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30.01.2013 Views

e in qualche ufficio che comporta potere o ricchezza. Dopo di che, si pone il bimbo sopra la donna, gli si taglia la gola e ciascuno dei presenti raccoglie una goccia del suo sangue col dito medio della mano sinistra. Se è una donna ad essere sacrificata, la si lega e la si pone sull'altare; il sommo sacerdote recita la sua orazione, poi le taglia la gola.» A Mary pareva di non poter ascoltare altro, ma senza nemmeno accorgersi di quel che provava, Wash proseguì: «Se dovesse trattarsi di un Fratello o di una Sorella che hanno tradito la Fratellanza, si procede come t'ho detto ieri. Ritenendo che siano tornati al cristianesimo, si crocifiggono capovolti». Voltatosi a guardarla, s'accorse del suo pallore e disse, sorridendo: «È un po' troppo forte per te, vero? Mi dispiace, ma sei stata tu che me l'hai chiesto. E poi, prima o dopo, queste cose dovevi saperle». «Sì... sì...» mormorò Mary, facendosi forza per proseguire nel suo progetto. «Sì, prima o poi dovevo sapere. Ma tu continua. Dimmi anche di quella spia, di quel poliziotto che avete sacrificato due mesi fa. Raccontami anche i particolari, se vuoi. Non temere, sono preparata.» E Wash le raccontò com'era stato assassinato Teddy. Quella era la sua seconda visita al tempio di Cremorne, e in quel sacrificio non aveva preso parte; si era trovato ad assisterci assieme a una ventina d'altri adepti. Ratnadatta e altri tre confratelli i cui nomi satanici erano Ruggero Bacone, Alberto Magno e Gilles de Rais avevano preparato la vittima, alla quale Abaddon aveva reciso la gola mentre Papa Onorio ne raccoglieva il sangue in un calice. Resistendo all'orrore che non l'avrebbe più abbandonata, Mary era riuscita ad ottenere quello che aveva desiderato sin dall'inizio, ma per alcuni minuti si sentì così sconvolta che non osò nemmeno muoversi. Poi, profittando di un istante in cui Wash non guardava, allungò la mano sotto il letto e spense il registratore. «Grazie, Wash» mormorò. «Ora so cosa devo aspettarmi e mi sarà più facile affrontare la prova. Tuttavia non riesco a frenarmi, a non rabbrividire all'idea di una morte così orribile.» Con sua sorpresa, Wash tentò di consolarla: «Oh, non è poi una morte così atroce come credi. Quel tipo era stato sottratto al profondo stato ipnotico nel quale l'avevano sprofondato solo dieci minuti prima che diventasse carne da macello. Cosa vuoi che sia mai di fronte alla prospettiva d'un medico che ti diagnostica un cancro, all'essere torturati sino a quando il cuore ti cede come facevano i giapponesi ai nostri prigionieri catturati sui campi di battaglia nel Pacifico?».

Dopo che Wash, vestitosi, era sceso, Mary rimise in moto il registratore per aggiungere qualcosa che potesse essere utile agli inquirenti. Temendo ormai di non poter consegnare il nastro personalmente, ma non disperando di riuscire a farlo giungere nelle mani della polizia, parlando a bassa voce fornì le proprie generalità e tutti i particolari che erano a sua conoscenza sulle attività di Wash, raccontò in che modo era caduta nelle sue mani e aggiunse che chiunque fosse entrato in possesso di quel nastro avrebbe dovuto consegnarlo al Colonnello Verney, della Divisione Servizi Speciali di New Scotland Yard. Finito che ebbe, con mani che tremavano tagliò la parte di nastro incisa e la nascose nella scatola d'un flacone di smalto per unghie che mise nella borsetta, poi rimise il registratore sulla sedia dove l'aveva lasciato Wash. E fu un bene, perché più tardi Wash salì a prenderlo per metterlo nelle valigie assieme a tante altre cose che voleva portare con sé. Quando disse che andava a prendere il registratore, Mary fu lì lì per svenire, convinta che prima di riporlo l'avrebbe controllato, che si sarebbe accorto del nastro dimezzato e col suo senso psichico così sviluppato avrebbe indovinato quel che era accaduto. Se se ne fosse accorto, Mary non dubitava che l'avrebbe uccisa, che quella sera al tempio ci sarebbe stato un sacrificio umano comunque, ma la vittima sarebbe stata lei. Col cuore in gola, attese che Wash tornasse. Le parve che tardasse un'eternità a scendere, ma alla fine riapparve. Mary stentava a credere ai propri occhi quando vide tranquilla l'espressione di quel volto aquilino; ancora più incredula, lo udì chiamare Jim e porgergli il registratore senza averlo nemmeno aperto. Wash non le aveva detto nulla sui motivi che lo inducevano a recarsi a Londra né dove intendeva alloggiare; non le aveva detto perché, invece d'attendere la mattina della domenica, intendeva partire immediatamente dopo l'Esbbat della sua loggia, il che significava che sarebbero arrivati a Londra nelle prime ore del mattino. E Mary non aveva osato chiedergli nulla per timore che indovinasse le sue intenzioni, che scoprisse il suo proposito di piantarlo in asso alla prima occasione. Poteva immaginare soltanto che non intendesse perdere nemmeno un'ora prima d'iniziare quelle trattative d'affari, forse con altri satanisti in casa dei quali non era da escludere che volesse alloggiare. Di certo sapeva soltanto che ai domestici aveva dato quindici giorni di stipendio e tutto lasciava credere che quella fosse la durata del congedo ottenuto dal suo generale.

