club satanista - Thule-italia.net
club satanista - Thule-italia.net club satanista - Thule-italia.net
Teddy era sposato da quattr'anni, quando l'avevano assassinato. Se Mary era rimasta incinta prima, doveva esserle capitato quand'era ancora molto giovane, quando non aveva ancora vent'anni. Più che disprezzo, quella constatazione muoveva a pietà. E Barney ricordava le parole di C.B., secondo il quale Mary, in gioventù, aveva conosciuto le durezze della vita. Trattandosi di una donna intelligente, senza l'assillo dei problemi economici, non ci si poteva fidare delle apparenze. L'intelligenza connaturata la metteva in grado di trarre profitto dall'educazione ricevuta... o forse, come aveva detto Verney, si era fatta le ossa nella maniera più dura e aveva saputo profittare dell'esperienza. Eppure no. Quelle supposizioni non s'addicevano a una ragazza da cabaret, e C.B. era stato chiaro su un punto: Mary non era stata una prostituta di professione, ma una bella ragazza che, a quanto sembrava, aveva avuto necessità di qualche guadagno extra. Ma proprio questo aspetto rendeva più difficile una giustificazione, perché pareva di capire che non era stata spinta dal bisogno, bensì dal desiderio del superfluo, della vanità. Insomma, sotto il profilo morale la scelta pareva ancora più turpe e Barney non sapeva più cosa pensare, se quel risvolto alleviava o aggravava la colpa. Per quel che riguardava il presente, doveva ammettere che Verney era stato molto obiettivo verso di lei, affermando che, da giovane, aveva avuto una vita grama. Se non altro, si poteva arguire che non avesse tratto soddisfazione dalla vita promiscua condotta in gioventù. Per il presente si poteva dedurne che non avrebbe tratto maggior piacere da un'esperienza del genere subita ad opera d'un gruppo di satanisti depravati, ma nemmeno così la sua immagine morale usciva migliorata dall'avventura nella quale era andata a cacciarsi a occhi aperti, come aveva affermato il colonnello, secondo il quale Mary era scesa nell'arena pronta a subire quell'affronto, per spiacevole che fosse, per sconfiggere coraggiosamente il male e non per altra ragione. Ma chi avrebbe potuto biasimarla per questo? Lui, se non altro, non ne aveva il diritto. Si erano incontrati il cinque aprile e da allora era trascorso un mese appena; di intimità fra loro si poteva parlare soltanto da una settimana e ancora nulla lasciava credere che lei fosse disposta a diventare la sua amante e tanto meno che potessero o volessero fidanzarsi. Insomma, Mary era libera da ogni impegno e poteva disporre di se stessa come meglio desiderava e lui non poteva accusarla di tradimento nei propri confronti.
Dopo aver vagato alla cieca per circa un'ora, Barney si riprese e si disse che doveva togliersela dalla testa, e che per riuscirci doveva buttarsi a capofitto nel lavoro. La sera del sabato avrebbe dovuto prendere parte all'irruzione della polizia nel tempio dei satanisti e allora l'avrebbe rivista, e avrebbe dovuto rivederla anche in seguito per gli interrogatori e per la stesura dei verbali. Ma durante quegli incontri avrebbe dovuto fare il possibile per nascondere le emozioni confuse che la sua presenza avrebbe sicuramente suscitato sotto la maschera di un'allegra amicizia, poi si sarebbe scusato prendendo a pretesto gli impegni di lavoro per giustificare la mancanza di altri inviti, di altri appuntamenti. Chiuso il caso, non sarebbe stato più costretto a vederla e non l'avrebbe cercata più. E dunque, prima incominciava a togliersela dalla testa e meglio era. Ma per quanto ci provasse, Barney non riusciva a dimenticarla. Per tutto quel giorno, e per tutto il giovedì e il venerdì che seguirono, per buona parte