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30.01.2013 Views

tare, doveva agire in fretta o rassegnarsi a restare. Decidendo di sfidare il destino, scostò le lenzuola e, scesa dal letto, andò verso l'armadio. Avvicinatasi, si vide riflessa nello specchio. Tornando dalla passeggiata a Wimbledon Common, era truccata come sempre da quando era diventata la signora Margot Mauriac, ma le lacrime recenti avevano guastato il trucco rendendola orribile, rigandole le guance. Comprendendo di non poter non destare sospetti in chi l'avesse incontrata mentre usciva, Mary entrò nel bagno per mettere rimedio a quel disastro e si lavò gli occhi, il volto. E fu una fortuna, ché altrimenti l'avrebbero sorpresa mentre si vestiva. Rientrando in camera da letto dopo essersi lavata, l'altro uscio si apriva e Onorio entrava. Sul braccio la sacerdotessa recava un manto di velo cosparso di stelle, in mano teneva un paio di sandali argentati e una maschera, nell'altra un bicchiere pieno per metà di vino color dell'ambra. Con un sospiro di sollievo per averla scampata appena, Mary tornò ad infilarsi nel letto mentre la sacerdotessa drappeggiava il manto sulla spalliera d'una sedia, sulla quale posava i sandali e la maschera. Infine, avvicinatasi col bicchiere in mano, le disse: «Abaddon è molto dispiaciuto di saperti tanto sconvolta, Avevi recitato così bene la tua parte con Mister X che pensavamo che ti fossi ripresa completamente dopo la brutta esperienza di poco prima. Comunque, è anche vero che gli effetti di certe scosse al sistema nervoso si risentono dopo un po'. Ora Abaddon desidera con tutto il cuore che tu sia in grado di godere pienamente la nostra festa di questa sera e ti manda questo cordiale». «Cos'è?» domandò Mary, fissando sospettosa il bicchiere. «È uno dei nostri preparati segreti ed ha proprietà meravigliose. Bevilo, e fra una mezz'oretta appena ti sentirai completamente ristorata, ti sembrerà d'avere il mondo in mano e sarai pronta per qualunque cosa.» Fra le sette e un quarto e le otto Mary aveva bevuto due bicchieri di vino delfico con Ratnadatta, sulla terrazza sovrastante il giardino; ne aveva bevuto un terzo mentre giaceva in quel letto. Il vino era servito egregiamente a riscaldarla, aveva attutito le sue ansie, ma l'aggressione di Abaddon ne aveva annullato gli effetti, aveva distrutto in lei ogni eccitazione derivante dal pensiero di quel che l'attendeva. Ed ora Mary era convinta che il vino contenesse un altro, più potente afrodisiaco, e quella era l'ultima cosa che potesse desiderare in quel frangente. Scuotendo energicamente la testa, Mary replicò: «No, grazie. Preferisco non bere più. Sono sfata in bagno per rinfrescarmi un poco e già mi sento

meglio. Per le dieci sarò pronta e starò benone». «Forse. Ma questo ti farà sentire ancora più in forma. Su, bevilo.» «No, davvero» protestò Mary. «Non è necessario.» «Devi berlo» replicò Onorio, sul cui volto apparve una piega severa. «Abaddon ha detto che, osservandoti poco fa, ha scoperto in te un'avversione improvvisa dinnanzi alla prospettiva di servire nel tempio questa sera. È comprensibile che lo shock ti abbia spogliata temporaneamente di ogni normale desiderio sessuale, ma è imperativo che tu sia in grado di recitare la tua parte con buona volontà e con vigore. Se tu fallissi in questo, proprio la notte della tua iniziazione, sarebbe interpretato come un insulto flagrante contro Satana Nostro Signore.» «lo... io sarò perfettamente a posto, quando verrà il momento. Te lo prometto.» «Forse ora ne sei convinta, ma lo shock che hai subito ti ha provata molto. È necessario che ti fortifichi, altrimenti crollerai esausta molto prima dello spuntare del nuovo giorno.» «Ma se mi sentissi stanca, se non ce la facessi più, potrei sempre fermarmi e riposare; smettere di danzare e restare a guardare gli altri che si divertono.» Un sorriso gelido increspò le labbra di Onorio. «Mia cara, sono convinta che sai di essere molto bella. Una delle due donne che sarà iniziata assieme a te è di mezza età. L'altra, . benché sia giovane e bella, non può nemmeno paragonarsi a te per bellezza. Sono sicura che almeno la metà dei fratelli presenti alla festa di questa sera vorranno giacere, a turno, con te.» 15 Uomini senza pietà Mary sbiancò, quasi che tutto il sangue fosse defluito, di colpo, dal viso, ma poi la collera la vinse e sbottò: «No! Non può essere vero! Ratnadatta mi ha detto che avrei potuto scegliere uno sconosciuto. Questo sì, ma non... non che avrei dovuto sottomettermi a tutti gli uomini che mi volessero». La sacerdotessa si strinse nelle spalle. «Capita che certi conversi che promettono bene nella fede satanica mostrino una certa ripugnanza al pensiero di quel che li attende nel corso delle nostre feste. Ratnadatta è un buon psicologo. Senza alcun dubbio avrà compreso che questo era il caso tuo e piuttosto che rischiare di perderti per la nostra causa avrà pensato di

