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club satanista - Thule-italia.net

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scendo per recarsi dal vostro Primo Ministro. Intanto mi ha dato carta<br />

bianca, in nome del Governo degli Stati Uniti d'America, affinché possa<br />

prendere ogni misura capace di mettere fine a questo stato di cose.»<br />

Verney annuì. «È quel che hanno fatto anche i miei superiori e io ne ho<br />

subito profittato per mettermi in contatto col Capo dell'Interpol e col nostro<br />

Ministero degli Esteri affinché mandino immediatamente un messaggio<br />

cifrato per avvertire il Governo di Berna. Naturalmente, gli svizzeri ci<br />

forniranno tutto l'aiuto possibile. Io proporrei di partire subito per la Svizzera,<br />

nell'eventualità che riescano a individuare il nascondiglio di Lothar.»<br />

«Era la proposta che stavo per farle io, colonnello. Ho preso contatto, a<br />

nome del nostro Ambasciatore, con gli uffici della Pan American a Londra.<br />

Quelli hanno deciso di lasciare a terra alcuni passeggeri e darci i loro<br />

posti. È molto più sbrigativo che raggiungere una base americana e partire<br />

con un aereo militare.»<br />

«È un piacere collaborare con lei» rispose Verney, sorridendo. Poi, rivolgendosi<br />

a Barney e a Otto: «Vorrei che veniste anche voi. Quanto a lei,<br />

più vicino sarà a suo fratello, più facile le sarà mettersi in contatto con lui,<br />

immagino. E chissà che non le riesca di scoprire dove si nasconde».<br />

Senza pensare ai bagagli, uscirono. Al suo aiutante Verney disse di tenersi<br />

in contatto con lui tramite il Comando dell'Interpol di Ginevra, poi<br />

uscirono di corsa per salire in macchina.<br />

L'intera mattinata era stata spesa in riunioni. Mancava un quarto alle tre<br />

quando giunsero all'aeroporto e, appena arrivati, vennero accompagnati all'apparecchio.<br />

Solo dopo il decollo poterono mangiare qualcosa. Poi Verney<br />

spedì un cablogramma al Comando dell'Interpol, pregando che mandassero<br />

un ufficiale superiore a incontrarli al loro arrivo a Ginevra.<br />

Erano le diciotto quando l'aereo atterrò all'aeroporto ginevrino. Un ufficiale<br />

superiore, un <strong>italia</strong>no minuto, dai modi sbrigativi, un certo Fratelli,<br />

era andato a riceverli e fattili salire in auto li portò celermente in città, poi<br />

percorsero il lungolago sino al magnifico parco sul quale s'affaccia il palazzo<br />

della Commissione Internazionale. Mezz'ora dopo l'atterraggio erano<br />

ricevuti da monsieur Martell, l'anziano Chef de la Surêté, col quale Verney<br />

aveva parlato per telefono da Downing Street.<br />

Per motivi di sicurezza a Martell era stato chiesto soltanto di usare tutte<br />

le risorse di cui disponeva per cercar di localizzare Lothar Khune, il colonnello<br />

Henrik G. Washington e la signora Mary Morden e gli erano state<br />

fornite indicazioni sufficienti per portare avanti quell'indagine. Verney lo

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