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30.01.2013 Views

Teddy era sposato da quattr'anni, quando l'avevano assassinato. Se Mary era rimasta incinta prima, doveva esserle capitato quand'era ancora molto giovane, quando non aveva ancora vent'anni. Più che disprezzo, quella constatazione muoveva a pietà. E Barney ricordava le parole di C.B., secondo il quale Mary, in gioventù, aveva conosciuto le durezze della vita. Trattandosi di una donna intelligente, senza l'assillo dei problemi economici, non ci si poteva fidare delle apparenze. L'intelligenza connaturata la metteva in grado di trarre profitto dall'educazione ricevuta... o forse, come aveva detto Verney, si era fatta le ossa nella maniera più dura e aveva saputo profittare dell'esperienza. Eppure no. Quelle supposizioni non s'addicevano a una ragazza da cabaret, e C.B. era stato chiaro su un punto: Mary non era stata una prostituta di professione, ma una bella ragazza che, a quanto sembrava, aveva avuto necessità di qualche guadagno extra. Ma proprio questo aspetto rendeva più difficile una giustificazione, perché pareva di capire che non era stata spinta dal bisogno, bensì dal desiderio del superfluo, della vanità. Insomma, sotto il profilo morale la scelta pareva ancora più turpe e Barney non sapeva più cosa pensare, se quel risvolto alleviava o aggravava la colpa. Per quel che riguardava il presente, doveva ammettere che Verney era stato molto obiettivo verso di lei, affermando che, da giovane, aveva avuto una vita grama. Se non altro, si poteva arguire che non avesse tratto soddisfazione dalla vita promiscua condotta in gioventù. Per il presente si poteva dedurne che non avrebbe tratto maggior piacere da un'esperienza del genere subita ad opera d'un gruppo di satanisti depravati, ma nemmeno così la sua immagine morale usciva migliorata dall'avventura nella quale era andata a cacciarsi a occhi aperti, come aveva affermato il colonnello, secondo il quale Mary era scesa nell'arena pronta a subire quell'affronto, per spiacevole che fosse, per sconfiggere coraggiosamente il male e non per altra ragione. Ma chi avrebbe potuto biasimarla per questo? Lui, se non altro, non ne aveva il diritto. Si erano incontrati il cinque aprile e da allora era trascorso un mese appena; di intimità fra loro si poteva parlare soltanto da una settimana e ancora nulla lasciava credere che lei fosse disposta a diventare la sua amante e tanto meno che potessero o volessero fidanzarsi. Insomma, Mary era libera da ogni impegno e poteva disporre di se stessa come meglio desiderava e lui non poteva accusarla di tradimento nei propri confronti.

Dopo aver vagato alla cieca per circa un'ora, Barney si riprese e si disse che doveva togliersela dalla testa, e che per riuscirci doveva buttarsi a capofitto nel lavoro. La sera del sabato avrebbe dovuto prendere parte all'irruzione della polizia nel tempio dei satanisti e allora l'avrebbe rivista, e avrebbe dovuto rivederla anche in seguito per gli interrogatori e per la stesura dei verbali. Ma durante quegli incontri avrebbe dovuto fare il possibile per nascondere le emozioni confuse che la sua presenza avrebbe sicuramente suscitato sotto la maschera di un'allegra amicizia, poi si sarebbe scusato prendendo a pretesto gli impegni di lavoro per giustificare la mancanza di altri inviti, di altri appuntamenti. Chiuso il caso, non sarebbe stato più costretto a vederla e non l'avrebbe cercata più. E dunque, prima incominciava a togliersela dalla testa e meglio era. Ma per quanto ci provasse, Barney non riusciva a dimenticarla. Per tutto quel giorno, e per tutto il giovedì e il venerdì che seguirono, per buona parte delle tre notti nelle ore di veglia, non riuscì a togliersela di mente se non per pochi minuti di seguito. Quando pensava a lei, a volte si diceva che era soltanto una puttana nata e cresciuta, bella e giovane sì, ma non migliore per questo; una di quelle che, durante la notte, scendono dal letto per andare a frugare nelle tasche dei clienti ubriachi che se le sono portate a letto; oppure la vedeva vittima innocente di un qualche lenone che la strapazzava senza remissione e la sfruttava e viveva dei suoi guadagni disonesti. Nei suoi sogni a occhi aperti gli pareva, qualche volta, di vederla assieme ai satanisti con la bocca tinta del vino rosso ingurgitato, lo sguardo eccitato per gli afrodisiaci che le avevano propinato, che gozzovigliava allegra e soddisfatta nell'orgia più sfrenata; altre volte se l'immaginava sola soletta intenta a combattere una battaglia disperata, costretta a nascondere la paura e il ribrezzo dinnanzi agli uomini che la costringevano a sottomettersi chissà mai a quali oscenità. Ma a dispetto di tutta la crudezza di quelle immagini, Barney non riusciva a mentire su un punto: l'amava. Più che mai, proprio in quei momenti, sentiva acuto il desiderio di fissare ancora quegli occhi azzurri, di udire ancora la sua risata, di contemplare ancora quel comportamento eretto, quel passo elastico e sicuro, di riudirne la voce con quel lieve accento irlandese che gli era così familiare, di stringerla ancora fra le proprie braccia. Tutto ciò sarebbe stato ancora possibile, purché Mary non si lasciasse andare del tutto prima dell'irruzione della polizia fissata per la sera del sabato. Nulla poteva impedirgli di riprendere la relazione al punto in cui era

