OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora

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82 Attestazioni • Roma, Aqua Marcia (Aqua Marcia 1996, p. 115, tav. I, n. 5; deposta a ridosso di un muro del I sec. a.C.) (Tav. IX, n. 1); • Roma, sbancamenti del Tevere (inediti; Museo Nazionale Romano, cassetta 25); • Roma, via Po (Messineo 1995, p. 262, fig. 6; R156 c/m, R157 c, R158 c). Cronologia I secolo a.C. (?). Analisi Gli esemplari R156 e R158, tutti da Roma Via Po, cadono nel sottogruppo chimico 1, l’esemplare R157, invece, nel 3, che contiene la maggior parte delle ceramiche prodotte dalle fornaci di La Celsa. Si tratta di ceramiche prodotte forse in area urbana e periurbana. Osservazioni L’olla non rientra strettamente nella ceramica da cucina in quanto spesso è utilizzata come cinerario. Tipo 4 b (Sutri 26) (Tav. IX, n. 2) Olla ovoide con orlo a sezione triangolare, pendente; fondo piano. Attestazioni • Macchia di Freddara (inediti; scavi Camilli; R144 c); • Monti della Tolfa, loc. Frassineta Franco (Stanco 2001, p. 110, fig. 6, I2FF9, 26, 30, 41; prima metà del II sec. a.C.); • Paliano (inedito, n. 99-63/9; R123 c); • Sutri (Duncan 1964, pp. 60-61, forma 26, fig. 11, n. 86 (R212 c/m), n. 99 (R211 c/m, entrambi dalla fornace); I sec. a.C.) (Tav. IX, n. 2; Tav. XLI, n. 3). Cronologia L’unico dato cronologico sicuro è costituito dagli esemplari di Sutri che provengono dalla fornace (fase I; I secolo a.C.). Analisi In totale sono state effettuate quattro analisi di cui due solo chimiche e due chimiche e mineralogiche. L’esemplare di Macchia di Freddara (R144) appartiene al sottogruppo chimico 5 che contiene solo esemplari di questa località. L’esemplare di Paliano (R123) cade nel sottogruppo chimico 4, insieme all’esemplare di Sutri R212. L’altro esemplare di Sutri (R211) è marginale. Le uniche due analisi mineralogiche eseguite, relative agli esemplari di Sutri, rivelano la presenza di inclusioni vulcaniche prevalenti (sanidino, clinopirosseni, biotite, plagioclasi, vetro, frammenti di roccia ofitica) senza leucite. A. III. 4. Olle ad orlo ricurvo LE CERAMICHE COMUNI A ROMA E IN AREA ROMANA (TARDA ETÀ REPUBBLICANA - PRIMA ETÀ IMPERIALE) Tipo 5 (Vicus Jugarius 61-62) (Tav. IX, nn. 3-6) Olla ad orlo a tesa, spesso ricurvo e pendente, corpo ovoide, parete talora scanalata. Attestazioni • Palestrina (inedito, scavi Soprintendenza; R338 c); • Poggio del Capitano (Varriale 1980, p. 144, PCO 82); • Roma, Vicus Jugarius (Virgili 1974-75, p. 158, fig. 6, nn. 61-62; tarda età repubblicana) (Tav. IX, nn. 5-6); • Sutri (Duncan 1965, fig. 12, A80-A84, forma 37; seconda metà II-I sec. a.C.) (Tav. IX, nn. 3-4); • Viterbo, loc. Asinello (Barbieri 1989, p. 103, fig. 13, n. 1). Cronologia Età tardo-repubblicana. Analisi L’unica analisi chimica eseguita (R338, da Palestrina) è riportabile al sottogruppo chimico 4. A. III. 5. Olle monoansate e biansate Tipo 6 (Roma, La Celsa 12a) (Tav. X, nn. 1-3) Olla con orlo estroflesso, collo cilindrico, corpo globulare, due anse impostate tra collo e spalla, fondo piano o ad anello. Attestazioni • Ostia, Terme del Nuotatore, area NE (Coletti, Pavolini 1996, p. 407, fig. 8, n. 2; strati di II sec. d.C.; gli esemplari analizzati sono inediti; R183 c, R184 c/m (analisi mineralogica effettuata anche da T. Mannoni: Mannoni 1994, pasta 34, analisi 158, gruppo III E), R185 c) (Tav. X, n. 3); • Roma, La Celsa (Carbonara, Messineo 1991, p. 195, fig. 229, n. 12a = Carbonara, Messineo 1991- 92, p. 189, fig. 248, n. 12a; I-II sec. d.C.) (Tav. X, nn. 1-2). Cronologia Ad Ostia il tipo è documentato in contesti datati dal 120-140 d.C. (area NE, contesti inediti) e non prima, mentre non risulta attestato negli strati di età severiana (Coletti comunicazione personale, si veda anche la tabella supra). In base a questi dati e ad altri inediti, la Coletti considera il tipo caratteristico del II secolo d.C. Osservazioni Le analisi eseguite nell’ambito di questo lavoro fanno propendere per un’origine laziale. Gli esemplari di Ostia, definiti boccaletti biansati, sono considerati di origine laziale o campana (Coletti, Pavolini 1996, p. 407). Analisi La composizione dei tre campioni di Ostia è molto simile e tutti i tre appartengono al sottogruppo chimico 1. L’unico esemplare sottoposto ad analisi mineralogica (R184) contiene inclusioni vulcaniche e non vulcaniche in percentuale analoga, inoltre quarzo e titanite. Tipo 7 (Gabii 23) (Tav. X, nn. 4-6)

