club satanista - Thule-italia.net

club satanista - Thule-italia.net club satanista - Thule-italia.net

thule.italia.net
from thule.italia.net More from this publisher
30.01.2013 Views

facendo strada verso il salotto. «Non è andata bene come avrei desiderato. Ero riuscito a stento a carpirlo ad una specie di trota lessata e fredda, e si capiva che non vedeva l'ora di tornare a cucinarsela. È lampante come il sole che quell'uomo dà la caccia a chiunque gli capiti a tiro, purché abbia qualcosa d'interessante: denaro, posizione sociale, bellezza... e fa di tutto per accalappiarlo nella sua rete. Nel caso mio, giocavo tutto sul mio titolo nobiliare e penso che abbia funzionato, almeno in parte, visto che non mi ha proprio scartato del tutto. Comunque, mi è sembrato di capire che, almeno per ora, ha già troppa carne al fuoco, costretto com'è ad occuparsi di lei e di quell'altra che pareva la figlia di Creso. Ho fatto appena allusione al fatto che, secondo me, i medium della signora Wardeel mi sembravano un tantino sospetti, ma sapevo che gli yogi che hanno superato lo stadio di maestri possono davvero operare portenti. Poi ho avanzato l'ipotesi che lui, essendo indiano, forse conosceva, qui a Londra, qualcuno dei suoi compatrioti che coltivava quella nobile arte.» «E lui, cos'ha risposto?» «Che non ne conosceva affatto, perché non si è mai dedicato allo yoga.» Mary distolse gli occhi da lui, ma fu per un attimo soltanto. «Ma che strano» mormorò. Il sorriso di Barney non aveva niente d'ironico, niente di accusatorio. «Non è detto. Può darsi che non mi ritenesse un soggetto adatto per praticare lo yoga. Ha detto d'essere in contatto con occultisti che avevano superato un più alto grado d'iniziazione che non quelli che potevo incontrare a casa della signora Wardeel e che forse, in seguito, avrebbe potuto trovare il modo di presentarmi a qualcuno di loro. Comunque, prima di approfondire il discorso pensava che avrei potuto trarre profitto per migliorare le mie conoscenze frequentando le sedute della signora per un altro mesetto almeno.» «Capisco. E lei pensa di seguire il suo consiglio?» «Certo, se insiste... Ma siccome sono capace anch'io di vendere bene la mia mercanzia, spero di riuscire a persuaderlo a stringere i tempi sin dalla prossima settimana. Ma ora dimentichiamoci di lui e parliamo d'altro. Sa, non ho avuto il tempo per mettere qualcosa nello stomaco prima di recarmi dalla Wardeel, e adesso sono affamato addirittura» La cena era già pronta. Lieta di pensare ad altro, Mary lo fece accomodare, poi tornò in fretta in cucina. Come primo, siccome il tempo era rinfrescato, aveva preparato una zuppa di pomodori, alla quale aggiunse una

uona razione di crema. Mentre si dava da fare, pensava a Barney e non poteva negare che era stato gentile sorvolando sul fatto che nel circolo di Ratnadatta non praticavano lo yoga e anche in seguito, quando aveva preferito non dilungarsi troppo sul fatto che l'indiano l'aveva praticamente respinto. Mary era contenta che Ratnadatta avesse rifiutato di presentare Barney al tempio, che altrimenti avrebbe scoperto cosa facevano i satanisti, avrebbe scoperto che lei aveva mentito. Due settimane prima, decisa a mostrargli che era una donna emancipata e senza fisime, aveva incominciato a raccontargli le esperienze appena fatte e solo l'incidente banale del bicchiere di vino rovesciato l'aveva indotta a ritrattare tutto, a insistere che aveva scherzato. Adesso era contenta di quella decisione, nata da una paura sciocca. Ne era lieta perché nel frattempo il suo atteggiamento verso di lui era cambiato in maniera che nemmeno lei avrebbe saputo spiegare. Se Barney avesse scoperto che Ratnadatta l'aveva indotta a sottoporsi a quella cerimonia, se ne sarebbe vergognata. Si sarebbe vergognata anche perché Barney avrebbe scoperto che era venuta meno alla promessa di non rivederlo, ma se gliel'avesse chiesto, non se la sarebbe sentita di promettere che non sarebbe più tornata al tempio con l'indiano. Quei pensieri poco lieti dileguarono ben presto, cancellati dalla parlantina spensierata di Barney che elogiava la bontà della cena e divideva con lei un'altra bottiglia di ottimo Hack. Finito di cenare, sedettero uno accanto all'altro sul divano, e Mary pensava che, avendolo baciato lei, spontaneamente, la domenica sera prima di lasciarlo, lui ora non si sarebbe lasciato trattenere da scrupoli cavaliereschi e avrebbe preso l'iniziativa tentando di farla sua. Mary se l'aspettava e, in un certo senso, lo desiderava. Dimenticato il motivo iniziale che l'aveva indotta a ricercare la sua amicizia, era pronta, ma spinta da un impulso tipicamente femminile di rinviare quel momento, fosse pure di poco, accese una sigaretta e domandò: «Di cosa trattava la conferenza, questa sera?». «Parlavano del Vedanta e di come la teosofia si riallacci alle antiche, sacre scritture dell'Induismo. Devo dire che la spiegazione non m'ha certo invogliato a intraprendere lo studio della mitologia indiana per passatempo, ma, se non altro, mi è parsa più sensata delle chiacchiere dell'ultima volta sul Vecchio Koot Hoomi e sul Maestro Conte. La seconda parte dello spettacolo è stata più che altro un fallimento. Hanno collocato una grande tavola al centro della sala, alla quale si sono sedute sei persone e un me-