Dopo aver vagato alla cieca per circa un'ora, Barney si riprese e si disse<br />

che doveva togliersela dalla testa, e che per riuscirci doveva buttarsi a capofitto<br />

nel lavoro. La sera del sabato avrebbe dovuto prendere parte all'irruzione<br />

della polizia nel tempio dei satanisti e allora l'avrebbe rivista, e avrebbe<br />

dovuto rivederla anche in seguito per gli interrogatori e per la stesura<br />

dei verbali. Ma durante quegli incontri avrebbe dovuto fare il possibile<br />

per nascondere le emozioni confuse che la sua presenza avrebbe sicuramente<br />

suscitato sotto la maschera di un'allegra amicizia, poi si sarebbe scusato<br />

prendendo a pretesto gli impegni di lavoro per giustificare la mancanza<br />

di altri inviti, di altri appuntamenti. Chiuso il caso, non sarebbe stato più<br />

costretto a vederla e non l'avrebbe cercata più. E dunque, prima incominciava<br />

a togliersela dalla testa e meglio era.<br />

Ma per quanto ci provasse, Barney non riusciva a dimenticarla. Per tutto<br />

quel giorno, e per tutto il giovedì e il venerdì che seguirono, per buona parte<br />

delle tre notti nelle ore di veglia, non riuscì a togliersela di mente se non<br />

per pochi minuti di seguito. Quando pensava a lei, a volte si diceva che era<br />

soltanto una puttana nata e cresciuta, bella e giovane sì, ma non migliore<br />

per questo; una di quelle che, durante la notte, scendono dal letto per andare<br />

a frugare nelle tasche dei clienti ubriachi che se le sono portate a letto;<br />

oppure la vedeva vittima innocente di un qualche lenone che la strapazzava<br />

senza remissione e la sfruttava e viveva dei suoi guadagni disonesti. Nei<br />

suoi sogni a occhi aperti gli pareva, qualche volta, di vederla assieme ai satanisti<br />

con la bocca tinta del vino rosso ingurgitato, lo sguardo eccitato per<br />

gli afrodisiaci che le avevano propinato, che gozzovigliava allegra e soddisfatta<br />

nell'orgia più sfrenata; altre volte se l'immaginava sola soletta intenta<br />

a combattere una battaglia disperata, costretta a nascondere la paura e il ribrezzo<br />

dinnanzi agli uomini che la costringevano a sottomettersi chissà<br />

mai a quali oscenità.<br />

Ma a dispetto di tutta la crudezza di quelle immagini, Barney non riusciva<br />

a mentire su un punto: l'amava. Più che mai, proprio in quei momenti,<br />

sentiva acuto il desiderio di fissare ancora quegli occhi azzurri, di udire<br />

ancora la sua risata, di contemplare ancora quel comportamento eretto,<br />

quel passo elastico e sicuro, di riudirne la voce con quel lieve accento irlandese<br />

che gli era così familiare, di stringerla ancora fra le proprie braccia.<br />

Tutto ciò sarebbe stato ancora possibile, purché Mary non si lasciasse<br />

andare del tutto prima dell'irruzione della polizia fissata per la sera del sabato.<br />

Nulla poteva impedirgli di riprendere la relazione al punto in cui era

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