Tesi - Alp Cub

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26.01.2013 Views

collettivamente dagli abitanti della comunità. xlviii In alta Val Germanasca la zona ad uso comune adibita a pascolo assume due denominazioni: "l'alp" e la " miando". La prima, costituita da un' area piuttosto estesa, era utilizzata da pastori non abitanti in Valle, la seconda,composta da terreni e da abitazioni, era di esclusivo sfruttamento degli abitanti del luogo. Ogni pastore non poteva portare all' alpeggio più di un certo numero di capi di bestiame,che variava da Comune a Comune e di anno in anno.Poichè in questa vallata la proprietà privata era piuttosto esigua, la zona adibita a pascolo collettivo rivestiva grande importanza per quegli abitanti che facevano della pastorizia uno dei pilastri della loro economia. xlviii L' allevamento dei bovini e in maniera minore degli ovini costituiva infatti per le popolazioni di tutto l' arco alpino un' importante fonte di reddito in quanto gli animali oltre a fornire il latte, che rendeva possibile la produzione di latticini destinati insieme alla lana alla commercializzazione, potevano essere impiegati nella lavorazione dei campi ed inoltre erano in grado di assicurare il concime per rendere più fertile e quindi più produttivo il terreno. xlviii Durante la bella stagione i pastori salivano dunque alla " miando " con il proprio bestiame, ma questi spostamenti li costringeva a tornare quotidianamente a casa per coltivare i campi. Ancora Genre ricorda infatti come : "quelli che salgono alla baita con il loro bestiame devono sopportare 42

ulteriori fatiche per recarsi quotidianamente al villaggio a lavorare e tornare alla sera, spesso con una pesante gerlata d' erba da mettere nella mangiatoia delle mucche lattifere" xlviii . A proposito della pastorizia in Val Germanasca all' inizio del nostro secolo menzionava Giuseppe Sallen che " fra le industrie notevoli della valle c'è l' ingrassamento dei vitelli" specificando che " I negozianti della Val Chisone in cui è poco praticato l' ingrassamento dei vitelli, eccettuato forse Bourcet, conducono il venerdì a Perrero questi animali che sono acquistati dai valligiani..." xlviii Altre due attività degne di qualche rilievo sono la viticoltura e l' apicoltura. Raggiungeva addirittura in passato una certa fama, particolarmente nelle Valli Chisone e Germanasca il vino denominato " Ramìe", xlviii che veniva prodotto nel territorio di Pomaretto ed era citato già dal Casalis nel suo dizionario del 1847. xlviii La produzione del miele veniva praticata soprattutto in alta Val Chisone e in particolar modo nel territorio di Pragelato e in Val Germanasca nei villaggi di Salza e di Prali. xlviii " Nel passato, le arnie erano costituite o da un involucro conico confezionato con paglia intrecciata, fissato ad una base cilindrica di legno, o da un tronco d'albero scavato all' interno, o da una semplice casetta quadrangolare" scrive 43

collettivamente dagli abitanti della comunità. xlviii In alta Val Germanasca la<br />

zona ad uso comune adibita a pascolo assume due denominazioni: "l'alp" e<br />

la " miando". La prima, costituita da un' area piuttosto estesa, era utilizzata<br />

da pastori non abitanti in Valle, la seconda,composta da terreni e da<br />

abitazioni, era di esclusivo sfruttamento degli abitanti del luogo. Ogni<br />

pastore non poteva portare all' alpeggio più di un certo numero di capi di<br />

bestiame,che variava da Comune a Comune e di anno in anno.Poichè in<br />

questa vallata la proprietà privata era piuttosto esigua, la zona adibita a<br />

pascolo collettivo rivestiva grande importanza per quegli abitanti che<br />

facevano della pastorizia uno dei pilastri della loro economia. xlviii<br />

L' allevamento dei bovini e in maniera minore degli ovini costituiva infatti<br />

per le popolazioni di tutto l' arco alpino un' importante fonte di reddito in<br />

quanto gli animali oltre a fornire il latte, che rendeva possibile la produzione<br />

di latticini destinati insieme alla lana alla commercializzazione, potevano<br />

essere impiegati nella lavorazione dei campi ed inoltre erano in grado di<br />

assicurare il concime per rendere più fertile e quindi più produttivo il<br />

terreno. xlviii Durante la bella stagione i pastori salivano dunque alla " miando<br />

" con il proprio bestiame, ma questi spostamenti li costringeva a tornare<br />

quotidianamente a casa per coltivare i campi. Ancora Genre ricorda infatti<br />

come : "quelli che salgono alla baita con il loro bestiame devono sopportare<br />

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