Tesi - Alp Cub
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Un primo tentativo di eliminazione dei valdesi dalle vallate piemontesi in cui si erano insediati si ebbe verso la fine del 1400 nel versante italiano per mano di Carlo I e in quello francese da parte del legato pontificio Alberto Cattaneo. Il risultato di quella prima persecuzione fu di costringere la maggior parte della popolazione valdese alla fuga o all' abiura. Nonostante i tentativi di eliminazione perpetrati ancora nel secolo successivo, i seguaci del valdismo mantennero una significativa presenza e nel 1532 ad Angrogna, in Val Pellice, in una pubblica assemblea che passò alla storia sotto il nome di sinodo di Chanforan dalla località in cui si svolse,venne decisa l' adesione alla Riforma di Lutero. Questa svolta all' interno del movimento valdese fu importante, in quanto non fu solo espressione di una precisa scelta in materia religiosa, ma rivestì anche il significato politico di rifiuto dell'incontrastato potere dei vari signori feudali e dei conventi. Nel 1561 in seguito al" Patto delle unioni", con cui le comunità protestanti delle valli che attualmente vengono definite valdesi e quelle del delfinato francese decisero di coalizzarsi, si assistette al primo attacco dei protestanti contro il potere sovrano in difesa del proprio diritto di adesione alla riforma. Il conflitto così aperto fu risolto quando il duca Emanuele Filiberto stipulò nel 1561 l' accordo di Cavour con il quale venne concessa ai ribelli l' autorizzazione a celebrare il proprio culto religioso, purchè nelle località più decentrate e fu 20
pure concesso il perdono per le azioni compiute durante gli scontri. La successiva promulgazione dell' Editto di Nantes nel 1598 da parte del sovrano Enrico IV aggiunse speranze per la formazione di un clima di maggior tolleranza nei confronti delle minoranze religiose, anche se in realtà gli eventi che seguirono andarono nel segno opposto. Il Seicento infatti costituì per le chiese riformate un capitolo drammatico nella storia della loro emancipazione.La lotta fra i cattolici e i protestanti s'inserì nel più ampio scenario dello scontro fra Francia e Inghilterra. In Piemonte la vedova di Carlo Emanuele I,Caterina d' Austria, diede corso ad una serie di provvedimenti volti all' eliminazione degli eretici dai suoi territori. Questa battaglia contro i protestanti sfociò in una vera e propria crociata condotta dal Marchese di Pianezza, dalla Val Pellice alla Val Chisone fino alla Val Germanasca attuando la riconquista cattolica della "valdesia". Grazie tuttavia alla solidarietà espressa inaspettatamente dall' Inghilterra ai riformisti piemontesi la corte sabauda dovette concedere nel 1655 le " Patenti di Grazia " con cui i ribelli ottennero il perdono del sovrano. La situazione tuttavia rimase confusa, poiché le Patenti erano solo un provvedimento formale e non impedirono la continuazione delle persecuzioni nei confronti dei capi del movimento valdese, che vennero sconfessati, condannati a morte e costretti all' esilio. 21
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Un primo tentativo di eliminazione dei valdesi dalle vallate piemontesi in cui<br />
si erano insediati si ebbe verso la fine del 1400 nel versante italiano per mano<br />
di Carlo I e in quello francese da parte del legato pontificio Alberto Cattaneo.<br />
Il risultato di quella prima persecuzione fu di costringere la maggior parte<br />
della popolazione valdese alla fuga o all' abiura. Nonostante i tentativi di<br />
eliminazione perpetrati ancora nel secolo successivo, i seguaci del valdismo<br />
mantennero una significativa presenza e nel 1532 ad Angrogna, in Val<br />
Pellice, in una pubblica assemblea che passò alla storia sotto il nome di<br />
sinodo di Chanforan dalla località in cui si svolse,venne decisa l' adesione<br />
alla Riforma di Lutero. Questa svolta all' interno del movimento valdese fu<br />
importante, in quanto non fu solo espressione di una precisa scelta in materia<br />
religiosa, ma rivestì anche il significato politico di rifiuto dell'incontrastato<br />
potere dei vari signori feudali e dei conventi. Nel 1561 in seguito al" Patto<br />
delle unioni", con cui le comunità protestanti delle valli che attualmente<br />
vengono definite valdesi e quelle del delfinato francese decisero di<br />
coalizzarsi, si assistette al primo attacco dei protestanti contro il potere<br />
sovrano in difesa del proprio diritto di adesione alla riforma. Il conflitto così<br />
aperto fu risolto quando il duca Emanuele Filiberto stipulò nel 1561 l'<br />
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celebrare il proprio culto religioso, purchè nelle località più decentrate e fu<br />
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