OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora
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74 LE CERAMICHE COMUNI A ROMA E IN AREA ROMANA (TARDA ETÀ REPUBBLICANA - PRIMA ETÀ IMPERIALE) A. C E R A M I C A D A C U C I N A Per le informazioni generali sulla ceramica da cucina si rimanda al capitolo IV. Gli impasti sono stati descritti separatamente per sito di rinvenimento (catalogo degli impasti, infra). Alla voce analisi viene data informazione delle analisi chimiche e/o mineralogiche. Per una migliore comprensione dei dati di laboratorio si rimanda comunque al capitolo VII e in particolare ai paragrafi VII.5 e VII.7; inoltre alla tabella n. 7. A. I. PENTOLE (tipi 1-6) Tra la ceramica da cucina molto diffuse sono le pentole con orlo a tesa (caccabi), che costituiscono una delle forme principali della batteria da cucina di area romana in età imperiale. È documentata una grande varietà di tipi, le cui caratteristiche morfologiche cambiano a seconda dell’area di produzione e/o del periodo di fabbricazione (si vedano i capitoli IV e VI.2). A. I. 1. Pentole a tesa breve e ricurva Tipo 1 a (Vasanello 1) (Tav. I, nn. 1-8) Pentola con orlo a tesa, breve e ricurva in modo più o meno accentuato, arrotondata, talora più appuntita esteriormente, collo cilindrico e parete bombata. Attestazioni • Caere (Enei 1993, tav. 46, n. 10); • Capena (Jones 1963, p. 156, fig. 21, n. 14); • Gabii (inedito); • Ostia, Casa delle Pareti Gialle (Ostia 1970, p. 91, fig. 55, n. 112; strati I, II, III, IVC2; precedente la metà del I sec. d.C.); • Ostia, Taberna dell’Invidioso (Ostia 1978, p. 133, fig. 131, n. 273; strato IV; età traianea); • Ostia, Terme del Nuotatore (Ostia II 1969, p. 100, tav. XXVII, n. 483 (R179 c, R180 c, analisi mineralogiche effettuate da T. Mannoni: Mannoni 1994, pasta 31, gruppo III) n. 484; strati VA, VB; età flavia (Tav. I, n. 7); Ostia III 1973, p. 267, tav. LXIV, fig. 586, strato VA3; età flavia); • Paliano (inedito; ricognizioni G.A.R; R119 c, R121 c/m, R122 c, R123 c) (Tav. I, n. 6; Tav. XLI, n. 9); • Poggio del Capitano (Varriale 1980, p. 144, Pc090); • Roma, Curia (Curia 1989, p. 337, fig. 255, n. 98, fig. 255, n. 105, fig. 263, n. 218; età flavia) (Tav. I n. 8); • Roma, La Celsa (inediti; scarti di fornace R007 c, R008 c; Peña 1987, p. 349, fig. 24, n. 6); • Roma, Pendici del Palatino (inedito; scavi Carandini; età flavia; R369 c/m); (Tav. XLI, n. 4); • Roma, Tempio della Concordia (inedito, scavi Soprintendenza; R381 c/m); (Tav. XLI, n. 10); • Vasanello (inediti, scavi Soprintendenza, nn. 1-5; età augustea; R252 c/m) (Tav. I, nn. 1-5; tav. XLI, n. 5). Cronologia Età augustea/età traianea. Osservazioni Spesso queste pentole vengono usate anche come cinerari. Analisi Esistono nove analisi chimiche per questo tipo, per quattro di esse c’è anche l’analisi mineralogica. Gli esemplari di Roma-Tempio della Concordia, Vasanello e Paliano appartengono al gruppo mineralogico definito “romano”. La pentola delle pendici del Palatino (R 369) contiene molti inclusi non identificabili. Gli esemplari di Ostia (R179, R180), Paliano (R121, R122, R123), La Celsa (R007, R008) e Vasanello (R252) appartengono allo stesso insieme “Roma/Valle del Tevere”, pur suddividendosi in sottogruppi chimici, il 3 e il 4. Tipo 1 b (Ostia III, 235) (Tav. I, n. 9) Pentola simile alla precedente, ma con la tesa più marcata e pendente, il collo cilindrico più stretto rispetto alla parete e l’attacco con la parete diritta segnato esternamente da un gradino. Fondo a calotta. Attestazioni • Ostia, Terme del Nuotatore (Ostia III 1973, p. 172, tav. XXXIV, fig. 235, strato IIB; terzo-quarto decennio del III sec. d.C. con un considerevole numero di residui) (Tav. I, n. 