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Tesi - Alp Cub

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Negli anni successivi e fino al varo della politica antiemigratoria del regime<br />

fascista italiano del 1927, l' emigrazione italiana assunse alcune particolari<br />

caratteristiche quali l' incremento del numero degli operai e degli artigiani<br />

all' interno del contingente migratorio a cui si contrappose un speculare<br />

decremento della manodopera non specializzata come quella composta da<br />

giornalieri e braccianti. Tutto ciò si verificava in seguito alla crisi<br />

occupazionale del periodo post- bellico, che rendeva anche i mercati di<br />

lavoro internazionali incapaci di assorbire l' esubero di forza lavoro in uscita<br />

dalle regioni italiane, producendo un effetto selettivo, a favore della<br />

qualificazione, sulle correnti migratorie del nostro Paese. xlviii Un aumento<br />

della percentuale degli operai e dei lavoratori specializzati in genere si<br />

registra anche fra gli emigranti all' estero di Perosa Argentina, negli anni che<br />

vanno dal 1923 al 1926. Al contrario da Pomaretto in quegli stessi anni gli<br />

agricoltori continuavano ad espatriare in percentuale maggiore rispetto alle<br />

altre categorie lavorative,almeno fino al 1926, anno in cui il numero di<br />

contadini faceva registrare una flessione.<br />

Dalla lettura della tabella 6/a si può rilevare come il 40% degli emigranti da<br />

Pomaretto nel 1924 dichiarasse di essere un contadino,tuttavia è importante<br />

sottolineare il dato nuovo rispetto al passato che il 30% al contrario<br />

appartenesse alla categoria dei commercianti. Nel 1926 invece la situazione<br />

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