club satanista - Thule-italia.net

club satanista - Thule-italia.net club satanista - Thule-italia.net

thule.italia.net
from thule.italia.net More from this publisher
30.01.2013 Views

sono ferme perché la neve in quota è ancora troppo alta. In queste ultime ore la polizia ha controllato tutte quelle che potevano essere usate senza che le autorità venissero a saperlo, ma nessuna è stata usata per gli scopi da voi suggeriti, la grotta di cui parlate non si è trovata e si direbbe proprio che non esista nemmeno, che sia soltanto frutto d'immaginazione.» Otto lo sbirciava di traverso. «Ho fatto diverse scalate qui in Svizzera e ho visto molte teleferiche che per una ragione o per l'altra erano abbandonate. Avete controllato anche quelle per accertarvi che non siano state rimesse in funzione?» «Non quelle nelle vallate più remote» ammise Tauber, seppur di malavoglia. «Inoltre, ce ne sono molte che sono state costruite da privati e di quelle non esiste alcun elenco qui a Berna. Quelle sono riportate soltanto nei registri cantonali competenti per territorio.» Verney drizzò subito le orecchie. «Ma è proprio quel genere di teleferiche che potrebbero far comodo a Lothar Khune. Anche se lei dovesse mobilitare sino all'ultimo agente di polizia di cui dispone, le faccia controllare tutte quante. Pensi solo a quel che potrebbe accadere se non riuscissimo a prendere quell'uomo prima che possa lanciare il razzo.» Tauber annuì gravemente. «Se siete disposti a lasciar perdere tutte quelle chiacchiere sul satanismo che sarebbe all'origine di questa storia, sono disposto a darvi una mano. Sono pronto a credere che abbiamo a che fare con un pazzo, e benché non me ne abbiate fornito la minima prova, sono pronto a credere che è entrato in Svizzera clandestinamente. Stando così le cose, posso ordinare una ricerca a tappeto in tutte le zone montane della Confederazione, ma non servirebbe a niente iniziarla prima dell'alba di domani. Col buio, non andremmo lontani nelle nostre ricerche.» Per un po', nell'ufficio cadde un silenzio profondo, poi Verney intervenne. «Poche ore possono fare la differenza fra la salvezza e la distruzione del mondo intero. Una distruzione che la mente umana stenta a concepire nella sua interezza, nella sua complessità. Non c'è un altro modo per cercar di localizzare quella caverna e quella teleferica per consentirci di assalirla e espugnarla alle prime luci dell'alba?» Otto Khune lo fissò serio serio. «In spirito, sono stato più volte sull'entrata di quella caverna, e molte volte il tempo era sereno. Perciò ho potuto vederla bene e ne ho una visione ancora nidita. Pensa che se ne facessi uno schizzo, un profilo della montagna così, a memoria, qualcuno riuscirebbe a identificare la località?» «È un'idea magnifica» disse subito Richter, entusiasta. «Si metta subito

all'opera, signor Khune, e ci dia quello schizzo.» Tauber si strinse nelle spalle, ma diede a Otto carta e matita, poi s'accese un sigaro e ne offrì agli altri, che declinarono, ma accettarono le sigarette offerte subito dopo. Per un po' fumarono in silenzio mentre Otto lavorava; dopo un paio di tentativi, Otto tracciò finalmente un ottimo profilo d'una breve catena montana, con un picco isolato quasi al centro. Preso lo schizzo, Tauber lo fissò brevemente, poi scosse la testa. «Signori, non potete pensare che nessuno, nemmeno uno svizzero, conosca tutte le montagne, tutte le vallate della sua terra. Il grande massiccio centrale delle Alpi ricopre un'area vastissima. Dal Monte Pilatus al Matterhorn ci sono più di centoventi chilometri; dal Monte Bianco a Saint Moritz ce ne sono quasi duecento. Fra questi quattro cardini c'è un'infinità di picchi e di vette, moltissime catene e forse migliaia di vallate. Come potete pretendere che noi possiamo individuare il punto di vista dal quale si vuole che questo schizzo sia fatto? Sarebbe come chiederci di identificare un abete, e proprio quello, in un bosco di non so quanti ettari.» Barney, che come membro più giovane e di minor grado del gruppo era rimasto sin allora in silenzio, intervenne con una certa foga. «Nessuno vi chiede tanto, e non dubito che qui a Berna possa non esserci nessuno in grado di riuscire a identificare la località da quel disegno. Ma ciò non esclude che la gente del posto possa riuscirci. Io suggerirei di far fare tante copie fotostatiche di quello schizzo e di mandarne una, per corriere, ad ogni posto o comando di polizia anche nei villaggi più insignificanti e remoti del massiccio montuoso» «Bravo giovanotto!» esclamò Richter, con veemenza improvvisa. «Capo, ha ragione! Non perda un istante. Faccia stampare centinaia, migliaia di copie di quello schizzo, se occorre. E se non ha uomini sufficienti, chieda aiuto all'esercito, a chi vuole, purché vengano distribuiti in fretta, nel minor tempo possibile anche nelle valli, nei villaggi più remoti.» «È vero!» esclamò Verney, balzando in piedi. «Dobbiamo trovare quel posto senza perdere altro tempo. Lei, capo, è libero di credere che ci siamo lasciati menare per il naso, ma resta il fatto che qualcuno ha rubato una testata nucleare e che l'ha portata fuori dall'Inghilterra. Noi siamo convinti che l'abbiano portata in Svizzera con l'intenzione di scatenare una guerra nucleare. Lei non può rischiare tutto sulla certezza che noi siamo dei poveri sempliciotti e basta!» I modi di Tauber mutarono di colpo. L'orribile possibilità che la situazione potesse precipitare aveva fatto breccia anche nella sua testa dura. Al-

