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club satanista - Thule-italia.net

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Tung-fang Shuo fissava Mary con un sorriso bonario negli occhi neri obliqui,<br />

ma la maschera nascondeva la sua espressione. «In questo momento<br />

provo tanta tristezza per te. Sei molto bella, ed è un peccato che una bella<br />

donna sia costretta a indossare abiti che sminuiscono la sua bellezza, che<br />

cancellano il desiderio che gli uomini potrebbero provare per lei. Però tu<br />

sei ancora cristiana, e perciò devi indossare una livrea da cristiana.»<br />

Mary indossò docilmente il saio di tela grezza, e intanto Tung-fang Shuo<br />

tirava fuori da sotto la sedia un paio di scarpe così grosse e grezze, fatte di<br />

cuoio così spesso da somigliare a scarponi da calciatori leggermente abbassati<br />

alla caviglia. Mary sedette, e la cinesina l'aiutò a infilare i piedi<br />

scalzi in quelle mostruosità esageratamente larghe per lei. Quando si alzò e<br />

fece per muovere un passo, uno soltanto, poco mancò che non cadesse e il<br />

piede appena sollevato ricadde con un tonfo.<br />

Le suole di quelle orribili calzature dovevano essere zavorrate con lastre<br />

di piombo.<br />

Nel frattempo la contessa frugava tra la ferraglia che consisteva di un assortimento<br />

di antichi ceppi e di catene, di ma<strong>net</strong>te rugginose. Assieme, le<br />

due donne le strinsero i ferri alle caviglie, poi le ma<strong>net</strong>te ai polsi e, finito<br />

che ebbero e ritiratesi di qualche passo, la squadrarono ben bene e la contessa<br />

disse: «Credo che un mantello del numero due sia la misura che fa<br />

per lei».<br />

«Sì» rispose Tung-fang Shuo. «I suoi piedi sono un pochino più lunghi<br />

dei miei. Penso che un paio di sandali del numero cinque dovrebbe andarle<br />

bene.» Poi, rivolgendosi a Mary: «Siedi e aspetta il nostro ritorno. Non ci<br />

metteremo molto. Dobbiamo solo spogliarci».<br />

Dopo che furono uscite, Mary si guardò nello specchio e si trovò più<br />

sciatta e repellente di quel che aveva immaginato. Il saio informe la rendeva<br />

più bassa e più tozza, nascondeva tutto il suo fisico attraente e lo rendeva<br />

sgraziato; i capelli tirati dietro la nuca rendevano spoglio e inespressivo<br />

il viso; il colorito era ancora quello di una bruna. Su quel particolare aveva<br />

trasgredito gli ordini di Ratnadatta, temendo che se si fosse spogliata d'ogni<br />

trucco, egli notasse la pelle troppo chiara e s'insospettisse pensando<br />

che aveva voluto truccarsi per non farsi riconoscere.<br />

La contessa e Tung-fang Shuo tornarono in meno di dieci minuti. Indossavano<br />

tutt'e due un mantello trasparente, sandali d'argento e una giarrettiera<br />

di velluto nero allacciata sotto il ginocchio sinistro. Ora che la vedeva<br />

senza essere soggetta all'effetto della droga leggera che le avevano propinato<br />

il sabato prima, Mary trovava la contessa, col corpo ossuto e la pelle

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