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30.01.2013 Views

pio. C'erano circa trenta fra uomini e donne, tutti mascherati, con addosso certi veli che era come se fossero nudi.» Berney aveva ascoltato con espressione fattasi improvvisamente cupa. Quando Mary tacque, commentò: «È, più o meno, quello che m'aspettavo. Ma accidenti, Margot, lei non deve farsi coinvolgere ulteriormente in questo genere di cose. Non deve assolutamente!». «Non lo so» replicò lei, con una spalluccia che implicava la più completa indifferenza per le preoccupazioni appena espresse da Barney. «Non ho ancora deciso. Comunque, anche se l'avessi saputo, non avrei voluto perdere lo spettacolo di ieri sera per nulla al mondo. Al confronto, quel che si vede a casa della Wardeel è roba da bambini. Ratnadatta e i suoi compari possono davvero servirsi del potere occulto e io sono proprio tentata di ritornarci, sabato prossimo. Anzi, credo che ci andrò, se troverò il coraggio d'affrontare la cerimonia d'iniziazione.» «E di cosa si tratta? Di qualcosa di semplicemente bestiale, immagino.» «Non necessariamente. Ma se accettassi, dovrei... ehm... prendere parte alle attività sociali della Fratellanza.» «Temo proprio di non capire.» «Ratnadatta mi ha permesso di guardare mentre si occupavano di cose serie, poi ha detto che, essendo la prima sera, poteva bastare così. Quando ce ne siamo andati, gli altri si accingevano a una festa, e io ho avuto la sensazione fastidiosa che quella festa, il genere di divertimento al quale si preparavano, dovesse degenerare.» «La sensazione! Margot, lei non è più una bambina! Cerchi di ragionare. Se avesse partecipato a quella festa, non c'è dubbio che l'avrebbero violentata.» Mary lo fissò sgranando su di lui gli occhioni azzurri e simulando la più completa innocenza. «Ma crede davvero che mi avrebbero usato violenza?» «Certo che lo credo. Non deve nemmeno pensarci di tornare in quel posto. Lei non ha niente da offrir loro, tranne il suo corpo, ed è proprio per quello che la corteggiano. Potrebbero anche drogarla, renderla succube in qualche modo... Ma sentiamo, mi racconti quello che ha visto... Le loro cose serie, tanto per intenderci.» Interiormente soddisfatta della sua agitazione, Mary non si fece pregare. «Prima di tutto, hanno riferito al Sommo Sacerdote sul lavoro svolto da ciascuno dopo l'ultimo convegno. Il Sommo Sacerdote pareva un uomo anziano, piacente; il tipo al quale ogni donna si sarebbe confessata volen-

tieri, senza nascondergli nulla. Poi, dopo un lungo silenzio, sono venute le manifestazioni di un genuino potere occulto. In un certo senso, devo confessare che non ho visto com'è andata esattamente, ma il Sommo Sacerdote della Fratellanza è sgusciato fuori all'improvviso di fra le tende che stanno dietro l'altare. «Pareva che tutti quanti lo temessero, e devo dire che anch'io avevo paura. Se devo giudicare da quello che ho visto, il pezzo grosso è proprio lui, il capo riconosciuto di un'organizzazione su scala mondiale, venuto a Londra soltanto per una visita. Il volto era quasi interamente coperto da una maschera cornuta, vestiva un completo nero, attillato, che lo nascondeva da capo a piedi e pareva il diavolo in persona, proprio come lo si vede in certe raffigurazioni. Fra collane, cinture e altro, addosso aveva una vera e propria fortuna in oro e gioielli. Ha ascoltato le preghiere dei fedeli convenuti nel tempio e le ha soddisfatte quasi tutte. Ha soddisfatto chi chiedeva la bellezza fisica, il denaro, la restituzione della vista e tutte le altre istanze per serie e incredibili che fossero.» Udendo quell'affermazione, Barney smise di mangiare e la fissò sorridendo: «Andiamo. Vuole forse prendermi in giro?». «No, davvero! E dopo aver soddisfatto quelle richieste è accaduta la cosa più incredibile, più orribile di tutte. Ai suoi piedi si è formata come una nuvola di fumo, dalla quale ha preso forma, si è materializzato un orrendo diavoletto nero.» Mentre parlava, Barney, presa la bottiglia di borgogna con la quale annaffiavano il gulash, stava per versare il vino nel suo bicchiere. Mary allungò la mano per prendere il bicchiere quasi colmo, ma non l'aveva ancora afferrato che Barney lo lasciava, proprio quando Mary pronunciava la parola "diavoletto". Il bicchiere cadde, versandole il contenuto in grembo. Si alzarono entrambi, commentando sgomenti l'accaduto. Un cameriere che passava in quel momento fu pronto a scostare il tavolo e mormorò qualcosa per far coraggio a Mary, che non lo ascoltava e correva già nella toeletta riservata alle signore. La tovaglia bagnata venne tolta, i piatti col gulash portati via e sostituiti con altri due. Mary era furibonda. Con l'idea fissa d'abbindolare più facilmente Barney aveva indossato il suo più bell'abito di mezza sera, nuovo di zecca, di color giallo, scelto perché essendo bruna, dava maggior perfezione, maggior risalto alla sua bellezza. Nella toeletta si tolse la gonna e la guardarobiera fece del proprio meglio

