Tesi - Alp Cub

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26.01.2013 Views

andata abbassandosi progressivamente fino agli anni della seconda guerra mondiale, e sarebbe quindi leggermente risalita nel secondo dopoguerra. Sono questi infatti gli anni in cui le migrazioni interne, gli spostamenti interregionali e i semplici travasi di manodopera tra monte e piano prendevano il sopravvento sulle rotte a più lunga distanza . xlviii Nel periodo compreso fra il 1933 e il 1946 la maggior parte degli emigranti da Perosa inoltrava la domanda di passaporto non per motivi di lavoro,ma per motivi famigliari , quali la visita ad un parente o il ricongiungimento famigliare .In quest' arco di tempo vi furono addirittura anni in cui nessuna delle pratiche veniva espletata per lavoro quali il 1935 e il 1937, così pure il biennio '39 e '40. Una ripresa degli espatri a scopo lavorativo si ebbe con la fine del secondo conflitto mondiale, infatti nel 1946 su sessanta domande, diciassette furono effettuate per lavoro, l' anno seguente divennero ventisette, ed infine nel 1948, l' ultimo degli anni per cui sono stati rintracciati documenti relativi all'emigrazione da Perosa, il 69,2% lasciava il Paese per questo motivo. Fra i lavoratori che partivano in quegli anni da questa comunità alpina, in cerca di lavoro all' estero,prevalevano per entrambi i sessi gli operai che si dirigevano nella vicina Francia, ma non solo. Iniziavano a comparire fra le mete di questi lavoratori destinazioni quali il Brasile, il 204

Belgio, la Svezia che fino ad allora non erano state interessate dai flussi migratori in uscita da questa area alpina. Non è stato invece possibile rinvenire alcun documento inerente alle migrazioni interne dalle comunità di Perosa e di Pomaretto,riguardante la prima metà del Novecento , periodo in cui tutto il territorio nazionale fu interessato da questo fenomeno,che si configurava specialmente come perdita di popolazione dai centri minori a favore delle grandi città. Documenti in proposito sono stati rintracciati nell' archivio comunale di Perrero, i quali testimoniano così che anche quest' area alpina era partecipe di quella mobilitazione territoriale a corto raggio che a partire dagli anni trenta caratterizzava l' emigrazione italiana. TAB.6/D PEROSA RICHIESTE DI PASSAPORTO 1927-1930 ANNO N° 1927 44 1928 44 1929 0 1930 61 205

andata abbassandosi progressivamente fino agli anni della seconda guerra<br />

mondiale, e sarebbe quindi leggermente risalita nel secondo dopoguerra.<br />

Sono questi infatti gli anni in cui le migrazioni interne, gli spostamenti<br />

interregionali e i semplici travasi di manodopera tra monte e piano<br />

prendevano il sopravvento sulle rotte a più lunga distanza . xlviii<br />

Nel periodo compreso fra il 1933 e il 1946 la maggior parte degli emigranti da<br />

Perosa inoltrava la domanda di passaporto non per motivi di lavoro,ma per<br />

motivi famigliari , quali la visita ad un parente o il ricongiungimento<br />

famigliare .In quest' arco di tempo vi furono addirittura anni in cui nessuna<br />

delle pratiche veniva espletata per lavoro quali il 1935 e il 1937, così pure il<br />

biennio '39 e '40. Una ripresa degli espatri a scopo lavorativo si ebbe con la<br />

fine del secondo conflitto mondiale, infatti nel 1946 su sessanta domande,<br />

diciassette furono effettuate per lavoro, l' anno seguente divennero<br />

ventisette, ed infine nel 1948, l' ultimo degli anni per cui sono stati rintracciati<br />

documenti relativi all'emigrazione da Perosa, il 69,2% lasciava il Paese per<br />

questo motivo. Fra i lavoratori che partivano in quegli anni da questa<br />

comunità alpina, in cerca di lavoro all' estero,prevalevano per entrambi i<br />

sessi gli operai che si dirigevano nella vicina Francia, ma non solo. Iniziavano<br />

a comparire fra le mete di questi lavoratori destinazioni quali il Brasile, il<br />

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