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club satanista - Thule-italia.net

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Appena entrati, l'indiano guidò Mary oltre il bellissimo salone sino ad<br />

una stanza a pianterreno, con le pareti nascoste da una quantità di libri, alcuni<br />

dei quali elegantemente rilegati, altri che parevano molto antichi. Il<br />

pavimento era ricoperto di folti tappeti e la stanza nel suo insieme era ammobiliata<br />

come lo studio privato di una persona molto ricca. Alcuni schedari,<br />

un dittafono e una macchina per scrivere su un tavolo in un angolo<br />

inducevano a pensare che servisse anche come ufficio. Dietro una scrivania<br />

pesantemente intarsiata, sulla quale troneggiava un gruppo bronzeo,<br />

rappresentante un satiro che violenta un capra, copia dell'originale ritrovato<br />

a Pompei e conservato fra i cimeli non esposti al pubblico in un museo<br />

di Napoli, stava Abaddon.<br />

Il Sommo Sacerdote indossava un abito scuro da passeggio. Mary si disse<br />

che così abbigliato somigliava più che mai a un vescovo. Abaddon si alzò,<br />

al suo ingresso, le andò incontro accogliendola con un sorriso affascinante<br />

e, presala per mano, la condusse ad una sedia e, fattala accomodare,<br />

disse: «Benvenuta, figlia mia». Poi, data una sbirciatina a Ratnadatta: «Nostro<br />

Fratello Sàsìn mi ha parlato molto di lei. Egli è convinto che lei sia<br />

una di quelle persone che sono antiche nel tempo e che i suoi piedi siano<br />

fermamente posati sul retto Sentiero. Pensa che lei sia matura per l'avanzamento<br />

e pensa che le si debbano assicurare, a tempo debito, quei poteri<br />

che possono metterla in grado di servire con profitto Satana Nostro Signore.<br />

Ma prima devo esaminarla personalmente. Per poterla accettare come<br />

neofita occorre che io confermi l'opinione di Sàsìn».<br />

Per circa cinque minuti Abaddon continuò a rivolgerle tutta una serie di<br />

domande alle quali Mary rispose con voce sommessa, augurandosi in cuor<br />

suo che le risposte fossero quelle che lui desiderava, regolandosi sulla base<br />

dei suggerimenti impliciti nelle raccomandazioni ricevute da Ratnadatta<br />

durante gli incontri precedenti.<br />

Abaddon aveva occhi grandi, azzurro chiari, che la fissavano intensamente.<br />

Una volta o due durante il breve interrogatorio, di fronte ad una<br />

bugia più difficile delle altre, Mary cercò di distogliere lo sguardo da quegli<br />

occhi pe<strong>net</strong>ranti e non ci riuscì. Sotto quello sguardo intenso, convinta<br />

che Abaddon le leggesse dentro, che s'accorgesse che mentiva, fu sul punto<br />

di lasciarsi prendere dal panico. Alla fine quella specie di lezione di catechesi<br />

terminò.<br />

Abaddon pareva soddisfatto. Rivoltosi a Ratnadatta, il Sommo Sacerdote<br />

disse: «La mia lettura della nostra giovane amica rivela che essa è ancora<br />

turbata da certi timori, da certi dubbi difficili da cancellare. Simili timori,

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