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club satanista - Thule-italia.net

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minaccia.<br />

E Lothar affermava che il potere era l'unica cosa che contasse. C'era,<br />

forse, qualcosa di preferibile alla possibilità di giocare un ruolo decisivo<br />

nella costruzione d'un ordine nuovo che l'intera razza umana avrebbe dovuto<br />

seguire quando il futuro Stato Universale avrebbe finito per affermarsi?<br />

Lui era deciso ad essere fra i protagonisti, e siccome non aveva<br />

dimenticato l'affetto che ci univa sin dalla nascita, auspicava con tutto il<br />

cuore che mi unissi a lui nella prospettiva dell'inevitabile trionfo.<br />

Trapelò soltanto allora lo scopo della sua visita clandestina in Inghilterra,<br />

tenuto segreto a tutti tranne che ad un alto funzionario dell'Ambasciata<br />

sovietica a Londra: era quello di condurmi a Mosca con sé. Mi disse<br />

che avrei ottenuto subito un incarico molto prestigioso e ben remunerato,<br />

che m'avrebbe consentito un tenore di vita quale non avrei mai potuto<br />

concedermi in Inghilterra, che, se lo avessi desiderato, mia moglie avrebbe<br />

potuto raggiungermi in seguito.<br />

Quello era soltanto l'inizio del programma: Lothar occupava già una<br />

posizione politica di prestigio e a tempo debito avrebbe favorito anche la<br />

mia ascesa. Non poteva specificare in che modo, ma, alludendo alla perfetta<br />

somiglianza fra noi, disse che, quando avessi imparato bene il russo,<br />

nulla ci avrebbe impedito di scambiarci i ruoli.<br />

Lothar parlava ancora, cercando di convincermi, ma io avevo già deciso<br />

di rifiutare. A prescindere dalla mia avversione per i metodi di governo<br />

caratteristici di ogni dittatura, non intendevo correre i rischi che comportava<br />

la collaborazione ai suoi progetti. Per brillante che fosse, nulla garantiva<br />

che alla lunga non avrebbe finito per infastidire qualcuno, magari<br />

meno dotato di lui, ma più potente. E allora sarebbe bastata un'inezia per<br />

farci finire in Siberia tutti e due, se non addirittura davanti al plotone d'esecuzione.<br />

Quando rifiutai, tentò di convincermi in tutti i modi, sfoggiò tutta la persuasione<br />

di cui era capace e sostenne la sua causa per circa un'ora. Vedendo<br />

che non cedevo, cambiò tattica e dalla persuasione, dalle blandizie<br />

passò alle minacce. Disse che i suoi progetti per il futuro non potevano<br />

riuscire senza la collaborazione di un sosia che lo sostituisse in certe occasioni<br />

particolari, e siccome ero l'unica persona che poteva sostituirlo<br />

senza correre il rischio che la sostituzione venisse scoperta, mi piacesse o<br />

no, dovevo seguirlo in Russia.<br />

Vedendo che continuavo a rifiutare, mi diede un ultimatum: mi lasciava<br />

tre giorni di tempo per decidere. Se allo scadere dei tre giorni non fossi

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