Olla con orlo diritto, a seggiola, forse per appoggio del coperchio, o estroflesso, corpo ovoide, ansa diversamente impostata. Attestazioni • Gabii (Vegas, Martin Lopez 1982, p. 455, fig. 2, n. 23; la maggior parte della ceramica è databile ad età tardo-repubblicana) (Tav. X, n. 5); • Ostia, Piazzale delle Corporazioni (Ostia 1978, p. 271, fig. 105, n. 841; p. 286, fig. 110, nn. 1571, 1573, 1582; strato VI; età claudia; R164) (Tav. X, n. 6); • Ostia, Terme del Nuotatore (Ostia II 1969, p. 93, tav. XXI, n. 367; strati VA, VB, età flavia; Ostia III 1973, p. 45, tav. XV, fig. 24; strato VB1; età flavia); • Populonia (Bertone 1989, p. 71, fig. 18, n. 78); • Roma, Curia (Curia 1989, fig. 253, nn. 65, 67; età flavia); • Roma, Villa dei Quintili (inedito, ricognizione di superficie); • Roma, Villa di Livia (Carrara 2001, p. 187, fig. 221, nn. 84, 87); • Sutri (Duncan 1964, p. 61, fig. 12, forma 28, n. 107, n. 108; R208 c/m; dalla fornace (fase III); terzo quarto del I sec. d.C.) (Tav. X, n. 4); • Vasanello (inedito, scavi Soprintendenza, n. 17; età augustea). Cronologia Da età tardo-repubblicana ad età flavia. Analisi L’esemplare di Sutri sottoposto ad analisi ha una percentuale di CaO di 7.17; si tratta di una ceramica che può essere compresa tra le calcaree (di solito non utilizzate per cuocere). Il campione cade nel gruppo delle ceramiche di Sutri. Tipo 8 (Ostia II, 487) (Tav. XI) Olla con orlo a sezione ovale, esternamente appuntito o arrotondato, collo a sezione troncoconica, spesso separato dal resto del corpo da un listellino, ansa ad orecchio, corpo ovoidale, fondo piano che si restringe. Attestazioni • Castel Giubileo (Castel Giubileo 1976, p. 293, fig. 35, n. 240, fig. 43, n. 456; I-III sec. d.C.); • Gabii (Vegas, Martin Lopez 1982, p. 455, fig. 2, nn. 20-22; età flavia) (Tav. XI, n. 6); • Ostia, Casa delle Pareti Gialle (Ostia 1970, p. 178, fig. 87, n. 258; strato IVA4; età traianea); • Ostia, Magazzini del Museo (Ostia II 1969, p. 100, tav. LVIII, fig. 830); • Ostia, Taberna dell’Invidioso (Ostia 1978, p. 91, fig. 96, n. 98; strato VB1; termine post quem 41 d.C.); • Ostia, Terme del Nuotatore (Ostia II 1969, p. 100, tav. XXVII, nn. 487-488; strati VB2, VC; età flavia; R181 c, R182 c (Tav. XI n. 7); Ostia III 1973, p. 278, tav. LXVIII, fig. 630, strato VA1; età flavia); • Roma, Curia (Curia 1989, p. 337, fig. 256, nn. Gloria Olcese 83 103, 107, 109; età flavia) (Tav. XI, n. 5); • Roma, Esquilino (inedito; Comune di Roma, cassetta 32, n. 54365/7); • Roma, La Celsa (Carbonara, Messineo 1991, p. 195, fig. 229, n. 11 = Carbonara, Messineo 1991- 92, p. 189, fig. 248, n. 11; I-II sec. d.C.; R004, R005 c/m, R008 c; scarti) (Tav. XI, nn. 1-4); • Roma, Palatino (inedito; scavi Ciotola, R195 c/m, R196 c; inedito; scavi Carandini, età flavia); • Roma, Via Gabina (Widrig, Freed 1983, fig. 36, n. 15; ultimo ventennio del I sec. a.C.); • San Biagio (Peña 1987, pp. 169-170, fig. 5, n. 7; la maggior parte della ceramica databile al I-II sec. d.C.); • Sutri (Duncan 1964, p. 61, fig. 12, nn. 101-106, forma 27; terzo quarto del I sec. d.C.) (Tav. XI, n. 8). Cronologia La massima attestazione di questo tipo sembra registrarsi in età flavia. È probabile che esso compaia prima, come testimoniano i contesti di Roma, Via Gabina (ultimo ventennio del I sec. a.C.) e il relitto Dramont D (metà del I sec. d.C.). Ad Ostia è documentato dall’età flavia, ma anche tra il 90 e il 140 d.C. (14,9 %, con 84 esemplari) e tra il 160 e il 190 d.C. (0,7 %, con 14 esemplari) (supra,Tabella Coletti). Osservazioni Questo tipo è prodotto dalla fornace di Sutri e da quella di La Celsa (via Flaminia), dalla quale provengono recipienti in formato grande (olle) e medio/piccolo (boccali). Un esemplare appartenente a questo tipo è stato trovato nel relitto Dramont D ed è pieno di semola (Joncheray 1974, tav. V, e; metà del I secolo d.C.). Il tipo è attestato anche nel sud della Francia (Pasqualini 1983, p. 129, fig. 54,6; p. 140, p. 268, fig. 111, n. 25), comunicazione personale). Analisi Sono state effettuate sette analisi chimiche (R004, R005, R008, R181, R182, R195 e R196) e due mineralogiche (R005 e R195). Gli esemplari del Palatino cadono nel sottogruppo chimico 1, quelli della Celsa nel 3, che comprende le ceramiche prodotte nelle fornaci. Gli esemplari di Ostia (R181 e R182) cadono nel sottogruppo chimico 2. Un’olla dal Palatino (R195), inoltre, appartiene al gruppo mineralogico considerato romano. L’olla delle fornaci della Celsa si distingue mineralogicamente dallo stesso tipo prodotto a Roma per minore quantità di inclusioni vulcaniche. Si tratta di un tipo prodotto in area urbana e periurbana. Tipo 9 (Vasanello 17) (Tav. XII, nn. 1-4) Olla a collarino con orlo a tesa breve, spesso inclinata, con scanalatura interna, collo cilindrico, su cui spesso si impostano le anse. Attestazioni

