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30.01.2013 Views

spetto al tradizionale romanzo "diabolico": Wheatley aggiorna la sua materia e ci dimostra in maniera rocambolesca che il progetto del male può attuarsi anche in piena era atomica, anzi spaziale; forse i congegni più sofisticati e micidiali della tecnologia contemporanea ne sono gli strumenti. Maestro del suspense, riesce a costruire una trama serrata e drammatica che comincia con toni da giallo, contiene addirittura un lato spionistico e raggiunge il culmine nei momenti in cui vengono descritti i rituali proibiti, che ne sono il pezzo forte. Questa tendenza ad allargare i confini del romanzo nero Wheatley l'aveva già mostrata in passato: vi è tutto un lato della sua produzione in cui l'occulto si mescola ad altri elementi, tratti dalla storia contemporanea o dalla cronaca. Così, ha scritto romanzi di guerra e magia nera; di intrigo e satanismo; di complotti internazionali e terrore. Ma il punto di forza di tutti rimane l'evocazione di un mondo proibito e che pure si nasconde dietro il velo della realtà di tutti i giorni; Wheatley è il vero predecessore dei romanzi satanici degli anni Settanta, da Rosemary's Baby a L'esorcista. Nato a Londra nel 1897, ereditò nel 1926 l'azienda del padre (un commerciante di vini) ma cominciò a scrivere presto romanzi e racconti. Il suo primo libro, The Forbidden Territory del 1933, ebbe notevole successo e lo convinse a dedicarsi alla professione di scrittore. Dennis Wheatley ha pubblicato romanzi storici, d'intrigo, di fantascienza e d'avventura, oltre alle storie puramente fantastiche che si dividono in due categorie; magia nera e "mondi perduti". In quest'ultimo sottogenere, glorioso nell'Inghilterra vittoriana di H. Rider Haggard e Conan Doyle, Wheatley ha pubblicato fra l'altro: The Fabulous Valley (1934), The Found Atlantis (1936), Uncharted Seas (1938) e The Man Who Missed the War (1943). I romanzi magici o satanici cominciarono nel 1935 con The Devil Rides Out (in Italia Il battesimo del diavolo), il cui seguito, del 1941, è Strange Conflict. Seguirono: The Haunting of Toby Jugg (1948), To the Devil a Daughter (1953, portato sullo schermo di recente con Christopher Lee), The Ka of Gifford Hillary (1956), il presente The Satanist (1960) e nel 1964 The Used Dark Forces, che descrive gli sforzi di Hitler per vincere la guerra con l'aiuto della stregoneria. Al mondo della magia Wheatley ha dedicato anche un saggio, The Devil and All His Works del 1971. Curatore di numerose antologie del terrore, ha diretto per la Sphere Books una collana di letteratura nera intitolata The Dennis Wheatley Library of the Occult (a partire dal 1973). I suoi racconti brevi sono raggruppati nell'antologia Gunmen, Gallants and Ghosts che ri-

