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30.01.2013 Views

menti che sta conducendo per conto proprio. Esperimenti che dovrebbero servire per cambiare il mondo, per instaurare un nuovo stato di cose, per migliorare le condizioni di tutti i popoli al di qua e al di là della cortina di ferro, per porre fine all'equilibrio del terrore e alla minaccia incombente di un olocausto nucleare. Ma ecco che incomincia. Così potrete giudicare voi stessi.» Forsby accese il mangianastri, riempì i bicchieri di un ottimo vino di porto dorato e sedette. Nell'ora e mezzo che seguì si alzò soltanto per cambiare i nastri, e tutti e tre rimasero in ascolto quasi senza commentare. Tutte le registrazioni iniziavano con brontolii, con urla, imprecazioni e proteste spesso seguite da una tiritera incomprensibile per divenire subito dopo più calme, una conversazione di due voci diverse le cui parole erano ora comprensibili, anche se non sempre scandite. S'udiva l'inglese di Otto, privo d'ogni inflessione, d'ogni accento straniero tanto da parer quella la sua lingua materna. Anche Lothar si esprimeva in inglese, ma parlava con una tonalità leggermente nasale e con un netto accento straniero. Otto era quasi sempre in collera; Lothar, quasi sempre bonario e persuasivo, cercava di blandirlo e solo raramente s'abbandonava a qualche breve scoppio di collera, ma nelle ultime registrazioni passava addirittura alle minacce. Quando i nastri registrati terminarono, Forsby spense l'apparecchio e versò per tutti whisky e soda, poi tornò a sedersi. «Dick, avevi ragione dicendo che Lothar ne ha piene le tasche del comunismo e dei comunisti» disse Verney. «Se si potesse prestar fede a quel che dice, verrebbe da pensare che nutre la segreta speranza che la Russia aggredisca la NATO al fine di stabilire un nuovo ordine più o meno in linea coi principi nazisti nell'Europa occidentale e negli Stati Uniti. Comunque, sembra che sia giunto alla conclusione secondo la quale gli uomini del Cremlino non sarebbero disposti a seguire questa linea di condotta, ma preferiscano una linea politica capace di destabilizzare e rovinare definitivamente le democrazie affermando innanzi tutto il proprio predominio in Asia e in Africa, chiudendone i mercati all'Occidente.» «A me, quel Lothar è sembrato un megalomane» disse Barney. «Secondo me, quello vuole conseguire soltanto un potere personale e vuole scatenare una qualche catastrofe prima che sia troppo tardi per lui. Una catastrofe in cui possa recitare la parte del protagonista.» «Non sono completamente d'accordo con lei» replicò Forsby. «Sì, può essere nel giusto affermando che non va più d'accordo coi capi comunisti perché la loro politica tira le cose per le lunghe e prima che incominci a

dare i frutti sperati lui potrebbe non essere più di questo mondo. Però mi sembra di capire che il suo scopo, anche se non dichiarato, sia quello d'instaurare un nuovo ordine mondiale. Quand'ero in Spagna, durante la guerra civile, ho potuto avere diversi scambi d'opinione con numerosi anarchici. Bene! Le idee espresse da Lothar hanno molti punti di contatto con le idee di quegli uomini. È la solita dottrina fritta e rifritta secondo la quale, sconfitto il male una volta per tutte, allora verrà il regno del bene. Insomma, vogliono distruggere ogni forma di governo per poter ricominciare dalle ceneri.» «Che sia un distruttore non c'è dubbio» disse Verney, cupo. «Ma io, comunque, penso che tutto quel "bene dell'umanità", quella "fratellanza fra le nazioni" siano solo uno specchietto per le allodole. Indipendentemente da quello che dice, che sia una spia sovietica è un fatto indiscutibile.» «Penso anch'io» disse Forsby, che però non sembrava convinto del tutto. «Lo penso anche se, a un certo punto, afferma di non voler più tornare in Russia, adesso che è riuscito ad uscirne.» «Andiamo, Dick! Andiamo! Se non fosse una spia dei russi, che motivi avrebbe mai per volere quella formula a tutti i costi? Se non fosse una spia russa, e noi sappiamo che lo è, per quale altra nazione potrebbe lavorare?» «Cento contro uno che lei ha ragione, signore» disse Barney. «Però non dobbiamo dimenticare che quel Lothar è anche uno scienziato, né che prima di lavorare per i russi ha lavorato per gli Stati Uniti e per la Germania nazista. Insomma, non penso che si possa escludere la eventualità che abbia idee tutte sue che gli frullano nella testa e che voglia quel carburante per usarlo magari per un razzo o per chissà quali altri scopi.» «Giovanotto, lei è fuori strada in questo caso» disse Verney. «Quelle formule sono incredibilmente complicate. Nessun privato al mondo, nessun singolo individuo riuscirebbe a sfruttarle, a farle funzionare nella pratica.» Forsby scosse la testa. «Su questo particolare non sono d'accordo con te. Gli ingredienti necessari per fare quel carburante se li può procurare chiunque, basta che si rivolga a qualche grossa industria chimica. L'unico segreto sta nel dosaggio dei singoli componenti. Costa caro, questo è certo, ma sono sicuro che quel tipo potrebbe metterlo assieme senza incorrere in accuse per violazione di segreti di stato in tanti paesi che non fanno parte dell'Alleanza Atlantica, come la Svezia, la Svizzera, la Spagna per citarne alcuni soltanto. E se avesse i mezzi per sostenere la spesa, nulla gli impedirebbe di costruire qualche tipo di aeromobile, magari rivoluzionario ri-

