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club satanista - Thule-italia.net

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mento radar che sono disposti lungo la Cortina di ferro, poteva benissimo<br />

restare fuori dalla loro portata. Ma ha qualche idea di quel che stanno facendo<br />

in quella grotta?».<br />

«Ieri sera no, non ne avevo la minima idea, ma adesso ce l'ho» rispose<br />

Otto, rattristandosi di colpo. «Mi ero destato verso le sette, e sono riuscito<br />

a dare un'altra occhiata attorno alla grotta. Così ho scoperto che si tratta di<br />

un lungo tunnel a gomito e che anche l'altro ingresso s'affaccia su una spianata<br />

che non si può vedere dalla valle perché nascosta da una sporgenza<br />

della montagna. Su questa specie di piattaforma Lothar ha sistemato un<br />

razzo. C'è tutta una quantità di macchinari e...»<br />

«Cosa? Un razzo!»<br />

«Esattamente. Avendo denaro sufficiente, poteva procurarsi facilmente il<br />

materiale, ordinare le singole parti con le relative istruzioni, e metterle assieme<br />

da solo. Ovviamente, il razzo sarebbe stato inutile se non fosse riuscito<br />

a procurarsi il propellente adatto e una testata bellica, e noi sappiamo<br />

che se li è procurati. In ogni caso, dall'altra parte della caverna c'è un razzo<br />

lungo otto metri e ammucchiati lì accanto ci sono i fusti che contengono il<br />

mio carburante. E come piattaforma di lancio non potrebbe trovare base<br />

più solida della roccia sottostante.»<br />

«Dio benedetto!» esclamò Verney. «Cosa sta dicendo? Forse che Lothar<br />

intende lanciare il razzo?»<br />

«Non mi sembra che ci siano molti dubbi sui suoi propositi. Verso le sette<br />

di stamattina Lothar, il colonnello Washington e un altro, un tipo tarchiato,<br />

lavoravano di gran lena per adattare l'involucro protettivo della testata<br />

atomica al razzo al quale deve fare da ogiva.»<br />

In quell'istante annunziarono il colonnello Richter e Verney lo fece entrare<br />

subito. L'americano ascoltò in silenzio il racconto di Verney, e quando<br />

questi tacque, rimase in silenzio, riflettendo, limitandosi a biascicare<br />

qualcosa ogni tanto, poi disse: «Be', direi che possiamo ringraziare il Signore,<br />

visto che né il carburante, né la testata nucleare sono finiti nelle<br />

mani dei russi, e incomincio a credere che non ci finiranno mai».<br />

«Ma...» protestò Verney.<br />

«Lo so, lo so!» lo interruppe l'americano. «Invece di esserci fatti menare<br />

per il naso da un agente nemico, ci ritroviamo un pazzo per le mani. Lo so<br />

che c'è poco da stare allegri al pensiero di ciò che può combinare con quella<br />

roba, ma con un po' di fortuna possiamo sperare di scoprirlo e di fermarlo<br />

prima che sia troppo tardi, altrimenti tanto peggio per chissà quanti<br />

svizzeri, poveracci.»

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