>di</strong>torialità <strong>di</strong>ffusa che lo sviluppo <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>strettuale ha generato<br />

e che oggi può rappresentare una risorsa per lo sviluppo locale in un’ottica sia <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong><br />

nuove e più efficiente attività <strong>di</strong> servizio alla filiera <strong>del</strong>l’imbottito, sia <strong>di</strong> avvio <strong>di</strong> nuove attività<br />

impren<strong>di</strong>toriali.<br />

Infine, oltre ai fenomeni contingenti legati al progressivo aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> pressione competitiva dei<br />

paesi emergenti e non, sembra possibile in<strong>di</strong>viduare alcune pericolose minacce per il futuro <strong>del</strong>l’area<br />

<strong>di</strong>strettuale murgiana:<br />

• la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> know-how con la formazione <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>stretti oggi a servizio e domani veri e reali concorrenti.<br />

Il vero pericolo oggi per il <strong>di</strong>stretto è che si formino altri <strong>di</strong>stretti nel mondo. Finché le<br />

imprese per ragioni <strong>di</strong> competitività trasferiscono fasi <strong>di</strong> lavorazione in altre aree geografiche e<br />

nel contempo rinnovano le attività produttive in loco, ciò può essere garanzia <strong>di</strong> sviluppo secondo<br />

nuove logiche <strong>di</strong> internazionalizzazione. Però, se il processo <strong>di</strong> trasferimento non avverrà con<br />

un’attenzione alla protezione <strong>del</strong> know-how locale, tra pochi anni vedremo l’affermazione <strong>di</strong> un<br />

nuovo <strong>di</strong>stretto leader mon<strong>di</strong>ale nella produzione <strong>di</strong> mobili imbottiti, probabilmente in Estremo<br />

Oriente;<br />

• la lontananza <strong>del</strong>le imprese e <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto nel suo complesso dai nuovi para<strong>di</strong>gmi <strong>del</strong>l’economia<br />

fondata sulla conoscenza: la “fabbrica” conserva un forte valore pratico e simbolico, mentre<br />

stentano ad emergere nuovi mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> impresa e <strong>di</strong> creazione <strong>del</strong> valore, strutturalmente più<br />

adatti per competere ed inserirsi nella nuova economia globale;<br />

• il permanere <strong>di</strong> strutture impren<strong>di</strong>toriali fortemente familiari, soprattutto in relazione alle imprese<br />

guida, all’interno <strong>del</strong>le quali non vi sono efficaci <strong>di</strong>stinzioni e assegnazioni <strong>di</strong> autorità e<br />

responsabilità tra proprietà e management;<br />

• la <strong>di</strong>saggregazione <strong>del</strong>le forze motrici <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto. Ciò che sembra da evitare è, da un lato, che<br />

le imprese, in or<strong>di</strong>ne sparso, attivino processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> quel prezioso sistema <strong>di</strong> relazioni<br />

con le imprese <strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>di</strong> fornitura, oltre che con il sistema socio-culturale locale; dall’altro,<br />

che le istituzioni e la comunità <strong>di</strong>strettuale locale credano ed agiscano come se il <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong><br />

mobile imbottito fosse entrato in una situazione <strong>di</strong> crisi irreversibile e pertanto non lo tengano<br />

più in considerazione nella definizione e nello sviluppo <strong>del</strong>le politiche economiche ed industriali<br />

locali, regionali ed interregionali.<br />

5.2. Un’analisi <strong>di</strong> benchmarking<br />

L’evoluzione <strong>del</strong>lo scenario competitivo internazionale ha avuto un impatto non solo sul sistema produttivo<br />

murgiano <strong>del</strong> mobile imbottito, ma su quasi tutti i <strong>di</strong>stretti industriali italiani. Ciascuno <strong>di</strong> questi<br />

ha messo in atto <strong>di</strong>verse politiche ed azioni <strong>di</strong> riposizionamento generalmente guidate e coor<strong>di</strong>nate<br />

da imprese leader ed in taluni casi da strutture <strong>di</strong> metamanagement là dove prevaleva un sistema<br />

polverizzato <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e imprese.<br />

