Tesi - Alp Cub
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degli occupati nel settore minerario registrato a Perrero non è stato così incisivo sulla comunità quanto la crescita degli addetti all' industria per Perosa ed anche l' andamento degli addetti all' agricoltura è risultato diverso. A Perosa dal 1858 al 1911 la percentuale dei contadini diminuiva del 30,9% mentre a Perrero saliva nello stesso periodo del 6,8% . D' altro lato mentre Perosa aumentava in modo costante la sua popolazione e diveniva meta di correnti migratorie, Perrero sperimentava un costante decremento demografico passando da 2767 abitanti del 1931 ai 907 del 1991. Tuttavia occorre tenere presente che all' interno della quota degli abitanti di Perrero, nel 1931 sono state inserite quelle della popolazione dei sette comuni che nel 1928 sono stati annessi sotto la sua giurisdizione . La perdita di popolazione di questo Comune quindi risulta ancora più evidente in relazione al fatto che nonostante l' apporto di popolazione della nuove sette frazioni, la curva demografica di questo paese sarebbe andata sempre scendendo. La ripartizione occupazionale della popolazione si è ripercossa anche sulla composizione famigliare delle due comunità in quanto nella prima è crescente il numero delle famiglie nucleari al contrario nella seconda il numero delle formazioni famigliari complesse è rimasto sempre alto. All'interno della categoria dei lavoratori agricoli, nell' arco cronologico considerato, prevaleva quasi sempre l' elemento femminile, in altre parole 236
erano le donne che in queste valli si dedicavano al lavoro dei campi, così come accadeva in altre vallate alpine piemontesi. Un' inversione di tendenza si è registrata a Perosa nel 1911,quando è aumentata la quota delle operaie e a Perrero nello stesso anno, quando si è rilevato un aumento delle donne che dichiaravano essere casalinghe.La predominanza dell' elemento femminile tra gli agricoltori è riconducibile alla tradizione migratoria delle comunità alpine entro le quali erano le donne che per molti mesi all' anno lavoravano la terra e si occupavano del bestiame mentre gli uomini partivano, in cerca di una qualche occupazione all' estero o semplicemente in un altra parte del Paese. Le correnti migratorie a cui hanno dato vita queste popolazioni alpine erano essenzialmente composte da giovani uomini celibi, senza una particolare qualifica professionale, si trattava infatti nella maggior parte dei casi di contadini o giornalieri. Solo in un secondo momento e a periodi alterni anche da queste valli iniziarono ad emigrare diretti all' estero, operai e camerieri.In particolare questo fenomeno si sviluppò negli anni precedenti il primo conflitto mondiale e di nuovo durante l' ultima consistente ondata migratoria partita da quest' area, che si colloca fra il 1930, e il 1950. Si è detto che questi flussi migratori presentano un alto tasso di mascolinità ,anche se nel 1858 e nuovamente nel 1911 sono state rilevate assenti da queste zone anche un numero consistente di donne sposate, che in alcuni casi supera la 237
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nel 1931 sono state inserite quelle della popolazione dei sette comuni che nel<br />
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di questo Comune quindi risulta ancora più evidente in relazione al fatto che<br />
nonostante l' apporto di popolazione della nuove sette frazioni, la curva<br />
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