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30.01.2013 Views

convincersi che non era partita per andare in vacanza; e siccome nel bagno c'era tutto il necessario per la toeletta del mattino, che non era uscita nemmeno con l'intenzione di pernottare fuori. Ormai seriamente preoccupato per quel che poteva esserle accaduto, Barney uscì guardingo e, richiuso con cura, scese a pianterreno. Nel seminterrato, in quello che Mary aveva definito un antro, viveva una coppia di coniugi non particolarmente simpatici, i Coggins, che fungevano da portinai. L'uomo lavorava fuori, e quando tornava si prestava per piccoli servizi, se lo pagavano; la moglie restava a casa ed era lei che sbrigava le poche faccende e che faceva, se richiesta, qualcosa per gli inquilini. Barney la trovò che stava disponendo la biancheria da stirare. La donna sollevò le sopracciglia folte e lo fissò piuttosto infastidita, prima d'apostrofarlo: «Giovanotto, si può sapere cosa vuole, lei, che entra così nella guardiola?». Barney la fissò un istante, poi, sfoderando il suo sorriso più disarmante, rispose: «Sono un amico della signora Mauriac e sono preoccupato per lei. Non è in casa, e penso che sia assente da due o tre giorni. Lei non sa dov'è andata? Non le ha lasciato detto nulla?». «Quello che fanno gli inquilini non mi riguarda» replicò sgarbatamente la Coggins, sorridendo con gioia maligna. «Se la signora voleva farglielo sapere dove andava, gliel'avrebbe detto lei, le pare?» Barney ne aveva incontrate altre come lei e sapeva come trattarle. Con voce tagliente replicò: «La scomparsa della signora Mauriac potrebbe nascondere qualcosa di grave che lei non immagina nemmeno. Perciò o lei si decide a rispondere alle mie domande subito, garbatamente, e mi dice la verità, oppure mi rivolgo alla polizia. E quando verranno qui loro, lei risponderà, eccome!». «Signore!» esclamò la Coggins, spaventata, ma anche incuriosita dalla piega che stava prendendo l'interrogatorio. «Non l'avranno mica assassinata, vero?» «Spero sinceramente di no. Ma adesso risponda: quando l'ha vista l'ultima volta?» «Sabato, verso l'una dopo mezzogiorno. Un fioraio aveva mandato dei fiori in una lunga scatola e io glieli ho portati. Tutte quelle scale!... Glielo dico io, quelle scale mi faranno morire. Però m'ha dato uno scellino per il disturbo. Io lo sapevo che me l'avrebbe dato.» «E non ha idea di quel che possa esserle successo, dopo averle consegnato i fiori?»

«No... Almeno, non so niente di sicuro. Però c'è stato quel signore di colore che è venuto a chiedere di lei verso le sei del pomeriggio.» «Cosa?» sbottò Barney, suo malgrado. La donna si strinse nelle spalle e fiutando la possibilità di dargli un dispiacere replicò maligna, sfoderando un sorriso di superiorità: «Non l'avrei mai creduto che una come lei potesse mettersi con un uomo di colore. Ma come si fa a giudicare le persone, le pare? C'è chi dice che quelli di colore sono più maschi, in un certo senso, che non i bianchi, e molte ragazze li preferiscono così. Naturalmente...». «Le sue convinzioni non m'interessano» replicò seccamente Barney, interrompendola. «Com'era quell'uomo? E la signora si è incontrata con lui?» «Be', non era proprio un uomo di colore. Insomma, voglio dire che non era un negro, con tutti quei capelli ricci. Era soltanto un caffellatte. Una specie d'indiano, immagino, e pareva proprio una persona educata. Qui, la gente che viene a trovare un inquilino sale e va a suonare direttamente alla porta dell'interessato. Invece quello ha suonato e ha suonato ancora per chiamare me. Io sono salita decisa a dirgli il fatto suo, ma lui ha risposto che aveva suonato non so quante volte per chiamare la signora Mauriac, e che lei non aveva risposto, e mi ha domandato se sapevo quando sarebbe tornata. Naturalmente, gli ho detto che non ne avevo la minima idea e lui mi ha chiesto il permesso di attenderla lì nell'entrata e io gli ho risposto che poteva fare come gli pareva, che nessuna legge glielo impediva di aspettare lì, in fondo alla scala. Circa un'ora dopo, quando sono risalita per portare una bottiglia di wishky al signore del secondo piano, quello che tutti chiamano colonnello, l'altro non c'era più e io ho pensato che fosse tornata e che fosse uscita direttamente con lui.» «Grazie.» Barney girò sui tacchi e, risalito dallo scantinato, uscì. Non dubitava minimamente che il «gentiluomo di colore», come aveva detto la portinaia, fosse Ratnadatta, ma cosa mai poteva aver indotto Margot ad uscire ancora con quell'uomo? Non certo per ripicca, per fargli un dispetto. Non poteva essersi rimangiata la promessa di non rivederlo più solo per quel motivo! Ma anche se fosse stata quella la ragione, perché da allora non era tornata più a casa? Che l'indiano l'avesse ipnotizzata e che adesso la trattenesse a forza nel covo della setta a Cremorne? In ogni caso, pareva proprio che Ratnadatta, l'uomo che era andato a prenderla a casa il sabato sera, fosse il responsabile della sua scomparsa.