Molti <strong>di</strong>stretti dopo una fase <strong>di</strong> incertezza e <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> competitività sembrano aver avviato un positivo<br />

riposizionamento che li vede recuperare quote <strong>di</strong> mercato e competitività. Con la finalità <strong>di</strong> <strong>del</strong>i-<br />

44 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


neare alcuni spunti <strong>di</strong> riflessione utili per comprendere le azioni <strong>di</strong> policy da mettere in campo per un<br />

recupero strategico <strong><strong>del</strong>la</strong> competitività <strong>del</strong>l’area sistema murgiana si sono in<strong>di</strong>viduati alcuni <strong>di</strong>stretti<br />

che ad oggi possono essere considerati come dei campioni <strong>del</strong> riposizionamento competitivo. Nelle<br />

tabelle sinottiche che seguono si identificano questi <strong>di</strong>stretti e le principali azioni innovative che sono<br />

state messe in campo e che sembrano sostenere un recupero <strong>di</strong> competitività. È importante rilevare<br />

che si tratta <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretti che così come il <strong>di</strong>stretto murgiano sono caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong> imprese<br />

leader che svolgono al contempo una funzione <strong>di</strong> traino ed una funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento reale<br />

<strong>del</strong>le attività economico-produttive.<br />

Distretto 1: Montebelluna, Veneto<br />

Specializzazione produttiva: calzature ed abbigliamento sportivo<br />

Imprese leader: Lotto, Geox, Nike, Puma<br />

EElementi <strong>di</strong> innovazione e vantaggio competitivo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto:<br />

1. Delocalizzazioni produttive ben gestite dalle imprese leader locali.<br />

2. Capacità <strong>di</strong> attrarre altre imprese importanti <strong>del</strong> cosiddetto<br />

“Sportsystem”: ve<strong>di</strong> Nike e Puma, A<strong>di</strong>das-Salomon, Rossignol-<strong>La</strong>nge,<br />

North Face.<br />

3. <strong>Innovazione</strong> <strong>di</strong> prodotto: capacità <strong>di</strong> produrre prototipi e brevetti per le<br />

produzioni tipiche <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto-abbigliamento, scarpe da sci, scarpe da<br />

tennis, scarpe da ciclismo.<br />

4. Capacità <strong>di</strong> portare tali innovazioni <strong>di</strong> prodotto ad essere utilizzate<br />

anche in altri settori completamente <strong>di</strong>versi e localizzati fuori dal<br />

<strong>di</strong>stretto, per esempio casalinghi, motocicli, biome<strong>di</strong>cali, etc.<br />

Distretto 2: Sassuolo, Emilia Romagna<br />

Specializzazione produttiva: ceramica e piastrelle<br />

Imprese leader: Marazzi, Gruppo Del Conca, Impronta Ceramiche Italgraniti,<br />

Graniti Fiandre<br />

Elementi <strong>di</strong> innovazione e vantaggio competitivo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto:<br />

1. Internazionalizzazione <strong>di</strong>stributiva e commerciale ben gestita dalle<br />

imprese leader, in particolare verso il mercato statunitense; efficace<br />

gestione <strong>del</strong>le reti ven<strong>di</strong>ta; apertura <strong>di</strong> show room; razionalizzazione <strong>di</strong><br />

logistica e magazzini.<br />

2. Strategie <strong>del</strong>le acquisizioni per aumentare la massa critica per gli<br />

investimenti, ridurre i costi e acquisire nuovi marchi e nuove<br />

competenze.<br />

3. Processi <strong>di</strong> specializzazione <strong>del</strong>le PMI in nicchie <strong>di</strong> mercato promettenti<br />

attraverso consistenti investimenti in tecnologie.<br />

45 5. POSSIBILI SCENARI


Distretto 3: Livenza Piave, Veneto e Friuli Venezia Giulia<br />

Specializzazione produttiva: arredamento<br />

Imprese leader: Friulintagli, Magis, Doimo<br />

Elementi <strong>di</strong> innovazione e vantaggio competitivo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto:<br />

