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Tesi - Alp Cub

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La comunità di Perosa invece nel biennio '27-'28 manteneva un discreto<br />

numero di richieste di nullaosta,le quali risultano completamente assenti per<br />

l' anno 1929 per poi riaumentare nell' anno successivo . Nel 1928 e nel 1929 la<br />

percentuale di contadini che lasciava Perosa per recarsi all' estero era<br />

comunque bassa , si trattava infatti del 15,9 e del 4,5% ; saliva al contrario in<br />

quegli anni la quota degli operai,nei due anni considerati infatti gli emigranti<br />

che dichiaravano di esercitare questa professione risultavano essere all'<br />

incirca il 25% . Il 1930 invece costituisce di nuovo un anno particolare per l'<br />

emigrazione italiana in quanto la svolta antiemigratoria inaugurata dal<br />

regime fascista nel 1927 non aveva dato i frutti sperati, mentre anche sul<br />

nostro Paese si era abbattuta una grave crisi occupazionale che era culminata<br />

nel novembre 1930 con alcune manifestazioni di protesta da parte di circa<br />

trecento lavoratori disoccupati, proprio a Torino. In seguito a questi<br />

avvenimenti il Duce stesso aveva dato disposizioni affinché i prefetti delle<br />

province italiane, soprattutto quello di Torino, rilasciassero nuovamente tutti<br />

i passaporti che venivano richiesti, senza limitazioni. Le quote dell'<br />

emigrazione italiana all' estero subirono quindi un incremento,a favore<br />

soprattutto della manodopera in esubero meno qualificata.In quello stesso<br />

anno ancora il 72,1% delle richieste di passaporto per l' estero del Comune di<br />

Perosa venivano effettuate per motivi di lavoro, percentuale che sarebbe<br />

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