OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora
OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora
OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
60<br />
LE CERAMICHE COMUNI A ROMA E IN AREA ROMANA (TARDA ETÀ REPUBBLICANA - PRIMA ETÀ IMPERIALE)<br />
VIII. ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE<br />
VIII.1. CRITERI DI INSEDIAMENTO DELLE OFFICINE<br />
CERAMICHE<br />
Con che criterio si sceglieva una località per<br />
l’impianto di un’officina e come erano organizzate<br />
le officine che producevano ceramica, in modo particolare<br />
ceramica comune, nella zona di <strong>Roma</strong> tra<br />
l’età repubblicana e la prima età imperiale? Si<br />
trattava di officine specializzate? Non possediamo<br />
molte informazioni e quelle che abbiamo sono piuttosto<br />
lacunose. Possiamo comunque tentare di<br />
comprendere meglio la realtà produttiva analizzando<br />
tutti i dati a disposizione, in attesa che studi<br />
dettagliati illustrino in modo più esauriente la<br />
situazione.<br />
Per indagare i criteri di insediamento delle officine<br />
è utile tener conto della situazione geologica<br />
dell’area in questione e in particolare la localizzazione<br />
dei maggiori depositi argillosi; quelli della<br />
zona indagata sono indicati in modo schematico<br />
nella carta della fig. 34 248. Tali giacimenti sono<br />
situati principalmente a nord di <strong>Roma</strong>, lungo la<br />
Valle del Tevere e in modo particolare nella zona di<br />
Orte 249, forse in quelle stesse zone in cui dovevano<br />
essere situate le aree di estrazione delle argille per<br />
fabbricare i laterizi utilizzati per l’edilizia urbana<br />
in età imperiale 250. Una tradizione artigianale<br />
continua nel corso dei secoli e alcune fonti, ad<br />
esempio quelle del XV secolo, contribuiscono a<br />
localizzare nella zona a nord nord/est di <strong>Roma</strong> i<br />
principali centri di ceramica in età antica e moderna<br />
(fig. 35 e fig. 36) 251.<br />
In base ai dati archeologici e archeometrici, le<br />
officine e i siti di produzione - quelli della ceramica<br />
da cucina in modo particolare - si installano in<br />
zone geologicamente favorevoli, anche se tali zone<br />
appaiono in alcuni casi (come quella di Vasanello,<br />
ad esempio) isolate e fuori mano. Proprio il caso di<br />
Vasanello ci illumina sui criteri di scelta di<br />
impianto di quartieri artigianali destinati alla<br />
produzione di <strong>ceramiche</strong> fini da mensa e probabil-<br />
248 Molti sono i contributi sulla geologia dell’area di <strong>Roma</strong>: si<br />
vedano a titolo di esempio, La geologia di <strong>Roma</strong> 1995; Guide<br />
geologiche regionali, Lazio 1993.<br />
Fig. 34) Aree vulcaniche e sedimentarie intorno a <strong>Roma</strong><br />
(da De Laine 1995, p. 556, fig. 1)<br />
mente anche di <strong>ceramiche</strong> destinate all’esposizione<br />
al fuoco (figg. 10-11). Se si considera la carta<br />
geologica in rapporto al posizionamento dell’officine,<br />
Vasanello è l’unico sito della zona collocato in<br />
area vulcanica in cui le formazioni calcaree affiorate<br />
in seguito a fenomeni di erosione siano accessibili<br />
nei burroni (Picon, supra) (fig. 12). I ceramisti<br />
dell’antichità potevano quindi approfittare<br />
nella zona di Vasanello di diverse argille, necessarie<br />
per realizzare recipienti destinati sia al contenimento<br />
che alla cottura.<br />
Questa è indubbiamente la ragione per cui pro-<br />
249 Si veda a questo proposito il testo di Picon, supra.<br />
250 A questo proposito si vedano, Helen 1975; Steinby 1978;<br />
Steinby 1981; Potter 1985.<br />
251 Güll 1997.