1. Controllo totale <strong><strong>del</strong>la</strong> filiera, con un’offerta che copre tutte le<br />

specializzazioni <strong>del</strong> settore arredamento con flessibilità massima<br />

assicurata dalle PMI <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> fornitura.<br />

2. Riposizionamento efficace nella fascia <strong>di</strong> prezzo me<strong>di</strong>a, prima nei<br />

mobili per la casa, i soggiorni, le camere da letto, e poi<br />

specializzandosi nell’arredo bagno e in altri segmenti emergenti.<br />

3. Capacità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e penetrare segmenti emergenti e profittevoli<br />

quali gli arredamenti per le gran<strong>di</strong> navi da crociera: ve<strong>di</strong> Carnival,<br />

Costa, Holland America.<br />

4. Capacità <strong>del</strong>le imprese leader <strong>di</strong> coinvolgimento ed integrazione<br />

<strong>del</strong>l’intera filiera <strong>di</strong> fornitori, capaci a loro volta <strong>di</strong> dotarsi rapidamente<br />

<strong>di</strong> strutture manageriali e <strong>di</strong> investire in nuove competenze e<br />

specializzazioni.<br />

5. Innovazioni <strong>di</strong> prodotto in ottica <strong>di</strong> eco-compatibilità dei materiali<br />

utilizzati.<br />

Distretto 4: Manzano, Friuli Venezia Giulia<br />

Specializzazione produttiva: se<strong>di</strong>e<br />

Imprese leader: Calligaris, Tonon<br />

Elementi <strong>di</strong> innovazione e vantaggio competitivo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto:<br />

1. Per le imprese leader, investimenti sul marchio e sul design, creazione<br />

<strong>di</strong> monomarca e flagship store nelle principali città <strong>del</strong> mondo.<br />

2. Processo <strong>di</strong> cambiamento dalla cultura <strong><strong>del</strong>la</strong> se<strong>di</strong>a alla cultura <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

seduta, con estensione <strong>del</strong>le produzioni su sofà, poltrone, sgabelli, etc.<br />

3. Ricerca <strong>di</strong> partner commerciali vali<strong>di</strong>.<br />

4. Creazione <strong>di</strong> Promose<strong>di</strong>a, società consortile a capitale misto che si<br />

occupa <strong>di</strong> sostenere il <strong>di</strong>stretto <strong><strong>del</strong>la</strong> se<strong>di</strong>a nella sua globalità.<br />

Distretto 5: Belluno, Veneto<br />

Specializzazione produttiva: occhiali<br />

Imprese leader: Luxottica, Safilo, De Rigo, Marcolin<br />

Elementi <strong>di</strong> innovazione e vantaggio competitivo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto:<br />

1. L’aver puntato ad affermare l’occhiale come un accessorio <strong>del</strong> sistema<br />

moda italiano.<br />

2. Capacità <strong>del</strong>le imprese leader <strong>di</strong> costruire ed estendere il loro<br />

portafoglio marchi (licensing) con i gran<strong>di</strong> nomi <strong>del</strong> fashion italiano,<br />

fino ad arrivare alla commercializzazione in esclusiva per l’Europa <strong>di</strong><br />

due esclusivi marchi statunitensi come Kata e Ju<strong>di</strong>th Leiber.<br />

