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club satanista - Thule-italia.net

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non si riusciva a individuare, veniva il suono d'una musica che stava accordando<br />

le prime note.<br />

In quella sala s'erano già radunate una ventina di persone e altre ancora<br />

ne arrivavano. Entravano da una porta che Mary non poteva vedere perché<br />

stava sotto quella specie di palco, ma al limite della sua visuale scorgeva<br />

una tavola su cui erano state messe caraffe, bottiglie e bicchieri, e ogni<br />

nuovo arrivato si versava qualcosa da bere prima di unirsi a quelli che lo<br />

avevano preceduto.<br />

Dal gruppo sottostante saliva sin lassù il mormorio sommesso della conversazione.<br />

A giudicare da come si comportavano, i presenti si sarebbero<br />

potuti scambiare per ospiti di una rispettabilissima festicciola familiare, ma<br />

bastava un'occhiata per convincersi che si trattava di ben altro: tutti avevano<br />

sul viso piccole maschere di satin nero, un nastro nero legato sotto il<br />

ginocchio sinistro e sandali argentati. Addosso avevano solo una lunga tunica<br />

trasparente, ricamata con soli d'argento, con lune e coi segni dello zodiaco,<br />

ma più che vestiti parevano nudi, tanto trasparente era quel velo.<br />

Nel gruppo c'era un numero quasi uguale d'uomini e di donne. Fra queste<br />

ultime c'erano una negra enorme e una ragazza cinese. Fra gli uomini c'erano<br />

due negri, uno dei quali coi capelli bianchi, un indiano e due che<br />

sembravano giapponesi. Nel complesso, era un miscuglio d'individui di<br />

ogni età e benché circa un terzo di essi potesse vantare un fisico ben proporzionato,<br />

molti erano tutt'altro che attraenti. Comunque, non c'era nulla<br />

che potesse suggerire l'oscenità, né nel decoro del tempio, né nell'atteggiamento<br />

dei presenti e Mary pensò che quel velo ornato di astri, che velava<br />

appena curve troppo accentuate, epe troppo pronunciate e seni cadenti,<br />

rendeva i brutti assai meno repulsivi di quel che sarebbero apparsi in un<br />

campo di irreprensibili nudisti.<br />

Incerta sul genere di reazione che Ratnadatta s'aspettava da lei alla vista<br />

di quello spettacolo, Mary decise di restare sul sicuro. «Ma che donnona<br />

spropositata, quella negra. Deve pesare più di un quintale.»<br />

Ratnadatta staccò gli occhi dalla sua griglia e annuì. «Sì, molto di più. È<br />

venuta a visitare Londra dalla sua Haiti, dove possiede fattorie e altre proprietà.<br />

È una lesbica, e le sue ricchezze le permettono di indulgere ai suoi<br />

gusti. L'ultima volta che ci siamo incontrati, mi ha detto che tiene una ventina<br />

di giovani donne nel suo harem, per soddisfare le sue manie.»<br />

Mary represse un brivido di disgusto e domandò: «Chi è quell'uomo alto,<br />

coi capelli biondi ondulati?».<br />

«Non posso dirglielo, perché con me non ha mai parlato di se stesso. La

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