9). A. I. 2. Pentole a tesa Questo gruppo comprende una gran varietà di recipienti dagli impasti eterogenei. Soprattutto per le pentole vale infatti il discorso della frammentazione della produzione in officine situate in aree diverse, che reinterpretavano la stessa idea di recipiente. La produzione di area urbana (e di Ostia) ha caratteristiche di impasto simili. Per la presenza di pentole prodotte in Italia centrale in area mediterranea, si vedano i capp. VI e IX; inoltre Olcese 1996a, p. 427. Per i valori chimici si vedano le tabelle nn. 3 e 7. Tipo 2 a (Roma, Concordia 1197) (Tav. II, nn. 1-6) Pentola a tesa diritta, più o meno rialzata leggermente verso l’alto o appena pendente, gola interna moderatamente accentuata. Attestazioni • Caere (Enei 1993, tav. 46, n. 13); • Castel Giubileo (Castel Giubileo 1976, p. 302, fig. 43, n. 453); • Gabii (Vegas, Martin Lopez 1982, p. 456, fig. 2, n. 28; i materiali del sito sono datati ad epoca tardo repubblicana e il tipo in questione è considerato
comune nel I sec. d.C.); • Ostia, Casa delle Pareti Gialle (Ostia 1970, p. 96, fig. 55, n. 172; strati I, II, III, IVC2; ante metà I sec. d.C.; p. 116, fig. 59, n. 165; strati I, II, IIIB3; prima della metà del I sec. d.C.); • Ostia, Piazzale delle Corporazioni (Ostia 1978, p. 289, fig. 110, nn. 1611, 1615, strato VI; età claudia); • Ostia, Taberna dell’Invidioso (Ostia 1978, p. 74, fig. 82, n. 103); • Ostia, Terme del Nuotatore (Ostia II 1969, p. 100, tav. XXVII, nn. 479-480; strati VA,VB; età flavia) (Tav. II, n. 6); • Roma, Curia (Curia 1989, p. 337, fig. 255, n. 100; età flavia); • Roma, Palatino, casa di Livia (Carettoni 1957, pp. 100-101, fig. 26, a); • Roma, Pendici del Palatino (inediti; scavi Carandini; R192 c, R193 c/m); • Roma, Tempio della Concordia (inedito, Scavi Soprintendenza, 1197; età augustea; R380 c/m) (Tav. II, n. 5); • Tusculum (Tusculum 2000, p. 31, fig. 26, n. 6; età tardo-repubblicana); • Vasanello (inediti, scavi Soprintendenza, nn. 9- 13, 160; età augustea; R253, R254 c/m) (Tav. II, nn. 1-4; Tav. XLI n. 7); • Veio, Campetti (Torelli, Pohl 1973, fig. 69, tipo V, a; II sec. a.C.- prima metà I sec. a.C. circa). Cronologia Prevalentemente età augustea, con attestazioni in età tardo-repubblicana e fino ad età flavia. Osservazioni Gli esemplari di Vasanello si presentano con angoli più marcati o più attenuati. Pentole simili sono state rinvenute a bordo del relitto della Madrague de Giens naufragata tra il 60 e il 50 a.C (Tchernia et al. 1978). Analisi Esistono quattro analisi, dal Tempio della Concordia (R 380), dalle pendici del Palatino (R192 e R193) e da Vasanello (R253). I tre campioni sottoposti ad analisi mineralogica appartengono allo stesso gruppo mineralogico, quello considerato “romano”. Il campione R253 ha inclusioni di grandi dimensioni (sanidini, quarzo e roccia silicatica). Due campioni (R253, R193) appartengono al sottogruppo chimico 4 che riunisce, tra gli altri, le analisi e le argille di Vasanello; R380 e R192 cadono rispettivamente nei sottogruppi chimici 1 e 2 (di probabile origine romana). Tipo 2 b (Ostia, Piazzale delle Corporazioni, 214) (Tav. II, n. 7) Pentola con orlo a breve tesa, ingrossato, con gola interna accentuata. Spesso è presente una patina grigia sulla parete esterna. Attestazioni • Gabii (inedito; R467 c); Gloria Olcese 75 • Ostia, Piazzale delle Corporazioni (Ostia 1978, p. 334, fig. 125, n. 214, strato V; età claudia; p. 347, fig. 130, n. 72, strato IV; età claudia) (Tav. II, n. 7). Cronologia Età claudia. Osservazioni Tipi analoghi rinvenuti ad Albintimilium, sottoposti ad analisi, sono risultati di origine centro-italica (Olcese 1993, analisi 6740, 6741, 6742, 6751). Analisi L’unica analisi chimica