3. Ricerca <strong>di</strong> nicchie <strong>di</strong> specializzazione per le imprese subfornitrici<br />

(terzismo specializzato).<br />

46 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA


5.3. Possibili azioni<br />

I dati confermano l’esigenza <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> recupero imme<strong>di</strong>ati, concreti e strutturali al fine <strong>di</strong> non<br />

vedere ancora ridursi sia il numero <strong>di</strong> imprese che il numero <strong>di</strong> addetti. Sulla base <strong>del</strong>le analisi e <strong>del</strong>le<br />

considerazioni fin qui svolte, si pongono a questo punto le questioni <strong>di</strong>: a) quali politiche <strong>di</strong> intervento<br />

fondamentali per il <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> mobile imbottito dovrebbero definirsi e svilupparsi e b) chi e come<br />

dovrebbe giocare un ruolo per guidare il <strong>di</strong>stretto in questa <strong>del</strong>icata fase <strong>di</strong> riposizionamento e <strong>di</strong> ricerca<br />

<strong>di</strong> una nuova competitività.<br />

Circa la prima questione, sembra emergere che tali interventi strategici dovrebbero svilupparsi lungo<br />

due <strong>di</strong>rettrici principali: le azioni volte all’aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> capacità competitiva <strong>del</strong>le singole imprese<br />

<strong>di</strong>strettuali e contemporaneamente le azioni <strong>di</strong> sistema sull’intero <strong>di</strong>stretto. Si ritiene, infatti, che la<br />

capacità competitiva <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto industriale murgiano si giochi sulla capacità <strong>di</strong> sostenere in modo<br />

integrato e coor<strong>di</strong>nato sia la valorizzazione <strong>di</strong> alcune risorse strategiche tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>l’area sistema<br />

sia lo sviluppo <strong>di</strong> nuove risorse strategiche.<br />

Circa gli attori coinvolti o da coinvolgere, le imprese, soprattutto le imprese guida – che finora sono<br />

state la punta <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante <strong><strong>del</strong>la</strong> stagione <strong>di</strong> crescita tumultuosa <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto <strong>del</strong> mobile imbottito –<br />

sono chiamate a giocare un ruolo fondamentale, se non decisivo. Etica e valore <strong>del</strong>l’appartenenza al<br />

territorio, oltre a desiderio e visione <strong>di</strong> una nuova stagione <strong>di</strong> crescita, avranno un ruolo altrettanto fondamentale.<br />

Agli impren<strong>di</strong>tori ed al management che li circonda spetterà la sfida <strong>di</strong> definire nuove traiettorie<br />

<strong>di</strong> sviluppo che sappiano al contempo garantire la sostenibilità <strong>del</strong>l’impresa ed un contributo alle<br />

<strong>di</strong>namiche <strong>del</strong>lo sviluppo locale, non necessariamente in termini occupazionali così come si intende<br />

oggi, quanto piuttosto <strong>di</strong> protezione e sviluppo <strong>di</strong> competenze a più elevata e qualificata intensità <strong>di</strong><br />

conoscenza.<br />

Nelle <strong>di</strong>namiche competitive che si vanno profilando per il <strong>di</strong>stretto e più in generale per i sistemi economico-produttivi<br />

locali assumerà una sempre maggiore importanza il ruolo degli attori collettivi – istituzioni,<br />

associazioni – che saranno chiamati a svolgere un ruolo più attivo e <strong>di</strong> servizio al sostegno<br />

reale <strong>del</strong>le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>le imprese. Questo richiederà ragionati investimenti<br />

strategici <strong>di</strong> utilità collettiva che richiedono un approccio ed una visione più strutturata e sistemica.<br />

Essendo i territori in concorrenza tra loro, anche per attrarre gli investimenti che si spostano da<br />

un luogo all’altro, è necessario che le scelte fatte in materia <strong>di</strong> infrastrutture, servizi e conoscenze<br />

siano valutate tenendo conto <strong>del</strong> loro valore competitivo e dei loro ren<strong>di</strong>menti economici. Nello specifico<br />

in relazione alla definizione <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> intervento a supporto <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano <strong>del</strong> mobile<br />

imbottito sembra possibile identificare alcune linee <strong>di</strong> intervento:<br />