facendo strada verso il salotto.<br />

«Non è andata bene come avrei desiderato. Ero riuscito a stento a carpirlo<br />

ad una specie di trota lessata e fredda, e si capiva che non vedeva l'ora<br />

di tornare a cucinarsela. È lampante come il sole che quell'uomo dà la caccia<br />

a chiunque gli capiti a tiro, purché abbia qualcosa d'interessante: denaro,<br />

posizione sociale, bellezza... e fa di tutto per accalappiarlo nella sua rete.<br />

Nel caso mio, giocavo tutto sul mio titolo nobiliare e penso che abbia<br />

funzionato, almeno in parte, visto che non mi ha proprio scartato del tutto.<br />

Comunque, mi è sembrato di capire che, almeno per ora, ha già troppa carne<br />

al fuoco, costretto com'è ad occuparsi di lei e di quell'altra che pareva la<br />

figlia di Creso. Ho fatto appena allusione al fatto che, secondo me, i medium<br />

della signora Wardeel mi sembravano un tantino sospetti, ma sapevo<br />

che gli yogi che hanno superato lo stadio di maestri possono davvero operare<br />

portenti. Poi ho avanzato l'ipotesi che lui, essendo indiano, forse conosceva,<br />

qui a Londra, qualcuno dei suoi compatrioti che coltivava quella<br />

nobile arte.»<br />

«E lui, cos'ha risposto?»<br />

«Che non ne conosceva affatto, perché non si è mai dedicato allo yoga.»<br />

Mary distolse gli occhi da lui, ma fu per un attimo soltanto. «Ma che<br />

strano» mormorò.<br />

Il sorriso di Barney non aveva niente d'ironico, niente di accusatorio.<br />

«Non è detto. Può darsi che non mi ritenesse un soggetto adatto per praticare<br />

lo yoga. Ha detto d'essere in contatto con occultisti che avevano superato<br />

un più alto grado d'iniziazione che non quelli che potevo incontrare a<br />

casa della signora Wardeel e che forse, in seguito, avrebbe potuto trovare il<br />

modo di presentarmi a qualcuno di loro. Comunque, prima di approfondire<br />

il discorso pensava che avrei potuto trarre profitto per migliorare le mie<br />

conoscenze frequentando le sedute della signora per un altro mesetto almeno.»<br />

«Capisco. E lei pensa di seguire il suo consiglio?»<br />

«Certo, se insiste... Ma siccome sono capace anch'io di vendere bene la<br />

mia mercanzia, spero di riuscire a persuaderlo a stringere i tempi sin dalla<br />

prossima settimana. Ma ora dimentichiamoci di lui e parliamo d'altro. Sa,<br />

non ho avuto il tempo per mettere qualcosa nello stomaco prima di recarmi<br />

dalla Wardeel, e adesso sono affamato addirittura»<br />

La cena era già pronta. Lieta di pensare ad altro, Mary lo fece accomodare,<br />

poi tornò in fretta in cucina. Come primo, siccome il tempo era rinfrescato,<br />

aveva preparato una zuppa di pomodori, alla quale aggiunse una

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!