30.01.2013 Views

OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora

OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora

OLCESE G. (2003). Le ceramiche comuni a Roma - Immensa Aequora

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

108<br />

LE CERAMICHE COMUNI A ROMA E IN AREA ROMANA (TARDA ETÀ REPUBBLICANA - PRIMA ETÀ IMPERIALE)<br />

diverse e distinguibili da quelle del gruppo romano<br />

(si veda oltre).<br />

<strong>Roma</strong> La Celsa (fornace)<br />

Analisi macroscopica<br />

I campioni di ceramica da cucina delle fornaci della<br />

Celsa hanno caratteristiche di impasto e di lavorazione<br />

abbastanza omogenee. Si tratta di ceramica di<br />

media fattura, di colore rosso mattone (Munsell 2.5<br />

YR5/6-5/8), abbastanza depurata. Alcune inclusioni<br />

sono visibili ad occhio nudo (granuli neri, quarzo,<br />

scaglie molto piccole di mica).<br />

Analisi mineralogica<br />

Tra le inclusioni vulcaniche è presente sanidino di<br />

piccole dimensioni e senza fenditure.<br />

Rispetto ai campioni delle altre <strong>ceramiche</strong> da cucina<br />

di <strong>Roma</strong> si notano meno inclusioni vulcaniche<br />

Un campione (R017) contiene vetro vulcanico.<br />

<strong>Roma</strong> - Palatino<br />

Analisi macroscopica<br />

<strong>Le</strong> <strong>ceramiche</strong> da cucina rinvenute nell’area del<br />

Palatino considerate per questa ricerca hanno<br />

caratteri uniformi.<br />

Si tratta di impasti duri e piuttosto compatti, il cui<br />

colore in frattura è rosso-ruggine (Munsell 2.5 YR<br />

4/8) e le superfici esterne sono talora ricoperte da<br />

una patina biancastra. <strong>Le</strong> inclusioni sono di dimensioni<br />

diverse, molto fini o di grossa taglia (materiale<br />

vulcanico, quarzo).<br />

Analisi mineralogica<br />

Buona parte delle <strong>ceramiche</strong> da cucina del Palatino<br />

costituisce un gruppo, caratterizzato da una particolare<br />

struttura, dalla presenza di sanidini arrotondati<br />

con fenditure e da biotite.<br />

Casale Pian Roseto (Veio)<br />

Analisi macroscopica<br />

<strong>Le</strong> <strong>ceramiche</strong> da cucina di Casale Pian Roseto (si<br />

tratta di olle di diverse dimensioni, per lo più riportabili<br />

al tipo 2) hanno delle caratteristiche di impasto<br />

e di lavorazione abbastanza omogenee.<br />

La superficie esterna sembra polita e le olle che non<br />

hanno subito un contatto con il fuoco, sono di colore<br />

arancio mattone (Munsell 2.5 YR 5/6), talora con<br />

colorazione a strati, sintomo di problemi nella cottura.<br />

La struttura dell’impasto, visibile nelle fratture, è<br />

piuttosto grezza con numerose inclusioni anche di<br />

grossa taglia (materiale vulcanico, quarzo e mica).<br />

Analisi mineralogica<br />

I campioni analizzati contengono tutti materiale<br />

vulcanico (sanidino) in quantità maggiore di quello<br />

non vulcanico. Nei campioni R389, R390 (ceramica<br />

da cucina) e R394 (bacino) è presente leucite.<br />

Gabii<br />

(R456, 457, 459)<br />

Analisi macroscopica<br />

<strong>Le</strong> olle e i clibani rinvenuti a Gabii hanno un impa-<br />

sto che si avvicina - in base alle caratteristiche<br />

macroscopiche - a quello della ceramica da cucina di<br />

<strong>Roma</strong> e di altri siti del Lazio.<br />

Il colore è rosso mattone (in frattura 10 R 5/8), talora<br />

con una patina di colore grigiastro, ben visibile<br />

soprattutto nelle olle con orlo a mandorla. Queste<br />

ultime, di proporzioni anche abbastanza massicce,<br />

hanno impasto più grossolano delle altre <strong>ceramiche</strong><br />

da cucina.<br />

Tra gli inclusi visibili ci sono scaglie finissime di<br />

mica, inclusi di colore bianco “a scoppio” (calcite)<br />

nelle olle con orlo a mandorla, inclusi grigi talora<br />

trasparenti (sanidini) nelle olle a mandorla.<br />

Analisi mineralogica<br />

In tutti i campioni prevalgono le inclusioni vulcaniche.<br />

Dai risultati delle analisi sembra che le olle a<br />

mandorla abbiano caratteristiche <strong>comuni</strong>, un po’<br />

diverse da quelle delle olle con bordo estroflesso e<br />

dai clibani con listello che contengono anche quarzo<br />

non presente invece nelle olle. <strong>Le</strong>ucite è presente<br />

nel clibano tipo 3 (R459).<br />

Macchia di Freddara (fornace)<br />

Analisi macroscopica<br />

La ceramica comune di Macchia di Freddara è di<br />

fattura piuttosto mediocre e caratterizzata da<br />

impasti ricchi di inclusioni, tra cui talora il quarzo.<br />

Il colore prevalente è arancio (5 YR 6/6), anche se<br />

alcuni frammenti sono di colore più chiaro tendente<br />

al giallo (7.5 7/6).<br />

Analisi mineralogica<br />

<strong>Le</strong> inclusioni vulcaniche prevalgono su quelle non<br />

vulcaniche. Il campione R145, corrispondente all’olla<br />

tipo 2, contiene frammenti di roccia ofitica.<br />

Olevano (probabile fornace)<br />

(R134, R135, R138, R139, R140)<br />

Analisi macroscopica<br />

I pochi frammenti considerati hanno caratteristiche<br />

abbastanza eterogenee. Si tratta in parte di<br />

scarti di fornace (R139 e R140), di alcuni frammenti<br />

di pentole (R135 e R138) e di un incensiere<br />

(R134). La pentola R135 si distingue macroscopicamente<br />

dagli altri esemplari del gruppo per la presenza<br />

di abbondantissime inclusioni nere lucide<br />

(leucite) documentate anche in alcune <strong>ceramiche</strong> da<br />

Palestrina.<br />

Gli altri esemplari hanno un impasto di colore arancio<br />

vivo (Munsell 5.YR 6/8 - 7.5 YR 6/8) ricco di inclusioni<br />

visibili ad occhio nudo, tra cui scaglie di mica<br />

fine e ossidi di ferro (?).<br />

Analisi mineralogica<br />

<strong>Le</strong> uniche due analisi mineralogiche eseguite rivelano<br />

che la ceramica di Olevano contiene inclusioni<br />

vulcaniche in percentuale minore o uguale a quella<br />

delle inclusioni non vulcaniche (si tratta di sanidino<br />

solo nel campione R139).<br />

Ostia<br />

Per Ostia si fa riferimento al lavoro sistematico e pre-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!