1. miglioramento <strong>del</strong>le performance <strong>del</strong>le imprese;<br />

2. aggiornamento <strong>del</strong>le competenze impren<strong>di</strong>toriali e manageriali;<br />

3. rafforzamento dei rapporti con i mercati internazionali;<br />

4. qualificazione <strong><strong>del</strong>la</strong> manodopera giovanile ed attrazione <strong>di</strong> talenti;<br />

5. interventi <strong>di</strong> politica industriale per l’attrazione <strong>di</strong> investimenti produttivi <strong><strong>del</strong>la</strong> stessa filiera o <strong>di</strong><br />

altre filiere nel territorio <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto;<br />

6. riconversione degli addetti emarginati.<br />

Miglioramento <strong>del</strong>le prestazioni interne <strong>del</strong>le imprese<br />

Obiettivi specifici possono essere essenzialmente ricondotti al superamento degli ostacoli all’utilizzo<br />

<strong>di</strong> nuove tecnologie, all’ottimizzazione <strong>del</strong> posizionamento <strong>di</strong> mercato <strong>del</strong>le imprese, al migliore utilizzo<br />

dei benefici <strong><strong>del</strong>la</strong> rete <strong>di</strong> relazioni nel <strong>di</strong>stretto.<br />

Tipologie d’intervento potrebbero ravvisarsi nel <strong>di</strong>ffondere la conoscenza e l’utilizzo <strong>del</strong>le nuove tecnologie,<br />

agevolare l’utilizzo <strong>di</strong> servizi innovativi introdotti nel <strong>di</strong>stretto, supportare la creazione <strong>di</strong><br />

nuovi schemi <strong>di</strong> collaborazione tra imprese.<br />

47 5. POSSIBILI SCENARI


Miglioramento <strong>del</strong>le competenze impren<strong>di</strong>toriali e manageriali<br />

Obiettivi specifici possono essere identificati con l’innalzamento e la <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>le competenze<br />

impren<strong>di</strong>toriali presenti sul territorio, attrazione <strong>di</strong> nuovi impren<strong>di</strong>tori in via autonoma o dentro accor<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> joint venture, con il potenziamento <strong>del</strong>le funzioni manageriali attraverso la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li<br />

organizzativi evoluti tra le imprese, con l’attrazione nel territorio <strong>di</strong> figure professionali al momento<br />

assenti.<br />

Rafforzamento dei rapporti con i mercati internazionali<br />

Le imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano hanno nel tempo <strong>di</strong>mostrato gran<strong>di</strong> capacità nel conquistare e riconquistare<br />

i mercati, nell’ideare strategie commerciali innovative, e competere con successo attraverso<br />

prodotti caratterizzati da un buon rapporto qualità/prezzo. Ciò è vero soprattutto per le imprese <strong>di</strong><br />

maggior <strong>di</strong>mensione e <strong>di</strong> più lunga tra<strong>di</strong>zione; al contrario, per numerose PMI rimangono certamente<br />

ampi spazi <strong>di</strong> miglioramento nelle attività commerciali e <strong>di</strong> marketing. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>: migliorare la<br />

conoscenza dei mercati, <strong>del</strong>le nuove opportunità e dei rischi connessi, e <strong>di</strong> agevolare la penetrazione<br />

nei nuovi mercati.<br />

Qualificazione <strong><strong>del</strong>la</strong> manodopera giovanile e attrazione dei talenti<br />

Il rinnovamento, l’innalzamento e l’ampliamento <strong>del</strong>le competenze <strong>del</strong>le risorse umane e l’acquisizione<br />

