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30.01.2013 Views

gente aveva pensato meglio di non insistere ed era tornato indietro. Finito che ebbe, Jodelweiss lo fece salire nell'auto che doveva guidare l'intera colonna e gli altri si suddivisero nelle auto che seguivano. La corsa riprese lungo una strada di montagna sulla quale, a una dozzina di chilometri, il sergente aveva detto che c'era la stazione della teleferica. Mentre la colonna s'inerpicava lungo i primi contrafforti della montagna, Verney si chiedeva se la perlustrazione dell'energico sergente non avesse provocato più danno che utile. A meno che Lothar non avesse tenuto sotto osservazione suo fratello Otto, non avrebbe potuto scoprire mai che erano giunti sin li seguendo le sue tracce, ma avrebbe potuto insospettirsi se gli operai cinesi gli avessero riferito della visita del sergente. Se la fortuna li avesse protetti, avrebbe potuto pensare che si era trattato d'un normale giro di perlustrazione, di curiosità naturale in un poliziotto e che non era il caso di preoccuparsi, ma le sue acute percezioni psichiche avrebbero potuto metterlo in allarme. In questo caso si poteva star certi che spiava il loro approssimarsi stando convenientemente nascosto e, pensiero ben altrimenti molesto, si poteva star certi che, se avesse avuto il razzo pronto, lo avrebbe lanciato facendo precipitare la situazione. Poco prima d'arrivare alla baita, Jodelweiss ordinò per radio che un'auto carica di poliziotti si fermasse per perquisirla e che, a perquisizione effettuata, gli agenti si nascondessero in una delle stalle. Quando raggiunsero l'hangar, distaccò un'altra squadra alla quale affidò gli stessi compiti. Il resto della colonna proseguì. Gli uomini guardavano fuori dai finestrini cercando di scorgere per tempo la teleferica sulla quale, nemmeno quarantott'ore prima, era stata trasportata alla grotta la testata nucleare rubata. Superata una curva, la funivia apparve all'improvviso, e a circa un chilometro davanti a loro apparve la stazione. Oltre quella, in lontananza e sul versante opposto della vallata, un gruppetto di figure minuscole risaliva il monte puntando verso un crepaccio. Erano i cinesi in fuga, e solo il fatto che si stagliassero sul biancore del nevaio permetteva di scorgerli da quella distanza. Stulich si servì del walkie-talkie per ordinare a due jeeps cariche di sciatori di inseguirli, di arrestarli e riportarli abbasso. Ma la vista del gruppetto d'uomini che se la dava a gambe bastò per confermare Verney nei suoi peggiori sospetti: la visita del sergente aveva insospettito Lothar. Nessun dubbio che da quell'istante in poi, facendo uso dei suoi poteri paranormali, avesse scoperto che le autorità svizzere gli davano la caccia e che si servis-

se degli stessi poteri per seguire i movimenti delle truppe che stringevano il cerchio attorno a lui e al suo nascondiglio. Due minuti dopo le prime auto della colonna raggiunsero la stazione della teleferica. Poliziotti e soldati balzarono a terra, entrarono con le armi spianate, ma quasi subito un tenente riapparve, urlando: «Non c'è più nessuno, ma la cabina è qui!». Verney fissava le figure che si muovevano continuando a salire sullo sfondo bianco della neve e si chiedeva se fra quelle ci fosse anche Lothar, quando Barney lo tirò per la manica e gridò: «Venga, signore. La cabina è qui! Venga, altrimenti non ci sarà più posto per noi!». «Un momento, giovanotto» replicò Verney, calmo. «L'uccello che cerchiamo potrebbe aver abbandonato il nido. Può darsi che sia una di quelle macchioline nere che salgono lungo quel nevaio lassù.» «Non credo che avrebbe abbandonato il razzo, a questo punto» ribatté Barney, in fretta. «Io scommetterei qualunque cosa che piuttosto rischierebbe la vita. E... se Mary non è morta, vuol dire che è con lui.» «Se il razzo fosse stato predisposto per il lancio automatico, avrebbe anche potuto abbandonarlo e andarsene. Sarebbe stato sufficiente regolare i congegni del conto alla rovescia. Comunque, è al razzo che noi dobbiamo dare la priorità assoluta. Queste cabine di funivia portano generalmente quattro persone soltanto e il comandante Stulich mi ha detto che doveva portar su alcuni esperti di esplosivi. Mi dispiace, ma noi dovremo attendere. Loro ci precederanno e vedranno cos'è possibile fare per fermare quel razzo. Comunque, la nostra preda era e resta Lothar; per salvare Mary dobbiamo catturare lui. Se è una di quelle macchioline lassù, non ci resta che inseguirlo.» Brontolando, Barney prese il binocolo di un ufficiale che gli stava accanto e lo puntò sugli uomini che risalivano faticosamente il nevaio. «Sono in sette» disse, dopo averli osservati brevemente. «Due in più dei cinque cinesi che il sergente dice d'aver trovato qui nella stazione della teleferica. Nessuno di quei sette sembrerebbe una donna, ma con quegli indumenti addosso non è possibile esserne certi. Comunque, il colonnello Washington non è fra loro. Ne sono sicuro per via della statura.» In quell'istante un'esplosione fortissima squarciò il silenzio della vallata e lo spostamento d'aria li scaraventò a terra. Rialzatisi, si guardarono intorno, storditi, per cercare le cause del disastro. La stazione della teleferica era un cumulo di rovine fumanti, dalle quali venivano gemiti e invocazioni d'aiuto. Soldati e poliziotti correvano già per porgere aiuto ai commilitoni