delle tre notti nelle ore di veglia, non riuscì a togliersela di mente se non per pochi minuti di seguito. Quando pensava a lei, a volte si diceva che era soltanto una puttana nata e cresciuta, bella e giovane sì, ma non migliore per questo; una di quelle che, durante la notte, scendono dal letto per andare a frugare nelle tasche dei clienti ubriachi che se le sono portate a letto; oppure la vedeva vittima innocente di un qualche lenone che la strapazzava senza remissione e la sfruttava e viveva dei suoi guadagni disonesti. Nei suoi sogni a occhi aperti gli pareva, qualche volta, di vederla assieme ai satanisti con la bocca tinta del vino rosso ingurgitato, lo sguardo eccitato per gli afrodisiaci che le avevano propinato, che gozzovigliava allegra e soddisfatta nell'orgia più sfrenata; altre volte se l'immaginava sola soletta intenta a combattere una battaglia disperata, costretta a nascondere la paura e il ribrezzo dinnanzi agli uomini che la costringevano a sottomettersi chissà mai a quali oscenità. Ma a dispetto di tutta la crudezza di quelle immagini, Barney non riusciva a mentire su un punto: l'amava. Più che mai, proprio in quei momenti, sentiva acuto il desiderio di fissare ancora quegli occhi azzurri, di udire ancora la sua risata, di contemplare ancora quel comportamento eretto, quel passo elastico e sicuro, di riudirne la voce con quel lieve accento irlandese che gli era così familiare, di stringerla ancora fra le proprie braccia. Tutto ciò sarebbe stato ancora possibile, purché Mary non si lasciasse andare del tutto prima dell'irruzione della polizia fissata per la sera del sabato. Nulla poteva impedirgli di riprendere la relazione al punto in cui era
- Page 233 and 234: istanti dopo, varcata la soglia, us
- Page 235 and 236: vanti a sé un bicchiere di gin ros
- Page 237 and 238: Verney, «questo è il signor Brown
- Page 239 and 240: che sto delirando o chissà cosa. C
- Page 241 and 242: magia nera nel sud della Francia. I
- Page 243 and 244: dare i frutti sperati lui potrebbe
- Page 245 and 246: ilità di tenersi fuori dai guai e
- Page 247 and 248: nazionale ci impone metodi dai qual
- Page 249 and 250: mente è occupata in altre cose; al
- Page 251 and 252: «Per farlo condannare» disse Vern
- Page 253 and 254: l'auto del maggiore per andare ad a
- Page 255 and 256: migliaia e migliaia di chilometri.
- Page 257 and 258: notava alcun segno d'attività. E n
- Page 259 and 260: Usciti Otto e il caporale, Verney f
- Page 261 and 262: signor Khune farà del suo meglio p
- Page 263 and 264: l'impressione di volersi far perdon
- Page 265 and 266: Invece non c'era. Ripensandoci, ram
- Page 267 and 268: Barney portava sempre in tasca un a
- Page 269 and 270: «No... Almeno, non so niente di si
- Page 271 and 272: segretario generale della Confedera
- Page 273 and 274: nel Kent, domenica pomeriggio, per
- Page 275 and 276: organizzazioni, che dev'essere stat
- Page 277 and 278: «Rapita! E lei, come lo sa?» «Sa
- Page 279 and 280: lungata da casa. Se, uscendo, si fo
- Page 281 and 282: «Sieda!» replicò Verney, con ton
- Page 283: il solo sospetto che fosse uscita a
- Page 287 and 288: particolari dell'impresa. Finito ch
- Page 289 and 290: non ci fosse tornata era la prova i
- Page 291 and 292: «Ma sono Lord Lame!» rispose Barn
- Page 293 and 294: frire le pene dell'inferno senza am
- Page 295 and 296: non era adatta, che non poteva dive
- Page 297 and 298: pinta di bianco; c'era un cancello
- Page 299 and 300: per fare non sapeva bene che razza
- Page 301 and 302: ture. E mentre la guardava sorriden
- Page 303 and 304: ziazione, aveva pensato che quel pa
- Page 305 and 306: che trattava della politica del gov