<strong>di</strong> nuove competenze, in particolare l’attrazione <strong>di</strong> talenti rappresenta un obiettivo fondamentale per<br />

l’attivazione <strong>di</strong> una nuova fase <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano. Ciò significherebbe formare personale<br />

qualificato nell’applicazione <strong>del</strong>le nuove tecnologie, informatiche e non, alle <strong>di</strong>verse fasi <strong>del</strong> processo<br />

aziendale, <strong>di</strong>ffondere la consapevolezza <strong>del</strong>le opportunità <strong>di</strong> crescita professionale e personale nel<br />

settore, favorire l’acquisizione <strong>di</strong> mentalità e <strong>di</strong> comportamento internazionali, attraverso una efficace<br />

formazione <strong>di</strong> vario livello e con azioni mirate volte a finanziare gare per l’assegnazione <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

presso scuole <strong>di</strong> specializzazione; convenzionare una o più scuole <strong>di</strong> formazione alla realizzazione<br />

<strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> preparazione all’ingresso nelle imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, organizzare stage presso aziende leader<br />

nel <strong>di</strong>stretto ed in altre regioni; la definizione <strong>di</strong> programmi educativi post-<strong>di</strong>ploma e post-laurea, in<br />

grado <strong>di</strong> conferire conoscenze e competenze rilevanti per i bisogni <strong><strong>del</strong>la</strong> ricerca e <strong>del</strong>l’innovazione nel<br />

legno-arredamento; lo sviluppo <strong>di</strong> competenze e conoscente trasversali lungo tutta la catena <strong>del</strong> valore;<br />

il supporto alla comunicazione fra il settore industriale e gli enti d’istruzione; la definizione <strong>di</strong> programmi<br />

<strong>di</strong> formazione continua.<br />

Attrazione <strong>di</strong> investimenti nel territorio murgiano<br />

Il territorio murgiano attualmente risulta attraente per quanto riguarda la <strong>di</strong>sponibilità produttiva inevasa<br />

<strong>di</strong> strutture produttive qualificate, competenze professionali e rete <strong>di</strong> funzioni e conoscenze <strong>di</strong>ffuse<br />

nella filiera <strong>del</strong> mobile imbottito. Tuttavia, il territorio presenta un’insufficienza <strong>del</strong>le sue infrastrutture,<br />

che rallentando l’attività impren<strong>di</strong>toriale e aumentando oltre misura i costi generali e dei fattori<br />

produttivi scoraggia investimenti <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> localizzazione da parte <strong>di</strong> altre realtà industriali <strong>del</strong>lo stesso<br />

settore o <strong>di</strong> altri settori. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> far conoscere vantaggi e potenzialità esistenti nel territorio e<br />

nel tessuto impren<strong>di</strong>toriale murgiano, cercando <strong>di</strong> eliminare/ridurre le varie esternalità negative <strong>di</strong> localizzazione<br />

ed al contempo <strong>di</strong> ridurre il costo per unità produttiva e per unità <strong>di</strong> prodotto. Di grande importanza<br />

risulterebbero dunque quelle iniziative volte ad incidere su una rete estesa <strong>di</strong> fattori – lavoro,<br />

finanza, tecnologia, canali <strong>di</strong>stributivi – in grado <strong>di</strong> generare esternalità positive da localizzazione.<br />

Riconversione degli addetti emarginati<br />

<strong>La</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> competitività <strong>di</strong> molte imprese <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto murgiano <strong>del</strong> mobile imbottito si è tradotto in<br />

molti casi in una chiusura <strong>del</strong>le attività produttive con la fuoriuscita dal mercato <strong>del</strong> lavoro <strong>di</strong> molti<br />

lavoratori. <strong>La</strong> questione rilevante non è solo la cessazione <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> lavoro, ma fondamentalmente<br />

la riqualificazione <strong>del</strong> personale. Si pone, quin<strong>di</strong>, il problema <strong>di</strong> riqualificare ed allocare la forza<br />

lavoro oggi in esubero.<br />

48 LA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA FILIERA DEL MOBILE IMOTTITO IN PUGLIA

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