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club satanista - Thule-italia.net

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eagito per istinto, ma la disparità di forze era tale che la sua reazione pareva<br />

votata al fallimento. Con la denuncia del Grande Ariete che gli riecheggiava<br />

ancora nel cervello, capiva che la sua vita non valeva più di un<br />

soldo bucato, che la fine era soltanto questione di minuti.<br />

Subito dopo, mentre i suoi due aguzzini lo trascinavano verso l'altare,<br />

aveva visto Mary scagliare il crocifisso. E mentre ancora si dibatteva inutilmente,<br />

nella cappella era scoccato quel lampo accecante seguito dal tuono<br />

fragoroso che aveva squassato le rovine terrorizzando i satanisti. Quello<br />

che lo teneva per il braccio sinistro aveva lasciato la presa e Barney, voltatosi<br />

come una furia, si era liberato dell'altro sferrandogli un calcio poderoso<br />

nel basso ventre. Gli altri, se fossero stati in grado di reagire, avrebbero<br />

potuto sbarrargli la strada della fuga, ma la cappella era piombata nelle tenebre<br />

più fitte. Barney si era lanciato a testa bassa, aveva travolto un <strong>satanista</strong><br />

mandandolo ruzzoloni e ne aveva sfiorato un altro prima di sboccare<br />

nella navata e lanciarsi verso la breccia correndo a perdifiato.<br />

La fuga nel bosco era stata un incubo. Le tenebre, la nebbia impedivano<br />

di scorgere il sentiero e Barney non conosceva il bosco, non sapeva dove<br />

dirigersi. In quella specie di labirinto si era trovato più volte la strada sbarrata<br />

da altre rovine, alcune volte aveva inciampato ed era caduto lungo disteso<br />

sul terreno scivoloso, ma era stata proprio quella nebbia artificiale<br />

che l'aveva sottratto a un inseguimento deciso.<br />

Uscito dalle rovine, si era lanciato a testa bassa nel folto protettore dei<br />

grossi alberi che circondava l'abbazia e aveva continuato a correre. Dopo<br />

cinque minuti fu fuori dal bosco e dalla nebbia, ma non per questo gli fu<br />

facile orientarsi meglio, né sapere in che direzione gli conveniva fuggire.<br />

In quel punto non c'erano tracce di sentieri né di ruote d'auto; dietro di lui<br />

non s'udiva alcun rumore e, per quel che poteva vedere, davanti a sé aveva<br />

soltanto un campo arato.<br />

Fermatosi al limite di quel campo, Barney tirò il fiato dopo la lunga corsa<br />

e cercò di riordinare i pensieri. Se era salvo lo doveva a Mary, ma cosa<br />

ne era di lei? A meno che fosse riuscita a fuggire profittando del buio e<br />

della confusione, si sarebbero vendicati atrocemente su di lei. Mary non<br />

era una sciocca: doveva aver previsto quale castigo le avrebbero inflitto<br />

per aver osato scagliare un crocifisso in faccia al Grande Ariete. Quel gesto<br />

rivelava che, a dispetto del litigio di quella sera, nel suo intimo Mary lo<br />

amava: sacrificandosi per lui pur di salvarlo, Mary dimostrava indiscutibilmente<br />

di amarlo con tutto il cuore.<br />

Al pensiero che Mary fosse ancora prigioniera dei satanisti, Barney ge-

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