- Page 307 and 308: «Eccome!» esclamò Washington, pa
- Page 309 and 310: giorno d'oggi, ma non è vero. E so
- Page 311 and 312: zione. Prima dello scoppio della gu
- Page 313 and 314: sciata la porta spalancata, attese
- Page 315 and 316: di scappare per i campi, oppure res
- Page 317 and 318: «Piantala! Lo so che volevi scappa
- Page 319 and 320: «Non mi ci proverò nemmeno» fu p
- Page 321 and 322: distribuire dollari a piene mani ne
- Page 323 and 324: dere, ma per loro basta che le cose
- Page 325 and 326: sorridendo soddisfatto di sé. «E
- Page 327 and 328: scono quando vuoi, basta ordinarli
- Page 329 and 330: genere di cerimonie. Accendi la rad
- Page 331 and 332: Niente. Mary poteva sollevare i pie
- Page 333 and 334: trai offrire una vittima per il sac
Dopo aver vagato alla cieca per circa un'ora, Barney si riprese e si disse<br />
che doveva togliersela dalla testa, e che per riuscirci doveva buttarsi a capofitto<br />
nel lavoro. La sera del sabato avrebbe dovuto prendere parte all'irruzione<br />
della polizia nel tempio dei satanisti e allora l'avrebbe rivista, e avrebbe<br />
dovuto rivederla anche in seguito per gli interrogatori e per la stesura<br />
dei verbali. Ma durante quegli incontri avrebbe dovuto fare il possibile<br />
per nascondere le emozioni confuse che la sua presenza avrebbe sicuramente<br />
suscitato sotto la maschera di un'allegra amicizia, poi si sarebbe scusato<br />
prendendo a pretesto gli impegni di lavoro per giustificare la mancanza<br />
di altri inviti, di altri appuntamenti. Chiuso il caso, non sarebbe stato più<br />
costretto a vederla e non l'avrebbe cercata più. E dunque, prima incominciava<br />
a togliersela dalla testa e meglio era.<br />
Ma per quanto ci provasse, Barney non riusciva a dimenticarla. Per tutto<br />
quel giorno, e per tutto il giovedì e il venerdì che seguirono, per buona parte<br />
delle tre notti nelle ore di veglia, non riuscì a togliersela di mente se non<br />
per pochi minuti di seguito. Quando pensava a lei, a volte si diceva che era<br />
soltanto una puttana nata e cresciuta, bella e giovane sì, ma non migliore<br />
per questo; una di quelle che, durante la notte, scendono dal letto per andare<br />
a frugare nelle tasche dei clienti ubriachi che se le sono portate a letto;<br />
oppure la vedeva vittima innocente di un qualche lenone che la strapazzava<br />
senza remissione e la sfruttava e viveva dei suoi guadagni disonesti. Nei<br />
suoi sogni a occhi aperti gli pareva, qualche volta, di vederla assieme ai satanisti<br />
con la bocca tinta del vino rosso ingurgitato, lo sguardo eccitato per<br />
gli afrodisiaci che le avevano propinato, che gozzovigliava allegra e soddisfatta<br />
nell'orgia più sfrenata; altre volte se l'immaginava sola soletta intenta<br />
a combattere una battaglia disperata, costretta a nascondere la paura e il ribrezzo<br />
dinnanzi agli uomini che la costringevano a sottomettersi chissà<br />
mai a quali oscenità.<br />
Ma a dispetto di tutta la crudezza di quelle immagini, Barney non riusciva<br />
a mentire su un punto: l'amava. Più che mai, proprio in quei momenti,<br />
sentiva acuto il desiderio di fissare ancora quegli occhi azzurri, di udire<br />
ancora la sua risata, di contemplare ancora quel comportamento eretto,<br />
quel passo elastico e sicuro, di riudirne la voce con quel lieve accento irlandese<br />
che gli era così familiare, di stringerla ancora fra le proprie braccia.<br />
Tutto ciò sarebbe stato ancora possibile, purché Mary non si lasciasse<br />
andare del tutto prima dell'irruzione della polizia fissata per la sera del sabato.<br />
Nulla poteva impedirgli di riprendere la relazione al punto in cui era