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Attestazioni<br />

• <strong>Roma</strong>, Aqua Marcia (Aqua Marcia 1996, p. 115,<br />

tav. I, n. 5; deposta a ridosso di un muro del I sec.<br />

a.C.) (Tav. IX, n. 1);<br />

• <strong>Roma</strong>, sbancamenti del Tevere (inediti; Museo<br />

Nazionale <strong>Roma</strong>no, cassetta 25);<br />

• <strong>Roma</strong>, via Po (Messineo 1995, p. 262, fig. 6; R156<br />

c/m, R157 c, R158 c).<br />

Cronologia<br />

I secolo a.C. (?).<br />

Analisi<br />

Gli esemplari R156 e R158, tutti da <strong>Roma</strong> Via Po,<br />

cadono nel sottogruppo chimico 1, l’esemplare<br />

R157, invece, nel 3, che contiene la maggior parte<br />

delle <strong>ceramiche</strong> prodotte dalle fornaci di La Celsa.<br />

Si tratta di <strong>ceramiche</strong> prodotte forse in area urbana<br />

e periurbana.<br />

Osservazioni<br />

L’olla non rientra strettamente nella ceramica da<br />

cucina in quanto spesso è utilizzata come cinerario.<br />

Tipo 4 b (Sutri 26) (Tav. IX, n. 2)<br />

Olla ovoide con orlo a sezione triangolare, pendente;<br />

fondo piano.<br />

Attestazioni<br />

• Macchia di Freddara (inediti; scavi Camilli;<br />

R144 c);<br />

• Monti della Tolfa, loc. Frassineta Franco (Stanco<br />

2001, p. 110, fig. 6, I2FF9, 26, 30, 41; prima metà<br />

del II sec. a.C.);<br />

• Paliano (inedito, n. 99-63/9; R123 c);<br />

• Sutri (Duncan 1964, pp. 60-61, forma 26, fig. 11, n.<br />

86 (R212 c/m), n. 99 (R211 c/m, entrambi dalla<br />

fornace); I sec. a.C.) (Tav. IX, n. 2; Tav. XLI, n. 3).<br />

Cronologia<br />

L’unico dato cronologico sicuro è costituito dagli<br />

esemplari di Sutri che provengono dalla fornace<br />

(fase I; I secolo a.C.).<br />

Analisi<br />

In totale sono state effettuate quattro analisi di<br />

cui due solo chimiche e due chimiche e mineralogiche.<br />

L’esemplare di Macchia di Freddara (R144)<br />

appartiene al sottogruppo chimico 5 che contiene<br />

solo esemplari di questa località. L’esemplare di<br />

Paliano (R123) cade nel sottogruppo chimico 4,<br />

insieme all’esemplare di Sutri R212. L’altro esemplare<br />

di Sutri (R211) è marginale.<br />

<strong>Le</strong> uniche due analisi mineralogiche eseguite,<br />

relative agli esemplari di Sutri, rivelano la presenza<br />

di inclusioni vulcaniche prevalenti (sanidino,<br />

clinopirosseni, biotite, plagioclasi, vetro, frammenti<br />

di roccia ofitica) senza leucite.<br />

A. III. 4. Olle ad orlo ricurvo<br />

LE CERAMICHE COMUNI A ROMA E IN AREA ROMANA (TARDA ETÀ REPUBBLICANA - PRIMA ETÀ IMPERIALE)<br />

Tipo 5 (Vicus Jugarius 61-62) (Tav. IX, nn. 3-6)<br />