e in qualche ufficio che comporta potere o ricchezza. Dopo di che, si pone<br />

il bimbo sopra la donna, gli si taglia la gola e ciascuno dei presenti raccoglie<br />

una goccia del suo sangue col dito medio della mano sinistra. Se è una<br />

donna ad essere sacrificata, la si lega e la si pone sull'altare; il sommo sacerdote<br />

recita la sua orazione, poi le taglia la gola.»<br />

A Mary pareva di non poter ascoltare altro, ma senza nemmeno accorgersi<br />

di quel che provava, Wash proseguì: «Se dovesse trattarsi di un Fratello<br />

o di una Sorella che hanno tradito la Fratellanza, si procede come t'ho<br />

detto ieri. Ritenendo che siano tornati al cristianesimo, si crocifiggono capovolti».<br />

Voltatosi a guardarla, s'accorse del suo pallore e disse, sorridendo: «È un<br />

po' troppo forte per te, vero? Mi dispiace, ma sei stata tu che me l'hai chiesto.<br />

E poi, prima o dopo, queste cose dovevi saperle».<br />

«Sì... sì...» mormorò Mary, facendosi forza per proseguire nel suo progetto.<br />

«Sì, prima o poi dovevo sapere. Ma tu continua. Dimmi anche di<br />

quella spia, di quel poliziotto che avete sacrificato due mesi fa. Raccontami<br />

anche i particolari, se vuoi. Non temere, sono preparata.»<br />

E Wash le raccontò com'era stato assassinato Teddy. Quella era la sua<br />

seconda visita al tempio di Cremorne, e in quel sacrificio non aveva preso<br />

parte; si era trovato ad assisterci assieme a una ventina d'altri adepti. Ratnadatta<br />

e altri tre confratelli i cui nomi satanici erano Ruggero Bacone, Alberto<br />

Magno e Gilles de Rais avevano preparato la vittima, alla quale Abaddon<br />

aveva reciso la gola mentre Papa Onorio ne raccoglieva il sangue<br />

in un calice.<br />

Resistendo all'orrore che non l'avrebbe più abbandonata, Mary era riuscita<br />

ad ottenere quello che aveva desiderato sin dall'inizio, ma per alcuni<br />

minuti si sentì così sconvolta che non osò nemmeno muoversi. Poi, profittando<br />

di un istante in cui Wash non guardava, allungò la mano sotto il letto<br />

e spense il registratore. «Grazie, Wash» mormorò. «Ora so cosa devo aspettarmi<br />

e mi sarà più facile affrontare la prova. Tuttavia non riesco a frenarmi,<br />

a non rabbrividire all'idea di una morte così orribile.»<br />

Con sua sorpresa, Wash tentò di consolarla: «Oh, non è poi una morte<br />

così atroce come credi. Quel tipo era stato sottratto al profondo stato ipnotico<br />

nel quale l'avevano sprofondato solo dieci minuti prima che diventasse<br />

carne da macello. Cosa vuoi che sia mai di fronte alla prospettiva d'un medico<br />

che ti diagnostica un cancro, all'essere torturati sino a quando il cuore<br />

ti cede come facevano i giapponesi ai nostri prigionieri catturati sui campi<br />

di battaglia nel Pacifico?».

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