effettuata per questo tipo su di un campione da Gabii (R467) cade al di fuori dell’insieme Roma/Valle del Tevere e si colloca invece nella parte destra della cluster, dove si ritrovano le ceramiche della zona sud/sud-est di Roma e alcuni campioni marginali. Tipo 3 a (Gabii 29) (Tav. III, nn. 1-3) Pentola con orlo a tesa diritta, a sezione quadrangolare nell’estremità esterna; parete diritta, carena accentuata, fondo a calotta. Attestazioni • Bolsena (Santrot et al. 1992, fig. 3, n. 454; Bolsena VII 1995, p. 178, fig. 55, n. 454; I sec. a.C.prima metà del I sec. d.C.?) (Tav. III, n. 3); • Gabii (Vegas, Martin Lopez 1982, p. 456, fig. 2, n. 29; I sec. d.C.; R461 c) (Tav. III, n. 1); • La Storta - Casale del Pino (Peña 1987, p. 317, fig. 21, n. 4); • Mola di Monte Gelato (Roberts 1997, p. 331, fig. 222, n. 43b, n. 43e; 120-130 d.C.); • Ostia, Taberna dell’Invidioso (Ostia 1978, p. 129, fig. 129, n. 236; strato IV; età traianea); • Ostia, Terme del Nuotatore (Ostia III 1973, p. 76, tav. XIX, fig. 86; p. 268, tav. LXV, fig. 602, strati VB1, VA3; età flavia); • Roma, La Celsa (inedito; scavi Messineo, Carbonara; R014 c/m) (Tav. III, n. 2); • San Biagio (Peña 1987, p. 181, fig. 8, n. 11; la maggior parte della ceramica è databile al I-II sec. d.C.); • Sutri (Duncan 1964, pp. 59-60, fig. 10, nn. 76, 82- 83, forme 23 e 24; terzo quarto del I sec. d.C.); • Sutri, loc. Monte della Guardia (Peña 1987, p. 252, fig. 14, n. 6; secondo-terzo quarto del I sec. d.C.). Cronologia I secolo d.C.- primo quarto del II secolo d.C. Analisi Esistono due sole analisi; una relativa ad un campione da Gabii (R461, solo chimica), l’altra, chimica e mineralogica, appartiene ad una pentola dalle fornaci della Celsa (R014). Quest’ultima appartiene al sottogruppo chimico 3 che riunisce le ceramiche delle fornaci della Celsa, che sembrerebbero costituire un sottogruppo a parte, anche dal punto di vista mineralogico. R461 appartiene al sottogruppo chimico 4 (che contiene tra gli altri anche le argille di Vasanello).
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LE CERAMICHE COMUNI A ROMA E IN AREA ROMANA (TARDA ETÀ REPUBBLICANA - PRIMA ETÀ IMPERIALE)<br />
A. C E R A M I C A D A C U C I N A<br />
Per le informazioni generali sulla ceramica da<br />
cucina si rimanda al capitolo IV. Gli impasti sono<br />
stati descritti separatamente per sito di rinvenimento<br />
(catalogo degli impasti, infra).<br />
Alla voce analisi viene data informazione delle<br />
analisi chimiche e/o mineralogiche. Per una<br />
migliore comprensione dei dati di laboratorio si<br />
rimanda comunque al capitolo VII e in particolare<br />
ai paragrafi VII.5 e VII.7; inoltre alla tabella n. 7.<br />
A. I. PENTOLE (tipi 1-6)<br />
Tra la ceramica da cucina molto diffuse sono le<br />
pentole con orlo a tesa (caccabi), che costituiscono<br />
una delle forme principali della batteria da cucina<br />
di area romana in età imperiale. È documentata<br />
una grande varietà di tipi, le cui caratteristiche<br />
morfologiche cambiano a seconda dell’area di produzione<br />
e/o del periodo di fabbricazione (si vedano<br />
i capitoli IV e VI.2).<br />
A. I. 1. Pentole a tesa breve e ricurva<br />
Tipo 1 a (Vasanello 1) (Tav. I, nn. 1-8)<br />
Pentola con orlo a tesa, breve e ricurva in modo più<br />
o meno accentuato, arrotondata, talora più appuntita<br />
esteriormente, collo cilindrico e parete bombata.<br />
Attestazioni<br />
• Caere (Enei 1993, tav. 46, n. 10);<br />
• Capena (Jones 1963, p. 156, fig. 21, n. 14);<br />
• Gabii (inedito);<br />
• Ostia, Casa delle Pareti Gialle (Ostia 1970, p. 91,<br />
fig. 55, n. 112; strati I, II, III, IVC2; precedente la<br />
metà del I sec. d.C.);<br />