Olla ad orlo a tesa, spesso ricurvo e pendente,<br />

corpo ovoide, parete talora scanalata.<br />

Attestazioni<br />

• Palestrina (inedito, scavi Soprintendenza; R338<br />

c);<br />

• Poggio del Capitano (Varriale 1980, p. 144, PCO<br />

82);<br />

• <strong>Roma</strong>, Vicus Jugarius (Virgili 1974-75, p. 158,<br />

fig. 6, nn. 61-62; tarda età repubblicana) (Tav.<br />

IX, nn. 5-6);<br />

• Sutri (Duncan 1965, fig. 12, A80-A84, forma 37;<br />

seconda metà II-I sec. a.C.) (Tav. IX, nn. 3-4);<br />

• Viterbo, loc. Asinello (Barbieri 1989, p. 103, fig.<br />

13, n. 1).<br />

Cronologia<br />

Età tardo-repubblicana.<br />

Analisi<br />

L’unica analisi chimica eseguita (R338, da Palestrina)<br />

è riportabile al sottogruppo chimico 4.<br />

A. III. 5. Olle monoansate e biansate<br />

Tipo 6 (<strong>Roma</strong>, La Celsa 12a) (Tav. X, nn. 1-3)<br />

Olla con orlo estroflesso, collo cilindrico, corpo globulare,<br />

due anse impostate tra collo e spalla, fondo<br />

piano o ad anello.<br />

Attestazioni<br />

• Ostia, Terme del Nuotatore, area NE (Coletti,<br />

Pavolini 1996, p. 407, fig. 8, n. 2; strati di II sec.<br />

d.C.; gli esemplari analizzati sono inediti; R183<br />

c, R184 c/m (analisi mineralogica effettuata<br />

anche da T. Mannoni: Mannoni 1994, pasta 34,<br />

analisi 158, gruppo III E), R185 c) (Tav. X, n. 3);<br />

• <strong>Roma</strong>, La Celsa (Carbonara, Messineo 1991, p.<br />

195, fig. 229, n. 12a = Carbonara, Messineo 1991-<br />

92, p. 189, fig. 248, n. 12a; I-II sec. d.C.) (Tav. X,<br />

nn. 1-2).<br />

Cronologia<br />

Ad Ostia il tipo è documentato in contesti datati<br />

dal 120-140 d.C. (area NE, contesti inediti) e non<br />

prima, mentre non risulta attestato negli strati di<br />

età severiana (Coletti <strong>comuni</strong>cazione personale, si<br />

veda anche la tabella supra). In base a questi dati<br />

e ad altri inediti, la Coletti considera il tipo caratteristico<br />

del II secolo d.C.<br />

Osservazioni<br />

<strong>Le</strong> analisi eseguite nell’ambito di questo lavoro<br />

fanno propendere per un’origine laziale.<br />

Gli esemplari di Ostia, definiti boccaletti biansati,<br />

sono considerati di origine laziale o campana<br />

(Coletti, Pavolini 1996, p. 407).<br />

Analisi<br />

La composizione dei tre campioni di Ostia è molto<br />

simile e tutti i tre appartengono al sottogruppo<br />

chimico 1. L’unico esemplare sottoposto ad analisi<br />

mineralogica (R184) contiene inclusioni vulcaniche<br />

e non vulcaniche in percentuale analoga, inoltre<br />

quarzo e titanite.<br />

Tipo 7 (Gabii 23) (Tav. X, nn. 4-6)

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