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club satanista - Thule-italia.net

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più di tanto. «Lei può ritenersi fortunata. La saggezza che ha conseguito<br />

nelle vite trascorse, ha sconfitto ancora una volta le inibizioni dell'educazione<br />

che la teneva prigioniera nell'errore. Io mi occuperò di farle posare<br />

saldamente i piedi sul retto Sentiero affinché possa avere una vita felice<br />

col potere ottenuto, che le consentirà di influire sulla volontà altrui.»<br />

Un istante dopo Mary sentì le dita di lui sulla nuca. Ratnadatta le tolse la<br />

benda e disse ancora: «Ora che lei ha preso una decisione, non occorre più<br />

fare un lungo giro. Mi scusi, la prego, se devo lasciarla qui. Ma così io potrò<br />

tornare più in fretta».<br />

Mary si guardò intorno. Il taxi s'avvicinava a Hyde Park Corner. Mentre<br />

stavano per arrivare alla fermata dell'autobus, Ratnadatta disse: «La rivedrò<br />

ancora a casa della signora Wardeel martedì sera? Sì? E poi ancora sabato<br />

sera? La prego, davanti all'ingresso della metropolitana, come questa<br />

sera, ma più tardi però. Alle nove e trenta».<br />

Tacque e bussò sul vetro per far fermare il taxi. Mary scese, si augurarono<br />

la buonanotte e il taxi ripartì in direzione di Piccadilly.<br />

Mancava poco alla mezzanotte e gli autobus circolavano ancora. Dopo<br />

un'attesa di cinque minuti Mary ne prese uno. Guardando di sottecchi gli<br />

altri passeggeri, Mary si chiedeva cos'avrebbero detto se avessero saputo<br />

in che modo aveva trascorso la serata. Se gliel'avesse raccontato, certo non<br />

l'avrebbero creduta, l'avrebbero presa per pazza. Però lei non era pazza e il<br />

possesso di un simile segreto le dava un senso di superiorità su di loro.<br />

Comunque, prima che l'autobus la lasciasse in Cromwell Road, l'eccitazione<br />

che l'aveva sorretta nelle ultime due ore stava dileguando rapidamente.<br />

Facendo meno rumore che poteva salì le scale e entrò in casa. Passata<br />

nel cucinino, si preparò una tazza di caffè e mentre beveva ripensava, e rivedeva,<br />

i portenti dei quali era stata testimone finché, cedendo a un impulso<br />

improvviso, si diede un forte pizzicotto su un braccio per convincersi di<br />

non aver sognato.<br />

Non sognava affatto e non aveva sognato. L'orribile, piccolo demonio<br />

nero e la donna gravida non avevano fatto parte d'un incubo. Mary li aveva<br />

visti davvero. E si era accordata per ritornare nel tempio, assieme a Ratnadatta,<br />

il prossimo sabato. Se ci si fosse recata, avrebbe dovuto sottoporsi<br />

all'iniziazione. Mentre l'indiano gliene parlava, non le era sembrato un<br />

prezzo troppo alto da pagare pur di poter scoprire gli assassini di Teddy.<br />

Ora, invece, il ricordo dei malvagi, brutti servi del Demonio, quasi nudi,<br />

coi quali avrebbe dovuto fare baldorie e orge e danzare la riempiva di paura<br />

e di disgusto. Teddy era morto e niente di quel che lei avrebbe even-

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