dare i frutti sperati lui potrebbe non essere più di questo mondo. Però mi<br />

sembra di capire che il suo scopo, anche se non dichiarato, sia quello d'instaurare<br />

un nuovo ordine mondiale. Quand'ero in Spagna, durante la guerra<br />

civile, ho potuto avere diversi scambi d'opinione con numerosi anarchici.<br />

Bene! Le idee espresse da Lothar hanno molti punti di contatto con le idee<br />

di quegli uomini. È la solita dottrina fritta e rifritta secondo la quale, sconfitto<br />

il male una volta per tutte, allora verrà il regno del bene. Insomma,<br />

vogliono distruggere ogni forma di governo per poter ricominciare dalle<br />

ceneri.»<br />

«Che sia un distruttore non c'è dubbio» disse Verney, cupo. «Ma io, comunque,<br />

penso che tutto quel "bene dell'umanità", quella "fratellanza fra le<br />

nazioni" siano solo uno specchietto per le allodole. Indipendentemente da<br />

quello che dice, che sia una spia sovietica è un fatto indiscutibile.»<br />

«Penso anch'io» disse Forsby, che però non sembrava convinto del tutto.<br />

«Lo penso anche se, a un certo punto, afferma di non voler più tornare in<br />

Russia, adesso che è riuscito ad uscirne.»<br />

«Andiamo, Dick! Andiamo! Se non fosse una spia dei russi, che motivi<br />

avrebbe mai per volere quella formula a tutti i costi? Se non fosse una spia<br />

russa, e noi sappiamo che lo è, per quale altra nazione potrebbe lavorare?»<br />

«Cento contro uno che lei ha ragione, signore» disse Barney. «Però non<br />

dobbiamo dimenticare che quel Lothar è anche uno scienziato, né che prima<br />

di lavorare per i russi ha lavorato per gli Stati Uniti e per la Germania<br />

nazista. Insomma, non penso che si possa escludere la eventualità che abbia<br />

idee tutte sue che gli frullano nella testa e che voglia quel carburante<br />

per usarlo magari per un razzo o per chissà quali altri scopi.»<br />

«Giovanotto, lei è fuori strada in questo caso» disse Verney. «Quelle<br />

formule sono incredibilmente complicate. Nessun privato al mondo, nessun<br />

singolo individuo riuscirebbe a sfruttarle, a farle funzionare nella pratica.»<br />

Forsby scosse la testa. «Su questo particolare non sono d'accordo con te.<br />

Gli ingredienti necessari per fare quel carburante se li può procurare<br />

chiunque, basta che si rivolga a qualche grossa industria chimica. L'unico<br />

segreto sta nel dosaggio dei singoli componenti. Costa caro, questo è certo,<br />

ma sono sicuro che quel tipo potrebbe metterlo assieme senza incorrere in<br />

accuse per violazione di segreti di stato in tanti paesi che non fanno parte<br />

dell'Alleanza Atlantica, come la Svezia, la Svizzera, la Spagna per citarne<br />

alcuni soltanto. E se avesse i mezzi per sostenere la spesa, nulla gli impedirebbe<br />

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