sale al 1943. Dennis Wheatley, l'autore che "ha portato la magia alle masse" (e in inglese c'è un divertente gioco di parole, perché masses vuol dire anche messe, come messe nere) è scomparso nel 1977 dopo oltre quarant'anni di successi. Si dirà che è uno scrittore snob, che è superato per certi aspetti del suo stile e del modo di intendere i rapporti sociali o umani; ma quando il rituale comincia, quando la vittima (specie se femminile) viene portata sull'altare del caprone, quando si abbassano le luci e comincia l'orrendo sacrificio, saremmo pronti a giurare di essere anche noi fra quelle mura festonate di rosso, vicino a quell'ara, con in mano la coppa del sangue. Perché la magia, nei romanzi neri di Wheatley, "si vede". 1 Un incarico pericoloso Giuseppe Lippi L'ufficio del colonnello Verney occupava l'ultimo piano d'un alto palazzo a Londra. In quel momento il colonnello era seduto alla scrivania ed esaminava la fotografia del corpo nudo d'un uomo sulla trentina. Le corde avevano lasciato segni scuri sui polsi e le caviglie, la testa era piegata di sbieco e il collo era quasi spiccato dal busto con un'orribile ferita che si allungava da un orecchio all'altro. «Qui c'è di mezzo il Diavolo» disse il colonnello, posando la fotografia. «Ne sono convinto davvero.» «Parecchi diavoli, se vuole il mio parere, signore» replicò l'ispettore Thompson, che sedeva di fronte al colonnello. «Ce ne deve essere voluta per conciare così il povero Morden, prima di tagliargli la gola.» «Non ho detto un diavolo, ma 'Il Diavolo'... Lucifero, Satana o comunque voglia chiamare l'indistruttibile potere del Male che sin dal giorno della Creazione tenta di distruggere il genere umano.» L'ispettore era stato trasferito alla Sezione Speciale da pochi mesi soltanto e non era molto pratico del genere di lavoro che vi si svolgeva sotto la direzione di Verney. Come nelle altre sezioni dei Servizi Segreti, il lavoro consisteva nella raccolta d'informazioni, ma senza mai intraprendere azioni legali. Ogni qualvolta si rendeva necessario un procedimento, il caso veniva trasferito alla Sezione Speciale, che doveva intervenire. Morden era stato uno dei giovani agenti alle dipendenze del colonnello e Thompson era andato sin lì da Scotland Yard per riferire ciò che sapeva sul caso. Ma il

sale al 1943. Dennis Wheatley, l'autore che "ha portato la magia alle masse"<br />

(e in inglese c'è un divertente gioco di parole, perché masses vuol dire<br />

anche messe, come messe nere) è scomparso nel 1977 dopo oltre quarant'anni<br />

di successi. Si dirà che è uno scrittore snob, che è superato per certi<br />

aspetti del suo stile e del modo di intendere i rapporti sociali o umani; ma<br />

quando il rituale comincia, quando la vittima (specie se femminile) viene<br />

portata sull'altare del caprone, quando si abbassano le luci e comincia l'orrendo<br />

sacrificio, saremmo pronti a giurare di essere anche noi fra quelle<br />

mura festonate di rosso, vicino a quell'ara, con in mano la coppa del sangue.<br />

Perché la magia, nei romanzi neri di Wheatley, "si vede".<br />

1<br />

Un incarico pericoloso<br />

Giuseppe Lippi<br />

L'ufficio del colonnello Verney occupava l'ultimo piano d'un alto palazzo<br />

a Londra. In quel momento il colonnello era seduto alla scrivania ed esaminava<br />

la fotografia del corpo nudo d'un uomo sulla trentina. Le corde<br />

avevano lasciato segni scuri sui polsi e le caviglie, la testa era piegata di<br />

sbieco e il collo era quasi spiccato dal busto con un'orribile ferita che si allungava<br />

da un orecchio all'altro.<br />

«Qui c'è di mezzo il Diavolo» disse il colonnello, posando la fotografia.<br />

«Ne sono convinto davvero.»<br />

«Parecchi diavoli, se vuole il mio parere, signore» replicò l'ispettore<br />

Thompson, che sedeva di fronte al colonnello. «Ce ne deve essere voluta<br />

per conciare così il povero Morden, prima di tagliargli la gola.»<br />

«Non ho detto un diavolo, ma 'Il Diavolo'... Lucifero, Satana o comunque<br />

voglia chiamare l'indistruttibile potere del Male che sin dal giorno della<br />

Creazione tenta di distruggere il genere umano.»<br />

L'ispettore era stato trasferito alla Sezione Speciale da pochi mesi soltanto<br />

e non era molto pratico del genere di lavoro che vi si svolgeva sotto la<br />

direzione di Verney. Come nelle altre sezioni dei Servizi Segreti, il lavoro<br />

consisteva nella raccolta d'informazioni, ma senza mai intraprendere azioni<br />

legali. Ogni qualvolta si rendeva necessario un procedimento, il caso veniva<br />

trasferito alla Sezione Speciale, che doveva intervenire. Morden era stato<br />

uno dei giovani agenti alle dipendenze del colonnello e Thompson era<br />

andato sin lì da Scotland Yard per riferire ciò che sapeva sul caso. Ma il

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