pio. C'erano circa trenta fra uomini e donne, tutti mascherati, con addosso<br />

certi veli che era come se fossero nudi.»<br />

Berney aveva ascoltato con espressione fattasi improvvisamente cupa.<br />

Quando Mary tacque, commentò: «È, più o meno, quello che m'aspettavo.<br />

Ma accidenti, Margot, lei non deve farsi coinvolgere ulteriormente in questo<br />

genere di cose. Non deve assolutamente!».<br />

«Non lo so» replicò lei, con una spalluccia che implicava la più completa<br />

indifferenza per le preoccupazioni appena espresse da Barney. «Non ho<br />

ancora deciso. Comunque, anche se l'avessi saputo, non avrei voluto perdere<br />

lo spettacolo di ieri sera per nulla al mondo. Al confronto, quel che si<br />

vede a casa della Wardeel è roba da bambini. Ratnadatta e i suoi compari<br />

possono davvero servirsi del potere occulto e io sono proprio tentata di ritornarci,<br />

sabato prossimo. Anzi, credo che ci andrò, se troverò il coraggio<br />

d'affrontare la cerimonia d'iniziazione.»<br />

«E di cosa si tratta? Di qualcosa di semplicemente bestiale, immagino.»<br />

«Non necessariamente. Ma se accettassi, dovrei... ehm... prendere parte<br />

alle attività sociali della Fratellanza.»<br />

«Temo proprio di non capire.»<br />

«Ratnadatta mi ha permesso di guardare mentre si occupavano di cose<br />

serie, poi ha detto che, essendo la prima sera, poteva bastare così. Quando<br />

ce ne siamo andati, gli altri si accingevano a una festa, e io ho avuto la<br />

sensazione fastidiosa che quella festa, il genere di divertimento al quale si<br />

preparavano, dovesse degenerare.»<br />

«La sensazione! Margot, lei non è più una bambina! Cerchi di ragionare.<br />

Se avesse partecipato a quella festa, non c'è dubbio che l'avrebbero violentata.»<br />

Mary lo fissò sgranando su di lui gli occhioni azzurri e simulando la più<br />

completa innocenza. «Ma crede davvero che mi avrebbero usato violenza?»<br />

«Certo che lo credo. Non deve nemmeno pensarci di tornare in quel posto.<br />

Lei non ha niente da offrir loro, tranne il suo corpo, ed è proprio per<br />

quello che la corteggiano. Potrebbero anche drogarla, renderla succube in<br />

qualche modo... Ma sentiamo, mi racconti quello che ha visto... Le loro<br />

cose serie, tanto per intenderci.»<br />

Interiormente soddisfatta della sua agitazione, Mary non si fece pregare.<br />

«Prima di tutto, hanno riferito al Sommo Sacerdote sul lavoro svolto da<br />

ciascuno dopo l'ultimo convegno. Il Sommo Sacerdote pareva un uomo<br />

anziano, piacente; il tipo al quale ogni donna si sarebbe confessata volen-

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