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club satanista - Thule-italia.net

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versante opposto del monte, ma dovendo compiere un lungo giro, il successo<br />

dell'operazione dipendeva quasi esclusivamente dai gruppi che attaccavano<br />

dalla via diretta lungo la teleferica.<br />

Di più Verney non avrebbe potuto fare. Ma nei pochi minuti che seguirono<br />

vide subito che il messaggio aveva galvanizzato gli uomini, vide che i<br />

diversi plotoni proseguivano più celermente e anche il suo aveva ripreso la<br />

salita con passo accelerato.<br />

Siccome ogni comandante di plotone disponeva di un walkie-talkie, anche<br />

il sergente che comandava il plotone del quale faceva parte Barney aveva<br />

ricevuto il messaggio nello stesso istante in cui l'aveva ricevuto il suo<br />

tenente direttamente da Berna. Quando Barney lo seppe, comprese anche<br />

lui che soltanto uno sforzo sovrumano avrebbe potuto operare il miracolo<br />

di raggiungere la caverna e senza attendere il messaggio di Verney aveva<br />

spronato i suoi compagni ad accelerare il passo. Ma il cammino era impervio<br />

e spesso bisognava scavare gradini nel ghiaccio per potersi arrampicare;<br />

più d'uno, poco avvezzo alle arrampicate, scivolava e non precipitava<br />

soltanto perché erano in cordata e perché i capi sapevano il fatto loro.<br />

Nei passi più difficili Barney disperava di poter raggiungere la grotta.<br />

Ogni pochi passi il plotone incontrava un ostacolo, o una parete di roccia o<br />

uno sperone sporgente che bisognava aggirare, oppure uno stretto camino<br />

più o meno verticale su per il quale bisognava arrampicarsi perché non c'era<br />

altro mezzo per proseguire. In un certo punto dovettero attraversare un<br />

ghiacciaio, in un altro dovettero percorrere, appiattiti contro la parete, un<br />

tratto piuttosto lungo camminando su un cornicione che in nessun punto<br />

era largo più di mezzo metro. Non osando guardare in basso, Barney teneva<br />

gli occhi fissi sull'uomo che lo precedeva badando bene a mettere i piedi<br />

dove quello li metteva, ma si sentiva la bocca inaridita e ad ogni passo<br />

temeva di precipitare.<br />

La cordata procedeva con lentezza esasperante. Barney aveva perso il<br />

senso del tempo sino a quando, uscendo da sotto una sporgenza, scorse<br />

l'imbocco della caverna che stava a un centinaio di metri dal gruppetto. Allora<br />

guardò rapidamente l'orologio: erano le undici e trenta. Il suo plotone<br />

aveva fatto meraviglie in quell'ultima ora e Barney se ne rendeva conto,<br />

ma sperar di superare in mezz'ora appena quegli ultimi cento metri di parete<br />

quasi verticale, incrostata di neve e di ghiaccio, pareva una follia, un'impresa<br />

che eccedesse ogni possibilità umana.<br />

La cordata continuò a salire e per un altro quarto d'ora s'avvicinò passo<br />

passo. Poi s'udì un grido. Veniva da un altro plotone spostato sulla loro si-

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