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club satanista - Thule-italia.net

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gli basta.»<br />

«Hai una qualche idea di dove potrebbe lanciare il razzo?»<br />

«Sì, un'idea ce l'ho, ma penso che non possa essere quella giusta. Non ha<br />

senso. Pero se avessi fiutato giusto, per me, per te non ci sarebbe più futuro<br />

e darei non so cosa per essere sicuro che m'inganno.»<br />

«Penso che potresti accertartene senza troppe difficoltà.»<br />

Wash la guardò sospettoso. «Amore, parla.»<br />

«Mentre lavoravate, ho esplorato la caverna da cima a fondo. Il Grande<br />

Ariete ha una specie di studio in prossimità dell'entrata. Appese alle pareti<br />

ci sono numerose carte geografiche. Credo che ci siano anche tutti i suoi<br />

calcoli, e se tu riuscissi a dare un'occhiata...»<br />

«Questa sì che è un'idea! Mi chiedo se tiene lo studio chiuso a chiave.»<br />

«Siccome non si preoccupa di chiuderlo durante il giorno, non vedo perché<br />

dovrebbe chiuderlo di notte. Quassù non c'è pericolo di ladri.»<br />

«Certo, amore, certo» rispose Wash, sorridendo. «Vuol dire che andremo<br />

a dare un'occhiata. Non ora, comunque. Non so se dorme o se è ancora<br />

sveglio, ma in giro c'è Mirkoss e c'è il cuoco cinese. È meglio aspettare che<br />

si tolgano dai piedi.»<br />

Rimasero a tavola per un'altra ora e mezzo, parlando raramente, sorseggiando<br />

ogni tanto il brandy d'albicocca, finché Wash, alzatosi, le disse in<br />

un sussurro: «Andiamo, ma cerchiamo di fare più piano possibile. Va' avanti<br />

tu, io ti seguo. Fermati dopo la curva, un po' prima del suo studio; indicamelo<br />

quando passo, e resta di guardia, ma tieni le orecchie e gli occhi<br />

bene aperti. Io ho l'udito buono, e ti sentirò, basta che cammini. Non occorre<br />

altro per dare l'allarme, e io ti raggiungerò subito. Se dovessimo incrociare<br />

il grande capo, dirò che ti porto a dare un'occhiata al razzo col<br />

chiaro di luna. D'accordo?».<br />

Mary annuì e Wash la seguì fuori dalla mensa. Nella caverna le luci<br />

pendenti dal soffitto restavano accese giorno e notte, e lo stesso quelle azzurre<br />

nelle baracche per orientare chi entrava. Senza fare rumore, Mary<br />

percorse circa due terzi della caverna, poi si fermò e fece come lui le aveva<br />

detto. L'uscio era aperto e Wash entrò, ma i dieci minuti che si trattenne<br />

nello studio del Grande Ariete sembrarono un'eternità a Mary che spiava<br />

nella luce tenue della grotta e tendeva le orecchie per cogliere anche il più<br />

lieve scalpiccio.<br />

Wash uscì, alla fine, e richiuse piano l'uscio. Presala per un braccio, e<br />

camminando sempre in punta di piedi, senza pronunciare una parola, la ricondusse<br />

nella mensa. Lì, dove l'illuminazione era migliore, Mary poté os-

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