Tesi - Alp Cub

Tesi - Alp Cub Tesi - Alp Cub

26.01.2013 Views

deportazioni . E'questa la principale ragione per cui la minoranza religiosa valdese ha mantenuto frequenti contatti con gli ambienti culturali francesi e svizzeri.Ciò ha condizionato le sue scelte e consolidato fino agli inizi del nostro secolo una lunga tradizione migratoria. Pertanto essa ha preferito l' emigrazione e le occupazioni nei Paesi oltre confine alle nuove opportunità lavorative che già dalla fine del secolo scorso si offrivano all' interno stesso del suo territorio . Negli ultimi decenni dell'Ottocento nelle valli Chisone e Germanasca si è assistito infatti ad un processo di industrializzazione che ha avuto il suo culmine nella prima metà del Novecento, e che si è concentrato in due settori: quello tessile e quello minerario. A Perosa nel 1835 venne impiantato il primo opificio per la lavorazione della seta, poi soppiantato da un cotonificio affiancato a sua volta da un setificio nel 1870 . Nel Comune di Perrero e in altri territori della Val Germanasca lo sfruttamento dei giacimenti minerari del talco e della grafite ricevette sulla fine dell' Ottocento un nuovo impulso, tramite l'adozione di nuovi metodi di scavo, di trattamento e di trasporto del materiale estratto. In questo periodo si andavano quindi delineando una serie di nuove opportunità occupazionali che inizialmente costituirono solo un'integrazione ai redditi provenienti dal lavoro agricolo e che nel corso del Novecento si configurarono sempre più come unica fonte di reddito per numerose 234

famiglie di queste valli. Queste trasformazioni economiche si sono riflesse non solo sulla composizione professionale ma anche sulla tipologia famigliare di queste comunità,in modo variabile a seconda dell' adattamento ai nuovi sistemi produttivi. Pomaretto infatti, su cui hanno pesato i condizionamenti della Chiesa valdese e di una forte tradizione migratoria è risultata la più impermeabile a questi cambiamenti, dimostrando ancora agli inizi del secolo una spiccata caratteristica rurale accompagnata da una più alta presenza di famiglie estese tipiche delle società contadine, comportamenti che hanno conferito a questa comunità un aspetto differente dagli altri due paesi limitrofi oggetto della ricerca . Altrettanto significative risultano le scelte lavorative e le aggregazioni famigliari che traspaiono dalle rilevazioni censimentarie di Perosa e di Perrero, dalla prima metà dell' Ottocento ai primi decenni del Novecento. I due poli catalizzatori di manodopera divennero le industrie tessili e meccaniche, per la bassa valle di cui fa parte Perosa, e quella mineraria per l' alta valle di cui fa parte Perrero.Mentre a Perosa dal 1858 al 1911 crebbe vertiginosamente il numero degli addetti all' industria ,che passò dal 6,1 al 18,7%, a Perrero si assistè ad un certo incremento della percentuale dei minatori che dal 4,4 sale al 5,6% e alla concomitante comparsa della categoria degli operai solamente nel 1911, anno in cui se ne registrano 15, quantità pari al 2,6% dei lavoratori.L'aumento 235

deportazioni . E'questa la principale ragione per cui la minoranza religiosa<br />

valdese ha mantenuto frequenti contatti con gli ambienti culturali francesi e<br />

svizzeri.Ciò ha condizionato le sue scelte e consolidato fino agli inizi del<br />

nostro secolo una lunga tradizione migratoria. Pertanto essa ha preferito l'<br />

emigrazione e le occupazioni nei Paesi oltre confine alle nuove opportunità<br />

lavorative che già dalla fine del secolo scorso si offrivano all' interno stesso<br />

del suo territorio . Negli ultimi decenni dell'Ottocento nelle valli Chisone e<br />

Germanasca si è assistito infatti ad un processo di industrializzazione che ha<br />

avuto il suo culmine nella prima metà del Novecento, e che si è concentrato<br />

in due settori: quello tessile e quello minerario. A Perosa nel 1835 venne<br />

impiantato il primo opificio per la lavorazione della seta, poi soppiantato da<br />

un cotonificio affiancato a sua volta da un setificio nel 1870 . Nel Comune di<br />

Perrero e in altri territori della Val Germanasca lo sfruttamento dei<br />

giacimenti minerari del talco e della grafite ricevette sulla fine dell' Ottocento<br />

un nuovo impulso, tramite l'adozione di nuovi metodi di scavo, di<br />

trattamento e di trasporto del materiale estratto.<br />

In questo periodo si andavano quindi delineando una serie di nuove<br />

opportunità occupazionali che inizialmente costituirono solo un'integrazione<br />

ai redditi provenienti dal lavoro agricolo e che nel corso del Novecento si<br />

configurarono sempre più come unica fonte di reddito per numerose<br />

234

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!