OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora
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LE CERAMICHE COMUNI A ROMA E IN AREA ROMANA (TARDA ETÀ REPUBBLICANA - PRIMA ETÀ IMPERIALE)<br />
Fig. 15a) Minturno: alcuni tipi di ceramica da cucina (da<br />
Kirsopp Lake 1934-35; i numeri rimandano<br />
alle tavole del catalogo)<br />
la cui cronologia è incerta e i cui materiali sono in<br />
corso di studio 70.<br />
Ad Ostia, il rinvenimento di numerosi scarti di<br />
fornace di ceramica da mensa/dispensa nella zona<br />
del Piazzale delle Corporazioni ha fatto ipotizzare<br />
la produzione locale di ceramica comune da<br />
mensa, ipotesi sostenuta anche dallo studio effettuato<br />
di recente sui materiali dell’Antiquarium<br />
ostiense da C. Pavolini 71. (Tav. XLIII)<br />
Numerose notizie riguardano la produzione di<br />
ceramica comune e laterizi nell’ambito di ville, in<br />
Etruria meridionale e a nord di <strong>Roma</strong> 72, nella<br />
Valle del Tevere; i materiali recuperati nel corso<br />
delle prospezioni sono oggetto di recente riesame<br />
nell’ambito del Progetto della Tiber Valley 73.<br />
Fig. 16) Ostia: alcuni scarti di fornace di ceramica da<br />
mensa (i numeri rimandano alle tavole del catalogo)<br />
(da Zevi, Pohl 1970)<br />
Possediamo informazioni sulla produzione di<br />
ceramica e anfore nel Lazio meridionale in età<br />
repubblicana grazie ai ritrovamenti di Minturno.<br />
70 Felici, Vitali Rosati, Romiti 1992.<br />
71 Ostia 1978; Pavolini 2000 (in base alle analisi effettuate<br />
alcuni tipi di ceramica da mensa sono attribuiti alla produzione<br />
locale).<br />
72 Potter 1976; Peña 1987.<br />
Fig. 15b) Minturno: alcuni tipi di ceramica per la<br />
preparazione (da Kirsopp Lake 1934-35; i<br />
numeri rimandano alle tavole del catalogo)<br />
Il cospicuo materiale del deposito di Minturno è<br />
datato dalla Kirsopp Lake alla metà del III secolo<br />
a.C. 74. Secondo l’Autrice “the deposit was one of potters’<br />
rejects (..). Pratically every piece had some<br />
defect” 75. <strong>Le</strong> figure pubblicate ritraggono inoltre<br />
indicatori di produzione, come anelli distanziatori e<br />
separatori utilizzati per la cottura della ceramica 76.<br />
I reperti offrono uno spaccato della produzione di<br />
una colonia romana ai confini con la Campania,<br />
anche se non è possibile attribuire con certezza<br />
tutte le <strong>ceramiche</strong> rinvenute alla produzione locale.<br />
<strong>Le</strong> <strong>ceramiche</strong> studiate dalla Kirsopp Lake, che<br />
non è stato possibile rintracciare durante la realizzazione<br />
di questo lavoro, comprendono tre classi di<br />
probabile produzione locale (o al massimo delle aree<br />
circonvicine): la ceramica a vernice nera, il gruppo<br />
definito “Black on Buff Ware” per la decorazione<br />
dipinta e la ceramica da cucina. Tralasciando in<br />
questa sede i dati sulle <strong>ceramiche</strong> fini, si riuniscono<br />
nella fig. 15a alcuni tipi di ceramica comune. Tra<br />
esse ci sono alcuni dei tipi caratteristici dell’età<br />
medio repubblicana, come l’olla tipo 1, con numerose<br />
varianti, il tegame tipo 1, con molte varianti e il<br />
suo coperchio. Inoltre alcuni tipi non compresi in<br />
questo lavoro, tra cui il tegame con manico a sezione<br />
circolare.<br />
Tra la ceramica comune per la preparazione si<br />
distinguono il bacino a fascia (8a) e altri tipi (8b,<br />
8c, 8d) (fig. 15b).<br />
Il riesame delle <strong>ceramiche</strong> <strong>comuni</strong> dei siti citati<br />
consente di ricostruire il quadro delle produzioni<br />
(si veda il catalogo), anche se in modo incompleto<br />
e soggetto a correzioni e integrazioni future.<br />
73 Patterson, Millet 1998; Patterson et al. 2000.<br />
74 Kirsopp Lake 1934-35.<br />
75 Kirsopp Lake 1934-35, p. 97.<br />
76 Kirsopp Lake 1934-35, tavv. XV, XXI.