convincersi che non era partita per andare in vacanza; e siccome nel bagno<br />

c'era tutto il necessario per la toeletta del mattino, che non era uscita nemmeno<br />

con l'intenzione di pernottare fuori. Ormai seriamente preoccupato<br />

per quel che poteva esserle accaduto, Barney uscì guardingo e, richiuso<br />

con cura, scese a pianterreno.<br />

Nel seminterrato, in quello che Mary aveva definito un antro, viveva una<br />

coppia di coniugi non particolarmente simpatici, i Coggins, che fungevano<br />

da portinai. L'uomo lavorava fuori, e quando tornava si prestava per piccoli<br />

servizi, se lo pagavano; la moglie restava a casa ed era lei che sbrigava le<br />

poche faccende e che faceva, se richiesta, qualcosa per gli inquilini.<br />

Barney la trovò che stava disponendo la biancheria da stirare. La donna<br />

sollevò le sopracciglia folte e lo fissò piuttosto infastidita, prima d'apostrofarlo:<br />

«Giovanotto, si può sapere cosa vuole, lei, che entra così nella guardiola?».<br />

Barney la fissò un istante, poi, sfoderando il suo sorriso più disarmante,<br />

rispose: «Sono un amico della signora Mauriac e sono preoccupato per lei.<br />

Non è in casa, e penso che sia assente da due o tre giorni. Lei non sa dov'è<br />

andata? Non le ha lasciato detto nulla?».<br />

«Quello che fanno gli inquilini non mi riguarda» replicò sgarbatamente<br />

la Coggins, sorridendo con gioia maligna. «Se la signora voleva farglielo<br />

sapere dove andava, gliel'avrebbe detto lei, le pare?»<br />

Barney ne aveva incontrate altre come lei e sapeva come trattarle. Con<br />

voce tagliente replicò: «La scomparsa della signora Mauriac potrebbe nascondere<br />

qualcosa di grave che lei non immagina nemmeno. Perciò o lei si<br />

decide a rispondere alle mie domande subito, garbatamente, e mi dice la<br />

verità, oppure mi rivolgo alla polizia. E quando verranno qui loro, lei risponderà,<br />

eccome!».<br />

«Signore!» esclamò la Coggins, spaventata, ma anche incuriosita dalla<br />

piega che stava prendendo l'interrogatorio. «Non l'avranno mica assassinata,<br />

vero?»<br />

«Spero sinceramente di no. Ma adesso risponda: quando l'ha vista l'ultima<br />

volta?»<br />

«Sabato, verso l'una dopo mezzogiorno. Un fioraio aveva mandato dei<br />

fiori in una lunga scatola e io glieli ho portati. Tutte quelle scale!... Glielo<br />

dico io, quelle scale mi faranno morire. Però m'ha dato uno scellino per il<br />

disturbo. Io lo sapevo che me l'avrebbe dato.»<br />

«E non ha idea di quel che possa esserle successo, dopo averle consegnato<br />

i fiori?»

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