tare, doveva agire in fretta o rassegnarsi a restare. Decidendo di sfidare il<br />

destino, scostò le lenzuola e, scesa dal letto, andò verso l'armadio.<br />

Avvicinatasi, si vide riflessa nello specchio. Tornando dalla passeggiata<br />

a Wimbledon Common, era truccata come sempre da quando era diventata<br />

la signora Margot Mauriac, ma le lacrime recenti avevano guastato il trucco<br />

rendendola orribile, rigandole le guance. Comprendendo di non poter<br />

non destare sospetti in chi l'avesse incontrata mentre usciva, Mary entrò<br />

nel bagno per mettere rimedio a quel disastro e si lavò gli occhi, il volto.<br />

E fu una fortuna, ché altrimenti l'avrebbero sorpresa mentre si vestiva.<br />

Rientrando in camera da letto dopo essersi lavata, l'altro uscio si apriva e<br />

Onorio entrava.<br />

Sul braccio la sacerdotessa recava un manto di velo cosparso di stelle, in<br />

mano teneva un paio di sandali argentati e una maschera, nell'altra un bicchiere<br />

pieno per metà di vino color dell'ambra.<br />

Con un sospiro di sollievo per averla scampata appena, Mary tornò ad<br />

infilarsi nel letto mentre la sacerdotessa drappeggiava il manto sulla spalliera<br />

d'una sedia, sulla quale posava i sandali e la maschera. Infine, avvicinatasi<br />

col bicchiere in mano, le disse: «Abaddon è molto dispiaciuto di saperti<br />

tanto sconvolta, Avevi recitato così bene la tua parte con Mister X che<br />

pensavamo che ti fossi ripresa completamente dopo la brutta esperienza di<br />

poco prima. Comunque, è anche vero che gli effetti di certe scosse al sistema<br />

nervoso si risentono dopo un po'. Ora Abaddon desidera con tutto il<br />

cuore che tu sia in grado di godere pienamente la nostra festa di questa sera<br />

e ti manda questo cordiale».<br />

«Cos'è?» domandò Mary, fissando sospettosa il bicchiere.<br />

«È uno dei nostri preparati segreti ed ha proprietà meravigliose. Bevilo,<br />

e fra una mezz'oretta appena ti sentirai completamente ristorata, ti sembrerà<br />

d'avere il mondo in mano e sarai pronta per qualunque cosa.»<br />

Fra le sette e un quarto e le otto Mary aveva bevuto due bicchieri di vino<br />

delfico con Ratnadatta, sulla terrazza sovrastante il giardino; ne aveva bevuto<br />

un terzo mentre giaceva in quel letto. Il vino era servito egregiamente<br />

a riscaldarla, aveva attutito le sue ansie, ma l'aggressione di Abaddon ne<br />

aveva annullato gli effetti, aveva distrutto in lei ogni eccitazione derivante<br />

dal pensiero di quel che l'attendeva. Ed ora Mary era convinta che il vino<br />

contenesse un altro, più potente afrodisiaco, e quella era l'ultima cosa che<br />

potesse desiderare in quel frangente.<br />

Scuotendo energicamente la testa, Mary replicò: «No, grazie. Preferisco<br />

non bere più. Sono sfata in bagno per rinfrescarmi un poco e già mi sento

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