all'opera, signor Khune, e ci dia quello schizzo.»<br />

Tauber si strinse nelle spalle, ma diede a Otto carta e matita, poi s'accese<br />

un sigaro e ne offrì agli altri, che declinarono, ma accettarono le sigarette<br />

offerte subito dopo. Per un po' fumarono in silenzio mentre Otto lavorava;<br />

dopo un paio di tentativi, Otto tracciò finalmente un ottimo profilo d'una<br />

breve catena montana, con un picco isolato quasi al centro.<br />

Preso lo schizzo, Tauber lo fissò brevemente, poi scosse la testa. «Signori,<br />

non potete pensare che nessuno, nemmeno uno svizzero, conosca tutte<br />

le montagne, tutte le vallate della sua terra. Il grande massiccio centrale<br />

delle Alpi ricopre un'area vastissima. Dal Monte Pilatus al Matterhorn ci<br />

sono più di centoventi chilometri; dal Monte Bianco a Saint Moritz ce ne<br />

sono quasi duecento. Fra questi quattro cardini c'è un'infinità di picchi e di<br />

vette, moltissime catene e forse migliaia di vallate. Come potete pretendere<br />

che noi possiamo individuare il punto di vista dal quale si vuole che questo<br />

schizzo sia fatto? Sarebbe come chiederci di identificare un abete, e proprio<br />

quello, in un bosco di non so quanti ettari.»<br />

Barney, che come membro più giovane e di minor grado del gruppo era<br />

rimasto sin allora in silenzio, intervenne con una certa foga. «Nessuno vi<br />

chiede tanto, e non dubito che qui a Berna possa non esserci nessuno in<br />

grado di riuscire a identificare la località da quel disegno. Ma ciò non esclude<br />

che la gente del posto possa riuscirci. Io suggerirei di far fare tante<br />

copie fotostatiche di quello schizzo e di mandarne una, per corriere, ad ogni<br />

posto o comando di polizia anche nei villaggi più insignificanti e remoti<br />

del massiccio montuoso»<br />

«Bravo giovanotto!» esclamò Richter, con veemenza improvvisa. «Capo,<br />

ha ragione! Non perda un istante. Faccia stampare centinaia, migliaia<br />

di copie di quello schizzo, se occorre. E se non ha uomini sufficienti, chieda<br />

aiuto all'esercito, a chi vuole, purché vengano distribuiti in fretta, nel<br />

minor tempo possibile anche nelle valli, nei villaggi più remoti.»<br />

«È vero!» esclamò Verney, balzando in piedi. «Dobbiamo trovare quel<br />

posto senza perdere altro tempo. Lei, capo, è libero di credere che ci siamo<br />

lasciati menare per il naso, ma resta il fatto che qualcuno ha rubato una testata<br />

nucleare e che l'ha portata fuori dall'Inghilterra. Noi siamo convinti<br />

che l'abbiano portata in Svizzera con l'intenzione di scatenare una guerra<br />

nucleare. Lei non può rischiare tutto sulla certezza che noi siamo dei poveri<br />

sempliciotti e basta!»<br />

I modi di Tauber mutarono di colpo. L'orribile possibilità che la situazione<br />

potesse precipitare aveva fatto breccia anche nella sua testa dura. Al-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!