OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora
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Fig. 9) Siti di distribuzione (indicati dal cerchio pieno)<br />
della ceramica di Vasanello (sito indicato dal<br />
triangolo) (da Peña 1992, p. 97, fig. 3)<br />
lo d.C. e/o a una discarica 55. La produzione riguardava<br />
ceramica comune, con un ampio panorama di<br />
forme (figg. 6-7).<br />
Gli scavi spagnoli di Gabii hanno consentito di<br />
avere un panorama delle forme <strong>ceramiche</strong> documentate<br />
durante gli ultimi due secoli della repubblica<br />
56 (fig. 8). Ci sono buone probabilità che alcune<br />
<strong>ceramiche</strong> - come quelle da cucina - per le caratteristiche<br />
morfologiche particolari e per alcune<br />
inclusioni caratterizzanti (leucite), individuate<br />
grazie alle analisi mineralogiche e compatibili con<br />
la situazione geologica locale, siano state prodotte<br />
localmente (si vedano i capitoli VII.7 e VII.8).<br />
L’attività di fornaci a Tivoli durante la tarda età<br />
repubblicana 57 è documentata dal rinvenimento di<br />
numerose matrici e di scarti di fornace di ceramica<br />
italo-megarese, venuti alla luce durante i lavori di<br />
restauro nell’Anfiteatro di Tivoli, tra il 1991 e il<br />
55 Gazzetti 1982, pp. 73-78; Luttazzi 1998, p. 23.<br />
56 Vegas, Martin Lopez 1982.<br />
57 <strong>Le</strong>otta 1997, p. 66. L’Autrice propende per il I secolo a.C.<br />
58 <strong>Le</strong>otta 1993, 1997, 1998; Olcese 1997.<br />
59 <strong>Le</strong>otta 1993, p. 32 e seguenti.<br />
Gloria Olcese 15<br />
1992 58. Non esistono resti di fornaci, ma l’esame del<br />
materiale e le analisi eseguite sembrerebbero documentare<br />
una produzione piuttosto intensa di ceramica.<br />
È quindi possibile che buona parte delle <strong>ceramiche</strong><br />
<strong>comuni</strong> rinvenute, non ancora pubblicate,<br />
siano state prodotte localmente o in zona. Numerosa<br />
e dalle caratteristiche omogenee è una serie di<br />
piatti in ceramica a vernice rossa interna, alcuni dei<br />
quali dal profilo caratteristico e orlo pendente, mai<br />
utilizzati e di probabile produzione locale 59.<br />
Molto probabile è la produzione di <strong>ceramiche</strong><br />
<strong>comuni</strong> - soprattutto da cucina - a Vasanello, nei<br />
pressi di Orte. In questo sito esiste una lunga tradizione<br />
ceramica artigianale, dal XV secolo almeno<br />
fino alla metà del XX secolo, quando si producevano<br />
<strong>ceramiche</strong> da cucina di qualità, grazie alla presenza<br />
di giacimenti di argilla idonei. La varietà di<br />
argille esistenti nella zona di Vasanello fu una<br />
delle cause dell’impianto delle fornaci attive in età<br />
augustea, di cui sono state per ora portati alla luce<br />
solo gli scarichi.<br />
<strong>Le</strong> <strong>ceramiche</strong> tradizionali di Vasanello erano<br />
distribuite in più siti dell’Italia centrale 60 (fig. 9).<br />
La produzione di <strong>ceramiche</strong> da cucina in età romana<br />
è documentata da numerose pentole (per il<br />
panorama delle forme prodotte a Vasanello si<br />
vedano le figg. 10-11). A Vasanello furono fabbricate<br />
soprattutto <strong>ceramiche</strong> fini (terra sigillata) di<br />
ottima qualità 61.<br />
Uno studio archeometrico e etnoarcheologico è<br />
stato effettuato dal Peña, che ha descritto la produzione<br />
di ceramica da cucina a Vasanello in età<br />
moderna; per la realizzazione della ceramica da<br />
cucina sono state utilizzate argille da cave individuate<br />
62. L’autore ha però ipotizzato che i ceramisti<br />
si approvvigionassero nella zona di Orte per la<br />
realizzazione di <strong>ceramiche</strong> fini 63 (fig. 12). Una prospezione<br />
effettuata da chi scrive con M. Picon nella<br />
zona di Vasanello e l’esecuzione di una serie cospicua<br />
di analisi ha permesso in realtà di stabilire che<br />
i ceramisti avevano accesso in loco anche a formazioni<br />
di argilla calcarea del plio-pleistocene portate<br />
in luce dall’erosione sul fondo dei burroni<br />
(Picon, infra). Si è dunque evidenziata l’eccezionalità<br />
della posizione di Vasanello, unico sito in area<br />
vulcanica in cui i ceramisti antichi potevano accedere<br />
anche ad argille calcaree del plio-pleistocene,<br />
utilizzate con tutta probabilità già dai ceramisti<br />
dell’antichità per l’abbondante produzione di terra<br />
sigillata di ottima qualità (si veda il cap.VII e in<br />
particolare il testo di M. Picon).<br />
Sutri è un punto di riferimento importante per<br />
la presenza di alcune fornaci, scavate e pubblicate<br />
60 Peña 1992.<br />
61 Sforzini 1990.<br />
62 Peña 1992.<br />
63 Peña 1992.