gente aveva pensato meglio di non insistere ed era tornato indietro.<br />

Finito che ebbe, Jodelweiss lo fece salire nell'auto che doveva guidare<br />

l'intera colonna e gli altri si suddivisero nelle auto che seguivano. La corsa<br />

riprese lungo una strada di montagna sulla quale, a una dozzina di chilometri,<br />

il sergente aveva detto che c'era la stazione della teleferica.<br />

Mentre la colonna s'inerpicava lungo i primi contrafforti della montagna,<br />

Verney si chiedeva se la perlustrazione dell'energico sergente non avesse<br />

provocato più danno che utile.<br />

A meno che Lothar non avesse tenuto sotto osservazione suo fratello Otto,<br />

non avrebbe potuto scoprire mai che erano giunti sin li seguendo le sue<br />

tracce, ma avrebbe potuto insospettirsi se gli operai cinesi gli avessero riferito<br />

della visita del sergente.<br />

Se la fortuna li avesse protetti, avrebbe potuto pensare che si era trattato<br />

d'un normale giro di perlustrazione, di curiosità naturale in un poliziotto e<br />

che non era il caso di preoccuparsi, ma le sue acute percezioni psichiche<br />

avrebbero potuto metterlo in allarme. In questo caso si poteva star certi che<br />

spiava il loro approssimarsi stando convenientemente nascosto e, pensiero<br />

ben altrimenti molesto, si poteva star certi che, se avesse avuto il razzo<br />

pronto, lo avrebbe lanciato facendo precipitare la situazione.<br />

Poco prima d'arrivare alla baita, Jodelweiss ordinò per radio che un'auto<br />

carica di poliziotti si fermasse per perquisirla e che, a perquisizione effettuata,<br />

gli agenti si nascondessero in una delle stalle. Quando raggiunsero<br />

l'hangar, distaccò un'altra squadra alla quale affidò gli stessi compiti.<br />

Il resto della colonna proseguì. Gli uomini guardavano fuori dai finestrini<br />

cercando di scorgere per tempo la teleferica sulla quale, nemmeno quarantott'ore<br />

prima, era stata trasportata alla grotta la testata nucleare rubata.<br />

Superata una curva, la funivia apparve all'improvviso, e a circa un chilometro<br />

davanti a loro apparve la stazione. Oltre quella, in lontananza e sul<br />

versante opposto della vallata, un gruppetto di figure minuscole risaliva il<br />

monte puntando verso un crepaccio.<br />

Erano i cinesi in fuga, e solo il fatto che si stagliassero sul biancore del<br />

nevaio permetteva di scorgerli da quella distanza.<br />

Stulich si servì del walkie-talkie per ordinare a due jeeps cariche di sciatori<br />

di inseguirli, di arrestarli e riportarli abbasso. Ma la vista del gruppetto<br />

d'uomini che se la dava a gambe bastò per confermare Verney nei suoi<br />

peggiori sospetti: la visita del sergente aveva insospettito Lothar. Nessun<br />

dubbio che da quell'istante in poi, facendo uso dei suoi poteri paranormali,<br />

avesse scoperto che le autorità svizzere gli davano la caccia e che si servis-

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