• Ostia, Taberna dell’Invidioso (Ostia 1978, p. 133,<br />
fig. 131, n. 273; strato IV; età traianea);<br />
• Ostia, Terme del Nuotatore (Ostia II 1969, p.<br />
100, tav. XXVII, n. 483 (R179 c, R180 c, analisi<br />
mineralogiche effettuate da T. Mannoni: Mannoni<br />
1994, pasta 31, gruppo III) n. 484; strati<br />
VA, VB; età flavia (Tav. I, n. 7); Ostia III 1973,<br />
p. 267, tav. LXIV, fig. 586, strato VA3; età flavia);<br />
• Paliano (inedito; ricognizioni G.A.R; R119 c,<br />
R121 c/m, R122 c, R123 c) (Tav. I, n. 6; Tav. XLI,<br />
n. 9);<br />
• Poggio del Capitano (Varriale 1980, p. 144,<br />
Pc090);<br />
• <strong>Roma</strong>, Curia (Curia 1989, p. 337, fig. 255, n. 98,<br />
fig. 255, n. 105, fig. 263, n. 218; età flavia) (Tav. I<br />
n. 8);<br />
• <strong>Roma</strong>, La Celsa (inediti; scarti di fornace R007<br />
c, R008 c; Peña 1987, p. 349, fig. 24, n. 6);<br />
• <strong>Roma</strong>, Pendici del Palatino (inedito; scavi Carandini;<br />
età flavia; R369 c/m); (Tav. XLI, n. 4);<br />
• <strong>Roma</strong>, Tempio della Concordia (inedito, scavi<br />
Soprintendenza; R381 c/m); (Tav. XLI, n. 10);<br />
• Vasanello (inediti, scavi Soprintendenza, nn. 1-5;<br />
età augustea; R252 c/m) (Tav. I, nn. 1-5; tav.<br />
XLI, n. 5).<br />
Cronologia<br />
Età augustea/età traianea.<br />
Osservazioni<br />
Spesso queste pentole vengono usate anche come<br />
cinerari.<br />
Analisi<br />
Esistono nove analisi chimiche per questo tipo, per<br />
quattro di esse c’è anche l’analisi mineralogica.<br />
Gli esemplari di <strong>Roma</strong>-Tempio della Concordia, Vasanello<br />
e Paliano appartengono al gruppo mineralogico<br />
definito “romano”. La pentola delle pendici del Palatino<br />
(R 369) contiene molti inclusi non identificabili.<br />
Gli esemplari di Ostia (R179, R180), Paliano<br />
(R121, R122, R123), La Celsa (R007, R008) e Vasanello<br />
(R252) appartengono allo stesso insieme<br />
“<strong>Roma</strong>/Valle del Tevere”, pur suddividendosi in<br />
sottogruppi chimici, il 3 e il 4.<br />
Tipo 1 b (Ostia III, 235) (Tav. I, n. 9)<br />
Pentola simile alla precedente, ma con la tesa più<br />
marcata e pendente, il collo cilindrico più stretto<br />
rispetto alla parete e l’attacco con la parete diritta<br />
segnato esternamente da un gradino. Fondo a calotta.<br />
Attestazioni<br />
• Ostia, Terme del Nuotatore (Ostia III 1973, p.<br />
172, tav. XXXIV, fig. 235, strato IIB; terzo-quarto<br />
decennio del III sec. d.C. con un considerevole<br />
numero di residui) (Tav. I, n. 9).<br />
A. I. 2. Pentole a tesa<br />
Questo gruppo comprende una gran varietà di<br />
recipienti dagli impasti eterogenei. Soprattutto<br />
per le pentole vale infatti il discorso della frammentazione<br />
della produzione in officine situate in<br />
aree diverse, che reinterpretavano la stessa idea di<br />
recipiente. La produzione di area urbana (e di<br />
Ostia) ha caratteristiche di impasto simili.<br />
Per la presenza di pentole prodotte in Italia centrale<br />
in area mediterranea, si vedano i capp. VI e<br />
IX; inoltre Olcese 1996a, p. 427. Per i valori chimici<br />
si vedano le tabelle nn. 3 e 7.<br />
Tipo 2 a (<strong>Roma</strong>, Concordia 1197) (Tav. II, nn. 1-6)<br />
Pentola a tesa diritta, più o meno rialzata leggermente<br />
verso l’alto o appena pendente, gola interna<br />
moderatamente accentuata.<br />
Attestazioni<br />
• Caere (Enei 1993, tav. 46, n. 13);<br />
• Castel Giubileo (Castel Giubileo 1976, p. 302, fig.<br />
43, n. 453);<br />
• Gabii (Vegas, Martin Lopez 1982, p. 456, fig. 2, n.<br />
28; i materiali del sito sono datati ad epoca tardo<br />
repubblicana e il tipo in questione è considerato